martedì 30 aprile 2013

considerazioni su soundcloud

Su soundcloud sono iscritto ormai da più di un anno, ma solo da un paio di giorni mi sono reso conto di alcune cose. Da utente youtube, ho sempre dato per scontato di avere spazio e tempo illimitato in cui pubblicare le mie robe musicali. Niente di più sbagliato! Un utente soundcloud 'free' ha a disposizione solo 120 minuti. Ovviamente si può 'riguadagnare' minutaggio cancellando vecchi brani, ma il totale resta sempre di due ore. Non due ore al mese, o all'anno, come pure speravo in un primo tempo: due ore in totale. C'è la possibilità di registrarsi come utenti 'pro', al costo di 3 euro al mese o 29 all'anno per avere a disposizione altri 120 minuti (anche qui: non al mese o all'anno, in totale), oppure c'è l'opzione 'pro unlimited', con minutaggio illimitato al costo di 9 euro al mese o 99 all'anno. il punto però - ed è alquanto diabolico se ci pensate - è che in entrambe le opzioni 'pro', per conservare il minutaggio extra acquisito e, chiaramente, le robe musicali che nel corso del tempo avrai condiviso, dovrai continuare a pagare, pena la cancellazione di tutto ciò che ecceda le 2 ore iniziali da utente free. Per esempio, io pago un anno di account pro, ottengo altri 120 minuti, per un totale di 240 minuti complessivi e, nel corso dell'anno, ne riempio diciamo 180 delle mie amate musichette. alla fine dell'anno se non continuo a pagare vegno retrocesso ad utente free e mi vengono cancellati 60 minuti di musica. Personalmente credo che riuscirò a gestire le mie 2 ore 'free' un po' come si faceva con le vecchie musicassette, registrando traccia su traccia, le nuove a scalzare le vecchie, cercando di farcene stare il più possibile, il più a lungo possibile. Però che fatica, diavolo d'un soundcloud.

Esperimento

Con la band abbiamo avviato un esperimento a formazione ridotta e con un'altra cantante. Visto che in giro si suona ben poco (mamma che crisi!) proviamo a differenziare l'offerta. Ma a parte questo ci piaceva l'idea di provare cose diverse dal nostro repertorio abituale. All'orizzonte ci sono cose di Nora Jones, Joni Mitchell e dei Wood Brothers, insomma un repertorio acustico e meticcio che sa un po' di New Orleans, a cavallo tra jazz, folk americano e musica da buskers. L'idea mi piace parecchio perché ci obbligherà a suonare in modo diverso dal solito e pure con strumenti diversi. Il bassista ha riconvertito il vecchio contrabbasso che si era costruito in un upright, il sassofonista ed io suoneremo pure la chitarra acustica e il batterista dovà usare parecchio le spazzole. Parola d'ordine: suonare essenziale, poca roba e molta atmosfera. Auguri!
Per partire e "per vedere l'effetto che fa", come diceva il buon Jannacci, abbiamo abbordato un paio di pezzi di Nora Jones. Due prove registrate alla grezza, c'è da lavorarci sopra, ma che ve ne pare? Funzia? Continuiamo?






Le contraddizioni del PD meno L

Questa è bellissima ..... ah ah ah 

E se ce le facessimo?



Dario ha lanciato l'idea: e mi piacerebbe assai-

lunedì 29 aprile 2013

Pearly Song: JAKE & HIDE.

Ero indeciso se postare qui la mia canzone in quanto è proprio l'antitesi dell'acustico. Però è un rock abbastanza old style, quindi magari vi piace. Cmq anche quando suono violento mi piace che ci un che di melodico. Il titolo si riferisce al fatto che in me convivono si il rockettaro rumoroso sia il ragazzo tranquillo e la musica più dolce rilassante. Quindi ho messo un po'anche di questo lato tranquillo nella canzone. Sempre Squier Telecaster e microcube. Spero sia divertente. E che abbia TIRO. Buon ascolto.

Ben trovati


Un articolo di Vincenzo Iurillo sul Fatto Quotidiano mette in luce il conflitto di interessi che riguarda la neo ministra Nunzia De Girolamo. Dal ministero delle politiche agricole e forestali si occuperà anche degli affari del padre Nicola. 


"Sì, perché la neo ministra pidiellina delle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo è la figlia di Nicola De Girolamo, 62 anni, direttore del Consorzio Agrario di Benevento, cooperativa con 112 anni di storia alle spalle, celebre per la produzione dei rinomatissimi vini "Cantina del Taburno", una collezione di premi lunga un chilometro (l'ultima coccarda risale al 2010, per i "Vini Buoni d'Italia", con il massimo riconoscimento per la Corona Falanghina Doc 2009). 

Il Consorzio Agrario beneventano è infatti in liquidazione coatta amministrativa dal 1964 e di conseguenza è sotto la sorveglianza dei ministeri dello Sviluppo e delle Politiche Agricole. Doveva essere liquidato entro il 2007, ma una proposta di concordato preventivo ne ha prolungato la procedura, come espressamente previsto dalla legge. Dunque, il ministro De Girolamo vigilerà sulla liquidazione di un Consorzio diretto dal padre.





PS. Volutamente mi taccio sul Ministro della Salute: è donna, è giovane, è carina, è presente nei salotti televisivi, è un politico di professione con la sola maturità classica, dimostrando che la laurea è richiesta a tutti i professionisti sanitari, ma non serve per fare il Ministro della Salute.

Acoustic Night 2013 su Rai Radio 3

Anche quest'anno si ripete l'interessante appuntamento di inizio maggio con Beppe Gambetta al Teatro della Corte di Genova: Acoustic night 13.
Quest'anno sarà in compagnia di tre polistrumentisti, musicisti di matrice popolare che si esibiranno con un ampia variatà di strumenti a corde sino a giungere ai fiati e alle percussioni.


Come è già avvenuto nelle ultime due edizioni il concerto di giovedì 2 maggio sarà trasmesso in diretta da RAI Radio3 a partire dalle ore 20,30.

Quindi Fingercookers occhio, anzi orecchio incollato alla radio, perchè questa diretta merita di essere seguita (se preferite anche tramite radio3 web).


domenica 28 aprile 2013

easy listening

ovvero "che sa da fa per potè sonà....". Oppure " quando il pubblico comanda !"  Non che ce l'abbiano richiesta a gran voce , il brano l'avevamo preparato sapendo che a capodanno la gente presente al concerto sarebbe stata varia ed eventuale , con tanti gusti differenti e , in più di un caso , con nessun gusto !
Per cui largo al nazionalpopolarismo alla pippo baudo , e qualche brano spudoratamente pop inserito a forza. True , degli spandau ballet , ha passato l'ardua selezione , ma a me non convinceva affatto.Non tanto per il pezzo in se ( ai tempi l'avevo ascoltata distrattamente ma senza voltastomaco ) ma per la resa . Perchè i brani pop non sono facili come potrebbero far pensare , perchè dietro per reggere il nulla su cui si poggiano hanno arrangiamenti raffinati , e perchè un po' ci devi credere. E a me , invece , sto pezzo non andava giu' !
Nel solo , che nell'originale era affidato al sax , proprio non ce l'ho fatta a metterci un minimo di anima , tanto che per me era finito una battuta prima ( e l'occhiataccia di Walter ne è la prova ). Anche la scelta del suono da usare è stata un po a casaccio. Però , alla fine , con l'applauso del pubblico , mi son detto : chi sono io a decidere cosa vogliono ascoltare ? In fin dei conti li abbiamo tartassati con Cure , pink floyd , clash , U2 , echo & the bunnyman , tears for fears , financo roy orbison , che male c'è ad accontentare i palati più easy ?
Forse è la condizione di non professionista , suoneremmo solo quello che ci piace e se vuoi mostrarti alla gente , a meno che non si faccia musica propria , questo non va bene . In fondo ci pagano (poco , ma ci pagano ) per cui i compromessi si devono accettare. Anche tra noi musici , che sebbene siamo solo in tre abbiamo visioni molto differenti. Ma alla fine , si è suonato , e che sarà mai un pezzo degli spands nell'enorme discografia cosmica ? Un granello nel vento...
Il video , per poterlo caricare direttamente e velocemente dal computer senza passare per youtube (per carità...) è in bassissima qualità , non tentate di vederlo a schermo intero.L'audio però è accettabile


sabato 27 aprile 2013

Sarzana. Adesioni primo raduno Fingercookers

Sabato 25 maggio 2013, 
Primo Raduno ufficiale dei Fingercookers all'AGM di Sarzana. 


Mancano quattro settimane all'evento. Proporrei di cominciare a raccogliere le adesioni certe, in modo da poterci organizzare al meglio. La mostra aprirà alle 11, sarà come sempre molto vasta e almeno un paio d'ore per la prima ricognizione voleranno in un attimo. Poi bisognerà trovare un posto per il pranzo, cosa non semplice se la brigata - come spero vivamente - sarà numerosa. Quindi come prima mossa credo che sarebbe opportuno prenotare in base alle adesioni e con un certo anticipo in uno dei ristorantini nei pressi della Fortezza.
Per la prenotazione mi offro insieme al Reverendo Pone, che a questo punto non può più tirarsi indietro  : )

Bozza-proposta di programma:

ore 10,00  inizio ritrovo in Piazzetta Firmafede al caffè La Dolce Vita. Baci e abbracci (anche solo abbracci)
ore 11,00  ingresso alla mostra presso la Fortezza Firmafede (gruppone, gruppetti o liberi tutti)
ore 13,00  pranzo Fingercookers, per placare la gas con un po' di buona cucina e fare il punto sul nostro sito web
Pomeriggio da decidere in loco (mega schitarrata jam, ritorno alla mostra, gruppi di auto-aiuto per attacchi di gas, concerti, acquisti ... ... saluti)

Per le adesioni ho aperto una pagina apposita (scheda sotto intestazione del blog) raggiungibile anche da qui >

Sabato 25 maggio 2013  TUTTI  i  FINGERCOOKERS  a  SARZANA!!!



PPC

Dato l'enorme successo dei miei calzini (molto piu' che il mio playing, giustamente) vi propongo un blind test. Quale dei tre e' quello che puzza di piu'?


PS: ho cercato la sezione "prese per il c...." ma non l'ho trovata, forse e' il caso di aggiungerla :-)

Fai da me...


ci vorrebbe una nuova etichetta...


venerdì 26 aprile 2013

Antonio Monti (che non ha niente a che spartire con superMario ...)

Ogni tanto scopro qualche chicca sul tubo come questo chitarrista acustico di Ischia.
Folgarato sulla via di Damasco dall'ascolto di Michael Edge, Antonio Monti è stato allievo di Pino Forastiere che, con l'associazione "Accordature Aperte", gli ha prodotto l'album di debutto "Intorno al fuoco" uscito da pochi mesi.
Mi ha colpito la delicatezza e l'atmosfera onirica di questo brano, in cui non fa sfoggio di una tecnica funanbolica, nonostante l'ampio uso di tapping e di armonici:



Ed ecco un altro pezzo di atmosfera, sempre tratto dall'album di esordio:

cajonouting


Basta parlare e sotto a suonare. Beh, suonare e’ una parola grossa, piuttosto direi “picchiare” sulla tapa. Live all’aperto (si sentono gli uccellini, forse la parte migliore del video) con Zoom Q3HD. Il Cajon e’ uno Schlagwerk CBA2 50x30x30 acquistato a fine gennaio in scatola di montaggio dal “Tedesco”. Una giornata per la realizzazione, compreso il tempo d'attesa per asciugatura colla.
Ascoltate in cuffia se potete, anche se il muro posteriore crea un po’ di rimbombo, casomai riprovero’ in qualche altra zona.
Ho fatto anche una breve visita proctologica per mostrarvi come sono montate le due meta’ della cordiera da rullante.
Con la bella stagione in arrivo mi dedichero’ a studiare un po’ di ritmica :-)

 

Mi viene da piangere!!! ho appena saputo che è morto BOB BROZMAN.........


Non ho parole, ma un grande nodo in gola, e non riesco a trattenere le lacrime!!!  :-((((((((((


Loro ci saranno !

E si , Davide e Anita ( e pargola ) saranno a Sarzana , e quindi l'occasione di incontrare amici fino ad ora virtuali aumenta di iscritti ! Me l'hanno confermato or ora...



Che Scof...!!!!

Eilà picciotti della penisola e zone limitrofe come va?
Posso offrirvi uno Scof. d’annata con un po’ di note garbatamente servite con  senso armonico impregnato da un’irriverente raffinatezza?

Bene,

Buona giornata ragazzsssi.

Salvo.





Cajonite blind test: soluzione

Ecco i cinque cajon in ordine di ascolto.





Considerazioni da perfetto profano.  
DG è il più costoso, ma forse più per la soluzione di trasporto che per il suono. In pochi minuti può essere smontato e riposto in una borsa di dimensioni simili a quelle di un pc portatile e si rimonta altrettanto velocemente. Schalloch impressiona per il suono corposo, forse troppi bassi e poco rullante, ma considerato il prezzo verrebbe da farci un pensierino. Beccato facilmente in castagna il modello più economico dal nome sibillino: più che Star-tone è facile che sia Start-one, troppo secco, tutto rullante e niente cassa. Schlagwerk sembra il più equilibrato tra cassa e rullante, ma lo Headliner non suona niente male e costa la metà, quale dei due ha il prezzo più giusto? Boh!

Detto questo non rimane che la solita conclusione: bisognerebbe provarli. Nel caso di questi strumenti più che la qualità dei legni sembra contare il sistema costruttivo: incollato o avvitato, con corde da chitarra agli angoli o per il lungo, con cordiera da rullante semplice o doppia, fissa o regolabile, con buca posteriore, laterale o frontale... Insomma siamo alle solite: diapason corto o lungo, manico a V o C, dove-tail o bolt-on, cassa larga o stretta, due maroni! Oggi vado nella prima cartoleria che trovo e compro una Bic nera. Vamolà.



PS: non appena ho pubblicato il blind test il "Tedesco" ha ritoccato tutti i prezzi di qualche euro. Ce l'ha con me, è evidente!

giovedì 25 aprile 2013

Un altro addio...

Stavolta è Bob Brozman a lasciarci , improvvisamente , trovato senza vita in casa sua.
Un grande  artista poliedrico , persona simpatica , ancora troppo giovane...non aggiungo altro , un video per salutarlo .

mercoledì 24 aprile 2013

Buon lavoro Noemi.




Ho letto un articolino su Repubblica (forse l'avrete visto anche voi) scaturito da una intervista a Noemi (la cantante con i capelli rossi, quella di Amici credo...non seguo questi contest).
La ragazza canta bene ed ha una gran bella voce. Però...però, in Italia, diceva all'intervistatore, non si lavora e lei vuole vivere di musica.
E allora, come tanti ragazzi, se ne è andata a vivere a Londra. Molto umilmente ha bussato a tutte le porte, come una qualsiasi principiante (e decisamente non lo è). E' riuscita a crearsi un giro di lavoro discreto e adesso canta ogni sera in posti diversi, piccoli e grandi pub, in questo paese che ama la musica e rispetta chi la fa.
Ha conosciuto, tra gli altri, anche Antonio Forcione. Il chitarrista acustico , che ho avuto la fortuna di sentire qualche anno fa nella mia cittò. Lui vive a Londra fin dagli anni settanta. Forcione è un vero geniaccio alla Tommy Emmanuel: vive dove lo porta la sua musica.
Mi è piaciuta la semplicità di questa ragazza che, nonostante le indubbie doti, in Italia nessun gestore si azzarda a scritturare, perchè ormai hanno paura di tutto e tutto si è rattrappito su se stesso...proprio come il gabbiano di Gaber.
Rattrapito e senza più nemmeno l'intenzione del volo. Peccato.


Cajonite: blind test!

Pare proprio che siamo sotto attacco da cajonite acuta. E allora per tutti quelli che stanno cullando l'idea di procurarsi un bel parallelepipedo sonoro: blind test!
Il sito del "Tedesco" offre una vasta gamma di cajon con tanto di demo audio, ne ho pescati cinque tra varie fasce di prezzo da 38 a 357 euro, un range impressionante per delle... cassette! Ovviamente nel file audio sono in ordine sparso: quali sono? E quale preferite?
Anche qui, come per le chitarre, non mancheranno le sorprese...



Ovviamente la soluzione al prossimo post. Mentre la c.a.s. lievita...  ;-)



Mah...........


Se a noi e' venuta la Cajonite, a questa che je sara' preso?



my 2 pennies

Sicuramente gia' usate altre soluzioni, ma io mi trovo bene utilizzando questo servizio per potermi scaricare sul PC i video YT che mi interessano.

www.keepvid.com

L'utilizzo e' semplice ed immediato con possibilita' (non sempre, pero') di scegliere la qualita' del video da scaricare.




Inoltre uso (forse ancora piu' spesso) quest'altro sito per scaricarmi SOLO l'audio in MP3 anziche' il video, cosi' da ottenere un file piu' snello.

www.snipmp3.com

Anche in questo caso l'utilizzo e' semplice ed immediato come sopra.


Buon download

Questo la cajonite se l'è beccata

e non riuscendo a guarire , ed avendo come tutti i non geneticamente modificati solo due mani , ha deciso ugualmente di suonare la chitarra e di accompagnarsi con il cajon. E non contento percuote pure la cassa della povera sei corde...Due pedali , uno puntato al centro e uno più piccolo al lato , tanta sincronicità , ritmo e via ! Io neanche ci provo , il mio povero cervelletto riesce a malapena a mettere daccordo la destra con la sinistra (un po' come napolitano...) , figuriamoci a pensare anche ai piedi.
Eppoi gli one-man-band mi fanno pensare alla solitudine , vuoi mettere un bel gruppo di amici ?
;-)))))))))))))))

Pearly Rock 'n' Roll Take2

Seconda versione dell'arrangiamento della mia canzone.
Niente di sconvolgente, il mixaggio è fatto di piccole cose e se fai le cose a livello pro ci vuole molto molto tempo.
 Cmq ho aggiunto un sassofono e un pianoforte da metà canzone in poi e ho fatto qualche altra piccola regolazione.
Ditemi se il piano (non sono un pianista quindi è proprio basic) e il sax ci stanno bene.
Buon ascolto


Terza versione: Seconda Versione: Questa è la prima versione:

martedì 23 aprile 2013

Attacco di cajonite

E non giochiamo coi dialetti, please!
Questo "coso" non mi sembra poi tanto difficile da abbordare. Suonarlo bene è un altro discorso (come per ogni strumento musicale), ma ho l'impressione che da questo strumento semplice e versatile, si possa ricavare qualcosa di divertente e pure spendibile in breve tempo. Poi con un po' di costanza e voglia di sperimentare...
Mettiamola così: dimenticarsi per un po' di scale, accordi e diteggiature potrebbe essere una bella vacanza.
Prego signorine, ci mostrino (mi prudono già le mani!).





Facciamoci una focaccia.

Se volete entrare anche voi nel gorgo della focaccia e della pizza fatta in casa e poi passare al pane e magari all'ultimo stadio della dipendenza farvi anche il lievito madre vi STRA-CONSIGLIO questo sito.
 http://vivalafocaccia.com/
E' il sito di un ligure che vive negli U.S.A. la cui famiglia ha una panetteria e lui, benché  faccia un altro lavoro si diletta nel fare focaccia, pizza, pane ed altre specialità da fornaio.
Man mano il sito è diventato un vero cult e lui si è guadagnato la copertina di riviste americane.
Questo è il video di benvenuto

Ci facciamo una pizza ?

Lo so , in un blog di slowfood la pizza incarna quei locali rumorosi dove la fretta accompagna spesso prodotti fatti in serie , senza anima e cuore . Ma la pizza , derivato del pane , è un cibo mediterraneo antichissimo , e se fatta a mestiere regala sapore e varietà di offerta.
Io la faccio spesso in casa , anche se prepararla dalla A alla Z richiede tempo , la pasta deve lievitare , e poi una comune cucina di casa non può ospitare più di due pizze alla volta nel forno . Ma quando la faccio , è sempre festa. Sarà che ho trovato le giuste dosi ( con un po' di latte al posto dell'acqua , fragranza assicurata ) e le farciture sono sempre diverse e gustosissime .
Quando ho l'opportunità poi di poter usare un forno a legna in casa di qualche amico , allora la cosa è ancora più divertente. Scena tipica : la casa di un amico con un grande giardino dove troneggia un altrettanto grande forno a legna . E allora ci si vede da lui , di solito la domenica a pranzo , in quelle belle giornate di sole primaverili o autunnali che Roma ci regala da sempre . Una decina di amici , chi porta il vino buono o la birra particolare , chi prepara verdure o altro per arricchire i "dischi" di farina...la fantasia non ci manca.
Si prepara abbondante impasto e poi gli addetti al forno cominciano a sfornare pizze su pizze , anche a ordinazione momentanea , si mangia , si beve , si chiacchera , ci si diverte e , come potrebbero mancare , alla fine fanno la loro comparsa le chitarre e si finisce in bellezza.
In fin dei conti un modo di mangiare semplice ed economico , ma che non preclude esperimenti arditi e tocchi da gourmet sopraffino.
Chiudiamo con una pizza americana , di quel Don Mclean che mi rapì con la sua Vincent ma che si era messo in luce con questa canzone che è un po' una riflessione sulla vita in generale , e sulla morte , nella fattispecie quella di buddy holly , ritchie valens e the big bopper , tragicamente scomparsi in un incidente aereo. Morte che sconvolse il giovane folksinger e che segnò la sua carriera.
"The day the music died"...Vita , morte , e poi ancora vita... e sarà sempre così.




From Russia With Love

Vi vorrei segnalare questi due simpaticoni da Mosca che con un cajon ed una seicorde (a volte pure piu' di sei) spaziano tra i vari generi cosi' cari a noi Cookers. Gran groove, ottimo audio.

Buona giornata

lunedì 22 aprile 2013

Agustín Amigó: Viva la Vida





L'ho scoperto ieri cazzeggiando sul tubo...probabilmente molti di voi lo conosceranno già...<br />
Mi è piaciuta molto questa versione di Viva la Vida, molto coinvolgente!<br />
La dedico a noi poveri italiani consumati dalla crisi economica, politica e qui al nord dal mal tempo!

Casa di cartone


Piccolo blues in inglese (sperando di non aver scritto fesserie). Certo che a Liverpool mi sentivo un analfabeta. Quanto mi piacerebbe poterlo padroneggiare.
A proposito dell' inglese: mi sembra la lingua della sintesi al contrario dell'italiano che pare quella dell'analisi. Bianco o nero. Noi invece abbiamo mille sfumature di grigio (anche nei compromessi della vita di ogni giorno).


Mentre l'Italia va giù io mi faccio un: PEARLY ROCK 'N' ROLL.

Ciao a tutti, il mio passatempo domenicale si è concretizzato in questo pezzo, che rispecchia cosa sono in fondo.
Io ho un animo Rock n roll.
Nel secondo giro armonico traspare un po' del mio imprinting Beatles forse.
Spero sia divertente.
Ah...compratevi una Telecaster...io mi sto divertendo un casino.


domenica 21 aprile 2013

prima del cambio corde

Ho voluto registrare una cosa brevissima tanto per testimoniare la tenuta di corde messe più di tre mesi fa.
Si tratta di una muta di d'addario 85-15 american bronze 12-54 che ho montato sulla om 28v il 6 gennaio. Tutto sommato ho trovato queste corde decisamente soddisfacenti: dopo averle alquanto stressate con i miei frequenti cambi di accordatura, son rimaste brillanti sui cantini ma corpose e con bassi che non sono mai diventati troppo ovattati, anche alla fine.
Le prossime saranno delle rotosound tru bronze 12-54, mai provate prima e sono molto curioso.
il breve pezzo è una cover di nick drake e l'accordatura è CGCFCE:


2 Cellos

Salve ragazzi! Per scusarmi della mia scarsa frequentazione di quest'ultimo periodo dedico questo video a tutti voi. Io li trovo fenomenali


Una storia all'italiana

Dopo il casino dell'elezione del capo dello stato, non posso resistere senza raccontare la mia storia di politico...
Tempo fa, per motivi troppo lunghi da spiegare, mi sono ritrovato quasi senza accorgermene, membro del consiglio comunale Lavori Pubblici (area PD) del comune in cui abito e, questa è più forte: nel direttivo del circolo PD sempre del mio paese (prima cintura Nord di Torino).
Dico subito d'aver accettato esclusivamente per vedere come funziona la politica, pur in scala ridotta, se riferita alla realtà del mio comune.
Dunque, alla prima riunione del consiglio Lavori Pubblici bisognava eleggere il presidente e il segretario, così con un certo stupore mi sono ritrovato seduto al tavolo che conta, nella sala consigliare (quella buona...) ovviamente non conoscevo nessuno e non avevo la minima idea di quel che sarebbe successo e peggio, di quel che avrei dovuto fare o dire, quindi ero un po' preoccupato vista la mia totale ignoranza.
Brevemente, la prima mezzora è passata ascoltando i presenti parlar male e insultare in ogni modo Grillo (l'attività principale nel PD) dopodiché la votazione che sintetizzo in poche parole: In un orecchio mi è stato detto chi votare e l'ho votato. Facilissimo, e io che mi preoccupavo...
Però l'apoteosi è stata la mia prima riunione al direttivo PD, anche li la prima mezzora se n'è andata a sparlare di Grillo, poi s'è discusso del gravissimo problema da affrontare. Ora dovete sapere che al mio paese da quasi sempre il sindaco è PD e anche quest'ultima elezione è stata vinta dal rappresentante PD, allora dove sta il problema vi chiederete? Ma è semplice! Elementare! Lapalissiano! Questo sindaco è dell'area dei Renziani, mentre il nostro rappresentante (area Bersaniani) è stato sconfitto, senza contare i nemici storici dell'area dei Vendoliani, insomma ascoltando i vari interventi mi sembrava di essere in una gabbia di matti e, la domanda che mi frullava in testa era. "Ma scusate, non siamo tutti PD?" Però mi son guardato bene dal farla, c'avrei fatto una figuraccia...
Ripeto, non mi sono mai interessato di politica, del PD non mi frega niente (ho votato cinque stelle...) e ammetto che un po' vigliaccamente ho accettato questa proposta SOLO per vedere da vicino come funziona.
L'impressione è stata che la sindrome della riunione condominiale dove tutti sono contro tutti, regni sovrana, e che se SOLO i partiti guidati da un unico capo hanno dato vaghi segnali di coerenza qualcosa vorrà pur dire no?
Ma allora, mi vien da pensare che l'italico popolo non sia mai cresciuto, a partire dal referendum pro o contro monarchia in poi, il pollaio non s'è mai placato. Non sarà quindi che (lancio una provocazione) aveva ragione lui quando diceva:
"Governare gli italiani non è difficile, è inutile..."

Beppe Gambetta al Folk Club

Venerdì 19 Aprile c'è stato un notevole concerto al Folk Club di Torino di Beppe Gambetta, accompagnato da Riccardo Barbera al contrabbasso e Marco Fadda alle percussioni. Il flatpicker genovese, ha proposto un programma variegato, saltando dalle cover di Fabrizo De Andrè, alla musica napoletana, con un ampio escursus sulla "roots music" americana comunque contaminata  con delicato gusto con la musica popolare mediterranea.
C'è poco da dire sull'eccellente tecnica del chitarrista (precisione chirurgica nell'uso del plettro unita ad un grande tiro ritmico, notevole fluidità della mano sinistra sulla tastiera), mentre voglio sottolineare la simpatia del personaggio che ha coinvolto il pubblico con il racconto di aneddoti legati ai pezzi eseguiti, mentre cambiava tuning alla chitarra tra un pezzo e l'altro.
Come al solito, vi allego qualche brano del concerto, catturato con il mio Zoom Q3, anche se la qualità di video e audio non è un granchè.



The Nine Years Waltz (cover di un pezzo di Norman Blake)


Light in Torraca (con un assolo di Marco Fadda su percussioni improvvisate con materiale riciclato)


Improvvisazione sul tema "La vergine degli angeli" di Giuseppe Verdi

EDIT - ho caricato altri tre video:
On the Road with Mama
The Dixie Breakdown
Fandango per la Bionda

sabato 20 aprile 2013

Ringraziamenti

Ringrazio tutti per i complimenti al quadro di presentazione in particolare Mr_Pone  grazie Massimo per quello che hai scritto e per la pubblicazione. Vedro' di inserire dei quadri prossimamente, ma spero di inserire anche musica fatta con "Ldc" ancora un grazie a Tutti. 

venerdì 19 aprile 2013

Ma chi è Maurizio Grindatti?


E' un fingercooker d'accordo.
Suona la batteria, e va bene.
Però nessuno lo conosce perchè in Fingercooking non posta mai nulla.
Vi ho detto anche che è uno dei tre Cookers incontrati a Torino e ok....
Maurizio (Mauri per gli amici) ha recentemente fatto una mostra al Castello Saffarone di Torino perchè Mauri è un pittore..
Ha pagato l'affitto del prestigioso spazio del castello e, aiutato da Aldo, ha allestito a sue spese la personale delle sue opere.
Discreto successo di pubblico e di critica. Ha anche venduto dei quadri. Non ha tenuto una lira per sè e quanto ricavato è stato destinato in beneficenza. Ecco chi è Maurizio Grindatti.


Mousse di prosciutto e tonno




Come promesso, cari amici delle chitarre e della buona tavola, vi  propongo la ricetta di una mousse di prosciutto e tonno, che per la sua semplicità di esecuzione e per la sua freschezza può diventare un piacevole antipasto in queste calde giornate primaverili.

Innanzi tutto serve un frullatore a bicchiere in cui si metteranno :

  • 2  etti di prosciutto cotto
  • 2  scatolette di tonno da 80 gr
  • 1  confezione di panna da cucina da 200 ml
  • 300-400 ml di gelatina. Si prepara facendo bollire ½ litro di acqua con l’apposito dado e,  quando non è più calda, si aggiunge per ultima nel bicchiere, non tutta, circa tre quarti.

Si frulla il tutto in modo che non ci siano né pezzi interi, né grumi, si versa in un contenitore e si mette in frigo, perciò è necessario  prepararla la sera per il giorno dopo, oppure il mattino per la sera.

La quantità degli ingredienti non è tassativa,  può variare a seconda che si preferisca un po’ più “tonnata” o più  “prosciuttosa”. La gelatina è la variante che la rende più o meno liquida e spumosa, io preferisco non metterne tanta, 300-350 ml.

Grissini fatti a mano, pane casereccio, ancora meglio abbrustolito, accompagnano questa mousse come primo antipasto che essendo delicato, deve precedere piatti più saporiti.

Buon appetito !!

giovedì 18 aprile 2013

La sindrome di Tafazzi

Che capolavoro di suicidio politico! Se qualcuno ha colto un significato recondito nella strategia del PD di Bersani per favore me lo spieghi. Ho seguito le sedute per l'elezione del Presidente della Repubblica, ho ascoltato, ho tentato di capire, ma non ho trovato altra spiegazione: un suicidio politico. Un patetico inciucio d'altri tempi, roba da cosiddetta prima Repubblica con convergenze parallele e triplo salto mortale... finito male. Niente da fare, la malattia della "sinistra" italiana si può spiegare solo con la sindrome di Tafazzi. 


Festival express

Le rotaie del tempo fermano alle stazioni dei ricordi , quelli in prima persona e quelli solo sognati ma così propri da essere veri.Un bel modo per impegnare 2 ore e mezza , tra capelloni , barbe e basette , folle festanti , greateful dead , janis joplin , buddy guy , sogni infranti , speranze mai dome .
Io me lo sono visto con piacere e un pizzico di nostalgia , anche se un po' di rabbia per le occasioni perdute alla fine resta . Ma se è così che doveva andare , non voglio comunque dimenticare. E poi tanta bella musica tutta insieme per le terre Canadesi in quei fantastici anni a cavallo tra i 60 e i 70 merita comunque un attimo di attenzione...Per cui popcorn alla mano ( o quello che volete ) , buio in sala e buona visione :-)




mercoledì 17 aprile 2013

Un'altra chicca!!

Questi ragazzi fanno il bluegrass più dolce che io abbia mai sentito, sono quasi tutti polistrumentisti, ed hanno delle voci splendide, credo si chiamino "the Franz Family".......che altro dire? godeteveli alla faccia mia ;-)))



Ragazzi che voce e che musicisti!!!

Questo video l'ho riguardato tre o quattro volte, ed ogni volta quella voce mi fa squagliare!!!




Metallo acustico

E visto che è metallo , allora esageriamo con un brano dei Metallica , suvvia !
A proporcelo in maniera acusticante , due ragazzi dalle fattezze tardo medioevali che pizzicano corde , le percuotono , anzi percuotono un po' tutto direi , seguendo un po' la moda corrente.
Però sono bravi (cercatevi i loro video , insieme o separati ) e simpatici , forse un filino inquietanti , ma sicuro   orgoglio dell'armata acustica . Forse il brano non è digeribilissimo , ma fate uno sforzo fino alla fine se potete.
Credo che qualunque ponte si getti tra tutti i generi musicali , sia il benvenuto , aiuterà ad avvicinare mondi solo all'apparenza lontani...


martedì 16 aprile 2013

Esageratoooooooooo

Scusate la mia fretta ma ......... passaggio veloce per segnalarvi due eventi che meritano .
Il  20 aprile 2013 alle ore 21.00 al conservatorio di Pescara concerto 
 BIRELI LAGRENE & GIUSEPPE CONTINENZA  
ingresso libero (che di questi tempi ........ )

Il 18 aprile 2013 alle ore 9.30 master class di circa tre ore con 
JIMMY BRUNO 
per la master class il costo dovrebbe aggirarsi sui 120 euri ......... chi di voi fosse interessato mi contatti ........ solo per i fingercooker ............ 80 euri 
............. raccomandati ah ah ah ah ah ah ah  ........... 


Un abbraccio a tutti


Mi commuove sempre...

Il 10 Agosto, non è forse anche questa musica?


San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l'aria tranquilla
arde e cade, perché si gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.
Ritornava una rondine al tetto:
l'uccisero: cadde tra i spini;
ella aveva nel becco un insetto:
la cena dei suoi rondinini.
Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell'ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.
Anche un uomo tornava al suo nido:
l'uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido:
portava due bambole in dono.
Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.
E tu, Cielo, dall'alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d'un pianto di stelle lo inondi
quest'atomo opaco del Male!

Meditando sul nido, mi ricordo le vecchie zuppe di farro e cereali calde invernali, insaporite da un ottimo olio ed un buon vino rosso della mia campagnuzza, tutto prodotto con fatica e sudore, ma consumato con estremo piacere e soddisfazione. Il fuoco della cucina che riscaldava ed inebriava la stanza di odori tipici del legno che bruciava (impressionante quando si usavano per il fuoco legni di potatura diversi, ogni legno un profumo diverso) ed i vetri delle finestre appannati con i disegni fatti a "dito" da noi piccolini...non è forse anche questo momento di "nido" una poesia? Per me lo è...ogni ricordo è una poesia, ogni persona che non c'è più è una poesia...

lunedì 15 aprile 2013

Domanda per gli esperti

Che chitarruccia di infimo ordine sta suonando il tipo nel video? :-)



 


Honorary Fingercooker

Vorrei eleggere John Monteleone "Honorary Fingercooker". Nelle sue interviste parla dei molti paralleli tra la cucina, il cibo, il vino e l'arte di costruire strumenti musicali. Vi consiglio  le sue interviste al canale YT "guitar gourmet". Intanto ve ne posto una, in cui un favoloso Woody Mann (mai sentito prima, scusate l'ignoranza) ci scodella una versione da brividi di Hesitation Blues con uno dei capolavori di John. Buon ascolto.


Pearly Gates senza chitarra: Somewhere in my mind.

Da qualche parte nella mia mente c'è un orchestra che suona.
Eccola.

Stavolta niente chitarra, solo la micro tastierina.
Ho suonato tutto niente loops solo un aiutino (forse aiutone) dal MIDI.
Spero sia divertente.
Buon ascolto.


domenica 14 aprile 2013

Musikmesse 2013: Martin, Gibson, Taylor.

Dalla rete comincia ad affiorare qualcosa sulle novità, o presunte tali, presentate alla Musikmesse di Francoforte in materia di chitarre acustiche. Cominciamo con la classica trinità americana. Posto d'onore a fàntàaaaastic Diane Ponzio, che saprebbe descrivere con entusiasmo anche i pregi di un topo morto!



E tenetelo bene a mente: la D28 Authentic non è mica una chitarra da prendere per fare bang, bang, bang! Chiaro?! (questa donna mi fa morire...).




ciao a tutti


Ueilà ragazzi. Rieccomi dopo un'assenza da queste e altre pagine dovuta ad un po' di problemi che non sono ancora risolti per il meglio, ma va bene cosi'..... Tant'è che qualche giorno fa alla radio mi imbatto in questo brano di Bennato che, oltre a riportarmi indietro nel tempo, mi ha fatto dire: adesso basta!

Non so se ti è capitato mai
di dovere fare una lunga corsa
e a metà strada stanco
dire a te stesso: adesso basta!
Eppure altri stan correndo ancora
intorno a te... allora:

Non farti cadere le braccia, corri forte,
ma più forte che puoi
Non devi voltare la faccia,
non arrenderti né ora né mai...

Ma ora.... vi lancio un quiz: chi mi sa dire che cos'è sta roba che si vede in foto?
PS: i piemontesi dovrebbero essere avvantaggiati!

 

sabato 13 aprile 2013

Avanti e indré.


Il post di Pone con le due versioni di “Hello my friends”, mi dà l’occasione per parlare di uno degli aspetti che caratterizzano maggiormente il playing di un musicista.
Ascoltando la versione con pianoforte sono rimasto un po' spiazzato, ma non c’entrano fattori opinabili come il mixaggio o gli effetti d’ambiente e nemmeno la constatazione che dovrei suonare meglio. No, il punto è che ascoltandomi non mi riconosco. La traccia di pianoforte l’ho incisa io, con il mio piano, ma quello non sono io. Possibile? La spiegazione sta in due parole: backward e foreward.
Pone ha montato la traccia di piano sicuramente a tempo, ma dato che non abbiamo usato il metronomo e gli starter delle tracce erano dati con un casalingo “uan ciù tri for”, la sincronia non poteva essere proprio “matematica” e la mia traccia è finita un pelo in anticipo. Roba da niente, forse di qualche millisecondo. Pone non poteva certo accorgersene e va benissimo anche così, ma io che l’ho suonata sento la differenza perché al contrario del solito sembro suonare in foreward.

C’è chi suona backward e chi foreward, tradotto vuol dire che rispetto alle pulsazioni regolari del tempo c’è chi tira indietro e chi tira avanti (c’è anche chi tira a campare, ma quello è un altro discorso). Parlo di un modo di intendere il tempo musicale che dipende dalla sensibilità, dal gusto e dalla formazione del musicista e contribuisce a delinearne lo stile, che nel mio caso è una parola grossa, ma tanto per capirci.

Chi suona foreward accenta le frasi musicali in leggerissimo anticipo, morde il tempo, cioè “tira avanti”. Ne esce uno stile aggressivo e nervoso, ma a mio parere anche un po’ ansiogeno.
Al contrario chi suona backward accenta alcune note in ritardo rispetto ad altre, cioè “tira indietro”. E’ un modo di suonare rilassato, ma molto dinamico perché le frasi musicali vengono un attimo rallentate e poi rimesse a tempo, come una molla compressa che poi viene rilasciata per fare un balzo in avanti. Da lì nasce quel tipo di swing molto marcato, forse anche un po’ old style, che preferisco. Backward e foreward non hanno nulla a che vedere col battere e levare del tempo, si può tirare avanti o indietro sia rispetto al battere che al levare.
Io di solito suono in backward, tiro indietro, è il mio modo di suonare e di sentire il tempo - forse perché sono irrimediabilmente pigro... - ma in “Hello my friends” mi ritrovo a tirare avanti (e dato il risultato forse tiro pure a campare!).

Per chiarire il discorso vi propongo due pezzetti uguali di “Hello my friends”, uno preso dalla versione finale di Pone, l’altro da una versione di prova. Al di là dei diversi mixaggi, la sentite la differenza nel modo di suonare il pianoforte? Forse no, ma c’è.


   
Questi modi di interpretare il tempo possono caratterizzare la dinamica complessiva di un brano e si notano, ad esempio, in alcune cover che rispetto all’originale hanno quel certo “non so ché”. Ma ci sono anche dei brani che nascono con un carattere ritmico preciso e impongono di suonare tutto avanti oppure tutto indietro e lì non c’è pezza, bisogna sentirlo e adattarsi.
Backward e foreward a volte possono mettere in crisi una band. Si monta un pezzo, le note sono giuste, il ritmo anche e tutti vanno a tempo, ma non c’è tiro. Già, perché c’è chi suona backward e chi foreward e le forze si annullano: zero dinamica, niente tiro.
Voi di solito come suonate? Ci avete mai fatto caso? Avanti o indré?

Sondaggio (tipo Pagnoncelli)

Nato dalla idea di avere qualcosa da suonare e cantare insieme quando avremo il piacere di incontrarci, il pezzo, a seconda degli strumenti che si usano, prende un sapore diverso. meglio A o B? chitarra ritmica e piano: Perrynason
basso, chitarra elettrica: Stefano
voce, spazzole, tastiera, armonica: Mr_Pone
testo e musica: Mr_Pone & Perrynason

Il testo è in inglese non per esterofilia, ma è un fatto che, con questi ritmi, l'italiano ci fa a cazzotti. Provare a canticchiarselo per vederne l'impraticabilità:

Ciao amici miei, sono venuto qui
attraverso le vuote strade del mio cuore
ciao amici miei, proprio seguendo la voce della mia bimba nelle mie braccia
e sono venuto a conoscere i Fingercookers
e sono venuto a conoscere i Fingercookers
Ho superato il muro della solitudine
e ho cercato di incontrarvi tutti qui
Ciao Fingercooker o qualcun altro di simile
cibo per il mio corpo e cibo per la mia mente
e sono venuto a conoscere i Fingercookers
e sono venuto a conoscere i Fingercookers

tutt'altra roba così:

hello my friends, I came up here
through empty streets of my heart 
Hallo my friends, just following 
the voice of my baby in my arms
and Fingercookers I’ve gone to know
and Fingercookers I’ve gone to know
and Fingercookers
I went over the wall, of loneliness
I was loocking for to meet you all here
Hallo Fingercookers or someone of kind
food for my body and food for my mind
and the Fingercookers I’ve gone to know
and the Fingercookers I’ve gone to know

venerdì 12 aprile 2013

Martin ingrana la Retro

Mentre cercavo qualche notizia succulenta per la recensione che NON sto ancora scrivendo sulla OM 28v, sono incappato in una delle famigerate novità di casa Martin.
Nel 2012 in quel di Nazareth, Pennsylvania, è stata inaugurata la serie Retro, che comprende modelli come HD28, D18, D45 ed OM28. In un’intervista, Chris Martin racconta che l’idea è stata di andarsi prelevare alcune chitarre storiche dal museo Martin, portarle in studio dai signori della Fishman, e succhiarne il suono vintage per riversarlo nei vari preset del sistema F1 Aura Plus in dotazione su una nuova serie di chitarre, appunto la serie Retro.
Dunque chitarre che nascono con una chiara vocazione ad essere suonate plugged in.
Ho trattenuto il più possibile lo scetticismo a priori e mi sono soffermato sulla OM28E Retro. Le differenze costruttive principali rispetto alla corrispettiva OM28v sono nel ponte belly ‘normale’ drop in invece che lungo e incollato, e nel manico, non più il buon vecchio profilo V modified ma il ‘veloce’ Performing Artist, uguale larghezza 1 e 3/4 al capotasto ma più stretto al XII (2 1/8 contro i 2 e 1/4 della OM28v), con conseguente spaziatura delle corde meno ampia.
In giro su youtube si trovano soprattutto sample della chitarra suonata amplificata, con le prove dei vari preset e – sarò io costituzionalmente non attratto dalle amplificazioni interne – ma non mi hanno fatto saltare sulla sedia.
La cosa che mi interessava era piuttosto come suonava da spenta. Beh, qualcosa ho trovato e nemmeno in questo caso mi sono smosso granchè.
Sarà che vivo ormai questo profondo amore (spero ricambiato) con la OM28v, ma ho l’impressione che si siano perse per strada parecchie di quelle peculiarità che fanno della OM28v una chitarra dalla personalità fortissima e inconfondibile.
A me questo sembra un altro strumento, sicuramente di pregio e ben suonante, ma alquanto anonimo.
Che Martin con questa scelta abbia davvero ingranato la retro(marcia)?

La spuma , bere antico



Erano gli anni a cavallo tra i '60 e i '70 , e le giornate di noi bambini ancora non adolescenti erano divise in due : mattina a scuola , pomeriggio sotto casa. Io abitavo in una zona periferica ed avevo la fortuna di essere ancora circondato da prati e campagne non ancora civilizzate , anche se il mattone selvaggio cominciava a mordere inesorabilmente grosse fette di territorio. Dunque , si scendeva e arrivati al numero minimo sindacale , iniziava la "partitella " , che durava tra le 4 e le 5 ore , tanto che il risultato , alla fine , si perdeva dietro il muro dei numeri , cifre troppo alte per i nostri cervellini in crescita. Se eravamo pochi giocavamo in strada , tanto il traffico era scarso.Ogni 5 minuti qualcuno gridava "machina " (rigorosamente con una c sola ) vedendo una 600 o una prinz avvicinarsi all'orizzonte , ma spesso era l'auto a rallentare per non disturbare l'andamento dell'evento sportivo , facendo lo slalom tra i maglioni messi a delimitare le porte.Se si era di più (anche 15 contro 15 , ma quanti eravamo ? ) si andava al prato , 200 metri da casa , delimitato dalla marana su un lato (un fosso naturale dove in inverno cacciavamo rane ,salamandre e tritoni ) e dalle case popolari dall'altro .Quando era ora di cena , gli amici che le abitavano erano richiamati a casa dalle urla delle mamme che si affacciavano , e noi sapevamo che era l'ultima azione , poi dovevamo portare le nostre ginocchia sbucciate a casa , sennò erano dolori. Ma prima , quando potevamo permettercelo , tappa al vini e olii sotto casa , dove con 5 lire si poteva placare la nostra sete con un bicchiere di spuma. Ah , la spuma... nera , rossa , con le bollicine che non pizzicavano come l'arrembante coca ( o pepsi , ai tempi erano presenti in egual numero ) , con quel gusto dolce/amaro , tenute in ghiacciaia dalla sora Ermelinda ( e la sua socia Erminia ) che ce ne versava fino all'orlo , nei bicchieri di vetro da osteria , appannati e invitanti.Nulla era più ambito , nulla dissetava di più.
Ora le bibite gassate infestano gli scaffali dei supermercati con miriadi di nomi , gusti e colori , ma la cara vecchia spuma non c'è più , bevuta tutta di un sorso dalle multinazionali . Spuma era un termine generico , un po' l'equivalente della soda , ma ai tempi il nome non era ancora così importante , e le aziende locali spesso mettevano solo l'appellativo spuma sulle bottiglie , che a noi solo quello interessava.
Ho ritrovato tempo fa in un bar una spuma nel frigo , e non ho potuto evitare di assaggiarla : delusione totale ! Non era lei , o , molto più probabilmente , non ero più io... mi era già successo con la cedrata e con l'idrolitina , sfavillanti bontà di quei te,mpi spensierati , mezze schifezze oggi.
Non mi interessa sapere se hanno cambiato gli ingredienti o se solo il mio gusto è cambiato , torno ad assaporare con il ricordo quegli attimi di piacere ,bambino tra i bambini , pochi secondi ed era già fionita eppure il godimento era infinito , e poi via che comincia il secondo tempo...