- Pronto Gibson? Sono Keb Mo'.
- (Nooo, cazzo vuole adesso?!).
Potrebbe cominciare così il racconto di questa nuova Gibson J45 Keb Mo', sulla falsa riga della parodia che scrissi anni fa sulla genesi della Keb Mo' Bluesmaster. Ma dovrei riscrivere più o meno la stessa storia. Tali rimangono infatti le fisse del nostro eroe. Attacco del manico al dodicesimo tasto con tutto ciò che ne consegue: buca spostata verso il basso, ponte nel mezzo della pancia - il tanto celebrato "sweet spot" - e diciannove tasti complessivi anziché venti. Diapason di 25 pollici, più lungo del tipico 24.75 di Gibson, ma nemmeno dentro ai classici standard di scuola Martin (proprio un gran rompicoglioni!). Fuori dagli schemi anche l'abbondante capotasto da 1.805 pollici. A completamento del progetto una cassa armonica meno profonda, con fasce più basse che ridisegnano un profilo più smilzo verso il fondo. Visivamente è un salto indietro nel tempo che riporta alla famosa Roy Smeck degli anni '30, una jumbo 12 tasti nata come chitarra hawaiana da suonare sulle ginocchia con lo slide, spesso riconvertita con la rettifica del manico per essere usata come una comune chitarra. Poi le finiture, una su tutte il ponte: “Lo voglio come quello che ho sull'altra e il reverse belly ve lo tenete voi che non si può vedere!” (Come dargli torto?). Insomma, il nostro si è fatto costruire una J45 che pare una Roy Smeck, ma con le stesse specifiche della piccola Keb Mo' Bluesmaster.
E come fu per quella, anomala nel suo genere, anche questa J45 è del tutto fuori dagli schemi. Tanto che il diverso posizionamento di ponte e buca richiede per forza modifiche sostanziali alla catenatura e della J45 non rimane più nulla, nè fuori nè dentro. Ma il marketing ha le sue regole e come dicono nel Montana "tira più una J45 che un par de buoi". Quindi avanti con la iconica sigla anche per questo modello sui generis, moderno per certi aspetti, molto antico per altri. Quanto meno bisogna riconoscere che il vecchio Keb non è uno che si accontenta, quando ci mette la firma quella chitarra deve essere una fottuta Keb Mo'! E tornando alla parodia che citavo all'inizio, di nuovo mi immagino i tecnici del Montana che dopo aver accolto col solito scetticismo le richieste del bluesman sono costretti a ricredersi: “Ma vuoi vedere che il negro c'ha ragione anche stavolta?”.
Questa chitarra frankenstein mi piace! Visivamente "veste" davvero bene, la indossi e sei un songwriter ammerrecano pronto per i club fumosi o i palchi allestiti a bordo rodeo. Per il suono, già rimpiangevo Sarzana prima, adesso quanto mi rode non avere un luogo dove con gli amici cookers spupazzarsi bellezze simili...Se però questo video vale qualcosa, il suono che esce anche solo dalle cassettine del portatile è davvero pieno, ogni nota risuona perfetta fino alla fine ( e la fine è davvero lontana ), con il plettro o con le dita la differenza è minima, solo un attacco più deciso, ma la maturità del suono è quasi incredibile. Anche perchè la chitarra imbracciata non sarà di certo ancora giunta a maturazione, essendo un nuovo modello. Certo, certo, le registrazioni di questi siti professionali fanno miracoli, ma la ciccia di fondo c'è e si sente. Il manico da 46 è come la mia lakewood, importante e comodo per il fingerstyle, impegnativo ma non proibitivo per il resto. Il corpo, a vedere le inquadrature di sguincio, sembra davvero insolitamente sottile ( un sederino snello e sodo) ma se davvero il suono che ne esce è questo, chissenefrega, il braccio destro ne sarà sicuramente felice. Mi sono innamorato di un'altra chitarra? Ebbene si, come ci si innamora di una star del cinema vista solo nei film. Poi magari dormendoci accanto, si scopre che russa come un camionista, ma non disdegnerei un paio di notti infuocate 😉😀
RispondiEliminaAggiungo: 4mila e trecento pippi sono davvero tanti per un paio di notti infuocate, per cui se qualcuno di voi se la compra e mi ci fa fare un giretto, gliene sarei grato ;-)
EliminaQuesto post è riuscito a farmi sorridere regalandomi qualche momento di spensieratezza chitarristica, la chitarre la in questione è davvero carina, io però avrei adottato un ponte, stile piramid, perché questo appesantisce un po la vista frontale, condivido la scelta della cassa bassa visto che è uno strumento dedicato al blues
RispondiEliminaE' l'ennesima variazione su un tema super vincente, certo che per quella cifra il mercato offre parecchio, ma dato il numero limitato andrà esaurita in pochi mesi. bella però eh....
RispondiEliminaA giudicare dal video suona alla grande, sembra meno scavato sulle medie di una J45 standard, direi quasi che si avvicina più ad una Martin. Certo che 4 testoni e più sono una cifra importante, preferirei andare a trovare i nostri liutai preferiti a Nizza ...
RispondiElimina...o a Savona magari, che è sulla strada.
EliminaSono d'accordo con voi, il prezzo è davvero eccessivo. È il solito gioco dei modelli signature. Peccato perchè lo strumento è interessante. Bisogna riconoscere che Keb Mo (o chi per lui) in fatto di chitarre ha le idee chiare. Sia la Bluesmaster (o "moretta" per noi...) sia questa j45 sono un mix ben calibrato di tradizione e modernità.
RispondiEliminaPoi Gibson fa il suo mix commerciale: strumenti nuovi a prezzi da vintage!
... come dicono nel Montana "tira più una J45 che un par de buoi" ... grazie per farmi sorridere Perry, bella chitarra. Vi seguo sempre, BradipoBlues.
RispondiEliminaForse dicono "a pair of buffaloes", ma dicono così! ;)
Elimina