giovedì 28 febbraio 2013

C'è poco da ridere...

provateci voi a suonare 'sto coso...



Ci provo, ma è dura.


Questo è bravo davvero perchè io ogni tanto con il mio oil-thub-bass ci provo (ma, 'orcalapeppa, è roba per uomini duri)

mercoledì 27 febbraio 2013

Fingercooking: Storia della cucina piemontese, seconda puntata

Fingercooking: Storia della cucina piemontese:
Partiamo con due antipasti, il primo semplicissimo assolutamente banale, il secondo leggermente più complesso, siamo alla scuola elementare, prima d’arrivare alle superiori la strada è lunga…
Il primo:  

Uova sode in maionese.
E’ un antipasto veramente semplice ma è sintomatico di come anche le cose semplici devono avere una certa eleganza.
Ingredienti:
Uova e basta…

Preparare le uova sode, uno per commensale, tagliarle a meta e disporle su un piatto largo appoggiandole sul piatto dalla parte tagliata.
A parte preparare della salsa tonnata così:
Mettere nel frullatore un uovo intero (tuorlo e albume) frullare oggiungendo olio rigorosamente di semi, limone qb e un pizzico di sale. Quando la maionese è quasi pronta aggiungere nel frullatore una scatoletta di tonno, frullare fino ad ottenere la giusta densità controllando il gusto, la tonnata è così pronta.
A questo punto versare la salsa fino a ricoprire le uova, per decorazione oggiungere un cappero sopra ogni uovo. L’antipasto è così pronto.

Piccola osservazione: la maionese per venire bene e subito deve essere fatta con uova a temperatura ambiente. Con le uova fredde di frigo la maionese non verrà mai, quindi nel caso è indispensabile scaldare le uova (bagno Maria) prima di partire. Usare esclusivamente olio di semi perché è più leggero, con l’olio d’oliva si rischia di fare il grasso FIAT per cuscinetti…

Antipasto Rosso.
Molti antipasti alla piemontese sono denominati in base al loro colore.
Ingredienti:
Sottaceti, scatoletta di tonno, un uovo sodo, un’acciuga, concentrato di pomodoro (conserva) olio d’oliva.

Prendere un vasetto di sottaceti (250g) e lavarli accuratamente (sciaquare almeno tre volte) per eliminare l’aceto in modo che l’antipasto non risulti troppo agro. Il tempo e il numero dei risciaqui influiranno sul gusto finale che è anche personale. A questo punto tritare i sottaceti con l’uovo sodo, l’acciuga e una scatoletta di tonno, tritare non troppo fine.
Una volta ottenuto il tritato mescolare con il concentrato di pomodoro fino a che non avrà conseguito un bel colore rosso, questa è la ricetta classica, altri preferiscono invece del concentrato usare il Ketchup, io personalmente preferisco la conserva.
A questo punto versare il tutto in una terrina e spianare quanto possibile la superfice del tritato.
Aggiungere olio d’oliva fino a ricoprire la superfice del composto.
Da servire in piccole porzioni rigorosamente almeno il giorno seguente la preparazione, non prima.

Mio caro paese

Bellissima e commovente.


Era Halloween in giro c'erano i fantasmi
E gridavano ovunque andassero
E anche se mi sono coperta gli occhi lo sapevo
Che dovevano andarsene.

Ma la paura è l'unica cosa che ho visto
E tre giorni dopo era chiaro a tutti
Che nulla è più spaventoso del giorno delle elezioni

Ma il giorno dopo è più scuro
E diventa sempre più scuro
Chissà, forse cambieranno i piani
Chissà, forse non è uno squilibrato

I giornalisti san quel che sanno, ma
Sanno sempre meno di quel che dicono
E io non so di chi fidarmi
Per quanto possano fare

Perché credevamo nel nostro candidato
Ma ancor di più è l'altro che odiamo
Volevo qualcuno da poter incitare
Nel giorno delle elezioni

Ma il giorno dopo è più scuro
E si sprofonda sempre di più
Chi lo sa, forse è tutto un sogno
Chissà se mi sveglierò e urlerò

Apprezzo le cose che mi hai dato
Ti amo teneramente mio caro paese
Ma a volte non capisco
A cosa stiamo giocando

Apprezzo le cose che mi hai dato
Soprattutto che sono libera
di avere una canzone da poter cantare
nel giorno delle elezioni


Italian style


Ieri si diceva che un trenta per cento di italiani vive in zona protetta e si oppongono ad ogni cambiamento della società perchè direttamente o indirettamente, hanno dei benefici da questo assetto. Questo trenta per cento però non appartiene tutto alla stessa parte politica (che tutti davano per spacciata e che ieri invece ha dimostrato di essere viva e vegeta, seppur maleodorante, e intenzionata a vendere cara la pelle). Sapete perchè in Emilia-Romagna il PD fa percentuali intorno al 45-50%? Per lo stesso identico motivo. Rendite di posizione.
Un tempo ovviamente non era così... la guerra partigiana ha lasciato conseguenze compresa quella di una parte politica che, nonostante i cambi di nome, non ha mai voluto fare veramente i conti con la propria storia (luminosa e oscura come tutte le cose umane).
Oggi l'economia cooperativa ha tessuto reti che ormai sono ovunque. Intere famiglie hanno redditi coop, redditi da dipendente comunale, regionale, società partecipate, amici, parenti ecc ecc. Nel più puro stile italiano. Qui comandano sempre gli stessi, dal 1945 e il testimone viene passato di padre in figlio, per meriti di appartenenza politica. L' italian style è quello, sempre quello e se ne sbatte del colore politico. Oggi naturalmente, in un paese contrapposto tra chi ha tutele e chi non ha un cazzo, come tutto nel nostro paese, mostra la corda. Tanto per essere onesti.

Doppia Coppia

Un po' come se orietta berti e gianni morandi andassero da fabio fazio , e invece erano Emmylou Harris e Rodney Crowell da quel simpaticone di David Letterman .Tre icone a stelle e strisce... be , la coppia di cantautori old style ha sfornato questo bel pezzetto semplice semplice , ma di un gusto disarmante . Le voci calibrate , la Lap sognante , la tele che fa la tele , e le gibson dei due protagonisti : doppia coppia !!
Specialmente quella di Rod , del 1932 , un pezzo di storia ( ma anche la jumbo....)
Vedo volentieri il david letterman show , aiuta nell'inglese , aiuta nel capire un paese dai forti contrasti , e c'è sempre buona musica.E lascia il sorriso sulle labbra...

martedì 26 febbraio 2013

Orecchiette e cime di rape



"Qualcuno" lassù ha voluto che non avessi un padre (lo persi all'età di 18 mesi) ma sempre "Qualcuno" lassù
ha voluto lasciarmi ancora la mia "vecchietta" (tra qualche mese sono 92) che cerco di accudire ogni giorno
come posso,e tutto sto preambolo per dire che ogni mercoledì vado a pranzo da lei e domani,appunto
orecchiette con cime di rape,purtroppo le orecchiette non sono fatte in casa,ci vuole una certa energia
per impastare,ma a volte lo fa', prepara la pasta fatta da lei per il mio piatto prelibato gli  'nturcc,piatto pugliese,sono dei grossi spaghettoni che rifila con un mattarello di ottone dentato,diciamo così,ereditato da mio nonno,si possono mangiare al sugo con il formaggio grattato rigorosamente la ricotta dura,io la conosco così,oppure con i ceci,penso che ci si possa sbizzarrire ma sono sempre gustosi.
beh,mi chiederete la ricetta,ma non so darvela,mi sono ripromesso che dovrò imparare a farli anche io,
per non perdere questo patrimonio.
:)))


a real hero, una cover acustica

per questo mio primo post su fingercooking ho pensato di recuperare una cosa di qualche tempo fa, che mi diede molte soddisfazioni in quel di soundcloud. si tratta di una riduzione acustica strumentale di un pezzo che amo molto, intitolato 'a real hero' dei college.
alcuni di voi potrebbero averlo già incrociato perchè è stato usato nella colonna sonora di Drive, un gran bel film del 2011. la versione originale, elettronica e molto stile '80 è qui.
questa invece la mia versione:

Sono tra noi.


E così un italiano su tre vuole un paese illegale. Ladri, mafiosi, inquinatori, trafficoni, grandi e piccoli evasori, puttanieri e lecchini vanno bastonati solo quando si fanno prendere con le mani nella marmellata, altrimenti tanto di cappello.
E’ quasi impossibile trovare qualcuno che ammetta di aver votato per il Re nano e la sua corte, ma un italiano su tre continua a farlo perché ha un sogno: la possibilità per se e i propri figli di entrare un giorno a far parte di quelle schiere impunite o di raccogliere almeno qualche briciola del loro pasto. E’ una idea di futuro. Piccola, malata e inconfessabile, ma tant’è. Non importa quanto possa somigliarci, gentile o  scorbutico, elegante o dimesso, povero o benestante, di buono o cattivo umore: un italiano su tre vuole vivere in quel regno, da suddito, senza responsabilità e dunque senza libertà, se non quella di lagnarsi del Re. Quando siete per strada, in tram, sul posto di lavoro o al cinema, guardatevi intorno: un italiano su tre nutre quell’idea di futuro come un destino ineluttabile. Ed è tra noi, a pieno titolo e con gli stessi diritti.




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Anche il blog ha dei limiti di governabilità, ma portate pazienza, qualcuno sta lavorando ad un vero sito per un futuro migliore (e qui almeno c'è qualcuno che lo fa...).

Grazie a tutti i  fingercookers!






 

Delia

Il blues è sofferenza , sembra che tutto parta da li , dalla condizione dei neri d'america , la schiavitù , la mancanza di umanità , le radici strappate , un futuro incerto...
Be , stamattina ero proprio blues ! Debilitato da questa influenza che non vuole abbandonarmi ( s'è affezionata , la capisco...) ,stressato dalla situazione lavorativa che peggio non può andare , sbigottito dai risultati elettorali (ma forse neanche tanto sbigottito , ma stavolta quanto fa male pensare "io l'avevo detto"...)
e disgustato dalle minestrine propinatemi , non mi rimaneva che tirare fuori l'Aria con le sue nuove martin SP phoshor-bronze 0.12 e via con l'intro di questo lunghissimo pezzo di Blind willie McTell nella versione di David Bromberg . Anzi , diciamo ispirato alla versione di Bromberg... la voce catarrosa e prostrata credo non sia fuori luogo , e perdonerete anche qualche indecisione , ma non avevo la forza per rifarla per cui bbona la prima , come sempre !


Mille euro al mese


Vecchia canzone che forse tornerà tristemente di attualità. Volevo farla in collaborazione con Stefano  poi ce la siamo persa per strada.
Voleva essere in stile manouche. Voleva, voleva..quante belle intenzioni, bah!
Non so se da l'idea...comunque, questa era.

lunedì 25 febbraio 2013

Un pezzo per Mimmo ...

Parecchio tempo fa, Bernablues ci aveva invitato a prendere un pezzo che aveva abbozzato e di farne una nostra versione. Dopo averci provato, non soddisfatto dei risultati, avevo abbandonato l'intento.
Ora, dopo averci aggiunto un paio di idee, ho deciso che non fa poi così schifo ... ed eccolo qua.

Storia della cucina piemontese


Dunque, la cucina piemontese, bene, lo sapevate che la cucina piemontese è quella col maggior numero di piatti tipici regionali? Ma cos’è un piatto tipico regionale? Un piatto tipico regionale è una ricetta pensata, applicata e soprattutto cucinata storicamente all’interno di una specifica regione, con ingredienti tipici del territorio, che è stata catalogata e a cui è stato dato un nome univoco.

Esempio semplice: il Parmigiano Reggiano, io posso produrre il grana anche a Canicattì, nessuno me lo può vietare, ma mai potrò chiamarlo Parmigiano Reggiano perché il Parmigiano è solo quello di Parma e Reggio Emilia. Sembra niente, invece è tutto…

La cucina piemontese è nota per i salumi, i primi, gli arrosti, i bolliti, le salse, ecc. ecc. ma cos’è che la rende unica? Cosa offre la cucina piemontese più di ogni altra? Cosa la rende diversa?

Gli antipasti.

Fuori dal Piemonte un antipasto può essere un piatto di salumi misti, in Toscana in più ci sono i crostini, magari si possono trovare sottaceti, in Calabria qualcosa col peperoncino, un po’ di nduya, insomma fuori dal Piemonte l’antipasto è quel che dice la parola stessa: qualcosa da piluccare prima del pasto, da noi no, l’antipasto è tutta un’altra storia.

Un pranzo alla piemontese può prevedere anche trenta antipasti, che vanno dal semplice piatto di salumi alla ricettta più complicata, un antipasto da noi ha realmente la stessa dignità se non di più di un primo o un secondo di altissimo livello, un antipasto può essere una ricetta complicatissima, con una storia antichissima ma, soprattutto NOBILISSIMA.

Ogni ricetta ha origini nella cultura contadina, ma cosa la rende nobile? Risposta elementare: i soldi. Il Piemonte e in partcolare la città di Torino come tutti sappiamo, furono sede della Real Casa dei Savoia, ora siccome è poco credibile che un re o una regina si accontentino di un uovo al padellino… e siccome è probabile che un re o una regina di soldi da spendere ne avessero, ecco che la semplice ricetta contadina, rielaborata nelle Reali Cucine, diventava un magiare da re.

E’ pensabile che i nostri nobili antenati, per le loro feste e per i pranzi diplomatici avessero la necessità di mettere in tavola una quantità di portate superiore alla norma e, soprattutto non i soliti primi, secondi e contorni ma qualcosa di più e di diverso, quindi l’antipasto diventava il mezzo ideale per ammaliare l’ospite di turno. Piccola nota: lo sapevate che fino ai primi dell’ottocento si mangiava normalmente in piedi e che solo invitando i lontani parenti russi, i quali mangiavano abitualmente seduti a tavola, a casa Savoia si prese l’abitudine poi diffusa in tutto il paese di sedersi a tavola?

Ma quanti sono questi antipasti?

Nessuno lo sa con certezza, ogni provincia ha i suoi perché ogni provincia ha le sue risorse agrarie e quasi ogni provincia aveva la sua residenza reale, quella che era realmente la risorsa economica di quei tempi, esattamente come una grande azienda oggi.

Dunque l’antipasto come segno distintivo di una nobile cucina, in più va detto che i francesi, i quali furono nostri acerrimi nemici, (venite a visitare le fortezze che dal primo medioevo hanno impedito che il nord Italia diventasse una provincia francese) con la loro nouvelle cousine non hanno inventato niente, ogni antipasto piemontese nato ben prima, può tranquillamente essere un piatto di nouvelle cousine. Un mio amico dice che la nouvelle cousine è solo: portate microscopiche in enormi piatti. Noi almeno usiamo piatti di dimensioni normali…

Qualche ricetta di qualche antipasto?

Alla prossima puntata.


Aggiornamento Forum e l'INGLESE

Dunque, ci sono momenti nella vita di un uomo in cui le scelte diventano obbligate... e infatti dopo na settimana di fatica appresso alla traduzione del forum, mi sono ritrovato di fronte alla cruda realtà: il forum se lo traduci si incazza che è una bellezza, fatto sta' che fino a poco fa, non mi faceva più apparire i campi in cui digitare i messa, rimesso a posto i file del linguaggio originale, tutto è tornato normale.

Ora... io lavorerei sul resto, veste grafica e altre parti del sito... più che del forum stesso.

A sto punto quel minimo di inglese utile a scrivere sul forum si impara velocemente.
:)

quasi fatta

Non credevo che questo anno l'influenza fosse così cattiva , ho passato gli ultimi due giorni con 39 di febbre , dolori dappertutto ma più che altro una sensazione di sfinimento totale che mi ha tenuto lontano dal computer , oltre che dal resto del mondo...Ma bravi , vedo che invece le cose vanno alla grande anche senza di me , e questo posticino diventa ogni giorno sempre più ben frequentato e le sue pagine si riempiono di gustose interazioni tra musica e cibo.Ora mi devo mettere a paro con i post , spero che la febbre (tenuta a bada  intorno ai 37 e mezzo ma non sconfitta del tutto ) mi consentirà di essere più presente.Ciao Banda :-)))

Queste si che sono notizie...


La signorina Francesca Pascale la "fidanzata"  (sic!) di Berlusconi va a votare.
Video e intervista da parte di Repubblica. Della signorina e di quello che dice non me ne può fregare di meno, ma che lquesto giornale ci monti su un servizietto è  penoso. Speriamo che davvero i grillini tirino via i finanziamenti pubblici alla stampa perchè questi qui hanno bisogno di un lungo periodo di fame nera.

Martin D-28 Authentic...

...ovvero la signora qui di fianco!

Martin ritorna con una delle sue affascinanti operazioni nostalgia. Alle serie Vintage e Golden Era, ispirate all'epopea  pre-war, si aggiunge la serie Authentic, come dire quelle originali, ma proprio le prime!
Il posto d'onore spetta alla D-28 authentic, presentata dal signor Chris Martin IV in persona al winter NAMM di quest'anno. E' la copia esatta della prima D-28 realizzata nel 1931, o per meglio dire il suo clone, tanto che oltre all'esatta riproduzione di ogni particolare, alloggia nel manico una barra di ebano al posto del moderno truss rod, proprio come l'originale. Se non è nostalgia questa!
Ma paradossalmete la "vecchia" D-28 appare come una novità perché ha ben poco della D-28 che oggi conosciamo:  è una slope shoulder, con 12 tasti fuori corpo e paletta slotted. Bellissima, non c'è che dire, e veramente identica alla prima D-28 prodotta, che il signor Martin ci mostra con orgoglio in apertura del servizio.
La cosa più curiosa è che l'esemplare originale non stava nel museo Martin, come sarebbe logico aspettarsi, ma era di proprietà dell'attore Richard Gere, appassionato di chitarre, che l'ha messa all'asta insieme a buona parte della sua enorme collezione privata. Così, per studiare e riprodurre la prima D-28, mamma Martin ha dovuto ricomprarsela da Richard Gere.


Qui la pagina del catalogo Christie's  che riporta le informazioni e la quotazione (!!!) dell'esemplare originale messo all'asta da Gere.

Non mancate di dare una occhiatina al resto della  Richard Gere guitar collection. C'è da lustrarsi gli occhi!




domenica 24 febbraio 2013

Acoustic Shame

Provo ad entrare in punta di piedi in questo circolo di acusticanti con questo primo (ed ultimo?) outing acustico. Certo, ci vuole una bella faccia tosta..... Ma ho postato le ricette ed allora che ci sarà mai di male?
Attendo i vostri preziosi consigli sul posizionamento dello Zoom e non solo :-)). La chitarra è la mia vecchia Ibanez (circa 1975) dreadnought, con la cassa spessa un palmo che ha dormito sonni tranquilli per anni al caldo ed al freddo e sicuramente credo che ne abbia risentito perchè mi suona un pò.... come dire.... sorda?

Vabbuò, chiedo venia. Dario


S&G

Questo è un bel mod per usare una chitarra acustica...che ne dite, se la cavano i giovincelli? :-)


Il figliol ritrovato!

Finalmente Dario Helloween Hooker è qui con voi!!! :-) Ci sono riuscito!!! Ah ah h Gran bel blog e lo comincio con una ricetta della nonna della mia dolce metà!!! Pasta fagioli e castagne!!! Buonissima ed alla fine ha uscito una crostata di ciliegie fatta in casa da leccarsi i baffi!!! Mi vuole proprio bene quella santa d(n)onna!!! :-)

Hip Hip Urrah !


E' con vivo compiacimento che questa Commissione Musical-Gastronomica, analizzato il curriculuum del qui presente Roberto Dott. Di Donato (per gli amici Jazzino), decide all'unanimità di nominarlo Primo Somellier di Fingercooking e gli conferisce il prestigioso Tastavin congratulandosi vivamente con l'interessato per l'ambito riconoscimento.
Sei contento Doc?

Spezzatino goulashato



L’abbondante nevicata va festeggiata con un piatto caldo, corposo e succulento. Da preparare con calma, con un occhio al panorama imbiancato fuori dalla finestra. E’ una mia versione dello spezzatino con patate, incrociata col goulash friulano affogato in un sugo denso di pomodoro e cipolla. Volendo lo si può accompagnare anche con qualche fetta di polenta abbrustolita.
Ecco l’occorrente:

400g di spezzatino di manzo a cubetti non troppo grossi.
2 cipolle bianche, di media grandezza
2 carote
2 patate
½ gambetto di sedano
1 foglia di alloro
400g di polpa di pomodoro (una lattina)
2 cucchiai di olio extravergine di oliva.
½ bicchiere di vino rosso secco
1 cucchiaino di paprika dolce
sale e pepe q.b.

Preparate un trito con mezza cipolla, mezza carota, il mezzo gambetto di sedano e fatelo imbiondire a fuoco non troppo alto con due cucchiai d’olio d'oliva e una foglia di alloro, in una pentola possibilmente di coccio.
Alzate la fiamma e aggiungete lo spezzatino, mescolate in modo che i pezzetti di carne vengano rosolati in ogni lato e date una macinata di pepe nero.
Quando la carne si sarà scurita in modo uniforme, versate il vino rosso e fate sfumare bene fino a quando il vino e il succo della carne si saranno ristretti. Togliete la carne e mettetela in una terrina, ma lasciate un po’ di sugo nella pentola.
Tagliate il resto delle cipolle a fette non troppo sottili, spezzettatele con le mani e fatele appassire nella pentola col sugo rimasto, mescolando di tanto in tanto perché non si attacchino. Quando la cipolla sarà appassita rimettete la carne nella pentola, versate la polpa di pomodoro, salate, aggiungete un cucchiaino di paprika dolce e mescolate bene. Lasciate sobbollire a fuoco basso per mezz’ora col coperchio leggermente scostato. Mescolate di tanto in tanto, soprattutto se usate la pentola in coccio.
Controllate che la carne sia quasi cotta e aggiungete il resto delle carote tagliate a rondelle piccole con le patate a cubetti. Mescolate e fate in modo che la carne e le verdure rimangano coperte dalla crema di pomodoro e cipolle. Se il sugo è troppo denso aggiungete un po' di acqua calda, aggiustate di sale e ultimate la cottura per altri venti minuti circa, facendo attenzione che le patate non si sfarinino.
Servite lo spezzatino fumante con le patate e le carote che spuntano dalla densa crema di cipolle (scarpetta assicurata!).
Personalmente non disdegno una spolveratina leggera di curry, ma non se c’è la polenta.
Vino rosso corposo.
Amen.



Questo è il mio Amico Allen...

Si chiama Al Owens, è statunitense, si occupa di informatica, ed è un "malato" di sei corde, proprio come noi, è sempre il primo a commentare i mie video su Youtube, ormai (anche se non lo conosco di persona), lo sento proprio come un'amico vero. é un'estimatore di Franco Morone, e suona davvero bene..... ha delle chitarre di liuteria stupende, e mi piace ascoltare le sue cover, credo che vi farà lo stesso effetto anche a voi...insomma un signore di mezza età (proprio come noi) ma la chitarra lo ha fatto rimanere bambino (proprio come noi)..................... ;-))))

Palato semplice

Prima di andare a dormire vi suggerisco un piatto facile facile, lo potete usare come dessert ma anche no.
Tre ingredienti e due minuti di preparazione.
Procuratevi una buona ricotta fresca, delle noci ed un vasetto di miele.
Non dovete far altro che tagliare una fetta di ricotta, farci cadere su un filo di miele (magari aiutandovi con un cucchiaino da caffè) e una spolverata di noci spezzettate con le vostre mani (sennò non c'è gusto).
Ripetere a piacere.
Ci sono varianti più complesse, ma io preferisco questa "terra terra", semplice e molto gustosa.

P.S. una soffiata. Mi è capitata tra le mani l'agenda con le ricette della madre della mia ragazza, tenetevi pronti. :D


sabato 23 febbraio 2013

Alè....

E' stata dura ma alla fine pare che ce l'ho fatta ad entrare a far parte di questa comunità.
Non mi piace gran che accedere come "membro" però qualunque termine alternativo risulta ambiguo: affiliato sa di massoneria, iscritto sa di palestra, componente sa di chimica...
Comunque son contento d'esser qua.
Aldo

Primo post...vi presento

Ciccio Coretti.
Io l'ho conosciuto perché aveva un negozio di chitarre nella zona in cui ho abitato per 21 anni, poi ho iniziato ad andare ai suoi concerti.
Quando dovevo fare un acquisto musicale era sempre il primo posto in cui andavo, perché trovavo cortesia, competenza e buoni consigli. Purtroppo il negozio l'ha chiuso, non ho idea del perché.
Comunque, poche chiacchiere, qui so che piace la musica suonata e l'amico in questione la suona benissimo, che si tratti di classica, blues, rock o che.
Metto giusto un paio di video, quelli che si sentono meglio, ma se volete ce ne sono altri su youtube.

P.S. grazie allo staff per l'iscrizione come autore.



Le crepes di Laura


In Apennino Tosco-Emiliano la castagna è stato l'alimento che ha salvato dalla fame nei periodi di carestia intere popolazioni. Con questo frutto spontaneo del bosco, si facevano zuppe, brodi, farine. Come spesso succede nella storia umana, la riconoscenza era tale da sacralizzare l'albero e il suo frutto, testimoniato dalle tante sagre che si svolgono in autunno in questi luoghi.
L'essiccazione era la prima operazione e avveniva nei "casot", piccole casette di sassi poste in una radura, dove al piano terra si accendeva un fuoco basso e controllato, mentre al primo piano su una griglia di rami venivano ammucchiate le castagne ad essiccare.
La cosa avveniva nel mese di ottobre e la gente di paese partecipava tutta alla raccolta in uno stretto legame tra uomini e territorio. Il lavoro si trasformava in una specie di rito collettivo ed era anche occasione per combinare matrimoni, compravendite, ecc.
Tutto questo mi è stato raccontato da un vecchio incontrato durante una passeggiata in montagna: era intento a restaurare uno dei pochi casot non ancora caduto in rovina. Era la sua memoria storica e vi dedicava tempo e fatica usando cazzuola, pietre e cemento. Tempi che furono.

Ma quello che volevo passarvi era questa ricetta di mia moglie per questi dolcetti svelti e saporiti.

Ingredienti per quattro crepes:
farina di castagne 4 cucchiai, 4 di acqua, 1/2 bicchiere di latte, una noce di burro fuso, un cucchiaio di zucchero di canna, un pizzico di sale, cacao amaro in polvere, un liquore profumato (Grand marnier, oppure Sambuca... ma noi usiamo il più popolare Sassolino)
Realizzazione:
in una scodella mettere la farina, il burro fuso, il pizzico di sale, lo zucchero di canna, l'acqua e il latte, mescolare per arrivare ad una pastella di consistenza molto liquida. Scaldare una padella antiaderente appena unta di burro (come per le normali crepes) e versare un mestolino della pastella facendo in modo che si spanda. Quando è cotta (15 secondi circa) girarla con la apposita paletta per l'antiaderente e andare per altri 15 secondi.
Togliere la crep dalla padella, metterla su un piatto, spolverarla con il cacao, arrotolarla e spruzzarla con un goccio del liquore.

Stiamo parlando di terre anticamente abitate da popolazioni celtiche abbinerò allora questa musica fatta con la vecchia Martin, già pubblicata tempo fa.


La febbra

Ci son caduto con tutte le scarpe , febbre e tosse canina , brividi e dolori alle ossa , eccaallà , l'influenza !
Proprio oggi che , avendo cambiato le corde all'Aria , volevo andare di outing...vabbè , non suggeritemi supposte o cose simili perchè son delicatuccio da quelle parti , vi lascio con il grande Maccio Capatonda e la sua FEBBRA ! Almeno un mezzo sorriso....

venerdì 22 febbraio 2013

roma...


Così tanto per provare se sono in grado di postare qualcosa vi suono una delle mie canzoni preferite con la mia classica Aria. Ogni riferimento o "raccomandazione" a quelli che stasera sono a piazza San Giovanni (e che da lunedì sera saranno in parlamento) è naturalmente casuale...ciao

In ginocchio (sui ceci)

Oggi pausa pranzo al lavoro con zuppa di ceci. Orrenda. Ma non si puo’ pretendere granche’ dai baretti, tavole calde, etc. E quindi mi permetto di proporVi la mia versione.
2 tazze di ceci
1 gambo di sedano
1 cipolla media
3 pomodori
2 carote
Un rametto di rosmarino
Pancetta a dadini
Sale, pepe e olio extra vergine

Mettete a bagno i ceci per almeno una notte e poi, dopo averli scolati, metteteli in una pentola (meglio se di coccio o terracotta che dir si voglia) coprendoli di acqua fresca. Il livello dell’acqua deve risultare un paio di cm sopra i ceci). Portate lentamente ad ebollizione e levate l'eventuale schiuma formatasi.

Aggiungete i pomodori pelati, mezza cipolla, il gambo di sedano e le carote tutti tagliati a dadini (o come preferite), riportate a bollore e coprite. Cuocete a fuoco basso fino a quando i ceci saranno molto teneri. Nel frattempo preparate un fondo con poco olio, il rosmarino e la cipolla e poi fateci rosolare la pancetta.

Quando la zuppa sara’ pronta, aggiungete il fondo e lasciatela raffreddare.  Quando sara’ a temperatura ambiente, frullate il tutto con un mixer ad immersione. Fate di nuovo riposare in frigo per una notte.

Riscaldate il tutto a fuoco lento quanto basta e servite la zuppa in ciotole rustiche con un filo d’olio crudo, una macinata di pepe fresco e una grattata di pecorino. Se avete del pane ormai duro, fatelo a pezzettini, abbrustolitelo in padella senza condimento e tuffate i crostini nella zuppa al momento di servire in tavola.

Il nostro sommelier jazzino ci raccomandera’ un buon vino rosso d’accompagnamento.

Vedeva una luce

Previsioni economiche europee per l'Italia: anche il 2013 sarà anno di recessione, se ne riparla per il 2014.
Eppure quest'uomo vedeva una luce sei mesi fa...

cavalli selvaggi e scarsa memoria

Dovevo riprovare a postare un brano audio con soundcloud perchè la memoria vacilla , ed ho ritrovato questo estratto dal concerto acustico del 16 aprile scorso in duo .
Cavalli selvaggi , chitarre che non si sentono (ma poi si ) gente che chiacchera distratta ( ma poi applaude alla fine , misteri...), e il bel ricordo della serata. Al bivacco , dopo la biada ai quadrupedi , si potrebbe accendere un fuoco , arrostire un paio di salsicce con fagioli a contorno.La giornata è stata dura , bruceremo domani tutti i grassi ingeriti.Per la buona notte un bel bourbon e tappi alle orecchie ( e al naso eh eh eh )

Maton EA80C


L'altro giorno ho provato questa Maton EA80C - suona davvero così: apertissima e squillante, chiara e leggera. Mi è piaciuta un tot e il costo non è da svenarsi: 1.400 euro se non ricordo male (dal Tomassxxx)

Blues primordiale (post test)


Bentrovati
Grazie dell'invito per questa nuova iniziativa (e chi vi ferma più).
questo mio primo post vuole essere un test per capire se ho compreso
tutto per bene e quindi sono andato a cercare tra le mie "cose" un file
che avesse attinenza alla causa del nuovo blog,non ricordo neanche come l'ho suonato,visto che con l'acustico(a) non ci azzecco molto,non che col resto...
Bella storia questa.




La classe non e' acqua

L'ho sentita l'altra sera a Radio Capital, mentre ero in auto. Una delle migliori interpretazioni che io abbia mai sentito di questo super-classico. Certo, lui e' un Maestro.... ma chi e' lo spettacolare armonicista?

Pensavate di esservene liberati?

SBAGLIATO !! AH AH AH


Molti di voi, puristi acusticanti, non condivideranno ma ......... secondo me merita comunque ....... buona giornata a tutti!

Passatelli

Ecco la vista dal terrazzo stamattina...gran rottura di balle, ma in fondo, la neve rende tutto più bello. Oggi, visto il clima, passatelli in brodo.
Per fare i passatelli ci va pan grattato, tuorlo d'uovo, noce moscata, sale q.b. Si fa un impasto duretto duretto e poi lo si grattugia grosso nel brodo di carne. Pochi minuti di cottura e poi a tavola.
Oggi l'occhio va decisamente meglio: la vista si è schiarita come d'incanto. E' sempre rosso e al mattino è tutto incollato, però va meglio...alè.

giovedì 21 febbraio 2013

La cima

La cima alla genovese è un piatto di tradizione antica, composto da una tasca di vitello ripiena di verdura, carne (avanzi della macellazione come cervella, animelle e tettina), formaggio e uova, cucita con sapienza con ago e filo in modo che durante la lunga cottura il ripieno non venga fuori.

Non è mia intenzione fornirvi una ricetta, non ne sarei in grado e potete trovarla facilmente con una ricerca su internet, ma questo post è solo uno pretesto per inserire una stupenda canzone di De Andrè, 'A çimma.
Il vero protagonista  non è il piatto bensì il cuoco, che lavora due giorni di fila per la preparazione, mischiando arte culinaria e riti propiziatori perchè il risultato è incerto, visto che i diavoli e le streghe sono in allerta (potrebbe anche essere un'allegoria dei tempi attuali ...).
Vi inserisco la versione eseguita dal figlio Cristiano allo speciale di "Che tempo che fa" del 2009, che ha anche il vantaggio di essere sottotitolata con la traduzione.


Amatriciana My Way

Ed eccomi qua con la qualifica di autore. Naturalmente con la "a" minuscola, perche' qui gli Autori veri sono coloro i quali hanno dato vita al progetto. A tutti loro, tanto di cappello ed un grandissimo in bocca al lupo!

Mi scuso per gli eventuali refusi, ma sto digitando con il tablet e ci ho messo mezz'ora a scrivere 'sto post ed aggiungere la foto...

Avevo promesso la ricetta della Amatriciana My Way a Stefano, io che sono nordista anche se gradevolissimamente ormai da una vita trapiantato in centro italia, perche' lui se ne era uscito con la ricetta del brasato: nun se po' fa'!

Dunque io prendo il guanciale e lo rosolo piano piano. Poi aggiungo uno scalogno, che come dice Cracco "fa figo", uno spicchio d'aglio non pelato (che quando imbiondisce levo). Poi sfumo con un bicchiere di rosso ed aggiungo la passata di pomodori. Se la passata e' molto densa la allungo con del brodo vegetale. Un cucchiaino di zucchero per levare l'acidita' del pomodoro, aggiusto di sale e pepe e lascio cuocere, coperto e a fiamma bassa, per almeno 30 minuti.
Lascio raffreddare e metto in frigo per tutta la notte. Levo dal frigo un paio d'ore prima di riscaldarla a fuoco lento e di versarla direttamente sui bucatini gia' impiattati. Si e' vero non la salto in padella.
Pecorino rigorosamente romano a pioggia, et voila'!




CARPACCIO DI TONNO ALLA PANTESCA......

Questa non è una ricetta vera e propria di Pantelleria, ma ne richiama i sapori e gli odori.
Generalmente è un piatto che faccio nelle giornate di settembre, quando dalle mie parti si pescano i tonnetti rossi, avendo la fortuna di avere come vicino di casa un pescatore, che spesso mi omaggia con il pescato del giorno. Pero in mancanza di un tonnetto, va bene anche un trancio di quelli grandi.
Allora.... gli ingredienti per 4 persone sono:
800 grammi di tonno rosso (un bel trancetto)
una radice di zenzero
un limone
due lime
1/2 cipolla di tropea (quelle rosse per intenderci)
erba cipollina
200 grammi di capperi sotto sale (se è possibile quelli di Pantelleria)
100 grammi di mandorle tostate
olio di oliva extravergine (di qualità)
e pane casareccio tagliato fine

tagliate il tonno a dadini di circa 1 cm, e mettetelo in una scodella, tagliate finemente la cipolla con la mandolina e mischiatela al tonno, pelate la radice di zenzero e tagliatela a bastoncini (tipo le carote alla giulien), aggiungetela al tonno spremete due lime e 1/2 limone e versatelo sul tonno avendo cura di mescolare, condite con olio extravergine ed una spruzzata di erba cipollina, e mettetelo a riposare in frigo per circa un'ora.
ora lavate i capperi e metteteli in un frullatore insieme alle mandorle tostate, aggiungete olio, e frullate fino ad ottenere un patè, fate abbrustolire le fette di pane, e ricopritele con il patè di capperi, ora servitele insieme al carpaccio di tonno.... e BUON APPETITO!!

Attendo l'abbinamento con il vino da parte di Roberto ;-))))))

Un altro mondo

 Fuori è tutto grigio e sta nevicando. Questa è una vecchia dolce ballata di Don McLean del 1970 (forse vittima della sindrome di Stendhal). A quel tempo io e il mio socio avevamo aperto la nostra nuova attività e lavoravamo come matti (talvolta anche di notte) per stare dietro alla valanga di ordini. Poi un bel giorno (mancava poco alla fine dell'anno contabile) ci telefona il commercialista:
"Ragazzi, ma che siete matti? Avete troppi utili....spendete, spendete, mi servono fatture in acquisto"
Così, non sapendo che fare, andammo da un concessionario di auto (uno a caso) e comprammo due macchinoni. Pagati sull'unghia, bastava che ci desse subito la fattura.  Mancava solo che il concessionario ci dicesse: "che faccio ve le incarto e le portate via subito?". Era un altro mondo davvero.

Amarone della Valpolicella


Ecco quello che io intendo per buona musica!
Prodotto sulla fascia collinare a nord di Verona su terreni rossi, bruni e su detriti calcarei; nasce da vitigni diversi (corvina-rondinella-molinara) il Jazz origina dall'incrocio di forze sotterranee di un popolo considerato istintivo (gli africani) e dall'idealismo occidentale nato dalla Grecia classica basato sulla creatività, istintività conviviale e sull'improvvisazione vocale e strumentale. Il colore rosso rubino intenso, il Bouquet  intenso, fruttato, con sentori di frutta cotta e spezie ci da un quadro armonico semplice che man mano si elabora assecondando la nostra sensibilità .
Sapore morbido e pieno; grappoli raccolti a mano e selezionati con cura come a centellinare ogni singola nota lasciata appassire per 3-4 mesi ed affinata in botte di rovere da 50Hl per 2-3 anni.
Da abbinare a  carni rosse, brasati, selvaggina, formaggi fermentati; musica  da meditazione strutturalmente semplice che prende corpo man mano che si degusta ad una temperata che va dai 16 ai 19° C.



L'ho impietosita

Alludo a mia moglie...questa sera vanno in scena le polpette di Bernablues Mom e FRITTE ! Si vede che mi ha visto un pochino steso (e io accentuo ad arte il mio miserevole stato di prostrazione eh eh eh )
Poi vi dirò.

mercoledì 20 febbraio 2013

Zoom A3

Al namm non è passato inosservato questo pedaletto della zoom che si avvale della nuova tecnologia già applicata sul G3 e tanto apprezzata dai cugini elettrici , lo zoom A3 dedicato alle nostre amate chitarre vuote con buco.E' un multieffetto , un simulatore, una DI , con tante possibilità di impiego.Aspettando che arrivi nei negozi e sotto i piedi di qualcuno , ecco il link alle specs e un video.
http://www.zoom.co.jp/products/a3
E' vero che ci piacciono le chitarre nude al massimo con la buca coperta da un microfono , ma per eventi live , registrazioni , o anche solo divertimento (il prezzo dovrebbe essere abbordabile ) lo scatolotto promette bene , con simulazioni di shape , ma anche di timbro ( 12 o nylon ) , effetti e entrate dedicate per piezo,mic o pickup.
Giocherello da gasati cronici , ma anche utility per chi calca i palchi e ha bisogno di ecletticità

martedì 19 febbraio 2013

Al Di Meola e Andrea Parodi........

Già ogni volta che ascolto questa canzone mi commuovo..... in questo caso mi sono proprio messo a piangere, sapete quel pianto liberatorio, non un pianto di angoscia.... ma l'emozione che nasce quando si entra in assonanza con il "bello", e ci si sente talmente piccoli da non poter fare a meno di piangere....vediamo se anche a voi fa lo stesso effetto....... Max, guardalo solo se non ti hanno ancora operato all'occhio, un eccesso di lacrimazione non so se ti fa bene ;-)))))

lunedì 18 febbraio 2013

Per inaugurare il nostro progetto.....

Ho confezionato questo piccolo pezzetto che ho intitolato, appunto: "FINGERCOOKING", ora non fa nulla se non avrà il seguito che hanno avuto gli altri su Accordo, ma poco importa, intanto iniziamo a mettere la nostra musica all'interno di questo splendido contenitore, magari più in la, faremo una playlist con tutto quello che ci piace e che piace a chi verrà a trovarci...... per adesso un regalo da parte mia era d'obbligo ;-)

brasato al barolo


Iniziamo col dire che il brasato non è una ricetta ma un modo di cucinare un bel pezzo di ciccia , che si divide in due parti al fine di cuocere completamente la carne , a differenza del roast beef che prevede invece una scottatura superficiale mentre l'interno rimane rosso/rosaceo.
Dunque la carne... la pezzatura ideale è il cappello del prete o la noce , ma fatevi suggerire anche dal vostro spacciatore abituale , diciamo un 8 etti circa per 4 persone.Se sarà molto magra si potrà procedere con un po' di lardellatura , sempre allo scopo di ottenere ottimi risultati. Prendiamo la carne e mettiamola in una terrina con il contenuto di una bella bottiglia di barolo.Se non trovate questo vino , un grande vino rosso della tradizione italiana può andar bene lo stesso , ma i profumi e i sapori del barolo sono pressocchè unici.Aggiungete cipolle,sedano,aglio,carote,alloro,chiodi di garofano (le verdure tagliate a pezzettoni ) , coprite e mettete al fresco ( anche in frigo ) per una notte . Fatto ? Bene , togliete la carne e asciugatela per bene , e in una casseruola scaldate dell'olio extravergine d'oliva .Quando è ben caldo , adagiate il pezzo di ciccia e cominciale a rosolare...con calma , ci vuole tempo e pazienza ! Non accontentatevi del solito colorito marrone , indugiate prima di girare affinchè si scurisca molto , quasi sbruciacchiato .Fate questo a tutti i lati , poi togliete la carne , con l'aiuto di una paletta di legno e un po del barolo , staccate le parti rapprese in modo da evitare che si carbonizzino.Quindi rimettete la carne e aggiungete le verdure (il vino ancora no ) fate andare per un po' a fuoco moderato e poi , dopo aver salato , aggiungete il barolo avanzato , coprite e lasciate cuocere per almeno due ore a fuoco basso .Alla fine si avrà una carne quasi carammellata all'esterno e bella morbida e succosa all'interno anche se completamente cotta.Tolta la carne , con un mixer a immersione ( o come volete voi ) passiamo le verdure fino a ottenere un sughetto denso con cui bagnare le fette del nostro brasato.Un purè di patate è ottimo ad accompagnare.Per finire , ebbri dai fumi del barolo della ricetta e di quello che ci scoleremo durante il pasto , si può aiutare la digestione ascoltando ( o eseguendo , perchè no ) un bel blues energico , come questo... buon appetito :-)


per mirco ( ma non solo...)

Sono sicuro che questo ti piace.Altrimenti è uguale eh eh eh


domenica 17 febbraio 2013

Le polpette "Bernablues Mom"


Polpette di alici
700 grammi di alici fresche pulite e private della lisca
mollica di pane casareccio di tre fette
60 grammi di pecorino grattugiato (stagionato)
origano (a piacere)
una grattatina di noce moscata
due rossi di uovo
1/2 bicchiere di vino bianco
scorza di un limone grattugiato
pane grattugiato

rompere le alici con le mani fino a ridurle in poltiglia, aggingere la mollica di pane ed il pecorino, amalgamando sempre con le mani, aggiungere i tuorli d'uovo ed il 1/2 bicchiere di vino, mettere l'origano la scorza di limone e la grattatina di noce moscata, impastando sempre con le mani, in un piatto a parte battere due uova con un pizzico di pepe, fare delle palline con l'impasto, passarle, nell'uovo e poi nel pan grattato, e friggerle il olio d'oliva bello caldo.....e buon appetito

ecco cosa intendo per ritmo


Nella seconda parte (l'ultimo dei mohicani ) c'è quello che sento come il ritmo , il tiro legato alla forma ballata.

Beneteau Fanfret Baritone

Non mi piace neanche granché, ma chitarra a parte: quest'uomo può suonare anche una scarpa.


sabato 16 febbraio 2013

influenza

voce da influenza
The real blues dell elettore

Una prova per vedere se riesco a mettere il lettore.Un brano di max già fatto con gli old swing brothers , qui in versione spartana

carina questa cosa, si può cambiare il retro dell'intestazione mmmmmm

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venerdì 15 febbraio 2013

Post di prova di Bernablues.........

Oh ragazzi puff puff!! eccomi qui, mi sta andando in pappa il cervello..... sito blog, non ci sto capendo quasi più nulla per ora grazie a Massimo ho capito come postare e questo è solo un post per vedere se tutto funziona, provo ad inserire un video e vediamo se ci riesco ?!?!?!...............  il video sono riuscito a caricarlo, ora però devo capire come postare le tracce audio......

riproviamo con SoundCloud

il bottone c'è porca zozza...perchè non deve funzionare?

Elections day blues by Mr_Pone
funziaaaa!!!!!
ora mi devo ricordare come ho fatto cazzrola...

mercoledì 13 febbraio 2013

Prova nuovo post

Vediamo come visualizza i post in home page. Tanto per capire.
Già che ci sono provo anche a caricare un video dal Tubo. Vediamo che fa...