venerdì 30 ottobre 2020

In The Deep, Clive Carroll


Ciao cari amici amanti del legno, questa è la mia ultima fatica ed io solo so quanto ho trafficato per riuscire a suonarla in modo diciamo "dignitoso" anche se Carroll è davvero è inarrivabile, per pulizia classe ed eleganza e se mi ascoltasse probabilmente si farebbe una grassa risata. 
Comunque, venduto lo zoom e comprato microfoni e interfaccia, chiedendo in giro e leggendo tanto, ho sperimentato un po' di posizioni di microfonazione, daw e plug in vari e alla fine questo è il risultato.
Spero che vi piaccia.

Vi abbraccio. Danilo

29 commenti:

  1. Direi che sei riuscito egregiamente nel tuo intento, la qualità sonora c'è, ed anche la tua bravura, una sola domanda:ma con il microfono vai diretto nella scheda audio, o passi prima per un pre? Perché trovo il volume leggermente basso

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    1. Ciao Mimmo, ho sbagliato a scrivere, intendevo interfaccia non pre, comunque due mic in due ingressi nella scheda e poi nella daw. Correggo il post grazie. Il volume mi sembra strano quel che dici, ho tarato a meno qualche db ma poco. Io lo sento bene non saprei

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    2. strano...io sento un bel suono grosso e ad alto volume.
      Che microfoni sono? e che scheda audio? (se ho capito bene...)

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    3. Ti ho risposto sotto Mister. Ciauz

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    4. Non so Stefano, sicuramente saranno le casse del mio PC, perché la qualità sonora è ottima solo che anche portando al max il volume mi sembra basso

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    5. Mimmo mi vien da pensare che tu abbia qualche problema con le casse del pc, hai provato a ascoltare in cuffia? se li il suono è a posto... Ciao

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    6. Ho riascoltato prima in cuffia, ed il livello mi sembra più che accettabile, e poi di nuovo con le casse, che per altro sono di buona qualità e hanno anche il subwoofer, e niente, con le casse il livello esce basso, ho fatto la prova con altri video ed è tutto in regola, non so cosa pensare, forse un problema di codec!? Bho!?? Comunque abbiamo appurato che il problema dipende da me e non dalla tua ripresa

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    7. Ciao Mimmo, mi viene da pensare che sia un problema di compatibilità codec se usi PC, ma resta strano comunque. Io ho post prodotto in Logic Pro X ed esportato in Aif a 48000 e 32 bit. Poi ho acquisito in Adobe Premiere e sincronizzato col video, generando un File H264 Mpeg 4 video con codec audio MPEG AAC Audio (Mp4a) 48000 Hz a 32 bit. Ma è pressoché uno standard, non centra tanto il Macintosh, in quanto è la codifica normale per youtube o comunque per le piattaforme in rete. Nessuno assegna il segnale audio associata al video in MP3, in quanto il segnale è molto più compresso, AAC è lo standard. Io ho mixato in cuffia ma monitorato l'ascolto con due RCF Ayra 5 che suon due casse da studio monitor amplificate e neutre, connesse direttamente alla scheda audio e con volume a metà sono già al limite, se alzo ulteriormente si rompono i vetri in casa. Non so, secondo me il problema risiede nel tuo pc, perché altrimenti anche in cuffia avresti il volume a palla. A meno che per collegare le casse e sub al PC tu non stia prendedo un uscita cuffia del PC... perchè quel segnale è in miniwatt e il risultato è quello, segnale debole. Son solo supposizioni ovviamente, dovresti provare ad ascoltare da un altra fonte. Un abbraccio

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  2. Bravo Danilo. Bel tocco, pulito, con emozione.
    Accordatura quasi da baritona, e la regge bene!

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    1. Ciao Mirco,dunque, trae in inganno ma è accordata in standard tuning, tranne la prima corda, il Mi basso che è portato in Si basso, e su questa genialata Carrol ha costruito il pezzo. Ovviamente bisogna esser delicati sul Si perché essendo abbassato così tanto se si pizzica forte tende a sbattere. Felice che ti piaccia e... grazie!!!

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  3. Rispondo a Mister e vi racconto cosa ho combinato: prima presi i C2 come quelli di Mister Pone, ma avevano parecchio rumore e inoltre uno dei due mic aveva un guadagno più basso di almeno 7/8 db (non so magari erano sfigati i miei) fortunatamente li presi su Amazon e potuti rendere. Nel frattempo mi informai da Lucky Music di Milano il quale mi disse che avevano i C4, che sono l'evoluzione, costano uguali ma hanno il diaframma ancora più stretto e un rapporto rumore sensibilità migliore, ma non ne avevano più perché vanno a ruba come il pane. Ho visto che on line si trovano con prezzi gonfiati, alche li ho ordinati e aspettato che gli arrivassero, pagati 43 euro. Loro sostengono che seppelliscono tipo gli AKG 170 che costano 70 euro cadauno, ma anche i Rode M5... boh, non mi pronuncio, di fatto per 43 euro il risultato mi sembra ottimo.
    Per quando riguarda l'interfaccia, per il budget che avevo, di schede con due ingressi mic/linea ce ne sono un miliardo. Io ero indirizzato su Focusrite Scarlett 2i2 consigliata da voi ma non solo, ma anche li, informandomi bene, mi dissero che aggiungendo una cinquantina d'euro avrei fatto un salto di qualità e mi consigliarono in primis State Logic SS2 o in alternativa Motu, dicono che il salto a livello di preamplificazione e convertitori A/D è notevole e non c'è confronto. Ho preso SS2. Non ho parametri di riferimento fatti con le mie orecchie rispetto a Focusrite, di fatto il mix fra i Behringer e la SS2 è perfetta, non ho soffi e il segnale è cristallino. Inoltre SS2 ha una sezione pre sull'uscita cuffia migliore, sempre leggendo recensioni su forum specializzati... Boh 2. Comunque la SS2 l'ho pagata 215 euro. Quindi ne valeva la pena secondo me dato che quella è e sarà per me in futuro, non andrei mai a spendere 800 euro per un Apogee per quel che devo fare io, semmai in futuro potrei cambiare i microfoni, semmai... Poi ho provato 3 cuffie, con la politica Amazon che puoi restituire e ottenere rimborso e alla fine ho provato AKG K240, buona ma assente di basse e troppo spostata sulle alte, poi la Sony MDR-7506 la più famosa usata negli studi, ottima ma mi comprimeva troppo le orecchie, e alla fine ho preso una Beyerdynamic DT 770 PRO 80 Ohm che trovo superlativa, e su quella ho fatto i suoni, il mix e il master.

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  4. Sono abbastanza contento di tutto, tranne che per il posizionamento dei microfoni che è complicatissimo e da li parte tutto. Sbagliare quello vuol dire pregiudicare poi la resa finale. Mentre chiedendo e leggendo qua e la ho capito come vadano usati i pug in nelle Daw, soprattutto come vada usato chirurgicamente l'equalizzatore, in primis in sottrazione e non in aggiunta, scoprendo prima quali sono le frequenze che creano problemi ed eliminandole (la risonanza che crea la cassa della chitarra acustica e il riverbero che creano le stanze non insonorizzate tipo la mia sala di casa) e poi controllando le frequenze in esubero. Certo, son le mie orecchie, sicuramente un fonico avrebbe fatto 30 volte meglio di me soprattutto col posizionamento dei microfoni, ma questo è. Ho fatto varie prove di posizionamento, ci sono varie tecniche per ottenere la stereofonia, la più facile è XY, non si hanno controfasi da dover aggiustare poi ma la stereofonia e poco ampia, diciamo che è la più monocompatibile. Alla fine ho usato un posizionamento ORTF ma un po più aperto, (non A/B) un mic punta fra il 14/15 tasto e l'altro punta al ponticello sotto la mano, con un apertura di 110 gradi (ma piu larga, ORTF è 17cm fra capsula e capsula, qui sono 30) evitando rigorosamente la buca in entrambi i mic. Poi ho applicato una lieve compressione ma solo per aumentare un po la dinamica e regolarizzare le basse che infastidivano i medi, usando dei compressori neutri che colorano poco, non quelli valvolari che avrebbero aumentato di molto le basse che già c'erano e buone a mio avviso. Ho fatto regolazioni differenti, sul mic che punta al manico per gli alti e quello che punta al ponticello lavorando sulle basse ma cercando di non gonfiarle, piuttosto di ottenere un basso corposo ma frenato. Ovviamente c'è da perderci del tempo ma alla fine credo che il suono ottenuto sia abbastanza naturale rispetto a suono della mia chitarra che produce di suo. Attendo i vostri commenti e vi abbraccio. Dani

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  5. Non sono pienamente soddisfatto per via dei bassi liberi che sento e son sicuro che siano causati dal posizionamento sbagliato dei mic. Dimenticavo, ho aggiunto un filo di riverbero alla fine. Saluti

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  6. Bravo Danilo, ottima esecuzione. Sono un grande ammiratore di Clive Carrol. Ritengo che, assieme a Will McNicol, siano i chitarristi col tocco più pulito ed espressivo attualmente in giro.
    Trovo ottimo il suono che sei riuscito ad ottenere in questa registrazione, non mi sembra che i bassi siano invadenti, tenendo conto che sono un elemento distintivo delle sonorità di questo pezzo, vista la particolare accordatura in uso.

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    1. Grazie caro Beppe, intendo dire che in alcuni passaggi, un po sbaglio io ovviamente, sul basso alternato colpendolo troppo e questa nota che rimane sospesa a lungo mentre continua la parte melodica la va un po a sporcare, non so se riesco a farmi capire. Ma anche la ripresa con i microfoni piazzati da me contribuisce a questa ridondanza che sento qua e la. Comunque... ho conosciuto Carroll qui da voi esattamente su un post che feci tu pensa un po, e mi innamorai subito. Condivido quel che dici, non ho mai visto uno giocare con la chitarra come fa lui e far sembrare a volte persino banale quel che sta facendo, complice anche la sua vena di humor inglese (amo pure quella, c'è forse qualcosa dell'Inghilterra che non mi piace? ah no.) E comunque, che classe ed eleganza che ha. Abbraccione

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  7. Bravissimo Danilo, davvero ben suonato e , per quanto mi riguarda, ottimamente registrato. Il brano è molto suggestivo, mi riporta ad atmosfere westcoastiane, e su un album come If I could only remember my name del vecchio trichecone sarebbe stato benissimo. Conosco poco Carroll, mi hai fatto venire voglia di approfondire. Grazie ;-)))

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    1. Ma grazie Stefano! Hai citato un disco che da sbarbato ho consumato, mica pizza e fichi. Si ho scoperto anch'io Carroll da poco, ed è davvero valido. Un abbraccio!

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  8. Bravo Danilo, molto ben suonato e registrato, mi sembra di capire che non sia facile nessuna delle due cose. D'altra parte in Clive Carrol il suono è tutto, non ho mai visto nessuno avere un controllo totale del suono come lui (ovviamente tutto fatto con le mani), ovvio che c'è dietro un lavoro immenso. Chissà che non decida di recuperare la sua tournè italiana (ovviamente annullata) l'estate prossima. Per curiosità: mi pare che lui suoni con le unghie, e tu? mi sembra di sentire un suono più di polpastrello.

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    1. Ciao Giancarlo e grazie davvero! Lui utilizza un mix con microfoni e magnetico o piezo per avere un po più di botta sulle basse, infatti se ascolti il suo "In the deep" che trovi in rete tratto dal CD, non le versioni live, il magnetico lo senti eccome ed è strafigo, ma io non voglio aggiugerlo per varie ragioni: non mi piace esteticamente, non voglio bucare la chitarra e inoltre dovrei cambiare la scheda e prenderne una a 4 ingressi per mantenere i due mic in stereo e mettere in mezzo il magnetico, perchè andrebbe mixato così il suono. Quindi mi accontento e va bene così. Piuttosto ambisco a ricomprarmi un giorno una Martin, prenderei una 000-18 delle ultime che mi pare di capire siano molto valide. Su Carroll, c'è poco di dire, è un fenomeno e si suona con le unghie. Anch'io suono con le mie unghie, ho solo accorciato quella del pollice perché lui, è un manico e riesce a decidere se usare piu unghia o meno sulle basse, mentre io non riesco a farlo e per avere il suono più morbido l'ho semplicemente tagliata più corta e mantenute lunghe le altre. Sai com'è, ci si aggiusta come si può...😅Grazie!

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    2. In realtà c'è il trucco: Clive usa dei frammenti di pallina da ping pong, ritagliati ad arte ed incollati sotto alle unghie, per ottenere quel suono così ben definito. Spiega come fa in questo video:
      [video]https://www.youtube.com/watch?v=6LS1_PnsEAc[/video]
      E' un trucco che usa da 20 anni e sinceramente non so come faccia a sopportarle incollate sotto alle unghie, tra unghia e carne ... anche se alla fine è il principio su cui si basano gli Alaska Picks, con la differenza che queste se le tien 24 ore al giorno!
      Comunque ci vogliono le sue mani per suonare così, i pezzi di pallina da ping pong gli garantiscono solamente la resistenza necessaria per non sfasciare le unghie sulle corde di metallo.

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    3. Si Beppe lo so e l'avevo visto, io fortunatamente ho unghie durissime, ma dicevo un altra roba, e cioè che lui l'unghia del pollice a volte la usa e a volte no a seconda del suono che vuole ottenere. Io non ci riesco, non ho quel controllo. Infatti se ascolti la sua In the deep ti accorgerai che il basso alternato lo prende col polpastrello e usa l'unghia solo in alcuni passaggi e oltretutto verso il ponte. Che dire, a ognuno il suo mestiere.

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    4. Sì avevo capito cosa volevi dire, la mia era in realtà una risposta a Giancarlo.
      L'uso del pollice con l'unghia o con la pelle del polpastrello è un "trucco" mutuato dalla chitarra classica, che richiede non poco esercizio, e ancora più se hai un unghiona lunga come quella di Clive. Sono pochi i chitarristi acustici che usano queste finezze..

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    5. Ah ok, capito. Beh, fenomeni veri, Carroll numero uno. Ciao

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  9. Bella libreria...me la devo ricostruire in cartongesso.

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  10. Bravissimo Danilo, complimenti per come sei riuscito a fare questo pezzo di Carrol che mi è sempre piaciuto moltissimo. Anzi mi stimoli a provare ad impararlo anch'io, finora non ho mai avuto il coraggio di provarci.
    Eppoi tanto di cappello per la registrazione! La trovo notevolissima. Hai fatto davvero un ottimo acquisto con la scheda audio. Non conoscevo questa SSL2 ma sono andato a studiarmela. Ebbene è recentissima e in base a quanto ho letto, credo abbia alzato l'asticella tra le interfacce della sua fascia di prezzo. Credo anche dia la paga anche alla mia Audient iD14, che fino ad ora trovavo la migliore. Insomma secondo me non potevi scegliere di meglio. Anche i microfoni sono ottimi e avrai modo di sbizzarrirti con i posizionamenti!

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    1. Grazie carissimo fa piacere che apprezzi. Vai buttati con In the deep, ti darà tante soddisfazioni e non è impossibile. Ho visto e ascoltato le altre cose di Carroll e credo che questo sia il meno complesso da suonare, almeno per il mio livello, anche se devo dirti che ho trafficato parecchio, non tanto per le posizioni e la diteggiatura ma per cercare di non sporcare le corde con le posizioni scorrette delle dita, e poi a dare i giusti accenti con la mano destra.
      Con la registrazione è più complesso il discorso anche perché per ottenere il massimo dai microfoni avrei bisogno di uno che mi cambia il posizionamento mentre io suono e ascolto in cuffia per capirne i cambiamenti, miglioramenti o peggioramenti che siano. Mentre da solo ho cercato il meno peggio: ho provato classico X/Y puntando il 12/14mo tasto, poi ORTF standard cioè angolo 110° e distanza fra le capsule 17 cm, stando centrale attorno alla buca, fino a trovare questo compromesso, cioè mantenendo l'angolo a 110 ma allargando le due capsule a 30 cm, cercando di evitare la buca e piazzandone uno intorno al 14/15mo tasto e l'altro puntato verso il ponte. Non ho avuto problemi di fase allargando così, erano identiche, certo forse posizionando dritto con due aste e i due mic più distanti fra loro tipo un metro avrai avuto ancora più spazialità ma avrei riscontrato casini con la fase, diciamo che questo è un buon compromesso, ma son certo che si può ottenere molto di più col posizionamento corretto. Per quanto riguarda la scheda audio son stato consigliato da parecchi amici musici e la voce era univoca su questa SSL2, ovviamente in base al mio budget, alcuni mi parlavano di MOTU come valida alternativa, mentre salendo di budget si passa o a CLARETT o altro ma si sale a 350 euro e più e non mi sembra il caso per quel che devo e posso fare io con la chitarra. Solid State Logic è un azienda americana che ha dato vita ai più grandi banchi analogici prodotti sinora in primis il famoso SSL4000.
      Ora mi piacerebbe sapere da parte degli illustri conoscitori di legname che frequentano questo forum se questa benedetta Eastman può avvicinarsi al suono di una martin 000-18 abete/mogano o OM-18 abete/mogano, che è il suono che cerco, e francamente in questo momento per me cacciare 2700 euro per una 000-18 è proibitivo. Grazie a te e grazie a tutti per l'amicizia e l'apprezzamento.

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