lunedì 18 novembre 2024

Evoluzione

 


Ecco qui. E' un bel po' che ci lavoriamo ma finalmente siamo arrivati in fondo. Io ho curato il testo e la grafica della locandina. Per farla breve vi riporto qui la presentazione che viene diffusa a mezzo stampa:

"Oggi l’umanità si sente padrona del mondo e già guarda ad altri pianeti da colonizzare. Non è stato sempre così e, nei sei milioni di anni che l’evoluzione ha impiegato per farci divenire come siamo ora, ha rischiato almeno un paio di volte di estinguersi.

Siamo figli del caso e delle imprevedibili combinazioni che la natura ci ha messo davanti durante il lungo cammino.

Guardare il nostro passato dovrebbe aiutarci a capire come siamo oggi e come diverremo domani e che non siamo in fondo padroni di niente in questo piccolo pianeta azzurro.

Discorso assai complesso che si è tentato di condensare in poche battute, senza essere dei paleo-antropologi. Abbiamo mescolato insieme, da veri irresponsabili, nozioni scientifiche e canzonette, però lo si è fatto con sincerità."


E ci siamo divertiti a farlo, aggiungo, e alla fine è la cosa che più conta.


Il Funerale... Per non fare un funerale

 Dopo il mio ultimo post, ho pensato di regalarvi questo brano di Branduardi, si intitola, "Il Funerale", vista l'aria che tira ultimamente nel nostro blog... 😂 😂 😂 😂 😂 😂 😂 


domenica 17 novembre 2024

Buongiorno a tutti/e

Mi presento, sono Aldo ma in realtà non sono nuovo dell’ambiente, anzi direi abbastanza “antico...”

Tanto tempo fa, sono parecchi anni ormai, forse troppi, fui tra i primo “clienti” di questo spazio virtuale nato in disaccordo con la politica della rivista anch’essa virtuale Accordo.it di cui eravamo tutti iscritti, sostanzialmente eravamo quattro gatti rivoluzionari e molto attivi, tutti chitarrai pieni di entusiasmo alla ricerca di uno spazio in cui discutere liberamente delle nostre passioni, senza le costrizioni e le censure di Accordo.it, io poi ero uno scarsone roba da La canzone del sole e poco più, devo quindi ringraziare pubblicamente Mr. Pone che per primo si impegnò a darmi i primi rudimenti seri sulla chitarra, fummo anche i primi a lanciare le “Virtual Band” creando la “Long distant Call Virtual Band” bei ricordi…

Poi però, per vari motivi successe che mi allontanai da qui principalmente perché nel frattempo avevo preso altre strade, sempre nell’ambito musicale ma nello specifico successe che per puro caso, una inaspettata necessità mi vide costretto a strimpellare su uno strano strumento non molto amato dai chitarristi, anzi a volte decisamente disprezzato, uno strumento che di corde ne ha solo quattro, forse per questo è un po’ bistrattato diciamo considerato di serie B dai seicordisti, comunque anche se l’inizio fu del tutto casuale, finì per diventare un amore immenso, avevo scoperto il basso.

Non fu però un percorso semplice, all’inizio come succede a molti chitarristi passati al quattro corde, suonavo il basso come si suona una chitarra, effettivamente tutti i bassisti sono “anche” chitarristi e dalla sei corde provengono, ma la realtà è che il basso è tutta un’altra storia, un mondo a parte, anzi una galassia lontana lontana. E in effetti quando mi accorsi o meglio, quando mi fecero notare che praticamente suonavo come una scemo e che le mie linee di basso erano, anzi non erano linee ma solo delle strane, inascoltabili e improbabili traiettorie, mi decisi ad andare a scuola, prima essendo chitarrista pensavo che per me il basso non avesse segreti, ma quanto mi sbagliavo!

Sicuramente sono stato tanto fortunato nell’incontrare il maestro Paolo Esposito il quale fu profeta, mi diede quelle dritte, quei consigli e quegli esempi che per me furono fondamentali perché il maestro è importante, deve avere oltre alle innegabili capacità deve saper capire quali sono le reali necessità dell’alievo, perché in realtà non tutti hanno bisogno di passare l’esame al conservatorio, il maestro deve sapere come trasmettere le nozioni, come motivare come incoraggiare e se nasce anche un bel rapporto di amicizia, ancora meglio.

Grazie Paolo per tutto quello che mi hai insegnato sei stato e sei un grande!.

OK, la scuola è importante ma niente può superare in quanto ad apprendimento, il suonare in una Band, e da li partii, anzi partimmo.

All’inizio eravamo quattro diversamente capaci, con Gian alla voce (mai sufficientemente apprezzata) e chitarra, io fieramente diversamente bassista, e all’occasione cantante, roba da indurre inconsapevolmente al suicidio chi ascolta, ma ci si divertiva tanto lo stesso, certo facevamo abbastanza schifo ma non ce ne accorgevamo, ed era proprio questo il bello, però si sa, col passare del tempo le esigenze aumentano, ti rendi conto di volere di più soprattutto da te stesso, e allora si incomincia a passare da un progetto all’altro sempre con l’intento di crescere come musicista. L’incontro con le Band, quelle vere mi fece scoprire un mondo per nulla semplice, un mondo difficile, pieno di problematiche che quasi sempre nulla hanno a che vedere col suonare perché suonare in una Band non è solo musica, bisogna saper gestire i rapporti umani, ci vuole tanta pazienza e sapersi adattare al carattere di tutti, io dico che una band è come una famiglia, i momenti in cui va tutto bene sono rarissimi, difatti la maggior parte delle Band anche famosissime, si sciolgono per le incomprensioni che nascono all’interno, la musica spesso non c’entra niente perchè i musicisti più son bravi e più sono egocentrici, pieni di se e assolutamente refrattari all'autocritica. 

Così passai dalle prime Cover Band un po' sgangherate, al Blues, al Rock per poi arrivare alle Tribute Band, tra queste ultime ci sono varie Tribute Queen, Red Hot Chili Peppers, Va Halen, Vasco Rossi (non manca mai!), una bellissima Tribute Toto i ROXANA finita malamente causa attriti tra i componenti (tanto per cambiare), sicuramente ho dimenticato qualcuno e non ho citato i tanti progetti mai terminati, finiti ancor prima di nascere.

Ora suono la musica che preferisco e che mi da più soddisfazione ed è sempre una Tribute Queen i The Works.

Finalmente dopo tanto parlare al passato remoto, ora posso finalmente parlare al presente. 

I Queen, OK li conosciamo tutti e aldilà dei gusti personali sono certamente, presi singolarmente uno per uno, dei musicisti enormi, riguardo al basso, le linee di John Deacon sono dei capolavori assoluti, difficili da suonare, piene di arpeggi e variazioni tanto che all’interno di un singolo pezzo cambiano continuamente, e se penso a lui che se le è inventate capisco che John sia stato, nell’ambito del basso un genio assoluto, uno dei più grandi bassisti della storia del Rock.

Ho finalmente trovato la pace? E chi lo sa? Suonare in una band vuol dire che oggi va tutto bene ma del doman non c’è certezza, a volte basta una parola per scatenare l’inferno, infatti io cerco di stare il più neutrale possibile.

Concludendo, lo scopo di tutto questo è nel caso, il piacere di poter scambiare idee e opinioni nell’ambito del basso, se qui c’è qualche bassista o qualcuno intenzionato ad avvicinarsi allo strumento, io per quel che posso e so sono a disposizione, poi per carità non voglio scatenare le solite contese tra pro e contro le Tribute Band, se sono meglio le Cover Band o chi fa inediti, l’argomento non mi interessa, sono qui per offrire semmai ce ne fosse bisogno la mia esperienza nel settore, tutto a gratis, non si paga nulla.

Un particolare saluto e un abbraccio a Perry Nason grande pianista.


mercoledì 13 novembre 2024

Dove siete?

 Ragazzi, che fine abbiamo fatto tutti? Ogni giorno apro il nostro blog con la speranza di trovare qualche nuovo post... Ma capisco che visti i tempi, la chitarra passa decisamente in secondo piano, ed io per primo, mi sento inopportuno e quasi fuori luogo a pensare alla musica, quando leggo ciò che avviene intorno a noi, ma questo non è solo un blog, è una famiglia, è in una famiglia si può parlare di tutto, io direi che in qualche modo, questa osteria virtuale, è per noi non solo un posto dove condividere la nostra passione, ma anche una salvezza per la nostra integrità psicologica, cosa ne pensate? 

giovedì 31 ottobre 2024

 Questo Post lo dedico a Mimmo:

Mi hai fatto ricordare che tempo fa ho letto queste parole

"una ragazza triste allo specchio Mi guarda esitante e non vuol parlare. C'è un mostro grigio in cucina

che spacca tutto e non smette di urlare Ho una mano al collo che con astuzia mi impedisce di respirare"

 
sono le parole di una canzone di Rozalen, una cantante spagnola che ha scritto questa canzone sulla
violenza alle donne.
Basandomi sul suo testo mi sono sentito ispirato a scrivere questo brano, parole e musica e l'intelligenza artificiale mi ha donato la voce, forse con la chitarra centra poco ma mi piace ogni tanto ascoltarla.
 
 


mercoledì 30 ottobre 2024

                                   I love my jazz guitar.

Ultima mia composizione con la collaborazione, per la ritmica del maestro ed amico Ferdinando Chiquitico Despaigne che ringrazio.

                                          Buona serata a tutti!
 

mercoledì 16 ottobre 2024

 Giornata particolarmente piovoso e così ho fatto un video per la mia ultima composizione,

niente video niente You Tube e quindi...

Non ci saranno chitarre acustiche nei miei ultimi video ma comunque è sempre musica.


 
 
 
 
salutoni a tutti e speriamo smetta di piovere!

 



lunedì 14 ottobre 2024

THE WALTZ OF THE LOST SOUL (original song)


Ormai le immagini di piccole creature stroncate come fuscelli dalla violenza di esseri che di umano non hanno più nulla, se non il fatto di avere un corpo, sono una consuetudine, alla quale cercano di farci assuefare in tutti i modi,  con me non ci riusciranno! ed ho provato a riportare in musica (visto che è la lingua nella quale credo di esprimermi meglio), tutta la rabbia e il dolore che mi assale...