lunedì 29 marzo 2021

L'industria musicale nell'era di internet

Come si confeziona un prodotto musicale per social e download tra successi reali e fittizi. Il de profundis del mercato discografico e la musica a costo zero. La vita dei musicisti tra autoproduzioni, etichette indipendenti, siae e majors. Registrare e mixare tra home recording e studi milionari (dove si dice che il microfono da 3.000 euro è spesso indistinguibile da quello da 180, ma fa la diffirenza a livello emotivo...!). Come le nuove tecnologie hanno cambiato radicalmente il nostro modo di ascoltare e consumare musica. Una lunga e illuminante chiacchierata con chi in quel mondo ci lavora e ci vive, suo malgrado. Un video che offre risposte a tanti interrogativi aprendo scenari anche sgradevoli, ma molto utile per capire i "tempi moderni".

 

9 commenti:

  1. Interessante nonostante l'uso smodato di termini inglesi...

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    1. Inevitabile, ormai ci sono termini nati dalle nuove tecnologie che non hanno un corrispettivo italiano e che richiederebbero perifrasi troppo lunghe per chi è abituato a convivere con la velocità. Proprio la velocità, per un bradipo antidiluviano come me, è l'aspetto più scioccante di questo mondo nuovo. E' una velocità di pensiero e azione che appartiene solo alle nuove generazioni. Le nuove tecnologie li hanno forgiati in un modo completamente diverso. C'è stata una accelerazione impressionante. Non so quanto gli umani saranno adattabili ancora, prima di diventare qualcosa di completamente diverso da ciò che conosciamo.

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  2. Vabbeh, ma a noi cosa ce ne frega di tutto questo? E' un mondo che fa parte di un altro universo; universo che si puo' raggiungere solo attraverso le stringhe di Hawkingsiana memoria e tunnel vari temporali e quindi nella fattispecie irrangiungibile e, per questo, inutile tentare anche di farlo. Del resto, per questo postiamo le nostre piccole strombolate chitarristiche, altrimenti non ce ne sarebbe motivo alcuno, no?. In altre parole, cosa se ne puo' fregare un artista di strada, di divano, uno che suona mentre strimpella le corde della chitarra sul water oppure stravaccato sul letto o in qualsiasi altra astrazenica situazione di estrazione prettamente plebea, di siffatte problematiche esistenziali che riguardano mondi infinitamente lontani dal contesto del presente blog?!?
    Poi se mi son perso qualcosa, vado anche io dal chirurgo plastico, mi faccio rifare labbra, zigomi, ossigenare capelli e riempire di palle di ferro le orecchie, anelli al naso, orecchini, tatuare tutto il corpo peggio di un carcerato d'annata, indi zompare per tikketokki varii, programmi Defilippici, concorsi Sanremesi, Instagrammici, Socialici, andare da un "maestro di chitarra" che mi omogenei alle migliaia di altri individui che suonano la chitarra tutti allistessa maniera e via di questo passo e darmi da fare, no?!? Beh, ma poi dovrei trovare anche uno che mi porti indietro l'eta' e mi porti in alto qualche altra cosa XD ma questo sarebbe impossibile XXD.
    Mi sembra che per un sito che si basa sul cosiddeto "cotto e mangiato" o sull'altrettanto cosiddetto "pane e salame", queste cose siano lontane anni luce, no??! Certo, uno tende sempre a migliorare, ma chissa' perche' io mi trovo invece sempre a guardare i film in bianco e nero, a vedere e sentire sempre i video dei blusmen negri degli anni' 20 -'40, ad ascoltare sempre gli stessi Regtaim, lo stesso country, a sentire sempre le stesse canzoni degli dei soliti 4 - 5 gruppi o 3 - 4 cantanti, sempre i medesimi...Mah...adesso ho capito perche' campiamo solo fino a 100 anni (e meno male!); logico: perche 'se campassimo di piu', sforeremmo con il tempo della nuova generazione con la quale cozzeremmo di brutto, contro il tempo e l'epoca di un' altra generazione, una generazione a noi alliena.

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    1. Certo, ormai quella per noi è roba aliena, come dici tu. Ma capire dove sta andando il mondo della musica credo che sia utile. Fosse solo per avere una conferma che lì non ci vuoi andare! :D

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    2. Beh, non ci voglio andare perche'...NON CI POSSO andare! E anche volendoci andare non ne avrei la benche' minima possibilita', per cui faccio finta che si tatti di una cosa di un altro mondo e ostinandomi a crogiolarmi sempre nel mio, mi prosciutto gli occhi a dovere, eheheh XDXDXD

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  3. L'avevo già visto ( seguo saltuariamente David Carelse ) e che dire: niente di nuovo, oppure tutto...cambiano le tecnologie, i supporti e la comunicazione, cambiano i gusti e le percezioni, il mondo va avanti con e senza di noi. Quello che non cambia è il meccanismo di fondo dell'industria musicale: non va avanti chi lo merita( perchè piace, perchè ha più seguito, perchè si impegna a fondo) ma vanno avanti quelli su cui decidono di puntare. I trucchetti della siae ed altre amenità danno quel retrogusto truffaldino che ti fa dire " mavaffan...". I tempi moderni possono sembrarci alieni e distanti, ma neanche poi troppo a ben vedere. Se è vero che la velocità di comunicazione e l'enorme platea virtuale a disposizione sta cambiando il modo di fare e fruire di musica ( ma anche altro, direi ) e che questi cambiamenti possono spiazzare noi dinosauri, resta il fatto che i fini e le metodologie sono sempre quelle: fare soldi, farne tanti, e sempre nelle stesse tasche. Senza dare indietro niente che abbia valore culturale o sociale. Eppure anche oggi, proprio perchè si avrebbero strumenti inimmaginabili solo qualche decennio fa, si potrebbero aprire scenari incredibili. Speriamo nei giovani, anche se la vedo dura con questa dittatura mediatica e sistemica.

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    1. Mi hai fatto venire in mente un parallelo con la TV: prima avevamo due canali, trasmissioni in bianco e nero e un po' di qualità in più, o meglio, che arrivava a tutti perché quelle erano le possibilità di scelta, oggi abbiamo TV in 8K una miriade di canali generalisti e altrettanti a pagamento, più internet, solo che la qualità è rimasta la stessa di prima, solo che ora è diluita in un calderone, dove è difficile individuarlo senza sforzo

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  4. Mi è piaciuto molto quando ha sottolineato l'importanza dell'home recording, per arrivare nei grandi studi di registrazione, certo che come pips anche i fonici e chi si occupa dell'ingegnerizzazione del suono, stanno messi alla grande, forse è anche per questo che ho scelto le chitarre senza filo...

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  5. Sto ascoltando e sono solo all'inizio, però è interessante il discorso della distribuzione discografica.
    Ricordo le 750 lire del 45 giri e le 3000 lire per il 33 giri. Ci spendevo la paghetta sacrificando gelati e sigarette per la musica, e diciamolo senza paura, per la cultura.
    Adesso non spendo più un euro, con Spotify ni sono fatto una raccolta di album che non sarebbe sufficiente un anno di pensione per acquistarli.
    Mi son sempre chiesto come facevano a guadagnare gli artisti con le piattaforme musicali gratuite, però il fatto che la musica sia usufruibile gratis non è una cosa malvagia, tutt'altro. Però in un mondo in cui ogni cosa è monetizzata, mi fa pensare che dietro ci sia un qualcosa che a me sfugge, ma che non sfugge di sicuro alle case discografiche e ai produttori.
    Rimane il fatto che i collezionisti, gli amanti del vinile, saranno sempre disposti a spendere per il pezzo che manca, ma questo vale per tutte le cose, che si tratti di collezionare dischi, chitarre o pipe.
    Credo che i live rimangano il vero motore, la vera dimostrazione che la musica ha un valore, mi lasciano scettico le visualizzazioni sui canali e i risultati ottenuti nei social, però a volte si parla di numeri impressionanti, e questo fa riflettere...

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