mercoledì 21 ottobre 2020

Be’ bravini son bravini…

 Però che palle (o è l’invidia che parla?)

Il vecchio comunque mi sembra anche più gigione del giovane.



12 commenti:

  1. Un po' di invidia c'è, come non potrebbe con talenti del genere ( specie il "vecchio"...). Però anche il "che palle" ci sta tutto: sembra quasi di ascoltare gli shredder del rock, tanta tecnica, ai limiti dell'impossibile, ma sembra un mero esibizionismo fine a se stesso. Insomma, sarà l'invidia ma dopo un po' io mi annoio. Preferisco atmosfere più introspettive, che sicuramente appallano l'ascoltatore medio ma a me coinvolgono di più. Per questo forse gli spettacoli dei fingerstyler sono poco seguiti, e se non sei un gigione talentuoso come Tommy saranno pochi appassionati ad apprezzarti.

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  2. effettivamente T.E. credo sia l'unico che possa reggere un intero concerto tutto da solo. Lo sfoggio tecnico fa parte dello show. C'è da dire che non comprerei mai un suo disco. Al contrario l'ho fatto dopo un concerto di Antonio Forcione ma lì ero suggestionato da quello che avevo sentito fare al bravo Antonio.

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    1. Lo andai ad ascoltare a Morena, a sud di Roma in quel locale che risponde al nome di Stazione Birra, venne anche mia moglie, che non è certo una appassionata di chitarre, eppure resse tutte e tre le ore di concerto, divertendosi come non mai, il bello di Tommy Emmanuel è proprioquesto: riesce ad intrattenere da solo un pubblico eterogeneo, alternando brani classici, sue composizioni e virtuosismo assoluto, dozando questi ingredienti in modo perfetto

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    2. Dozando!!???? 😂😂😂😂🤣🤣🤣🤣😂😂 E che ce volta fà, c'ho li diti a banana😂🤣😂🤣😂🤣😂

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    3. Giusto...questi sono grandi professionisti che guardano agli schei, mica si possono rivolgere solo ad un pubblico di pipparoli come noi che stiamo quasi in una riserva indiana.

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  3. Mi associo al "che palle". Questi blues-boogie finiscono per essere una giostra di esibizionismo a tutta velocità. Tanto il "vecchiaccio" quanto il "giovane" sanno fare cose molto più interessanti, ma nell'armamentario di questi mostracci dello spettacolo, questi pezzi da acchiappo non possono mancare, servono a dare il contentino al pubblico meno smaliziato quando cala l'attenzione. Insomma, mica roba per noi! :D

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  4. CHE PALLE! E devo dire che mi capita di pensarlo sovente quando mi capita di guardare sul tubo qualche estratto dei concerti di T.E. Nelle esecuzioni dal vivo trovo che sia eccessivo e spesso sopra le righe, che si perda nelle esecuzioni interminabili di "percussionismo" sul suo povero strumento, che esageri con le "cascate di armonici", ed in altri esibizioni "gigionesche" delle sue eccelse qualità tecniche.
    Forse questa è l'impressione che dà la riproduzione degli spezzoni di live che sono disponibili su youtube, seguire dal vivo un suo concerto deve essere più coinvolgente, ma non ho esperienza diretta ...
    Invece amo i suoi CD, in cui propone le sue composizioni in modo molto più misurato e godibile, oltre ai numerosi video didattici in cui spiega come suonare i suoi pezzi ed il suo approccio compositivo.

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    1. a proposito di concerti live ti segnalo che il 5 dicembre (covid permettedo) c'è Beppe Gambetta al Folk club.

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    2. Ho visto (ricevo la newsletter) ... vista la situazione penso che lo seguirò in video-streming su Vimeo, è la nuova formula che offrono al costo di 5€ per sostenere la stagione dei concerti 20/21.
      Non fossi un pigro cronico mi iscriverei alla masterclass che tiene al folk-club domenica 6 dicembre dalle 14:00 alle 19:00.

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    3. eddai vai alla masterclass, sono esperienze che ti danno una grande carica per migliorarti.

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  5. Mi viene in mente un album dal vivo di molti anni fa che per me è il capostipite di questa "gigioneria chitarristica" vi ricordate Friday Night in San Francisco? quello con Paco Al di Meola e John Mc Laughlin, quei tre ovviamente erano fenomenali (ben prima dei tre tenori) ma conosciuti a pochi, con quell'album che era pieno di un allegro esibizionismo divennero delle star mondiali e non c'era chitarrista a quei tempi che non conoscesse quel trio.

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    1. Hai ragione, li conoscevo da ben prima, ma ho trovato insopportabile quell'album. Bisogna dire che un tratto comune a tutti e tre è una certa tendenza allo "shredding" applicato nei loro rispettivi ambiti musicali, insomma potremmo definirli "Balls Shredder" ;-)

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