domenica 7 febbraio 2021

Se lo dicono loro...

 

Ogni tanto faccio una capatina sulla pagina Facebook di Bagnasco & Casati. Un luogo di perdizione! Tra una meraviglia e l'altra, mi sono imbattuto in un loro vecchio post che in sintesi recitava così: Vi fidate del vostro igrometro digitale, venduto dagli stessi tizi che vendono anche gli umidificatori? A noi piacciono i nostri vecchi attrezzi analogici. Mi è subito partita una occhiataccia verso Cip & Ciop, i miei due igrometri digitali Taylor, che nonostante la taratura col sale indicano percentuali differenti e più volte mi hanno fatto dubitare delle mie sensazioni a pelle. Considerato che in questo periodo insistevano a suggerirmi di rabboccare quattordici umidificatori a spugnetta (due per astuccio) quasi tutte le settimane, che era giusto in arrivo il mio compleanno, e che mia figlia lanciava sondaggi sui miei desideri, ho cercato in rete l'igrometro ritratto sul post e ho espresso un desiderio. Più vecchio (e più saggio) ieri ho scartato il pacchetto: igrometro TFA a capello sintetico made in Germany. Le istruzioni suggerivano di avvolgerlo in uno straccio umido per una mezz'oretta e controllare che la lancetta si posizionasse tra 94 e 96%. Perfetto!
Eccolo qui di fianco a Cip & Ciop che fanno finta di niente. I due bastardi non avranno più nocciole da me.

12 commenti:

  1. Vedo che gli igrometri non ti danno pace e ogni tanto ci ricaschi ...
    Io dopo la follia di misurazioni che ho riportato in un post del 2018 (https://fingercooking.blogspot.com/2018/02/sulla-taratura-degli-igrometri.html)mi sono messo l'anima in pace e mi fido dei due Sodial da pochi euro.
    Ho potuto però constatare che la misurazione dell'umidità è veramente una bestia strana e bizzarra. Per esempio: una volta ho dimenticato su un ripiano, vicini vicini, i miei 4 igrometri (sì, ne ho anche un altro che non avevo citato in quel post, perchè essendo più grosso e ingombrante, non avevo potuto testarlo insieme agli altri con i vari sali, ma in comparazione con gli altri risultava parecchio più impreciso) e dopo un paio di settimane andavano tutti d'amore e d'accordo, con scarti minimi tra l'uno e l'altro.
    Altra cosa: ho riscontrato differenze sostanziali di misurazioni a seconda della posizione. Nell'armadio in cui ripongo le chitarre ne tengo uno sul ripiano in basso, dove appoggiano le casse ed un altro poco più in alto, in corrispondenza delle palette. Le misure hanno uno scarto del 5-6% in meno verso la paletta, indipendentemente da quale dei due igrometri metto sopra e quale sotto, mentre se li metto vicini, mi danno lo stesso identico valore. Immagino che l'umidità tenda a ristagnare verso il basso, un po' come fa la nebbia, ma non pensavo che potesse esserci una tale differenza all'interno di un armadio a due ante che non è neanche un metro cubo.

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  2. Visto che ho sempre considerato inaffidabili i miei due igrometri mercati Taylor, ho accolto il post di Bagnasco & Casati come una dritta autorevole. In questo periodo, stando ai due digitali, dovevo rabboccare di continuo gli umidificatori senza sapere se facevo bene o no. Di fatto il nuovo igrometro analogico mi segna il 13-15% di umidità in più, confermando che non ce n'era bisogno. E se quell'igrometro analogico è attendibile per B&C va bene anche per me! Di fatto ho letto varie volte che quelli a capello, anche se sintetico, sono mediamente molto più affidabili di quelli digitali. In fondo non costa una pazzia (una ventina di euro circa spedizione compresa), mi mette tranquillo e mi evita la rottura di un lavoro inutile e, alla lunga, forse pure dannoso. Devo dire che l'allusione al fatto che chi produce igrometri digitali per chitarra produce pure gli umidificatori per le stesse, ha fatto il suo effetto :D

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    1. A proposito, io ci ricasco e sono al terzo igrometro, ma tu sei a quota quattro! :DDD

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    2. Veramente il quarto lo possedevo già prima, in quanto fa parte di una di quei dispositivi digitale con ora, temperatura, umidità, copia cinese di certi Oregon Scientific. è piuttosto ingombrante e anche poco perciso per l'umidità, per cui lo uso solo per l'ambiente esterno.

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  3. A dir la verità...ho rinunciato ad usare gli umidificatori. Ho quelli che si infilano tra le corde e che hanno una spugnetta. All'inizio li controllavo, poi mi sono accorto che mia moglie ogni tanto mette lo stendino con la biancheria ad asciugare proprio nella stanzetta dove tengo le chitarre (con la custodia aperta perchè le voglio vedere).
    Buonanotte.

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    1. Il bucato funziona benissimo quando il clima è secco, ma quando è già umido...

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  4. Sugli igrometri, non mi esprimo, fortunatamente i miei occhi e le mie orecchie, riescono a farmi capire quando e necessario umidificare o viceversa, Sono un tipo come si dice dalle mie parti:"mastro d'occhio, mastro finocchio.." 😂😂😂😂😂

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  5. Quando lessi i vostri post sull'importanza dell'umidità cercai in rete e presi questo che vi linko, a detta di tutti molto preciso ed affidabile. L'ho affiancato all'analogico molto vecchio che avevo già e devo dire che non solo è precisissimo ma varia rapidamente al variare delle condizioni di umidità della stanza, mi basta appoggiare uno straccio bagnato sul termosifone e nel giro di 5 minuti si è già aggiornato. Io lo tengo appoggiato sulla libreria vicino a dove tengo esposta la chitarra sul supporto, attualmente varia dai 45 ai 55 gradi di umidità in base alle giornate. Oggi c'è sole e secco e da 45, ieri pioveva e dava 55, quindi la chitarra stà bene. Quando arrivò feci un trattamento strong alla Martin, per qualche giorno tenni l'umidità abbastanza costante intorno ai 60 gradi, nel caso avesse bisogno di acqua. Soddisfatto e pagato una stupidata. Saluti
    https://www.amazon.it/gp/product/B0814NRMQ2/ref=ppx_yo_dt_b_asin_title_o03_s00?ie=UTF8&psc=1

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  6. una domanda da profano, visto che non me ne intendo, ma cosa si rischia se il tasso di umidità è troppo alto?
    mi riferisco ad una chitarra acustica ovviamente, anche perché io non ho tutte queste accortezze sugli strumenti.. io le tengo appese al muro e alcune sui piedistalli senza curarmi della temperatura e dell'umidità del mio studio dove le tengo

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    1. L'eccesso di umidità "gonfia" la chitarra, il suono diventa più opaco, con perdita di attacco e definizione.
      Più pericoloso un clima prolungato troppo secco, che asciuga la chitarra fino al rischio di crepe.
      Il tasso di umidità relativa ideale è circa lo stesso che fa star bene noi, cioè attorno al 50% (intervallo tra 45%-55% circa)

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    2. ho capito, non sapevo del gonfiore in caso di umidità, sapevo delle crepe sul clima troppo secco..
      a me è successo su una elettrica che mi si formò una crepa sul profilo del body all'altezza dell'attacco manico al corpo, non credo fosse dovuto al clima secco, visto quello che abbiamo in pianura padana, ma penso fosse dovuto al fatto che il legno fosse poco stagionato..
      mi ero incazzato di brutto visto il costo di €1750, litigai col commesso di Lenzotti, ma visto che il prodotto era coperto da garanzia me ne diedero una nuova intonsa uguale al mio modello..
      comunque grazie delle info

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