mercoledì 30 aprile 2014

Spanish gipsy guitar


Un saluto a tutti gli amici di Fingercooking.
Sotto l'invito degli amici Mimmo e Stefano che ringrazio,vorrei mostrarvi questo mio home video realizzato con il mio prototipo di spanish gypsy guitar.
in realtà una volta era una Yamaha elettroacustica.Poi,in seguito ad esperimenti fatti con mio padre,abbiamo...anzi lui ha praticato delle buche secondarie sulla cassa ottenendo delle particolari sonorità.Il ponticello e il capotasto sono in metallo,modifica che ho adottato su tutte le mie chitarre.In origine questa chitarra montava le corde in nylon e,in linea di massima,questa cosa mi andava bene.Tuttavia continuavo a cambiare cordiera.Hard extra hard,super extra hard....insomma,per il mio stile a plettro non riuscivo a trovare qualcosa che si abbinasse bene.Alla fine ho pensato che forse delle corde in metallo potessero essere una soluzione ottimale.Ne parlo a mio padre.Lui mi costruisce un tendicorde che si appoggia sulla parte finale della cassa armonica,e il gioco è fatto.Nel video ho sviluppato una improvvisazione di tipo libero.Nel senso che ho suonato quello che mi andava al momento in modo da far uscire fuori la parte istintiva del mio suono.Bè spero vi piaccia.

King of Prog







Saremo pure scarsi, ma siamo belli...!
Al

lunedì 28 aprile 2014

Zeroundici o zerododici ?

Non l'avevo mai notato...però anche il sito della Gibson per la moretta consiglia le 0.11
Sarà mica perchè la tavola in adirondackè stato assottigliato per renderla più risuonante?
Comunque sia, mi sembra che la mia adorata sopporti meglio la tensione delle 011 lifespan rispetto alle 012 gibson che montava prima, manifestando un certo qual rigonfiamento dietro il ponte...
Piccola, ti ho fatto soffrire...saprai perdonarmi?


l'ultima frontiera della GAS....

Dal teutone con pochi spiccioli te ne puoi portare a casa uno , magari sarà una mezza ciofeca ma in fondo servirebbe solo per colorare qualche brano , sperimentare nuovi arrangiamenti , rinverdire i fasti dei bei tempi in cui suonavo folk irlandese e imparai a metterci le mani sopra . Sto parlando dell'irish bouzuki , strumento davvero simpatico con le sue 8 corde doppie alla mandolino , ma con una voce forse più prossima ad una 12 corde. Certo , a saperlo suonare bene , ma credo che ad averlo sottomano non sia poi impossibile tirarci fuori delle cose simpatiche....L'irish bouzuki è una variante del bouzuki greco , che ha il fondo bombato , una scala più lunga e anche le accordature . Ma il bouzuki greco è uno strumento di finitura superiore , con la tavola spesso , se non sempre , fregiata in madreperla , e acquistarlo diventa più impegnativo. Il secondo video lo mostra nelle mani virtuose di Mauro Pagani e Cristiano De Andrè in una minimale , ma sempre bella , versione di creuza de ma'.

sabato 26 aprile 2014

Gibbons HUNT !

per chi usa facebook :

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=599963156778224&set=a.145869308854280.32153.100002936355187&type=1&theater

per gli altri :

sembra uno scherzo ma io ci provo !

Appuntamento per il 30 giugno !
scherzo, sfida, operazione di marketing.... semplice trastullo...
chiedo aiuto a tutti gli amici e non... vediamo se oltre a far cazzeggiare FB ha un concreto potere esecutivo....
L'obiettivo è trovare una strada un ponte, un aggancio per poter almeno proporre al reverendo Billy Billy F Gibbons di strimpellare alcuni riff sulla "stampede" quando verrà in concerto in italia. Chiaramente nel caso, la chitarra è già sua....
Condividete, pubblicizzate, scavate nelle vostre conoscenze... spaccate i maroni. Oso troppo ? Che ho da perdere ? al massimo una chitarra... ma la perderei volentieri. Per me Gibbons è cristo schiodato.

 http://www.chitarrebarbanera.it/telecaster/stampede/
che questa foto diventi virale.





P.S. sono proprio curioso di vedere fino a dove si riesce ad arrivare se "scatta" la molla della condivisione selvaggia.... forse avrei dovuto metterci un paio di tette....



venerdì 25 aprile 2014

Outing-Ritratto

sulla scia dei disegni di P.G. e viste che qualcuno ha millantato di postare il proprio autoritratto... lancio un sasso... e comicio io : Ecco qui un mio autoritratto realizzato qualche anno fa.. uno dei pochi lavori pittorici mai fatti... ma mi piace e mi pare che mostri la mia vera essenza interiore.
chi vuole può aggiungere il suo !


per gli amanti delle info tecniche.... tempera su carta !
vediamo se qualcuno nota qualcosa di strano...

giovedì 24 aprile 2014

Ecco chi ci vorebbe per salvare l'Italia...

Ecco chi ci vorrebbe per salvare l'Italia...Presto! accendete il Bat-segnale! :)


La zampata dell'orso.


- But... is this top bookmatched?!
- Yes bookmatched, Sir!!
Lo avevo notato fin dall'inizio, ma chi si mette a discutere con Stan Jay, patron di Mandolin Brothers? Eppure quella striatura trasversale sulla parte sinistra del top, vicino alla buca, mi dava da pensare. Come quella  macchia che occhieggia asimmetrica sotto al ponte. Ma insomma 'sto top è veramente bookmatched o hanno incollato due tavole a casaccio?


Naturalmente ho continuato a dormire sonni tranquilli e a mangiare di gusto, anche perché la chitarra suona che è una meraviglia, ma ammetto che il dubbio di aver pescato una Martin col top male assortito un po' mi rodeva. Così ho fatto la solita ricerca su Unofficial Martin Guitar Forum e ho scoperto che non sono l'unico ad avere una Martin col top striato e irregolare. Anzi, c'è chi esibisce chitarroni di pregio che sembrano fatti con carta da pacco spiegazzata ed è orgoglioso del suo top bearclaw, che nel gergo immaginifico degli americani vorrebbe dire "artiglio d'orso" (come se un plantigrado andasse a farsi unghie nei magazzini di una segheria!).



Non credevo che il bearclaw venisse utilizzato anche nelle chitarre di produzione industriale, mi sembrava più un vezzo da liutai solitari. Ricordo di averne parlato due anni fà a Sarzana con la gentilissima rappresentante della Ciresa, la falegnameria della Magnifica Comunità della Val di Fiemme, unica autorizzata a tagliare e lavorare gli abeti di risonanza della foresta di Paneveggio (il Bosco dei violini) che da secoli produce le più rinomate tavole armoniche per liuteria, utilizzate anche da Stradivari, Amati e Guarneri.
Quando le parlai dell'impiego delle tavole bearclaw, prima fece finta di non saperne nulla, poi con un diplomatico giro di parole mi fece capire che si, gli americani hanno le loro manie, ma quelle tavole alla Ciresa non le prendono neanche in considerazione. Le venature devono essere dritte e regolari e se qualcuna devia a casaccio, allora la pianta aveva dei problemi e il legno va destinato ad altri scopi.

Dunque siamo di fronte a due scuole di pensiero, perché la maggior parte dei liutai americani decanta i pregi delle tavole bearclaw, mentre uno dei più autorevoli fornitori d'Europa le considera semplicemente fallate!
Dana Bourgeois, ad esempio, sostiene che le tavole bearclaw hanno le migliori proprietà acustiche:
"... Il bearclaw, come le ondulazioni nell'acero, è una increspatura delle fibre longitudinali, che divide la superficie del legno con disegni cangianti. A differenza delle onde uniformi che si vedono di solito nell'acero, il bearclaw mostra segni casuali asimmetrici o spezzati. Quasi sempre questo fenomeno ricorre negli alberi più vecchi che hanno una struttura di fibre densa e rigida e un'alta propagazione di suono. Per cui di solito il bearclaw è indice attendibile del miglior legno di risonanza tra tutte le specie di abete".

Che dire? Io sarei più propenso a credere a quelli della Ciresa, anche perché poi a Sarzana i liutai americani fanno incetta di italian spruce immacolato, quando non vanno addirittura in Val di Fiemme a comprarsi alberi interi, ma in effetti abbondano esempi di chitarre eccelse realizzate con tavole di abete "artigliato". E anche la mia, con un'artigliata sola, si difende!
Eppoi, se vi venisse il dubbio di avere una chitarra col top fallato e uno come Bourgeois vi dicesse "che culo, hai un top bearclaw!" voi che pensereste?  ;-)



Less is more, un consiglio da voi strimpellatori acustici!

Ciao a tutti!!
Molte volte ho pensato a questa cosa, ma non ho avuto mai il coraggio di farla, gasato come sono da buon chitarrista hobbystico...
Ebbene si , stavolta penso sia quella giusta, ma cosa, vi starete chiedendo?
Ho deciso di vendere tutti i miei strumenti musicali, a dire la verità sono già a buon punto, un paio li ho già imbarcati, e col ricavato prendermi una SIGNORA chitarra acustica.
Perchè questo? Perchè ho sempre meno tempo per suonare quindi è inutile avere chitarre e bassi elettrici in giro per la casa che mi guardano tristi e sconsolati quando ormai imbraccio solamente la chitarra acustica...
Lei è sempre lì, pronta a suonare, anche in quei 5 minuti prima di uscire per andare al lavoro ad esempio! E quindi sono convinto che possa meritare tutto il mio amore!! :D

Ed ecco che qui chiedo a voi, dato che di chitarre acustiche non ho tantissima esperienza diretta (...ho letto un pò su internet, ma provate sul campo poche e in poco tempo nei negozi...) cosa mi consigliate?

Il budget sarà sui 2000/2500 euro al max, sabato ho provato di sfuggita una gibson J45 , ma non mi è scattato l'amore, però le corde mi sembravano vecchiotte, una maton 808, un po' secchina sulle basse, e quella che mi è piaciuta di piu invece, una Maton Jumbo EJA85, frizzante, ma con più corpo della 808.

Ah dimenticavo, anche se non suono mai elettrificato, la vorrei comunque con un buon sistema di amplificazione, non si sa mai nella vita... :)

Naturalmente farò più prove approfondite e con altri modelli, ma volevo avere anche un vostro consiglio data la vostra esperienza e conoscendo abbastanza bene i generi che suono!

Grazie per le vostre risposte
Francesco


mercoledì 23 aprile 2014

DoppiaMente

Ci siamo divisi i compiti: lei è la vedette e canta le canzoni "serie". Io faccio un po' il pagliaccio e canto le canzoni-cabaret.
Qui, alle prove, l'Angela mi accompagna con le spazzole e il rullante. Ha una passione davvero grande per fare musica insieme...
Useremo poi un revolver giocattolo che faccia BANG per davvero.


Eri piccola massimo - piu rullante by Mr_Pone

Glam rock !

Un estratto dall'ultima esibizione live , serata di beneficenza e impegno , ma un omaggio al rock molto glamour dagli anni '70 ce l'abbiamo infilato lo stesso , e senza scarpe con il tacco e lustrini vari ecco l'accoppiata marc bolan - david bowie .
La qualità è quel che è , poi l'ho ricondizionato in formato "postaelettronica" per caricarlo direttamente senza passare per youtube , ma tanto è solo voglia di condivisione , per altro mooolto elettrica :-)))))))))))
Ne volete altri ? eheheheheheh



martedì 22 aprile 2014

Pearly Gates: Canzone e disegno.

Un pezzo rock ruvido come piace a me.
Stavolta ho usato il Fuzz head per le tracce di accompagnamento e il Boss DS1 mod Keeley per il solista sempre con il Microcube Roland e sempre con la Squier Telecaster CV.

E m sono dedicato anche disegnare.

lunedì 21 aprile 2014

AGM Sarzana 2014

Oltre alla consueta abbuffata di chitarre, tutte da vedere-toccare-annusare-provare, il prossimo Acoustic Guitar Meeting di Sarzana ha in programma incontri molto interessanti, aperti al pubblico, con alcuni protagonisti della liuteria mondiale. Tra gli ospiti Bill Collings, Richard Hoover, Jean Larrivee, Linda Manzer, John Monteleone, che tratteranno argomenti su cui ci interroghiamo di frequente anche su queste pagine. Una occasione per saperne di più dalla viva voce dei protagonisti.


Dal programma conferenze e workshops: 

Sabato 31 maggio 


ore 12 – 13,30: DAVID DOLL del CUSTOM SHOP MARTIN - Dave Doll’s  Pro Tips:  
pulire e lucidare la vostra chitarra – quando cambiare le corde – umidificare lo strumento – scegliere le corde giuste – usare il capotasto – come custodire e viaggiare con la chitarra – cambiare la batteria – accordare.
ore 14,30 – 15,30: JEAN LARRIVEE  –  Approvvigionamento dei legnami:  
le difficoltà nel procurarsi il legno oggi  e come lo sarà nel futuro. L’aumento continuo dei costi e come tutto ciò andrà ad incidere sui prezzi delle chitarre. 
ore 15,45 – 17,15: LINDA MANZERGuitar Design:  
Linda parlerà del suo approccio al design delle chitarre e le sfide che ha affrontato nei suoi  40 anni di carriera.  Si parlerà delle innovazioni che sono emerse dagli studi delle Manzer Guitars, incluse la “Pikasso” a 42 corde, la “Manzer Wedge”, la “Sitar Guitar” e la 52 corde “Medusa”. 
ore 17,30 – 18,45:  JOHN MONTELEONE Filosofia della costruzione:  
discussione sui concetti del design degli strumenti, per lo sviluppo delle qualità sonore e per il fascino estetico. 

Domenica 1 Giugno


ore 11,30 – 12,30: RON HUISENTaylor Guitars:   
Taylor Roadshow 
ore 12,30 – 13,30:  LUCIO CARBONEModellare il suono
criteri storico – estetici nella liuteria chitarristica moderna. 
ore 14,30 – 15,30: SAMUELE CALAMASSINational Reso-phonic Guitars, Customizzazione e set-up:  
design e costruzione di una resofonica ‘National’ – Struttura e costruzione del manico – Smontaggio e sostituzione di un manico su corpi in metallo – Considerazioni sull’inclinazione del manico  – Il ponte di una resofonica: specifiche e settaggio. 
ore 16 – 17,15:  BILL COLLINGSCollings Guitars: 
la scelta dei legnami e come integrare l’uso di macchinari ad alta tecnologia e l’artigianato di vecchia scuola. 
ore 17,30 – 18,45: RICHARD HOOVER – Santa Cruz Guitars:  
l’arte della vecchia scuola tradizionale di liuteria nella costruzione di chitarre moderne, il segreto del successo delle chitarre Santa Cruz.




domenica 20 aprile 2014

Il cielo di Irlanda

Finita l'università, era il secolo scorso, me me andai a Dublino per imparare un po' l'inglese. Nei pub, la sera, non mancava mai il gruppetto di amici sbevazzoni che suonavano. Chitarra, organetto, tin whistle, qualche volta la cornamusa. Il bodhran comunque era sempre presente.
Un po' per ricordo di quel periodo, un po' perchè le percussioni mi piacciono tutte, nella lista della spesa del tedesco, ho infilato questo bodhran (al momento dell'apertura del paccone definita "una forma di formaggio").
Fare pum pum è ovviamente semplice, darvi una certa espressione e varietà di ritmi è un altro paio di maniche.
Un'altra cosa che ho notato è che è difficilotto da registrare (come tutti i tamburi ha una grande dinamica da tenere sotto controllo) e il timbro è molto più bello mentre lo si suona che in registrazione (forse ho microfoni non adatti, ma pazienza, va bene così...).


Ecco allora un tentativo del sottoscritto, un po' goffo diciamo, e l'esibizione di un tipetto molto più convinto. D'altra parte niente è facile a questo mondo, se avessi voluto suonare un triangolo, probabilmente sarebbe stata la stessa cosa: anche lì ci sarà il solito irragiungibile virtuoso rompiballe. In secondo piano nel video del fenomeno occhieggia una Lowden mi pare...

Bodhran by Mr_Pone

La OM-28 non è più Vintage!

                                                           OM-28v                                                                                           New OM-28

Ogni tanto mamma Martin prende delle decisioni incomprensibili (anche se poi una spiegazione si trova...).
La OM-28v, uno dei suoi modelli più apprezzati, è ora discontinued. Prende il suo posto una più anonima OM-28.
Il nuovo modello sembra uguale a quello precedente, ma le differenze stanno tutte nell'assenza di quella piccola v nel nome. Nessuna modifica al corpo, ma cambiano il manico e la spaziatura delle corde. Il vecchio manico col profilo Modified V diventa un Low oval preso dalla serie Performing Artist, l'osso del ponte diventa standard, la spaziatura delle corde si restringe di 1/8 di pollice al dodicesimo tasto e passa da 2-5/16 a 2-3/16 al ponte.
Dunque anche la OM-28 è diventata modern e tanti saluti a un modello che era una bandiera, ultimo superstite tra le OM vintage di casa Martin (tutte inactive) e comunemente considerato un fingerpickers dream. Già, perché la nuova tastiera è proprio un'altra cosa. Ha le stesse identiche misure di quella montata sulla mia parlour RK e trovo che sia troppo piccola e rettilinea. Un vero peccato, perché anche se a Nazareth insistono su una "migliore suonabilità" la maggiorparte dei fingerpickers non sarà per nulla contenta. Ma ormai è evidente che Martin sta rincorrendo i piccoli produttori boutique (Collings e SantaCruz in primis) che hanno fatto la loro fortuna sulla "modernizzazione" degli storici modelli Martin proprio con operazioni come questa. Sempre che la modernità stia nel manico! A questo punto i possessori della vecchia OM-28v si ritrovano per le mani una grande chitarra... doppiamente vintage. (Complimenti Ansgar!).


sabato 19 aprile 2014

L'imbarazzante confronto

Un mio amico, con cui ho anche spesso suonato in pubblico, ha un negozio di strumenti musicali. Avevo bisogno di un supporto per il rullante un po' alto (per poterlo suonare in piedi insomma).
"In casa non ce l'ho, te lo mando a prendere"
Guardiamo insieme il catalogo e poi parte l'ordine al distributore italiano. 
Sono passate tre settimane e il supporto starà facendo il giro del mondo perchè ancora non si è visto. Poi insieme ad altri Cookers martedì 15 aprile , facciamo una spesuccia in cooperativa da Thomann. Mercoledì è disponibile il tracciamento della consegna: partito da Frankfurt Germany - previsto arrivo Venerdì 18. A seguire c'è la  allegra pizzata dei cookers per la distribuzione. Tre-giorni-tre.
Il confronto con l'amico e il suo negozio è imbarazzante. 

Vabbè la leggendaria efficenza tedesca, non si pretende tanto ma, cavolo, o qui da noi si cambia passo oppure questi negozietti sono già morti da un po' (e non se ne sono ancora accorti).


Cosa abbiamo preso? Corde, corde, corde Lifespan e....una cosetta che prima devo imparare ad usare e che poi vi dirò.

venerdì 18 aprile 2014

giovedì 17 aprile 2014

Buona Pasqua!

Visto che Stefano mi ha incitato a suonare, ho acceso lo zoom q3 e senza farmi troppe pippe sulla posizione dei microfoni, inquadratura, ecc. ho registrato al volo questo brano, che son sicuro sia  di suo gradimento.

Buona Pasqua Cookers!


Questa è una eccezionalmente brava, ha 16 anni, ritratto a matita.

Negli ultimi quattro anni,  l'artista Shania McDonagh(16 anni), ha partecipato Art Competition dei Bambini di Texaco, un concorso d'arte per bambini in Irlanda si tiene ogni anno dal 1955. Solo guardando il ritratto sorprendente di cui sopra, non stupisce che McDonagh abbia vinto il primo premio per la sua categoria di età ogni anno, da quando aveva 12, e portato a casa oggi il primo premio per il concorso 2014, con questo disegno iperrealista di un uomo dal titolo Coleman.

Il presidente giuria, Declan McGonagle, direttore del National College of Art & Design, ha sottolineato che il lavoro della ragazza potrebbe posizionare il suo "come uno dei più talentuosi artisti della sua generazione, e uno la cui abilità poteva vederla diventare una delle dell'Irlanda tutto ritrattisti del futuro.

mercoledì 16 aprile 2014

water into wine

Lo so , lo so , sarebbero da evitare due post consecutivi dello stesso autore , ma ragazzi voi siete lenti , pigri e un po' assenti , io invece da quando sento nell'aria profumo di Sarzana mi sono ringalluzzito , buonumore , voglia di suonare , condividere , rifarmi del tempo perso in questo grigio inverno che ci siamo lasciati alle spalle. E poi questo brano ( Bruce Cockburn , of course ) l'avevo in allestimento da tempo come ho detto a giuseppe nel suo post ( promessa mantenuta !!! ) , una rivisitazione in nylon di un brano che , a modo mio , faccio dalla notte dei tempi.
Non ho mai trovato spartiti o tab , e i video in giro più che aiutarmi mi avevano scoraggiato , tirandola giù ad orecchio mi sono accorto delle castronerie ormai attecchite , parti mancanti , altre che credevo originali e invece lo erano solo nella mia testa. E poi le corde in nylon...ragazzi , sono troppo morbide , mi si bendizzano sotto alle mie dita ignoranti , e la tastiera è larga come un autostrada a 4 corsie ma corta come la mia memoria , con quel dodicesimo tasto a filo cassa che complica alcuni passaggi. Non cerco scuse , non l'ho mai fatta precisa e pulita , troppo lunga per le mia mani di mogano come la mia Lag. Suonata unplugged e con gli spernacchiamenti che ormai il mio computer ha deciso di mettere come sottofondo a qualunque applicazione musicale io lo voglia piegare.Il pezzo l'avevo registrato ieri , e doveva essere la colonna sonora al risotto speck e mele , ma solo ora sono riuscito ad affievolire i rumoretti di fondo , almeno in maniera decentemente ascoltabile. Basta chiacchere , water into wine : e a Roma diciamo " c'hai messo l'acqua nun te pagamo...." eheheheheh



Risotto con speck e mele


Ieri è stata giornata di sperimentazione in cucina , non tanto per la ricetta che esiste , è trentina ( anche se io , come sempre , l'ho fatta a modo mio....) e collaudata da tempo , ma per me è stata la prima volta.
Risotto con speck e mele , connubio interessante a prima vista , risultato oltre le aspettative , ho ricevuto applausi a scena aperta in famiglia !
Gli ingredienti :
Riso 500 gr per 4 persone ( il riso sceglietelo voi , sono un libertario , io ho usato quello che avevo in casa )
Speck 150 gr tagliato spesso a cubetti o listarelle
Una mela (poi vi dico....)
cipolla o scalogno
zafferano
1 lt di brodo vegetale
1 bicchiere di vino bianco (magari un traminer , io non l'avevo ed ho improvvisato )
Olio e.v.o.
burro
parmigiano reggiano
Dunque....mettete un po' d'olio in una pentola capace di contere tutti gli ingredienti , meglio se antiaderente. Aggiungete lo speck e la cipolla tagliata fine e rosolate a fuoco basso , aggiungendo infine il riso fino a quando non diventa trasparente , continuando a rimestare. Aggiungete tre quarti del bicchiere di vino , fate evaporare poi continuate ad aggiungere il brodo caldo quando occorre ( il solito procedimento per i risotti , non vi devo insegnare nulla ).Nel frattempo avrete avuto l'accortezza di mettere la mela sbucciata e tagliata a dadini in un pentolino con il quarto di bicchiere divino e una mestolata di brodo , aggiungendo anche lo zafferano. Non cuocete molto , solo una scottata . Poi a metà cottura del riso incorporate il tutto e continuate acuocere e rimestare , gira , gira e rigira.....a fine cottura mantecate con burro e parmigiano.
Lasciate riposare un paio di minuti e servire con fettine di mela a guarnizione , anche l'occhio vuole la sua parte.
Sulla mela usata , devo dire che quelle trentine sarebbero d'obbligo , magari dolci e zuccherine. Ma io avevo in casa solo mele verdi , che hanno donato quel gusto asprigno che le contraddistingue , bilanciando la dolcezza del resto degli ingredienti. Comunque sperimentate anche voi , non esiste "quasi" mai una regola precisa in cucina. Come nella musica e nella vita in generale....
In appendice un blues particolare , dolce ed aspro come la ricetta , e un omaggio a chi decise 20 anni fa di lasciare questa valle di lacrime non trovando più la forza per continuare , magari perdendo il gusto per le cose semplici come un risotto , o come suonare la propria musica.Peccato.....

martedì 15 aprile 2014

Pearly Gates: Bambina che mangia una mela.

Bambina che mangia una mela.
L'ho fatto usando una tavoletta grafica Wacom Bamboo e Artrage come per il volto del vecchietto.
Sto riprendendo la mano.

SHG Napoli 2014 Gary Levinson LS-58

Tra le solite tantissime elettriche e un buon numero di acustiche perlopiù ordinarie, questa chitarrina concert size è l'unica che ha davvero attirato la mia attenzione a SHG Napoli 2014.
Si tratta di una Gary Levinson LS-58.
Tutta in legni massello, con tavola in Engelmann, fondo e fasce in noce inglese, deep body, ottime finiture. Le condizioni ambientali ci hanno impedito di ascoltarla come si deve, ma nel video possiamo ammirarla in tutta la sua bellezza. Se non ricordo male, il costo dovrebbe aggirarsi sui 1200 euro ed è distribuita in Italia da Frenexport:

lunedì 14 aprile 2014

Mai più senza!


Un bel Marshallone non può mancare nell'armamentario di un chitarrista tosto...



...specialmente in cucina!




Pearly Gates: The River of Lost Souls

Le mie canzoni ultimamente sono venate dalla musica soul/gospel ed anche questa non fa eccezione.
Quindi fratelli avvicinatevi e ascoltate la musica per l'anima...ahahahahah
Scherzo non sono un predicatore!
Cmq buon ascolto.

domenica 13 aprile 2014

Iniziamo dalla fine

Così abbiamo concluso il breve concerto ( 40 minuti circa ) di giovedì scorso , una serata che abbracciava una iniziativa a favore della costa d'avorio . La serata è , nel complesso , riuscita : più di 200 persone paganti , oltre a staff ,tecnici , musicanti , amici infiltrati e varie ed eventuali . Peccato che il giorno infelice infrasettimanale ha dimezzato la platea quando è toccato a noi , le 23:00 abbondanti , molti gli 'anta a cui non ha retto la pompa e il pensiero del giorno dopo , lavoro e impicci vari , li ha pian piano portati verso casa. Ma non importa , quello che importa è che tutto sia filato liscio , compreso il collegamento skype con la costa d'avorio dove , tra gruppi elettrogeni che saltavano, fusibili bruciati e immagini traballanti , gli ivoriani presenti nella capanna evento del loro villaggio ci hanno improvvisato un brano etnico con percussioni e voci coinvolgente ed emozionante. Certo che la tecnologia ,anche dove penseresti non sia arrivata , compie miracoli....
E trattandosi di serata Africana abbiamo deciso di chiudere la serata con due brani di Peter Gabriel , artista molto legato a quel paese a cui  più volte ha dato il suo sostegno , oltre a condire i suoi pezzi con "pietanze sonore " che ammiccano proprio alla tradizione musicale africana.
Noi tre , i soliti Marco alla batteria , Walter voce , tastiere e chitarra ed io con la mia strato , abbiamo tentato di ricreare le atmosfere giuste , non so se ci siamo riusciti , ma il cuore ce l'abbiamo messo tutto !!!!

Un tè nel deserto?

Ciao a tutti i cookers, è' incredibile come le musiche più belle siano alla fine quelle più semplici. Certo, il piano ci vorrebbe, ma anche con la chitarra questa melodia non perde il suo fascino. Spero vi piaccia.

venerdì 11 aprile 2014

news from wandrè

Questa sera sono andato all'inaugurazione della mostra su Wandrè e le sue chitarre, davvero bella, si passa dal nostro mega centro culturale con villa e parco e attraverso un buco nella recinzione si arriva nel vecchio capannone di una falegnameria dismessa, lì hanno allestito la mostra con ancora le macchine, i ritagli di legno e la segatura in terra, semplice e fatto in economia, ma bellissimo.
Le chitarre sono stupende, ce ne sono circa una trentina, vi ho messo qualche foto in un piccolo video.
Ragazzi, Wandrè era veramente un personaggio, non era solo estro artistico e design, ma  anche creatività e sapienza tecnica, sebbene originale. Ho ascoltato per un po' le spiegazioni di Marco Ballestri (che avevo conosciuto su accordo), il curatore della mostra e del libro, ha dedicato  anni a studiare nei minimi dettagli tutte le chitarre, viaggiando dovunque per cercare di approfondire e datare le particolarità tecniche degli strumenti. Quando si parla di Wandrè escono certi aneddoti che in confronto Leo Fender era un impiegato del catasto!

Dopo moltissimo tempo ho ripreso in mano la matita.

Dopo moltissimo tempo ho ripreso in mano la matita.
Anche se in questo caso è elettronica.
Non è un autoritratto l'ho preso da una foto sul web.

giovedì 10 aprile 2014

Una proposta per un week end nel passato-futuro delle chitarre italiane

Cari amici,
è da un po' che non mi ri-faccio vivo: non solo lavoro, ma anche problemi di salute, migliorati ma non conclusi. Vi ho seguìti, però, e con profitto e/o divertimento. In mancanza di "spinta" maggiore, v'invio un telegrafico invito a un week-end chitarristico in terra emiliana che credo molto interessante.
Si chiama "Wandré dieci anni dopo" ed è una tre giorni dedicata al ricordo, e alle chitarre, di Antonio Vandré (detto Wandré) Pioli, esorbitante liutaio futurista innamorato di strane chitarre e non solo, personaggio davvero notevole che forse avrete già incontrato, e di cui sicuramente avrete visto le chitarre, che erano qualcosa di pazzesco. Vi copio la pagina di fessbuk su cui viene riportato il programma.

Antonio Vandrè (Wandrè) Pioli (Cavriago,1926-2004), partigiano, capomastro, artista eclettico e tanto altro, è stato il liutaio più rivoluzionario del secolo scorso. Ha trasformato la chitarra elettrica italiana in un’opera d’arte pop e i suoi lavori sono oggi ricercati in tutto il mondo.

EVENTO PROMOSSO DA Comune di Cavriago e Pro Loco "Quarieg"
Da un'idea di tutti gli amici di Wandrè che si sono resi disponibili anche per la realizzazione dell’evento.

VENERDÌ 11 APRILE 2014
ORE 18.30 Inaugurazione della mostra “Wandrè - Vita chitarre e opere”
Sede: falegnameria-mobilificio MUSIARI via O. Galli, 7
Chiusura della mostra 4 maggio 2014.

SABATO 12 APRILE 2014

Dalle 9.30 apertura mostra “Wandrè - Vita, chitarre e opere” 
Sede: Mobilificio Musiari via O. Galli, 7

ORE 10 Motoincontro di Primavera 2014
Sede: parcheggio antistante il Multiplo via della Repubblica 23
Incontro motociclistico di moto elaborate; tour dell’Appennino con pranzo alla trattoria di Villa Minozzo alle 13:00 e rientro per 16:00

ORE 11 “La fabbrica di chitarre più moderna del mondo”
Peculiarità architettoniche, funzionali e filosofiche dell’edificio. 
Proiezione filmati storici 1963-4 e rendering con visita virtuale della fabbrica a partire
dai disegni originali del progetto. Discussione con alcuni ex-operai della fabbrica
Relatore: Luca Gibello 
Video rendering a cura di Francesco Neviani
Sede: Fabbrica Rotonda via della Repubblica, 78

ORE 14.00 “Attualità delle intuizioni di Wandrè e loro applicazioni nella liuteria moderna: la Wandrella Duesenberg”
Presentazione della nuova chitarra di casa Duesenberg
Relatore: Dieter Göldsdorf –Duesenberg Guitars
Sede: Multiplo, via della Repubblica, 23 Sala grande

TAVOLA ROTONDA
Fetishmania: il vintage italiano 
Stefano Aria - fetishguitars.com (Roma)

Quando il mondo suonava in Italiano: la leggenda di Athos Davoli
Willy Davoli - Wliderdavoli (Parma)

Liuteria elettrica e carte del restauro
Tracce per una discussione

Sede: Multiplo, via della Repubblica, 23 Sala grande

ORE 17.30 Presentazione del libro “Wandrè – l’artista della chitarra”
di Marco Ballestri (Anniversary Books 2014)
Sede: Cinema Novecento via del Cristo. 

ORE 21.00 Dueling Guitars
Concerto con strumenti vintage e moderni a confronto
Adelmo, Johnny e Daniele - Juan Carlos Flaco Biondini - Caccia - & friends
Sede: Sala mostre presso la sede Municipale Piazza Dossetti, 1

DOMENICA 13 APRILE 2014

Dalle 9.30 apertura mostra “Wandrè - Vita, chitarre e opere” 
Sede: Mobilificio Musiari via O. Galli, 7 

ORE 10.30 “Il sogno di una scuola diversa – il convitto scuola L. Fornaciari 1945-
1954”
Relatore: Tiziana Fontanesi -docente storia e filosofia, collaboratrice ISTORECO (Reggio Emilia)
Sede: Multiplo, via della Repubblica, 23 Sala grande

ORE 15.00 “Pari e Dispari e il cenacolo di via Tornara”. 
Il periodo storico 1975-1990 che fece di Cavriago uno dei centri di riferimento in Europa del movimento Fluxus.
Sede: Multiplo, via della Repubblica, 23 Sala grande

ORE 16.00 “Gli strumenti di Wandrè: sculture fruibili per musica”
Sede: Multiplo, via della Repubblica, 23 Sala grande

ORE 17.00 “5 Km di tramonto in 20”, 
Cortometraggio scritto, diretto e interpretato da Wandrè
Presenta: Sergio Mastronardi – videomaker (Reggio Emilia)
Sede: Multiplo, via della Repubblica, 23 Sala grande

ORE 21,00 Concerto con ORACLE King Band
Sede: Sala mostre presso la sede Municipale Piazza Dossetti, 1

Durante le giornate di sabato e domenica:
- proiezione di film culto di tema motociclistico
Sede: Sala mostre presso la sede Municipale Piazza Dossetti, 1
- Mercatino-scambio chitarre vintage
Sede: spazi ex-biblioteca Piazza Zanti e limitrofi

www.wandre.info
www.anniversarybooks.it/wandre/

Come vedete, c'è di tutto, e ce n'è per tutti.

Vi copio anche un articolo uscito oggi sulla Gazzetta di Reggio

Il mito delle chitarre di Wandré

La mostra dedicata ad Antonio Pioli, il liutaio che rivoluzionò lo stile degli strumenti dell’epoca rock

CAVRIAGO.
Una mostra e un libro per rendere omaggio, nel decennale della scomparsa, al cavriaghese Antonio “Wandrè” Pioli, l’uomo che negli anni Sessanta trasformò la chitarra elettrica italiana in un’opera d'arte famosa nel mondo. In Italia Celentano, Guccini, Mina e i Nomadi usano le sue chitarre e all’estero, cantanti famosi come Frank Zappa, i Kiss, Buddy Miller. E proprio all’estero i cultori di strumenti musicali lo celebrano e darebbero qualsiasi cosa per una chitarra Wandrè. Fra i modelli più ricercati ci sono “Brigitte Bardot”, “Scarabeo”, “Rock Oval” e “Bikini. La mostra e il libro ripercorrono una storia di creatività italiana poco conosciuta ma che è una leggenda per gli appassionati di strumenti musicali vintage in tutto il mondo. Per l’occasione, il celebre designer-liutaio tedesco Dieter Golsdorf rende omaggio a Wandrè presentando, in anteprima mondiale, il nuovo modello di chitarra ispirato all’artista di Cavriago. La Wandrella Duesenberg.
Venerdì, alle 18.30, nella falegnameria Musiari di Cavriago (via Galli, 7), s’inaugura la mostra “Wandrè. Vita , chitarre e opere” che rimarrà aperta fino a domenica 4 maggio.
Oltre 60 chitarre e bassi, risalenti agli anni ’50 e ’60, foto d’epoca ma anche opere d’arte, quadri , sculture, tutte opere di Wandrè. L’esposizione racconta il periodo delle chitarre, dal 1957 al 1968, quando la sua fabbrica dall’innovativa struttura rotonda produceva strumenti originalissimi e apprezzati in tutto il mondo.
La sua avventura di pioniere della chitarra elettrica s’interrompe nel 1968 quando Wandrè si reinventa designer di abiti in pelle, e in seguito artista e scultore aderente al movimento Fluxus. La seconda sezione della mostra è dedicata a questo periodo con le sue pirografie su cuoio degli anni ’70 e ’80, ai suoi famosi quadri a specchio, sculture, mail-art, e agli straordinari capi di abbigliamento.
Sabato pomeriggio, poi, alle 17.30, al cinema Novecento di Cavriago, verrà presentato il libro “Wandrè. L’artista della chitarra elettrica” scritto da Marco Ballestri (288 pagine, 880 immagini, edito dalla casa editrice modenese Anniversary Books). La prefazione del libro è firmata da Francesco Guccini che ha posseduto una Rock Oval (l’unica chitarra elettrica mai posseduta da Guccini): «Una sua chitarra l’ho suonata, eccome, fino a distruggermi le dita. (…) Non ho vergogna ad ammettere che mi faceva quasi paura, con quel suo colore rosso scuro e le paillettes che si accendevano sotto la luce dei riflettori da balera». Il libro racconta la vita di questo geniale artista e comincia con il padre liutaio, desideroso di realizzare il sogno di mettersi un paio di ali e volare il più in alto possibile.
Daniela Salati
Da ultimo, vi chiedo una cosa: io probabilmente ci andrò domenica pomeriggio. Se qualcuno di voi pensa d'andarci (so che qualcuno di noi è di zona…) cerchiamo di vederci. Io di faccia non conosco nessuno di voi, per cui evitiamo le cose tipo "un garofano all'occhiello"!
Salute, e saluti, a tutti!
vincenzo

Riso alla cantonese

Non sono un gran cuoco, ma quando preparo questo piatto i commensali si leccano i baffi e  sostengono che è meglio di quello che mangiano al ristorante cinese ...
Ingredienti:
riso Basmati 250 g.
piselli freschi 200 g.
gamberetti sgusciati  100 g.
uova 2
Olio, sale, pepe e salsa di soia.
In una pentola con acqua salata in ebollizione fate cuocere 5 minuti i piselli, quindi tirateli su con una schiumarola, fate bollire un paio di minuti i gamberetti, tirateli su e, sempre nella stessa acqua fate cuocere il riso per 10 minuti. Scolate e lasciate raffreddare.
In una padella bella larga fate scaldare l'olio (io uso quello di oliva anche se nella ricetta originale ci vuole quello di soia), strapazzate le uova con sale e pepe quindi aggiungete i pisellini, gamberetti e riso, fate saltare il tutto per qualche minuto. Aggiungete un cucchiaio di salsa di soia diluita con due cucchiai di acqua salata ed è pronto da servire.
E' molto importante che il riso sia il basmati, meglio se proprio quello cinese (ha un aroma molto particolare che lo stesso tipo di riso, prodotto in Italia, perde un po'), mentre sulla quantità e diluizione della salsa di soia potete fare secondo vostro gusto.
Buon appetito!

Che sia arrivato il futuro?

Pare che siamo alle soglie di una rivoluzione tecnologica che cambierà il mondo (ancooooraaaa?)
La stampa 3d...state pensando quello che penso io? E' presto, ragazzi, è presto. Toglietevi i grilli dalla testa...Ma sicuro che ci arriveranno e qualcuno avrà modo di vivere il cambiamento in prima persona (io sarò impegnato altrove credo).
Però già si può sognare ad occhi aperti, mica è proibito: la 00-18 di Mirco? Me la faccio in casa con la stampante alla facciaccia sua...

I più maliziosetti potrebbero stamparsi in casa una copia (snodata) di Dita Von Teese in scala uno a uno che non so quanto funzionale ma che, comunque, è sempre un bel vedere nel soggiorno di casa: "Vai cara, ti raggiungo alla Coop. Tu vai avanti con la spesa che io devo stamparmi una cosa...."


Il piano boogie woogie

Anche se non so suonare il piano mi fa impazzire questo stile, l'energia che trasmette è incontenibile.
Credo sia molto difficile da eseguire.

 

 

Grandissimo

Dopo Suor Cristina,from Ireland "Padre Ray Kelly",chissà in futuro anche Papa Francesco vorrà cimentarsi con un bel brano magari con musiche di Astor Piazzolla,allora si che la chiesa avrà svoltato,cmq un Padre Kelly lo avrei voluto io sull'altare al mio matrimonio.

Io ci sto...e tu ?



Musica LIVE e per aperitivo Inoussa e Lancine ci offriranno un assaggio della cucina ivoriana!

Il ricavato della serata andrà a sostegno del progetto che Fondazione IntegrA/Azione sta promuovendo in Costa d’Avorio, nel villaggio di Hermankono Dies, nei diversi ambiti: educazione, sanità, attività produttive e accesso all’acqua
Scusate , un po' di pubblicità ma stasera si suona gratis per una buona causa , un set leggero di 40 minuti (non siamo i soli , ma suoniamo per ultimi....) che chiuderemo con due brani di Peter Gabriel , In your eyes e Biko .
Vi posto la versione originale e poi magari , se qualcuno ci riprenderà , vi farò sentire la nostra , naturalmente adattata alla nostra formazione chitarra,batteria , tastiera.Quindi niente balletto , niente percussioni , come cori solo la mia vociaccia , ma magari chissà che il pubblico......anche se di giovedì sera la vedo dura !!!!!!!

mercoledì 9 aprile 2014

Il pomodoro nero!

Mah dicono che fa bene... però fa orrore, e chissà che sapore ha....
Verrà un sugo al nero di seppia senza il nero di seppia, però almeno non è un OGM (così dicono).

Dal laboratorio al mercato. Il pomodoro nero, dal fortissimo potere antiossidante e capace di aiutare a restare in buon salute, sviluppato da un progetto di ricerca coordinato dalla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, insieme alle università Tuscia di Viterbo, di Modena e Reggio Emilia e di Pisa, sarà commercializzato dall'azienda pisana l'Ortofruttifero, che ha recentemente firmato il contratto di licenza con la Scuola.

http://www.repubblica.it/ambiente/2014/04/07/news/dai_laboratori_al_mercato_ecco_pomodoro_benefico_no_ogm_-82958345/?ref=HRLV-18 
 P.S.
Del resto le carote un tempo non erano arancioni, lo diventarono per volere degli Olandesi per compiacere i propri regnanti.(dinnastia degli Orange) nel 1720.

martedì 8 aprile 2014

una scollatura profonda (parte seconda)

Dove eravamo rimasti? Ok, certo, c'ero io che mesi fa avevo preso in carico il reincollaggio della tastiera di una chitarra classica di certi amici miei (con gran piacere mio, tra l'altro), qui l'antefatto, in attesa del post vero e proprio che avrebbe dovuto seguire a breve l'intervento. Poi invece l'inerzia e la sciagurataggine hanno avuto la meglio, fino a stasera.
Insomma, grazie alla consulenza a distanza del nostro prezioso liutaio di famiglia (ciao Mimmo!), ho ormai abbastanza chiaro tutto il procedimento fino all'ultimo dettaglio, almeno in teoria. Perchè, piccolo particolare, sono alla prima esperienza nella vera riparazione di una chitarra, a parte lavoretti con ponticelli e capotasti. Ma me la sento. Ho tutto l'occorrente: colla alifatica, morsetto da legno, tavolette da usare come spessori, siringa per iniettare la colla, straccetti per pulire etc.
Già che ci sono, compro un ponticello grezzo che lavoro e sagomo per sostituire quello vecchio di plastica.

E siccome sono premuroso verso i miei amici, faccio anche una bella pulizia ai tasti nerissimi e sporchi.


L'intervento, dicevamo: la prima difficoltà è far entrare la colla nella siringa. Brigo, stantuffo e sbuffo ma ce la faccio (il giorno prima mi ero rivolto all'attonita farmacista chiedendole: "mi dia la siringa e l'ago più grossi che avete!). Iniettare la colla è l'unico modo di agire, dal momento che la fessura creatasi per lo scollamento è decisamente stretta, per quanto cerchi moderatamente di allargarla per mezzo di plettri e spessorini. Comincio ad iniettare la colla e ho l'impressione che non ne esca mai abbastanza da quella dannata siringa, e allora inietto e inietto. Me ne accorgerò dopo, quando posizionerò il morsetto tra due tavolette di legno e degli straccetti e comincerò a stringere.
Tutto avviene in modo quasi comico: stringo il morsetto e comincia una colata lavica di colla dai bordi del manico che sembra non arrestarsi mai. Ogni mezzo giro alla chiave della morsa, asciugo un mezzo litro di colla, e ancora e ancora.
Quando sarà il momento giusto per smettere di stringere? Proprio adesso, penso, quando la resistenza comincia a farsi eccessiva, dunque smetto. Posiziono la chitarra morsettata in modo che possa riposare per le fatidiche 24 ore (o forse solo 12, non mi ricordo) in modo corretto e la lascio lì, tornando a controllarla di quando in quando, manco fosse un paziente in terapia intensiva.

Mi tocco la fronte, ho fatto una sudata (ed era dicembre). Un vero liutaio come Mimmo avrebbe lavorato in scioltezza, calibrando i movimenti e senza troppo penare, per me invece è stata una sorta di gag comica à la Buster Keaton.
Il risultato non è pulitissimo, ma noi siamo gente di sostanza: il manico è stabile, la tastiera è dritta e la chitarra suona, va bene così, sono soddisfatto.
Appendice: nella caduta la chitarra aveva riportato una botta sul binding che tratto in maniera un (bel) po’ meno professionale di quanto mi aveva suggerito Mimmo. Passo qualche goccia di acqua calda sulla ‘ferita’ per far gonfiare le fibre di legno rattrappite, scrosto i frantumi di vernice con un temperino ed tratto la parte con della colla attak, fino a saturarla.

Scartavetro con carta finissima per mettere la colla, ormai cristallizzata, a livello della vernice circostante e poi lucido con un batuffolo di ovatta pucciato nel dentifricio (ehm sì, dentifricio, mi era stato suggerito da un altro amico e non avevo pasta abrasiva). Anche qui, il risultato non è perfetto ma almeno la zona è stabile e non si rischia di restarci impigliati con la manica della maglia, dal momento che la botta era proprio nel punto del body dove poggia il braccio.

Corde e ponticello nuovo e la chitarra è tornata dai padroni più bella, lucida e sonante di quando era partita. E soprattutto aggiustata. Gli amici la guardano come fosse rinata e io lo considero un piccolo successo.

il capo ha sempre ragione ?

Cercavo dei video sulle chitarre di Tom Bedell e mi sono imbattuto in quella vecchia volpe di Phil Keaggy che ne suona una adornandola di capotasti. E perchè ? Mi sono chiesto....credevo fossero di quelli parziali , ma non è esattamente così : mi sembra di aver capito che questi speciali capo agiscano solo quando viene premuta la linguetta e che permettano di suonare in open tune senza scordare la chitarra. Per me e Mimmo una manna dal cielo eheheheheh Specie se si suona dal vivo , basta cambi di chitarra o accordature frettolose. Almeno se li usa Phil , io probabilmente  mi incepperei.
Qui le spiegazioni per quelli bravi con l'inglese....http://www.kysermusical.com/store/k-lever-series/
E qui il video di phil

E qui una bedell piccina picciò ,amplificata ma con una voce niente male.... non so se sia una di quelle costosissime con legni ultracentenari oppure di quelle prodotte in cina , sti produttori ammischiano sempre le acque...

lunedì 7 aprile 2014

Copia & Incolla ?

Il web e' pieno di copie cinesi di Les Paul, Fender eccetera. Non avevo ancora visto le copie di Martin e compagnia bella. Questa, oltre al ponte, avra' anche tutto il resto incollato con l'Attak?