“Muore giovane chi è gradito agli dei” così declamava in greco, citando qualche autore classico che non ricordo , il mio vecchio prof. di Lettere quando gli pigliava la fregola delle citazioni. E io, pur non avendo alcuna conoscenza del greco antico, a forza di sentirla la imparai a memoria. Ve la risparmio anche perché non ho il font giusto.
Ma la frase mi è ritornata in mente leggendo la notizia che John Lennon oggi avrebbe ottant’anni. Chissà, se vivesse oggi, che musica farebbe. Inutile speculazione perché ciascuno è figlio del proprio tempo. Eppure la morte avvenuta nel mezzo del cammin di sua vita, lo ha proiettato nel mito della mia generazione, risparmiandogli il probabile declino artistico, la decadenza che si dissolve nell’oblio. Lennon chi? Direbbero forse oggi molti giovani come credo lo dicano di Bob Dylan e altri.
Starei per dire, ignorando l’uomo e considerando solo l’artista, che è stato un bene che morisse in quel tempo. E’ una bestemmia, lo so..ma se è dura accettare la propria decadenza, assistere a quella di coloro che hanno sparso sogni alla propria generazione, è del tutto deprimente.
Rimane la musica, è vero, ma è come congelata nel tempo, e ormai può dare all’ascoltatore solo “il ricordo” delle emozioni vissute, non vere emozioni, ma piuttosto ombre fuggevoli, fantasmi.
Capperi mi è rimasto il font più grosso...scusate.
RispondiEliminaio credo che la morte prematura degli artisti sia un po' come chiudere in bellezza la propria carriera.. guardo Freddie Mercury con i Queen, è morto a 45 anni se non sbaglio, ma ha concluso con una gran carriera 20 anni circa, quello che è uscito postumo io l'ho trovato poco interessante, cose che non erano all'altezza del passato.. guardiamo anche il grande Van Halen, chitarrista rivoluzionario, morto a 65 anni, tutti dicono chiaramente troppo presto, ma è sempre troppo presto per morire, ma guardiamo i dischi dei Van Halen, finiti gli anni 90 sono spariti, dispiace sempre quando un grande artista muore, ma se Van Halen fosse morto 20 o 25 anni fa , per quanto riguarda il contributo artistico della band non sarebbe cambiato nulla, perché quello che hanno fatto i Van Halen di veramente fantastico va dal 1978 alla metà degli anni 80.. potremmo dire la stessa cosa dei Pink Floyd o Dire Straits, 2 grandi band che hanno sfornato canzoni memorabili, ma se i loro leader fossero morti 20 o 25 anni fa cosa sarebbe cambiato?
RispondiEliminauna volta che queste band si sono sciolte e non hanno fatto + album, il resto che hanno fatto da solista è stato così memorabile o significativo?
c'è sempre il momento della cresta dell'onda e c'è anche il momento artistico del raggiungimento del viale del tramonto
La morte è come una macchina fotografica che blocca inesorabilmente tutto ciò che è avvenuto prima, in un istante unico, un condensato di ciò che si è stato e di ciò che si è detto e fatto, ma il declino di un artista o di un umano in genere, sottolinea invece, quanto di vero e di importante rimane della sua esperienza terrena, voglio dire che morire da vecchi è come tirare i conti e vedere ciò che veramente ha avuto un senso comune per tutti, e quindi ciò che realmente si è lasciato come segno tangibile del proprio passaggio...
RispondiEliminasi ma c'è gente che vive fino a80 e passa anni, ma ha fatto solo del male, ha ucciso o sterminato persone, ha rovinato l'ambiente o stuprato donne e bambini.. poi ci sono persone che hanno vissuto la metà degli anni o forse meno, ed hanno fatto del bene o hanno inventato cose che hanno aiutato a migliorare la vita dell'essere umano, per cui non credo che sia meglio la quantità del tempo che hai vissuto ma la qualità, poi c'è anche gente che ha fatto cose in 30 o 40 anni di vita che certe persone non riuscirebbero a fare neanche in 20 vite.. io preferirei morire prima di arrivare a 50 anni con la coscienza pulita, piuttosto che morire a 90 anni ed essere stato un pezzo di merda un assassino un ladro o qualsiasi cosa che faccia vergognare di essere al mondo
EliminaDifficle a dirsi ... Cisono artisti che ahnno avuto una vita lunga e la loro carriera artistica si è evoluta nel tempo, altri che hanno dato tutto nell'arco di pochi anni quasi come se avessero bruciato tutte le loro risorse in breve tempo. John Lennon dopo la rottura del sodalizio con McCartney, a parte il successo di "Imagine", ha avuto una lunga crisi creativa, ma non credo che avesse esaurito tutte le sue cartucce, forse doveva solo ritrovare la fiducia in se stesso ... ma questo non lo sapremo mai con certezza.
RispondiEliminaConcordo con Beppe, il Lennon anziano possiamo solo immaginarlo ma mai essere sicuri che la sua vena fosse in declino ( almeno per sempre ). Ci sono artisti, su tutti David Bowie, che hanno seguito gli anni che passavano senza mai addormentarsi sugli allori. Si nasce "ai propri tempi", ma poi si vive nei tempi dei figli e per i più fortunati dei nipoti. Sapersi adattare, o adattare il mondo al proprio sentire, è una delle caratteristiche chiave degli artisti veri. Sempre a proposito di Bowie, quando già aveva sentore della fine imminente, ha pubblicato un album bellissimo, spiazzante, moderno e personalissimo. Un vero testamento. Non è il solo, ma purtroppo è stato uno dei pochi.
RispondiEliminaLennon era la star dei Beatles. L'intellettuale del gruppo, il politico, l'icona trasgressiva. Lui è forse quello che meglio ha vestito i panni del sistema rock, ponendosi come personaggio trasgressivo da copertina che faceva da contraltare alla "normalità" dei compagni. Però, a ben vedere, certe visioni musicali colte di altissimo livello, innovazioni stilistiche che hanno fatto della musica dei Beatles un fenomeno irripetibile, venivano dal magico intreccio del lavoro dei compagni. Ma senza Lennon non ci sarebbe stato il fenomeno Beatles. Il mondo del pop-rock è così, la qualità da sola non basta, ci vuole il karisma.
RispondiEliminaIo amo Bowie così come amo Lennon, fan parte della mia crescita musicale. Salutoni
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