Senza ombra di dubbio, senza dimenticare ciò che viene ancora prima tipo il loud, senza tasti e che quindi da la possibilità di spingersi al disotto dei semi toni, ma rimanendo alle sonorità direi che gli strumenti antichi avevano un impasto sonoro tale da creare un amalgama perfetto, (come in questo caso), con gli altri strumenti dell'epoca, perché ognuno aveva una peculiarità specifica, tipo la tiorba (per altro credo sia una invenzione italiana) che enfatizza a i bassi pur non rinunciando alla linea melodica, mentre la chitarra barocca lavorava sulla melodia ma senza invadere il range sonoro della tiorba, insomma direi che pur potendo suonare egregiamente da solisti, gli strumenti antichi, erano concepiti più che altro per suonare insieme
Pensate con le corde di budello che incubo tenere accordata una tiorba! Scherzi a parte, io ho sempre avuto un debole per questi strumenti, e per il loro repertorio, da ragazzino ne ero affascinato (forse ve lo ho già detto) ma capitava di rado di poterli ascoltare dal vivo. Anche oggi non so cosa darei per suonare il liuto in un grande ensemble barocco. Sarà per la prossima vita...
aggiungo pure che secondo me, per come siamo messi in generale, non c'è più futuro per chi aspira suonare nei locali (al massimo in estate qualche festa paesana) e quindi l'unica via di scampo è quella di suonare in acustico e in casa con e per pochi amici. Io vorrei tanto trovare qualcuno disposto a seguire questa strada seriamente e in acustico, come si faceva in antico e prima dell'avvento degli strumenti elettrici, solo per diletto, magari condividendo il video sui social. Credo che sia l'unica via oggi per suonare insieme. Si capirebbe ancora meglio il senso di questo post, cioè che non c'è poi tutta quella differenza tra musica rinascimentale e folk di oggi (e nemmeno con la musica classica da camera e certo jazz).
A parte la curiosità di conoscere gli antenati della chitarra, il senso del post è proprio quello. Oggi sono mutate le abitudini di ascolto. Ormai abbiamo una forma mentis che non riesce più a prescindere dal suono amplificato, anche per proposte musicali che non sono poi così diverse da quelle che si sono sempre suonate senza artifici.
Sogno di poter fare una serata in una sala, in un piccolo chiostro o sotto un portico raccolto dove poter suonare completamente in acustico per poche decine di persone sfruttando solo il riverbero naturale del luogo. Probabilmente andrei incontro a numerosi problemi, ma è lì che vorrei andare. Almeno una volta!
E' un bel sogno condivisibile, ma i problemi ci sarebbero probabilmente...se vi ricordate vi postai un concerto di Giovanni Palombo tenuto nelle chiesa valdese di piazza Cavour a Roma, posto splendido peraltro. C'era tutto per un evento acustico, la navata acusticamente perfetta, pochi spettatori appassionati, un bravissimo musicista. Eppure, dopo aver provato a suonare unplugged, dovette cedere al fatto di doversi servire degli ampli ( peraltro ottimi acus ) perchè il suono non arrivava neanche alle primissime file come nitidezza. I riverberi, brutta bestia come anche splendida effettistica naturale, creavano rimbombi, impasti ed altre amenità. Probabilmente fossimo stati massimo 10 persone sedute a un metro da lui qualcosa avremmo ascoltato, ma l'effetto non sarebbe stato omogeneo. Un coro, pochi giorni prima, invece era stato perfetto, dicevano gli organizzatori. Però ripeto, l'idea è comunque stimolante e appagante.
Questi strumenti, come forse tutti gli strumenti, non hanno confini ne temporali ne strettamente geografici. Soluzioni simili si trovano in tutte le culture, e questo è il bello della musica, universale. Poi tutti gli strumenti possono essere usati nei contesti in cui erano nati oppure trasportarli in tutti i mondi possibili, anche impensabili. Ci sono moltissimi esempi di strumenti antichi usati in produzioni moderne che donano un timbro particolare al tutto. Mi viene da pensare, così al volo, alle mandole di Pagani nei lavori di De Andrè, splendide. E lo stesso si può fare al contrario, come le fughe di Bach suonate da Malmsteen con l'elettrica. A me piace vedere la musica senza steccati, sarà che riesco a passare da una ballata celtica suonata in acustico a un pezzo punk a tremila all'ora e trovare gli stessi godimenti. Comunque per suonare la Tiorba bisogna comprare un trilocale dai soffitti alti ;-)))))))))))))))
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Senza ombra di dubbio, senza dimenticare ciò che viene ancora prima tipo il loud, senza tasti e che quindi da la possibilità di spingersi al disotto dei semi toni, ma rimanendo alle sonorità direi che gli strumenti antichi avevano un impasto sonoro tale da creare un amalgama perfetto, (come in questo caso), con gli altri strumenti dell'epoca, perché ognuno aveva una peculiarità specifica, tipo la tiorba (per altro credo sia una invenzione italiana) che enfatizza a i bassi pur non rinunciando alla linea melodica, mentre la chitarra barocca lavorava sulla melodia ma senza invadere il range sonoro della tiorba, insomma direi che pur potendo suonare egregiamente da solisti, gli strumenti antichi, erano concepiti più che altro per suonare insieme
RispondiEliminastranissimo strumento la tiorba, con quel manico chilometrico...ma ce lo avrà il trusrod?
RispondiEliminaNon credo, però la parte lunga quella dei bassi si può smontare, altrimenti sarebbe intrasportabile
EliminaPensate con le corde di budello che incubo tenere accordata una tiorba! Scherzi a parte, io ho sempre avuto un debole per questi strumenti, e per il loro repertorio, da ragazzino ne ero affascinato (forse ve lo ho già detto) ma capitava di rado di poterli ascoltare dal vivo. Anche oggi non so cosa darei per suonare il liuto in un grande ensemble barocco. Sarà per la prossima vita...
RispondiEliminaIntanto potresti cominciare con comprarne uno... E poi, come si dice: l'appetito vien mangiando 😉
EliminaGiuro che lo farei se trovassi qualcuno che suona insieme a me. Non ho più la costanza di fare tutto da solo.
Eliminaaggiungo pure che secondo me, per come siamo messi in generale, non c'è più futuro per chi aspira suonare nei locali (al massimo in estate qualche festa paesana) e quindi l'unica via di scampo è quella di suonare in acustico e in casa con e per pochi amici. Io vorrei tanto trovare qualcuno disposto a seguire questa strada seriamente e in acustico, come si faceva in antico e prima dell'avvento degli strumenti elettrici, solo per diletto, magari condividendo il video sui social. Credo che sia l'unica via oggi per suonare insieme. Si capirebbe ancora meglio il senso di questo post, cioè che non c'è poi tutta quella differenza tra musica rinascimentale e folk di oggi (e nemmeno con la musica classica da camera e certo jazz).
EliminaA parte la curiosità di conoscere gli antenati della chitarra, il senso del post è proprio quello. Oggi sono mutate le abitudini di ascolto. Ormai abbiamo una forma mentis che non riesce più a prescindere dal suono amplificato, anche per proposte musicali che non sono poi così diverse da quelle che si sono sempre suonate senza artifici.
EliminaInfatti..."da dove veniamo" lo so, è che mi preoccupa il "dove stiamo andando".
EliminaSogno di poter fare una serata in una sala, in un piccolo chiostro o sotto un portico raccolto dove poter suonare completamente in acustico per poche decine di persone sfruttando solo il riverbero naturale del luogo. Probabilmente andrei incontro a numerosi problemi, ma è lì che vorrei andare. Almeno una volta!
EliminaE' un bel sogno condivisibile, ma i problemi ci sarebbero probabilmente...se vi ricordate vi postai un concerto di Giovanni Palombo tenuto nelle chiesa valdese di piazza Cavour a Roma, posto splendido peraltro. C'era tutto per un evento acustico, la navata acusticamente perfetta, pochi spettatori appassionati, un bravissimo musicista. Eppure, dopo aver provato a suonare unplugged, dovette cedere al fatto di doversi servire degli ampli ( peraltro ottimi acus ) perchè il suono non arrivava neanche alle primissime file come nitidezza. I riverberi, brutta bestia come anche splendida effettistica naturale, creavano rimbombi, impasti ed altre amenità. Probabilmente fossimo stati massimo 10 persone sedute a un metro da lui qualcosa avremmo ascoltato, ma l'effetto non sarebbe stato omogeneo. Un coro, pochi giorni prima, invece era stato perfetto, dicevano gli organizzatori. Però ripeto, l'idea è comunque stimolante e appagante.
EliminaEppure in certi pub irlandesi continuano a suonare in acustico puro come una volta...
EliminaQuesti strumenti, come forse tutti gli strumenti, non hanno confini ne temporali ne strettamente geografici. Soluzioni simili si trovano in tutte le culture, e questo è il bello della musica, universale. Poi tutti gli strumenti possono essere usati nei contesti in cui erano nati oppure trasportarli in tutti i mondi possibili, anche impensabili. Ci sono moltissimi esempi di strumenti antichi usati in produzioni moderne che donano un timbro particolare al tutto. Mi viene da pensare, così al volo, alle mandole di Pagani nei lavori di De Andrè, splendide. E lo stesso si può fare al contrario, come le fughe di Bach suonate da Malmsteen con l'elettrica. A me piace vedere la musica senza steccati, sarà che riesco a passare da una ballata celtica suonata in acustico a un pezzo punk a tremila all'ora e trovare gli stessi godimenti. Comunque per suonare la Tiorba bisogna comprare un trilocale dai soffitti alti ;-)))))))))))))))
RispondiEliminaChe meraviglia ... anche io, come Gianca, sono rimasto affascinato da questi strumenti antichi fin da piccolo.
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