domenica 21 febbraio 2021

Home recording - registrare una chitarra acustica

Ultimamente molti fingercookers hanno incominciato ad approfondire le problematiche  relative alla registrazione della chitarra acustica, cosa non semplice e che coinvolge parecchi aspetti interessanti. 

Ho quindi pensato di condividere  delle interviste su questo specifico argomento, condotte da Daniele Bazzani ad alcuni dei maggiori tecnici del suono e produttori. Sono interviste molto lunghe, in inglese e quindi faticose da seguire, ma che presentano dei punti di vista di persone che si sono fatte una grande esperienza sul campo, con tantissime prove e infinita pazienza e  riportano alcune considerazioni abbastanza sorprendenti, andando a sfatare alcuni luoghi comuni dell'home recording.

Se avete problemi con l'inglese, vi consiglio di attivare i sottotitoli in inglese, disponibili nelle opzioni anche con traduzione automatica in italiano (non è sempre corretta, ma aiuta ...)

 Il primo intervistato è John Wood (Nick Drake, John Martyn, Jetro Tull, Paul Simon): in un'ora di chiacchiere è piuttosto avaro di dettagli, a parte dimostrare poca considerazione dei sistemi digitali e relativi plugin rispetto ai dispositivi analogici. Ma ho rilevato un'opinione interessante: secondo lui la tendenza degli home studio è di creare un ambiente "morto", dove il suono letteralmente "cade sul pavimento", quindi registrando una chitarra da sola preferisce piazzare i microfoni piutttosto vicini alla sorgente (close miking), perchè altrimenti il suono risulta troppo sottile, troppo spento. L'ideale sarebbe lavorare in un ambiente discretamente riverberante, ma che suoni bene (fosse facile!), allora si può aumentare la distanza dei mic.

Per chi è curioso di ascoltarere qualche aneddoto sulle registrazioni di Nick Drake metto il link:
https://youtu.be/ttvQ-xEDQBU

Più interessante invece la seconda con Marc Daniel Nelson:


 Un trucco che rivela è che se si vuol registrare la chitarra eliminando completamente il suono dell'ambiente (perchè ha una acustica sgradevole) si può usare un mic omnidirezionale piazzato il più vicino possibile ai tasti prossimi alla buca, perchè l'omni non risente dell'effetto di prossimità e quindi non rimbomba anche se è molto vicino. Oppure consiglia di cercare il punto dove l'ambiente risuona meglio, come verso un angolo della stanza oppure in bagno.

Secondo Nelson è meglio uno Shure SM57 (purchè pilotato con guadagno sufficiente, magari con un gain booster) che un microfono a condensatore da 200$, che avrebbe un suono  più secco e  tagliente sulle alte frequenze. Riguardo alle riprese stereo dice che da giovane ha sperimentato ogni tipo di ripresa (XY, SM, ORTF o Bloomlein e altre più incasinate), ma alla fine il modo migliore per ottenere un grande suono è la classica ripresa stereo con due mic paralleli distanti 30 cm dalla chitarra. 

E continua a dare un sacco di altri consigli (per esempio su come usare equalizzatore, riverbero o compressore su una chitarra) sempre sottolineando che quella è la sua esperienza, ma non è detto che ciò che va bene per lui vada bene per tutti.

Bene, se ho sollecitato la vostra curiosità, in qualche altro post vi racconterò degli altri intervistati (la serie è arrivata al 5° episodio, in questo momento).



10 commenti:

  1. Secondo me, ogni tecnico del suono ha un suo segreto che si guarda bene dallo svelare... La cosa strana è che a volte usando la stessa tecnica di ripresa, lo stesso ambiente ed anche lo stesso strumento, spesso i risultati sono diversi, perché!??

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dipenderà da chi suona e nel caso sia sempre lo stesso musicista, dal suo umore 😉 ?
      Scherzi a parte, M. Varini (nella 5° intervista di Bazzani) dice che il modo in cui si propagano i suoni dipende anche dalla temperatura e dall'umidità dello studio e lui cerca di registrare sempre con aria piuttosto secca a 24°C (usa una stufetta ad aria per portare lo studio alle condizioni ideali). Poi bisogna dire che anche piccole variazioni di posizione e di distanza dei microfoni dallo strumento possono influire parecchio.

      Elimina
    2. Questa me la segno e la provo sicuramente

      Elimina
  2. Gran bella iniziativa Beppe! Mi sparo entrambi i video, compreso quello di John Wood, che associo automaticamente ai miei artisti preferiti e quindi mi incuriosisce molto.
    Marc Daniel Nelson invece non lo conoscevo e già mi stuzzica molto l'idea di provare il close miking con la modalità omni: la prossima prova la farò senz'altro così. Mi sconcerta invece il consiglio di usare un dinamico - di cui ho sempre detestato la resa con la chitarra acustica - invece di un condensatore. Poi ascolterò cosa dice nel video ma spero si rivolga soprattutto a quelli alle primissime armi, dato che i microfoni a condensatore sono notoriamente più ostici. E poi ho davvero tanto bisogno di consigli su compressore, riverbero etc. Da quando uso il professionale Logic invece del vecchio e amatoriale Garageband mi sembra di aver fatto dei passi indietro invece che in avanti ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi fa piacere che tu abbia apprezzato ... incominciavo a pensare di essere il solo ad interessarmi a questi aspetti.
      Tra l'altro non sapevo che etichetta mettere e così ho provato a scrivere home-recording (credevo che solo Mirco potesse creare le etichette ... invece me l'ha accettata!). Quindi potresti andare ad aggiungere questa etichetta alle prove dei tuoi microfoni (l'Aston, l'octava e Aston + Oktava in M/S)e della scheda Audient. in questo modo è più semplice ritrovare gli articoli!

      Elimina
    2. l'ho fatto or ora. tra l'altro ho scoperto che scrivendo author:ansgar nel campo della ricerca trovo subito tutti i post scritti da me.

      Elimina
    3. Wow, grazie per l'imbeccata, ho sempre pensato che le possibilità di ricerca sul nostro blog fossero in po' limitate ...

      Elimina
  3. Tra l'altro ho visto che dell'intervista a Nelson c'è una estesa traduzione in italiano qui: https://www.fingerpicking.net/lingegnere-acustico-2-intervista-a-marc-daniel-nelson/ e parla in maniera diffusa di quella che è la mia bestia nera, quando provo ad usare due microfoni: l'annullamento delle frequenze. Scrive "bisogna assolutamente stare attenti alla fase dei microfoni, perché si cancellano molte frequenze e si rovina il suono con grande facilità". Parole sante!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cavolo, hai ragione ed è tradotta benissimo!
      Ho scoperto i video su youtube e non ho pensato che sicuramente erano stati pubblicati su fingerpicking.net.
      E c'è anche lintervista John Wood:
      https://www.fingerpicking.net/lingegnere-acustico-1-intervista-a-john-wood/

      Elimina

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Per inserire una immagine nel commento scrivi: [img]URLdell'immagine[/img]
Per inserire un video nel commento scrivi: [video]URLdelvideo[/video]