giovedì 2 luglio 2020

Vi ricordate di Ant?

Anthony Phillips, il primo chitarrista dei Genesis, che ha lasciato una marcata impronta nello stile dei primi album della band. Si dice che parte del materiale di "Nursery Crime" l'avesse composta lui (sicuramente "The  Musical Box"), anche se quando venne registrato il disco aveva già lasciato il posto a Steve Hackett. La motivazione per il suo abbandono del gruppo è stata  la "fobia da palco" e c'è da capirlo: salire sul palco con la strumentazione di quell'epoca doveva essere un incubo, data la complessità delle parti strumentali del gruppo. Circolano anche voci di dissidi con Peter Gabriel, personaggio dal carattere piuttosto spigoloso.
Comunque sia, lasciò la band senza litigi eclatanti e infatti  Mike Rutherford e Phil Collins compaiono anche nel suo primo album solista, "The Geese And The Ghost", che è quasi una elegia acustica nel più puro stile romantico cavalleresco, pervasa da delicate atmosfere agresti. Purtroppo questo raffinato album non ha avuto un gran successo, per il ritardo con cui è uscito a causa delle case discografiche, in un periodo in cui i gusti musicali stavano cambiando e incominciava ad affermarsi il movimento punk.
Ant non si scoraggiò e continuò a comporre e a pubblicare album (più di 30!) dove le chitarre acustiche a 6 e 12 corde fanno la parte del leone, ma che sono per lo più rimasti ignoti al grande pubblico.
Tutto questo per introdurre "Credo", un breve brano tratto dal disco doppio "Field Day" del 2006, album interamente strumentale e suonato da Ant con vari strumenti acustici  (chitarre a 6, 10, 12 corde, bouzouki greco e irlandese, cetra, charango e mandolino).


11 commenti:

  1. Io credo che l'abbandono dei Genesis sia stato più per la natura acustica del chitarrista in questione che per altro, forse nei Genesis la sua vena compositiva era un po' frustrata, vista la natura progressive del gruppo, che ne so, sarà una mia impressione? ma credo che in fondo in fondo sia andata così, considerando la mole di dischi prodotti dopo la fuoriuscita dai Genesis, onestamente il brano non lo conoscevo, e lo trovo davvero splendido, tu poi lo suoni davvero bene, anche se non conosco l'originale, come lo hai suonato tu mi ha emozionato

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    1. Grazie Mimmo, troppo buono! Questo pezzo, pur essendo un semplice arpeggio, è d'effetto, come anche molti altri brani scritti da Ant.
      Riguardo ai Genesis, nei primi dischi ("From Genesis to Revelation" e soprattutto "Trespass") il contributo compositivo di Anthony è stato fondamentale, a tal punto che, quando ha lasciato il gruppo, hanno quasi pensato di sciogliersi, ma poi il nuovo contributo di Phil Collins e di Steve Hackett li ha portati fuori dall'impasse. Tra l'altro, successivamente Ant ha anche contribuito al primo disco solista di Mike Rutheford.

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  2. anche io come Mimmo non conoscevo il pezzo, la tua interpretazione è fantastica ottimo lavoro

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    1. Grazie, mi fa piacere che tu l'abbia apprezzato. Il pezzo non ha grosse difficoltà tecniche, ma bisogna curare molto l'espressività, altrimente diventa un esercizio di arpeggio ... ne avevo già pubblicata una versione su youtube qualche giorno fa, ma poi l'ho cancellata e rifatta perchè non mi soddisfaceva, era una esecuzione troppo lenta e piatta.

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  3. Bravo Beppe, nell'eseguire il brano e nel far conoscere un chitarrista sottovalutato. Detto questo, nell'economia dei Genesis l'arrivo di Hackett è stato di vitale importanza. Suonava chitarra elettrica ed acustica ( più la classica, a dire il vero ) ed aveva un modo personalissimo di costruire le parti di chitarra, molto spesso intrecci complicati che contribuivano al sound in maniera decisiva. Ed usava tecniche, come il tapping, che solo anni dopo musicisti come van halen avrebbero portato in auge tra il grande pubblico. Io, da estimatore del prog e dei genesis, li ho seguiti infatti fino alla sua fuoriuscita, anche dopo l'abbandono di Gabriel che non fu una cosuccia da niente. Dopo l'anima pop di Collins ebbe il sopravvento, e comunque il punk aveva dato uno scossone al tutto, anche ai miei ascoolti ( che però mai rinnegherò ). Ma senza Anthony i genesis non sarebbero nati, e anche questo è un dato di fatto imprescindibile. E i suoi dischi solisti, seppure di nicchia, sono ottimi album che gli hanno permesso di mostrare la sua vera vena compositiva. Grazie Beppe

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    1. Figurati, è un piacere parlare dei primi ascolti musicali di cui ho memoria ... io ero piccolino agli inizi deli anni '70, ma mi ricordo che quando mio fratello maggiore investì i suoi risparmi nell'acquisto del primo impianto stereo (con l'aiuto anche di mio padre), il primo disco che comprò fu "Selling England by the pound" e dopo poco prese anche "Foxtrot", "Nursery Crime" e Trespass". Erano degli album spettacolari, le copertine riportavano dei disegni che erano dei veri quadri d'autore e da Selling England avevano all'interno diverse pagine con i complicatissimi testi di Peter Gabriel, tradotti in italiano e con note esplicative ...
      "The Geese and the Ghost" di Anthony Phillips l'ho ascoltato tantissimo, mi piaceva veramente tanto. Dopo "Wise after the events", un po' più deludente, ho perso le tracce di Ant e devo dire che alcuni suoi album come "Field Day" e i vari "Private parts and pieces" li ho scoperti in questi ultimi anni.

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  4. Anche io non lo conoscevo. Anche se ho i primi dischi dei Genesis, che ascoltai parecchio, ammetto che non sapevo nemmeno che lui fosse stato il primo chitarrista della band. Eppure ero un "mangiatore di copertine"! Del resto nella mia storia di ascoltatore, il prog è stata una parentesi abbastanza breve, limitata giusto agli imprescindibili Genesis, Yes e qualche gruppo italiano come il Banco. Ben presto mi lasciai acchiappare dalla west coast di CSN&Y e da lì in avanti ho sempre ascoltato più musica americana (Poi un semplice ascolto radiofonico di Misterius Traveler dei Weather Report mi provocò una tale scossa che mi disinteressai del rock per un lungo periodo). Vabbè, mi sto lasciando trascinare dalla memoria, neanche tanto precisa!
    Per tornare a bomba: gran bel lavoro Beppe! Come dici, questi pezzi hanno bisogno di una attenzione particolare alla dinamica, cosa che si sente molto nella tua esecuzione, davvero ben fatta. Bravo.

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    1. Grazie Mirco.
      Il prog è stata la musica della mia infanzia, ascoltata "di sponda" grazie a mio fratello, che comprava i dischi. Ma in seguito ho divorato un po' di tutto dall'hard rock al country, dai Beatles ai Pink Floyd alla musica folk inglese. Un mio compagno di liceo, studente di organo al conservatorio, mi ha introdotto alla musica classica e in seguito al Jazz (e fu Travel di Pat Metheny a fulminarmi sulla via di Damasco...).
      Ultimamente sono diventato un ascoltatore monotematico e quasi ossessivo: praticamente solo chitarristi acustici!

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    2. È successo anche a me... Sarà che il gusto musicale ha fatto il callo, oppure sarà che il nostro gusto si è talmente fuso con il suonare il nostro strumento, che ormai nei nostri ascolti, cerchiamo solo quel tipo di sonorità a noi nota e tanto amata

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  5. Molto bella, l'hai fatta benissimo! Riconosco molto bene nella tua il suono della mia ROS616, curiosità: che corde monta?
    Di Anthony Phillips solista, un amico mi passò anni fa un disco, Dragnofly dreams in cui mi pare ci fossero anche dei brani acustici strumentali. Poi non approfondii ma adesso mi hai messo curiosità e andrò a ripescarlo.

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  6. Le corde sono le D'Addario EXP 16 ph-br. Sono ancora nuove, quindi si sente esaltato il timbro metallico e le strisciate. Non conosco Dragonfly Dreams, ma già il titolo mi richiama la prima produzione di Phillips.

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