domenica 12 marzo 2023

Chitarra Safari 00 - liuteria Angy Guitars

Ho acquistato la mia prima chitarra di liuteria, ma prima dello strumento vorrei raccontarvi la storia dell'incontro con un uomo eccezionale, il liutaio Antonio Giovannini.

Sono venuto a conoscenza di questo liutaio in modo del tutto casuale, seguendo alcuni video proposti dai suggerimenti di youtube e sono rimasto colpito da diversi aspetti del suo lavoro. Antonio Giovannini già in giovane età si è dedicato alla lavorazione del legno e alla scultura lignea, oltre a suonare il pianoforte e la chitarra. Ha scritto canzoni ed è arrivato a pubblicare quattro CD e musicare alcuni Musical. In seguito ha pensato di fondere queste due passioni: modellare il legno e comporre musica. L’idea di poter far “cantare” un pezzo di legno lo affascinava particolarmente e, così, ha provato a costruire una chitarra. Da allora non si è più fermato, affiancando l'attività di liutaio al suo mestiere di insegnante, e nell' ultimo anno facendola diventare la sua attività principale. 

Le sue chitarre sono bellissime esteticamente pur discostandosi dai canoni della tradizione Martin o Gibson; hanno caratteristiche particolari, innovative sia nella progettazione dello strumento che nella scelta delle essenze utilizzate; si presentano con un suono ricco e articolato, ma anche molto ben definito con una chiara separazione delle note. Tutti questi elementi nascono dalla scelta, ben precisa e molto ardita, di non voler creare delle copie di chitarre iconiche seguendo schemi che sono rimasti quasi immutati nell'arco di decenni, quanto di seguire delle intuizioni personali che lo hanno portato a sperimentare soluzioni innovative per il bracing, per l' ergonomia del manico e dello strumento (che ha brevettato), oltre all'uso di tecniche costruttive particolari.

Particolare non trascurabile sono i prezzi abbastanza contenuti dei suoi strumenti, di cui tra l'altro Antonio devolve il 30 % (esclusi i costi dei materiali) ad una attività solidale a sostegno di una struttura aperta nel 2008 sulle Ande in Perù per accogliere bambini disabili abbandonati.

Scoprendo che la sua liuteria si trova a Caraglio (CN), ad un centinaio di kilometri da casa mia, ho deciso di telefonargli per andarlo a trovare. Antonio è cordiale e gentilissimo, mi ha fatto provare a lungo gli strumenti che aveva nel suo atelier, spiegandomi le caratteristiche di ogni chitarra. Lui preferisce utilizzare legni italiani: per il top utilizza principalmente abete alpino del Trentino, per fondo e fasce usa molti legni che reperisce anche nel territorio cuneese, come il noce nazionale ed il noce canaletto (una varietà americana che è stata impiantata anche da noi, utilizzata dai mobilieri), il maggiociondolo (pianta che si trova soprattutto come arbusto sulle nostre montagne, ma di cui ha trovato dei fusti di dimensioni tali da ricavare tavole per le chitarre), l'acero marezzato, l'ulivo per tastiere, ponti, inserti decorativi. Inoltre usa legni più tradizionali come il palissandro, l'ovangkol, l'ebano per ponti e tastiere, ma anche essenze poco comuni come il Katalox (che è un legno durissimo, con caratteristiche sonore simili al palissandro).

Notando il mio interesse per un prototipo con una nuova soluzione di catenatura molto particolare, mi ha proposto di tenerlo in prova per un certo periodo, in modo da sperimentarne la tenuta, anche perchè aveva in produzione una nuova serie di chitarre denominate Safari, per l'utilizzo di legni africani (wengè e padouk) per fondo e fasce, che voleva farmi provare. Alla seconda visita ho provato le quattro sorelline 0, 00, 000 e dread, ma una mi è letteralmente rimasta attaccata alle dita. 

Ed ecco qua la mia chitarra SAFARI 00:


 

  Ed una breve prova:


Se andate sul facebook di Angy Guitars potete trovare parecchi video delle sue fasi di costruzione e delle sue sorelle https://www.facebook.com/angyguitars/.

EDIT: ho visto che sulla pagina facebook di Angy Guitars Antonio ha pubblicato questo video sulle chitarre SAFARI con la prova della 0 ed allora ho pensato di aggiungerlo.



23 commenti:

  1. Dimenticavo le caratteristiche della 00: tavola in abete trentino, fasce in wengé, fondo in wengé con inserto in padouk, binding in padouk, manico in sipo con paletta e tacco riportati, tastiera, ponte e impiallacciatura paletta in ebano, saddle e nut in osso, rosetta in abalone, filetti fatti a mano in ebano-acero-ebano, finitura a poro aperto con true-oil.

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  2. Innanzitutto auguri per l'acquisto, una chitarra di liuteria è sempre degna di applausi. Leggendo le note sul liutaio e della sua passione per le sculture in legno, riesco ad apprezzare anche paletta e ponte non canonici, essendo forse le uniche parti di una chitarra su cui sbizzarirsi senza cambiare le carte in tavola a forme ormai sicure per resa sonora. Mi piace il fondo a poro aperto, come l'ovangkol della mia lakewood, davvero godurioso. Avevo già ascoltato su youtube la sua voce usando le AKG, cuffie flat che uso per i mix. Ora ho riascoltato con le cuffie Hi-Fi , e resto dell'idea che abbia un suono molto bilanciato, bassi mai slabbrati ma presenti, cantini morbidi con una naturale evidenza delle medie. Non so se hai usato riverberi esterni o sia merito dei nuovi microfoni, ma sento parecchia "aria", e mi piace, da vita ai brani che hai accennato. E quando affronti il pezzo di Varini e usi il plettro ( stai studiando la tecnica ibrida? ) la definizione delle note diventa maniacale, merito anche della pulizia del tuo tocco. Che altro dire se non che questo è un altro motivo per incontrarci al più presto, se mai ce ne servisse un altro eheheheh

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    1. Grazie per i complimenti, immeritati. Sul pezzo di Varini ho usato solo flatpicking e riascoltandolo noto che ho pestato troppo sulle corde... La chitarra è molto reattiva alle variazioni di tocco, devo abituarmi ad essere più leggero. Niente riverberi e i microfoni sono i miseri Behringer C2 che uso da un po'. Ho fatto solo piccoli ritocchi in equalizzazione, con un filtro passabasso a 40 Hz e ho aggiunto un pelo di "aria" con una campana larga intorno ai 3 kHz (+6 dB) perché i C2 sono un po' chiusi sulle frequenze medio-alte.

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  3. Bellissimo il racconto di come sei arrivato a prenderti questo strumento, devo dire dai miei monitor sembra tutto buono il suono che esce, molto equilibrato sia nei bassi che non slabbrano, sia ai cantini, bell'acquisto goditela;)

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  4. Gran bel colpo Beppe! Conosciamo tutti bene la sensazione di quando provi una chitarra e senti che ti dà qualcosa di particolare, come se parlasse proprio a te ed hai fatto benissimo a cogliere l'occasione. Come dice Stefano, anch'io apprezzo molto la scelta di una chitarra di liuteria. L'ho sentita in cuffia per bene e mi è piaciuta molto, pur sapendo che non sarà che un piccolo assaggio dell'esperienza di suonarla o ascoltarla dal vivo. Sembra molto sensibile al tocco, un suono molto ben definito su tutto lo spettro e un gran riverbero, che sembra quasi aggiunto in post produzione. Ben fatto, e speriamo che prima o poi ci sia l'occasione di metterci su le mani ;)

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    1. Ma certamente, cerchiamo di combinare un raduno, ho una gran voglia di vedervi.. .
      Hai individuato con precisione le caratteristiche della chitarra!

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    2. Bellissima Beppe, complimenti.
      Lo facciamo o no questo incontro? Io vi proporrei....Napoli!
      Vi anticipo subito che la meta mi è stata suggerita da mia moglie che desidererebbe tanto visitare la bellissima città. Poi a Napoli c'è Andrea, il Centro chitarre ecc ecc ecc ecc

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    3. Eddai, fecimmulo a' napule

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    4. Ma magari! Anche se temo che per questa primavera sia un po' tardi, dato che qui c'è un boom di prenotazioni che negli ultimi anni non si era mai visto. Ne ho avuto conferma perché al lavoro stiamo organizzando un convegno per fine maggio e già a inizio febbraio abbiamo avuto qualche difficoltà sia a trovare la location che hotel da prenotare per gli ospiti.

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    5. Comunque Beppe, occhio che se viene a parlare così a Napoli, ti danno il foglio di via per direttissima e ti segnalano in tutte le questure della regione! ;)))

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    6. Guarda, se ti può consolare, parlo male anche il piemontese😬

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    7. Che ci vuoi fare Andrea....è un Sabaudo, non è colpa sua

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    8. Vabbuò Andrè, ma intanto un sondaggino fallo, che ce vo' ;-)))))

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    9. e che cazz,,,nu 'nszai mang parla' napulitan! E che sfaccim! XD Bleah...sempre odiato il mio dialetto (o meglio il Napoletano doc).

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  5. È bellissima è suona precisa ed equilibrata, anche se si sente che di armonici ne ha da vendere, l'unica cosa che non gradisco molto è la forma del ponte, io preferisco una forma simmetrica, ma sono gusti, ed i gusti restano relegati al personale, mi piace molto il fatto che usa legni nostrani, spesso noi chitarristi, rimaniamo fermi al pensiero che esistano poche essenze in grado di enfatizzare il suono di una chitarra, così non è, ogni essenza ha le sue peculiarità, che un buon liutaio riesce ad enfatizzare, con l'uso di spessori adeguati, e con catenature non sempre tradizionali, intanto ti faccio gli auguri per il tuo nuovo acquisto, sono sicuro che diventerete inseparabili

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    1. Grazie Mimmo, mi fa piacere che tu abbia apprezzato la chitarrina.

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  6. Bellissima storia con degna conclusione. Complimenti Beppe!
    La chitarra dà l'impressione di essere molto reattiva e con un suono molto potente nonostante le piccole dimensioni. Sulle note medio-alte quando spingi a fondo ha un suono quasi da clavicembalo, con un attacco secco e immediato che però sviluppa subito un ampio corredo di armonici e un bel sustain. Davvero suggestiva!

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  7. Nel racconto, oltre alla scelta originale di legni insoliti, parlavi di sperimentazioni sulla catenatura e di un brevetto costruttivo. Mi piacerebbe avere altre informazioni a riguardo. La tua, ad esempio, ha catene particolari o altre caratteristiche insolite?

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  8. Altra cosa. Magari è un effetto ottico del video, ma sembra avere una tastiera con dimensioni abbondanti, simile a quelle delle chitarre classiche. Ha misure diverse dagli standard soliti?

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    1. Hai un occhio davvero fino, Mirko. Il manico al nut è 46 mm, e al 12° arriva a 60. La catenatura è brevettata e si chiama DNA, credo che usi dei listelli curvi che si intrecciano come le linee del dna appunto, ma non ho ancora cambiato le corde (lifespan montate da pochi giorni) per esplorare dentro la pancia...

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  9. Azz, un cooker testimonial di Angy Guitars!
    Bravo Beppe, hai fatto un figurone!

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    1. In realtà ero tesissimo: faccio fatica a registrare qualcosa quando sono tranquillo, da solo nel mio studio, figurati con Marina (la moglie di Antonio e sua P.R.) che mi girava intorno riprendendomi con il cellulare ...

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