Buongiorno a tutti/e
Mi presento, sono
Aldo ma in realtà non sono nuovo dell’ambiente, anzi direi
abbastanza “antico...”
Tanto tempo fa, sono
parecchi anni ormai, forse troppi, fui tra i primo “clienti” di questo spazio
virtuale nato in disaccordo con la politica della rivista anch’essa
virtuale Accordo.it di cui eravamo tutti iscritti, sostanzialmente
eravamo quattro gatti rivoluzionari e molto attivi, tutti chitarrai
pieni di entusiasmo alla ricerca di uno spazio in cui discutere
liberamente delle nostre passioni, senza le costrizioni e le censure
di Accordo.it, io poi ero uno scarsone roba da La canzone del sole e
poco più, devo quindi ringraziare pubblicamente Mr. Pone che per primo si
impegnò a darmi i primi rudimenti seri sulla chitarra, fummo anche i
primi a lanciare le “Virtual Band” creando la “Long distant
Call Virtual Band” bei ricordi…
Poi però, per vari
motivi successe che mi allontanai da qui principalmente perché nel
frattempo avevo preso altre strade, sempre nell’ambito musicale ma
nello specifico successe che per puro caso, una inaspettata necessità
mi vide costretto a strimpellare su uno strano strumento non molto
amato dai chitarristi, anzi a volte decisamente disprezzato, uno
strumento che di corde ne ha solo quattro, forse per questo è un po’
bistrattato diciamo considerato di serie B dai seicordisti, comunque
anche se l’inizio fu del tutto casuale, finì per diventare un amore immenso, avevo scoperto il basso.
Non fu però un
percorso semplice, all’inizio come succede a molti chitarristi
passati al quattro corde, suonavo il basso come si suona una
chitarra, effettivamente tutti i bassisti sono “anche”
chitarristi e dalla sei corde provengono, ma la realtà è che il
basso è tutta un’altra storia, un mondo a parte, anzi una galassia
lontana lontana. E in effetti quando mi accorsi o meglio, quando mi
fecero notare che praticamente suonavo come una scemo e che le mie
linee di basso erano, anzi non erano linee ma solo delle strane,
inascoltabili e improbabili traiettorie, mi decisi ad andare a
scuola, prima essendo chitarrista pensavo che per me il basso non
avesse segreti, ma quanto mi sbagliavo!
Sicuramente sono
stato tanto fortunato nell’incontrare il maestro Paolo Esposito il
quale fu profeta, mi diede quelle dritte, quei consigli e quegli
esempi che per me furono fondamentali perché il maestro è
importante, deve avere oltre alle innegabili capacità deve saper capire
quali sono le reali necessità dell’alievo, perché in realtà non tutti hanno bisogno di passare l’esame al conservatorio, il maestro deve
sapere come trasmettere le nozioni, come motivare come incoraggiare e
se nasce anche un bel rapporto di amicizia, ancora meglio.
Grazie Paolo per
tutto quello che mi hai insegnato sei stato e sei un grande!.
OK, la scuola è
importante ma niente può superare in quanto ad apprendimento, il
suonare in una Band, e da li partii, anzi partimmo.
All’inizio eravamo
quattro diversamente capaci, con Gian alla voce (mai sufficientemente
apprezzata) e chitarra, io fieramente diversamente bassista, e
all’occasione cantante, roba da indurre inconsapevolmente al
suicidio chi ascolta, ma ci si divertiva tanto lo stesso, certo
facevamo abbastanza schifo ma non ce ne accorgevamo, ed era proprio
questo il bello, però si sa, col passare del tempo le esigenze
aumentano, ti rendi conto di volere di più soprattutto da te stesso,
e allora si incomincia a passare da un progetto all’altro sempre
con l’intento di crescere come musicista. L’incontro con le Band,
quelle vere mi fece scoprire un mondo per nulla semplice, un mondo
difficile, pieno di problematiche che quasi sempre nulla hanno a che
vedere col suonare perché suonare in una Band non è solo musica,
bisogna saper gestire i rapporti umani, ci vuole tanta pazienza e
sapersi adattare al carattere di tutti, io dico che una band è come
una famiglia, i momenti in cui va tutto bene sono rarissimi, difatti
la maggior parte delle Band anche famosissime, si sciolgono per le
incomprensioni che nascono all’interno, la musica spesso non
c’entra niente perchè i musicisti più son bravi e più sono egocentrici, pieni di se e assolutamente refrattari all'autocritica.
Così passai dalle prime Cover Band un po' sgangherate, al Blues, al
Rock per poi arrivare alle Tribute Band, tra queste ultime ci sono
varie Tribute Queen, Red Hot Chili Peppers, Va Halen, Vasco Rossi
(non manca mai!), una bellissima Tribute Toto i ROXANA finita malamente causa
attriti tra i componenti (tanto per cambiare), sicuramente ho dimenticato qualcuno e non ho citato i tanti progetti mai terminati, finiti ancor prima di nascere.
Ora suono la musica
che preferisco e che mi da più soddisfazione ed è sempre una
Tribute Queen i The Works.
Finalmente dopo
tanto parlare al passato remoto, ora posso finalmente parlare al
presente.
I Queen, OK li conosciamo tutti e aldilà dei gusti personali
sono certamente, presi singolarmente uno per uno, dei musicisti
enormi, riguardo al basso, le linee di John Deacon sono dei
capolavori assoluti, difficili da suonare, piene di arpeggi e
variazioni tanto che all’interno di un singolo pezzo cambiano
continuamente, e se penso a lui che se le è inventate capisco che
John sia stato, nell’ambito del basso un genio assoluto, uno dei più grandi bassisti della storia del Rock.
Ho finalmente
trovato la pace? E chi lo sa? Suonare in una band vuol dire che oggi
va tutto bene ma del doman non c’è certezza, a volte basta una
parola per scatenare l’inferno, infatti io cerco di stare il più
neutrale possibile.
Concludendo, lo
scopo di tutto questo è nel caso, il piacere di poter scambiare idee
e opinioni nell’ambito del basso, se qui c’è qualche bassista o
qualcuno intenzionato ad avvicinarsi allo strumento, io per quel che
posso e so sono a disposizione, poi per carità non voglio scatenare
le solite contese tra pro e contro le Tribute Band, se sono meglio le
Cover Band o chi fa inediti, l’argomento non mi interessa, sono qui
per offrire semmai ce ne fosse bisogno la mia esperienza nel settore,
tutto a gratis, non si paga nulla.
Un particolare
saluto e un abbraccio a Perry Nason grande pianista.