Tra le canzoni di Paul Simon da mettere in repertorio, questa non poteva mancare. E' il brano di punta di Graceland, album strepitoso realizzato in collaborazione con musicisti sudafricani che aprì la strada alla cosiddetta world music, entrando a buon diritto nella storia della musica pop. Lo stesso Simon ebbe a dire in seguito con un filo di disappunto che You can call me Al non era la canzone più bella del disco ma il pubblico la adorava, così non poteva più esimersi dal metterla in scaletta ad ogni concerto. Di sicuro rimane uno dei suoi pezzi più trascinanti e divertenti. Visti i grossi organici con cui Simon era solito esibirsi, anche qui abbiamo dovuto lavorare per sottrazione.
venerdì 11 marzo 2022
Puoi chiamarmi Al
pubblicato da
perrynason
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Massima stima per come arrangiate questi pezzi,per me (al netto dei limiti vocali) spaccate di brutto. Super!
RispondiEliminaGrazie mille! Dovendo suonare in quattro quello che di solito suonano una decina di musicisti bisogna scegliere quali parti tenere e come legarle. Ad esempio nel solo di flautino abbiamo dovuto inserire un botta e risposta con la batteria per consentire ad Andrea di posare il flautino e imboccare il sax. Poi abbiamo discusso parecchio sul fatto di cambiare il famoso fill di basso slap, cosa che il pubblico si aspetta, ma il bassista odia il basso slap e ha deciso di suonarlo a modo suo. Però è molto divertente anche ragionare su queste cose e trovare delle soluzioni (quando funzionano! :D )
EliminaBeato te che hai le persone giuste per prenderti del tempo e affinare queste cose (probabilmente anche con un certo lavoro a casa) da me quello che non viene deciso in tre minuti è automaticamente scartato e col tempo che ci passa fra una prova e l'altra...
EliminaA me sto pezzo a messo sempre allegria, e vedo dal tuo volto che anche suonarlo rende più sorridenti. Bravissimi, brano non facile. Specialmente il cantato, dalla metrica imbarazzante, ve la siete cavata alla grande. Carino l'intervento del flauto dolce, e quando entra il sax il riff spicca il volo. Come sempre compliments
RispondiEliminaForse, come dice l'autore, questo non sarà il pezzo più bello di tutto il disco, ma esprime una vitalità solare che mette una allegria contagiosa.
EliminaE poi mi era rimasto il ghigno dall'ultimo cazzeggio sul coro finale trasformato in "nana nana... tutta tana!". Checce voi fa? So' regazzi!
È uno dei brani più trascinati, mette voglia di muovere i piedi, non dico ballare, perché io ed il ballo siamo agli antipodi... Poi voi quattro rendete il tutto molto gradevole e dinamico BRAVISSIMI!!!?
RispondiEliminaTrascinati!!!??? Trascinanti!!!
EliminaSe fa muovere il piede è già un buon risultato. Grazie Mimmo!
EliminaSe poi vuoi provare a ballarla vale anche il ballo dell'orso :D
Siete veramente Bravi e di più toh!
RispondiEliminaComplimenti, in questo pezzo c'è tutta l'allegria danzereccia dei musicisti sudafricani che Paul Simon ha portato alla ribalta con quel meraviglioso disco. La sezione ritmica è fenomenale e il vostro sassofonista si destreggia bene con la parte cantata (una bella gatta da pelare!!!) oltre all'intermezzo con il flauto ed i riff di sax. Siete dei grandi!
RispondiEliminaGrazie Beppe. È un pezzo contagioso perchè ha una semplicità non banale che ti acchiappa (anche se in realtà è bello rognosetto). È divertente anche da suonare e la cosa arriva anche a chi ascolta. Simon è un genio in questo genere.
EliminaMolte grazie Mac.
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