sabato 10 giugno 2023

Il concerto del silenzio

Ieri sera si è fatto il “concerto del silenzio”. L’idea era quella di tenerlo nel bel cortile del Tempio, poi, visto il tempo incerto, abbiamo optato per il piccolo teatro presente nella struttura (un centinaio di posti a sedere circa). Sarebbe stato più carino fuori perchè le cuffie wifi distribuite al pubblico hanno una bella portata (300 mt, circa) il che avrebbe permesso libertà di movimento. Invece, nonostante le porte del teatro fossero tutte aperte, nessuno si è allontanato dalla sala forse anche perchè la novità ha colto un po’ tutti di sorpresa.

L’esperimento ha mostrato diversi aspetti: la qualità del suono a detta di alcuni del pubblico era buonissima, con la possibilità anche di poter gestire in autonomia il volume di ascolto. Pochi come ho detto sopra hanno approfittato della possibilità di andare liberamente al bar o di sedersi sulle panchine presenti nel cortile. L’ascolto del concerto in cuffia ha però, a mio parere, creato una specie di barriera tra musicisti ed ascoltatori almeno all'inizio, comunque superata dopo i primi pezzi.

Nelle foto che allego c’è anche Lyu Jawen (Margherita) che ha eseguito in modo egregio i pezzi che abbiamo provato con lei a distanza. Abita e studia canto a Ferrara e si è parecchio affezionata ai “nonni musicisti”.





16 commenti:

  1. Gajardooo!!! Tutti Co l'orecchio fosforescente!! 😁 😁 😁 Però potevi postare pure qualche ripresa audio per farci ascoltare anche a noi, la qualità non sarà stata la stessa delle cuffie WiFi, ma noi siamo di bocca buona e ci accontentiamo... 😉

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  2. Fantastico, avete realizzato il progetto! Questa cosa è molto interessante perchè come tutte le innovazioni ha dei pro e contro, a cui già accennavi, che sono tutti da valutare. Tra i pro c'è sicuramente la possibilità di offrire una qualità sonora da disco e il vantaggio di permettere ad ognuno di ascoltare col volume che desidera. Inoltre nei concerti all'aperto questo sistema elimina il problema della valutazione dell'impatto sonoro richiesto dai piani di sicurezza imposti per legge. Tutti vantaggi non da poco!
    Per contro, come accennavi, c'è il rischio che il sistrema che si frappone tra musicisti e pubblico crei una sorta di barriera, riducendo un evento live a una sorta di trasmissione radiofonica dove lo spettatore può anche isolarsi e starsene per i fatti suoi invece di essere coinvolto. Però questo rischio potrebbe essere eliminato ribaltando del tutto lo schema tradizionale dei concerti. C'è un collettivo di musicisti americani, gli Snarky Puppy, che da tempo registra i propri dischi in presenza del pubblico dotato di cuffie, ma invece di stare su un palco col pubblico di fronte, suonano in mezzo al pubblico. In pratica gli spettatori sono quasi li possono toccare, le cuffie garantiscono a tutti un ascolto perfetto e il coinvolgimento è massimo sia per il pubblico che per i musicisti.

    [video]https://www.youtube.com/watch?v=fyp0kcIYap0[/video]

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  3. Cosa non secondaria, il sistema è efficace per il tuo problema di udito? Come ti sei trovato?

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  4. L'ascolto in cuffia, anche in sala prove, mi aiuta parecchio e riesco anche a fare a meno degli apparecchi acustici. In un concerto comunque quanto più la cuffia è confortevole (che non stringa, che sia del tipo semi-aperto, che sia il più possibile leggera, e sono tre caratteristiche non facili da trovare in una cuffia wifi) tanto più semplice sarà superare il senso di "separazione fisica" dello spettatore e coinvolgerlo nello spettacolo.
    Grandi vantaggi, come hai ben intuito tu, circa la lochescion e la struttura stessa del concerto.
    C'è da considerare anche il fatto non secondario che le cuffie devono essere sterilizzate dopo ogni distribuzione al pubblico. Ci sono pro e contro insomma, come sempre.

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  5. Ottimo se le cuffie ti aiutano parecchio! Se fossero abbastanza isolanti potrebbero aiutarti anche in un concerto tradizionale magari in un teatro, dove di solito il pubblico sta in silenzio?

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  6. Ascolto molto in cuffia, e anche per me che ho problemini di udito mi sembra un ottimo modo per cercare di perdere il meno possibile e godere del suono giusto. Ed è un gran cosa che siate riusciti a realizzare il progetto che ci avevi illustrato qualche tempo fa, bravi. Però non so, c'è qualcosa che stride un po'...mi sembra che il concetto stesso di concerto venga meno. Non si dovrebbe stare insieme e godere si della performance ma anche di tutto quello che gira intorno ad un evento? Dopo internet, spotify, gli smartphone, non è un ulteriore passo verso la digitalizzazione mondiale, al virtuale più reale che ci sia? Non sono affermazioni le mie, solo grossi dubbi che non mi permettono di dire onestamente e allegramente" che figata". Sorry

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  7. Consideralo come un esperimento per eliminare rumori, riverberi indesiderati, ecc. ecc.

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    1. Sicuramente, e probabilmente un esperimento riuscito. Milioni di volte, poi, sono uscito da un concerto dicendo "non si sentiva niente, uno schifo", per cui questo sistema dovrebbe vedermi entusiasta. E invece...boh, il presente e ancor di più il futuro un po mi mettono paura, e l'immagine del pubblico con le cuffie non mi da good feelings. Ma probabilmente sono io che sono strano ;))

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  8. Stefano ti capisco benissimo. L'idea di mettere un filtro tra musiciti e pubblico non entusiasma neanche me. Ma spesso conta più il come del cosa. Come dicevo sopra, c'è chi ha usato il sistema delle cuffie per superare la divisione tra palco e spettatori e avvicinare musicisti e pubblico tanto da mescolarli! In questo caso lo strumento tecnologico apre una possibilità davvero interessante che io proverei volentieri.

    [video]https://www.youtube.com/watch?v=y0bcTSDFScg[/video]

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  9. Noi usiamo , come sapete, le cuffie anche in sala prove. La resa acustica comunque di questi mezzi è diversissima a seconda del tipo (circumaurale, aperta, chiusa, marca ecc. ecc.) tanto che nel mixer si è dovuto creare un altro "scenario" dedicato a queste cuffie wifi rispetto a quello usato di solito in saletta, dove usiamo cuffie con il filo. Anche perchè volevamo sentire quello che arrivava al pubblico ovviamente. Io che non sopporto queste cuffie a luce verde completamente chiuse, una volta iniziato il concerto ho utilizzato la mia solita cuffia a filo. Quello che sentivo era molto distante da quello che sentivano gli altri, ma mi sono adattato scoprendo un poco un orecchio.

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  10. Guardate che arrivo a capire la novità, la bellezza e funzionalità ,se volete, di queste nuove soluzioni. E per le prove direi che è il massimo...è per un live che mi sento a disagio. Ma forse basta provare e magari sconfiggo le perplessità, chissà ;-)

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  11. Non so se avete guardato i video che ho messo nei commenti. Al di là del genere musicale, che non c'entra, io trovo che quel modo di usare le cuffie per mettere i musicisti in mezzo al pubblico sia una novità davvero stimolante, un modo nuovo di vivere un concerto tanto per il pubblico quanto per i musicisti.
    Max, visto che il sistema cuffie ormai ce l'avete, l'avete testato e funziona bene, se fossi in voi un esperimento simile lo proverei e credo che sarebbe emozionante per tutti.

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    1. mmm...però occorrerebbe un collegamento wifi anche tra gli strumenti e il mixer. In due (l'altra chitarra e il violino) hanno il trasmettitore (che peraltro consuma un fracasso di pile). Io il baracchino non ce l'ho e vado col filo. A dir la verità non è che costi poi uno sproposito...un centinaio di euro più o meno. Provo a fare la tua proposta, magari per settembre.

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    2. Non è detto che anche tutti gli strumenti debbano andare in wi-fi. Chiaro che meno cavi ci sono in giro e meglio è, ma una volta studiata la disposizione delle sedie per il pubblico, del mixer e dei musicisti, i cavi che vanno dalle D.I. degli strumenti al mixer possono essere raccolti a terra sotto quelle coperture apposite in plastica a righe gialle e nere, che di sicuro costano meno dei trasmettitori. Secondo me bisogna solo studiare bene la disposizione. Da quel che vedo nei video che ho postato, i musicisti sono in cerchio con una parte del pubblico attorno al cerchio e una dentro. Tra l'altro la vostra formazione è sicuramnete molto meno numerosa, quindi il piazzamento sarebbe molto più agevole.

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  12. Ma secondo voi, faccio una domanda da profano, con questo sistema sarebbe possibile riprendere al meglio strumenti acustici suonando in ambienti dedicati totalmente unplugged senza sorta di amplificatori o preamplificatori, sfruttando solo la microfonazione e così ottenendo un puro suono acustico da fare arrivare direttamente nelle cuffie di chi ascolta?
    Ecco se questo fosse realizzabile, dal mio punto di vista, parlando di concerti totalmente in unplugged senza sorta di amplificatori, solo con strumenti acustici, realizzati in ambienti tipo piccoli teatri o piccoli auditorium, sarebbe molto figo, soprattutto per chi ama il suono puro acustico senza il plasticoso sound del piezo, praticamente quello che tanti di noi hanno sempre sognato, suonare la propria chitarra acustica in un live dove però la gente che ascolta sente il vero suono naturale e non artificiale dello strumento, ecco, io penso che questo potrebbe essere un grande passo avanti, la ricerca del santo Graal che da anni assilla in molti chitarristi acustici, tra come riprendere al meglio una chitarra acustica senza pensare ai compromessi del suono plasticoso o finto che rilasciano i sistemi di piezo e simili.

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