Ciao amici, con questa cover ho provato a cimentarmi con sti aggeggi di metallo e devo dire che a parte i casini ancora non del tutto risolti, trovo che il suono ci guadagna quel bel sapore di antico...
Saluti e abbracci.
Avevo il vinile live di Fahey, e devo dire che il suono è davvero molto ma molto vicino all'originale, bravo Danilo. E anche se sei in fase di studio con le "prolunghe", sembri adattarti bene perchè suonare Fahey non è cosa facile. Ma qui lascio la parola ad Andrea che è un suo fan, io sono più preparato su Cockburn ahahahah
Ciao Stefano, ho sentito un po di cosette sue e devo dire che mentre la mano sinistra è anche facile, un po dato anche dalle accordature aperte, la destra è il suo verbo e il suo suono. Ero partito per farne un'altra che mi piace molto ma utilizza un arpeggio a tratti spagnoleggiante, ci ho provato ma alla fine ho desistito. Questa c''è in due versioni, io la interpreto a mio modo, omettendo le parti con l'arpeggio incasinato, che con le dita avrei anche potuto pensare di fare, ma con i fingerpicks addio, proprio non ci riesco. Quindi va bene così, l'importante è divertirsi. Grazie!
Ciao Mister, sai la musica è una cosa così personale... che dire, posso ascoltare Keith Jarret come i Pink Floyd, così come Fahey, di cui non mi piace tanto, ma alcune cose son divertenti da suonare. Tutto qui. Un abbraccio
Che Fahey non sia un facile ascolto ci può stare, ma caro Max non centra niente che sei antico, sono gusti. Anche perchè era del '39 ( e se n'è andato nel 2001 ), era molto più antico lui ahahahah. E' probabilmente uno dei primi chitarristi acustici che ho conosciuto a fine anni 70, consigliato da Grossman al mio amico che studiava con lui. Così come taj mahal, David bromberg e compagnia bella...
Fatti i complimenti a Danilo per l'esecuzione inappuntabile e il rapido ambientamento con gli artigli metallici, mi associo al Rev. Questa "scuola chitarristica" basata su un pattern arpeggiato con la destra su cui si fanno girare posizioni cicliche sul manico con la sinistra, faccio fatica a digerirla. Già lo dissi, quindi mi ripeto, ma mi sembra più un modo per bearsi di quanto suona bene la chitarra che per fare musica in senso stretto. Per dire, credo che un non-chitarrista dopo trenta secondi di ascolto sia portato a pensare "ok, la chitarra è accordata e funziona bene, quando cominci a suonare?" :D
Anche io sono antico, anzi antichissismo! XD Infatti la mia preferenza fingerstylica risale ai vari Blind Lemon Jeferson, Big Bill Broonzy, Blind Boy Fuller, Blind blake e naturalmente al Reverendo Davis. Praticamente amo il Piedmont. Invece, pur avendo letto almeno 3 volte American Music di Maurizio Angeletti, in cui discorre largamente su J. Fahey e su tutti quelli della Windam Hill e non solo, beh, nemmeno io son mai riuscito a farmeli piacere, ne' essi, ne' il loro tipo di musica per chitarra. Del resto non mi piace nemmeno Grossman, ne' i fingerstyler moderni. Come dire: sono di un 'antichita' che risale almeno al 1920-1940, ahahah XXDD.
Cio' non toglie pero' il fatto che questo sia un mio problema, se cosi' si puo' chiamare e che tu sia impeccabile in queste esecuzioni, caro Danilo. Ps. Ah, dimenticavo: c'e un fingerstyler odierno che mi si confa' alla grande, uno solo : Tommy Emmanuel :-)
Grazie Mirko e grazie Luciano per i complimenti, che francamente da una parte mi fanno tanto piacere, ma non per falsa modestia ma per obiettività non mi ritengo ne bravo ne impeccabile, anzi, vorrei poterlo essere. Forse avendo amici professionisti o forse per aver ascoltato tanta musica ho dei riferimenti spostati in alto... non saprei, ma quando suono sento di sbagliare sempre in qualcosa qua e la e di non riuscire mai a centrare quel tocco giusto che ci vorrebbe per eseguire bene il pezzo e renderlo accattivante, e lo dico sinceramente. Detto questo, mi piace condividere questa passione per la chitarra e per la musica, e dopo aver letto molti se non tutti i vostri post, qui mi sento nel posto giusto. E' anche bello ascoltare le diverse opinioni che ognuno ha nei confronti dell'arte, lo trovo molto costruttivo. Faccio questa premessa per dire che in parte condivido sul discorso Fahey and company, ma non ho mai detto di amare tutto quel che lui ha prodotto, ho semplicemente trovato dei pezzi a mio avviso orecchiabili e divertenti da suonare e ho provato a farlo. Ad esempio, facendo riferimento a quest'ultimo postato, trovo che il sincopato abbia un tiro notevole ed un senso del ritmo, insomma mi ha gasato quando ho provato a suonarlo, questo è quanto, non paragono certo Fahey ad un genio, però non dimentichiamoci che la tecnica e il virtuosismo non sono il parametro assoluto per cui si debba giudicare cosa è arte e cosa non, cosa è bello e cosa è brutto. Faccio un esempio, vidi John Mclaughlin, Knopfler, Di Meola qui a Milano, Gilmour con i Pink Floyd ai suoi tempi a Venezia, Metheney non so quante volte, etc etc, solo per citare i primi a caso fra i tanti che ho avuto il privilegio di ascoltare live. Allora Mclaughlin è un virtuoso estremo e lo adoro, ma ci sono tanti virtuosi che mi stancano e annoiano allo stremo. Allo stesso modo adoro Knopfler che non è ne virtuoso ne tecnico, ma ha gusto e la classe da vendere. Gilmour è un virtuoso? No, eppure... Cosa è realmente bello? Cosa funziona? Funziona la classe. Billy Cobham per fare Spectrum prese Tommy Bolin che era uno stratosferico chitarrista hard rock e gli fece suonare jazz rock, ma in quel contesto Bolin funzionò come un orologio svizzero. (Bolin in seguito andò a suonare con i Deep Purple) Quindi? Ognuno tragga le sue conclusioni. Saluti e baci. (e grazie)
Beh, alla fine quello che conta, come sottolineava sempre Tommy Emmanuel, e' che alla base ci sia una bella melodia, una canzone, perche', diceva lui e mi trova d'accordissimo, se non hai una melodia non hai "niente". Nel mio piccolo mondo chitarristico, personale e dilettante, quasi naif (apparentemente, perche' poi la mia consapevolezza armonica e' perlomeno nella media, o medio-bassa), io, per es. cerco sempre di portare avanti un discorso melodico, basato su un dialogo tra le domande che mi pongo io e quello che mi risponde la chitarra, che sia allo stesso tempo scontato (cioe' riconoscibile) ma personale ( che si riconosca, cioe', che quella e' una cosa "solo" mia, come una parlata, un accento particolare). Anch' io sono influenzato da molteplici chitarristi e musicisti. Principalmente adoro Marknopfler, Dave Gilmour, Ritchie Blackmore, Jimi Hendrix, Don Felder, Johnny Winter, Tony Rice, Norman Blake e naturalmente il grande Tommy! Senza contare melodisti come Lucio Battisti o altri appartenenti al genere commerciale nostrano (leggi "cantantucoli" anni '60 -'70). Nel mio sempre piccolo, quando cerco di comporre un pezzo, che poi una volta finito suono sempre un sacco di volte, senza stancarmi mai perche', in tutta sincerita', mi diverte ed emoziona sempre molto di piu' questo che rifare un pezzo altrui, per famoso che sia, beh, alla fine se ci fai caso non sembra che io sia stato influenzato da tutti questi artisti; eppure e' cosi'. Solo che questa cosa esce naturale, non lo faccio apposta e difficilmente lo do' a vedere, nel senso che le cose che ho ascoltato per tanti anni mi scivolano addosso e vengono filtrate e parafrasate in maniera personale. Mai mi piacerebbe che uno mi dicesse "Ho, ma lo sai, sembri Ericlapton!" oppure "Caz...sembri Tommyemmanuel!" See... Il Tommyemmanuel dei poveri, ahahah!!! Per me non sarebbe un complimento se fpssi ipoteticamente la copia carbone di qualcun altro, anche se sbiadita di brutto. Non so se il discorso e' chiaro. A volte riesco a farmi capire di piu' parlando a voce che scrivendo. Quando facevo il militare mi comprai una chitarra classica da 50 mila lire e facevo sempre Giochi Proibiti e Per Elisa e spesso un Sergente, chitarrista molto bravo con le canzoni, quando mi incontrava mi chiamava sempre bonariamente "Ehi, Segovia!" Si...il SegoVia dei poveri, ahahah!!! XDDD (nel senso proprio della Via del...falegname!) XXDD
Ciao Luciano, io non ho l'ambizione artistica di comporre brani e mi limito a riprodurre le cose che mi piacciono. Però il mio amico Luca che è un chitarrista professionista eccezionale, mi ha sempre detto, vedi Dani, io ci ho messo tutta la vita a pulirmi e a cercare di avere un mio stile e non assomigliare a nessuno. Il tuo discorso non fa una piega, perché quando si ascoltano le cose belle che hanno fatto la storia della musica, inevitabilmente e inconsciamente si finisce per riprodurre quel mood o quelle sonorità. Quanti cantanti sentiamo che fanno cover o anche brani originali e riconosciamo in loro qualcosa di "già sentito". Per non parlare degli artisti o gruppi emergenti degli ultimi 20 anni, quante volte sentiamo un riff e ci diciamo... ma questi sono i Beatles, ma questi sono i Led Zeppelin? E' anche vero che in musica e cinema tutti il linguaggi son stati sperimentati e inventati e creare qualcosa di nuovo e fresco è complicato. Quando De Palma era agli inizi, i suoi primi thriller, ad una conferenza stampa non ricordo se Venezia o Cannes, un giornalista lo accusò di ricordare un po troppo Hitchcock. De Palma disse: caro amico mio, se mi mi trovi un angolazione diversa dove piazzare la telecamera, che sortisca lo stesso effetto di sorpresa e paura che non l'abbia già fatto Hitchcock, accomodati pure. Genio
Grazie Giancarlo, io non sono molto soddisfatto rispetto alla fatica che sto facendo per riuscire ad usarli. Comunque si, la chitarra cambia ed è un altro suono.
Con gli artiglio i in metallo, non sono mai stato a mio agio, ho un rapporto più carnale con le corde, ed anche se sono un mangiatore di unghie da vecchia data... Ho sempre le unghie della mano destra ben curate, e per la mia onicofagia, sacrifico la sinistra 😁😂😂😂 a parte questa mia digressione, direi che ti giostri molto bene con le prolunghe unghiali, anche se onestamente non gradisco troppo il suono sferragliante che ne fuoriesce, magari con quelle in plastica avresti la stessa dinamica di suono, ma senza l'attacco metallico, vabbè so gusti...
Grazie Mimmo, ho guardato in rete centinaia di pezzi di questo genere e han tutti i Pick in metallo, pollice a parte, evidentemente quel suono sferragliante fa parte del genere. Saluti
Beh con me quando suoni John Fahey vinci facile ;) In realtà non è proprio così: amo molto John Fahey e sono molto critico sia con me stesso che con gli altri quando non riescono a trovare l'intenzione, l'approccio giusto per i suoi brani. Spesso le cover che sento in giro (pure certe mie eh) mi risultano smorte, fuori fuoco, pallide imitazioni senz'anima. Per me questo pezzo lo fai benissimo. Non badare alle piccole imperfezioni, ci saranno sempre, soprattutto quando si sciorinano questi suoi lunghissimi mantra ripetitivi, dove bisogna anche un po' lasciarsi trasportare, perdercisi dentro. Ottimo lavoro insomma. Piccolo inciso su Fahey: come dico sopra amo molto la sua musica, non tutto ovviamente, e credo che in molti casi sia più un piacere per chi suona che per chi ascolta. Ma molti dei suoi pattern per me sono irresistibili, come irresistibile è l'ossessione di suonarli. ;)
Bravo Danilo, mi sembra suonato molto bene, nonostante l'approccio agli artigli di metallo crei non pochi problemi a chi non ha incominciato fin dall'inizio a studiare con questi "attrezzi". A me piace moltissimo Jacques Stotzem, che li usa sempre e riesce a dosare in modo superbo la dinamica o ad ottenere (quando vuole) anche un suono più dolce. Riguardo a Fahey non ho mai suonato nulla di suo, ma i suoi pezzi, suonati da te e da Andrea, mi sono sempre piaciuti molto, mi piacciono queste atmosfere un po' ipnotiche e quasi ossessive ... però devo dire che ho scaricato dei suoi dischi qualche tempo fa e non sono mai riuscito ad ascoltare più di tre pezzi di fila!
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Avevo il vinile live di Fahey, e devo dire che il suono è davvero molto ma molto vicino all'originale, bravo Danilo. E anche se sei in fase di studio con le "prolunghe", sembri adattarti bene perchè suonare Fahey non è cosa facile. Ma qui lascio la parola ad Andrea che è un suo fan, io sono più preparato su Cockburn ahahahah
RispondiEliminaCiao Stefano, ho sentito un po di cosette sue e devo dire che mentre la mano sinistra è anche facile, un po dato anche dalle accordature aperte, la destra è il suo verbo e il suo suono. Ero partito per farne un'altra che mi piace molto ma utilizza un arpeggio a tratti spagnoleggiante, ci ho provato ma alla fine ho desistito. Questa c''è in due versioni, io la interpreto a mio modo, omettendo le parti con l'arpeggio incasinato, che con le dita avrei anche potuto pensare di fare, ma con i fingerpicks addio, proprio non ci riesco. Quindi va bene così, l'importante è divertirsi. Grazie!
Eliminadavvero sublime, ottimo Danilo!
RispondiEliminaGrazie Stefano, versione un po sgangherata ma mi accontento. Non scomoderei le sublimazioni ahah. ciao!
EliminaCapisco le difficoltà del pezzo e la tua bravura, ma a me questo Fahey mi risulta del tutto indigesto.
RispondiEliminaSarò antico che ci posso fare?
Ciao Mister, sai la musica è una cosa così personale... che dire, posso ascoltare Keith Jarret come i Pink Floyd, così come Fahey, di cui non mi piace tanto, ma alcune cose son divertenti da suonare. Tutto qui. Un abbraccio
EliminaChe Fahey non sia un facile ascolto ci può stare, ma caro Max non centra niente che sei antico, sono gusti. Anche perchè era del '39 ( e se n'è andato nel 2001 ), era molto più antico lui ahahahah. E' probabilmente uno dei primi chitarristi acustici che ho conosciuto a fine anni 70, consigliato da Grossman al mio amico che studiava con lui. Così come taj mahal, David bromberg e compagnia bella...
EliminaFatti i complimenti a Danilo per l'esecuzione inappuntabile e il rapido ambientamento con gli artigli metallici, mi associo al Rev.
EliminaQuesta "scuola chitarristica" basata su un pattern arpeggiato con la destra su cui si fanno girare posizioni cicliche sul manico con la sinistra, faccio fatica a digerirla. Già lo dissi, quindi mi ripeto, ma mi sembra più un modo per bearsi di quanto suona bene la chitarra che per fare musica in senso stretto. Per dire, credo che un non-chitarrista dopo trenta secondi di ascolto sia portato a pensare "ok, la chitarra è accordata e funziona bene, quando cominci a suonare?" :D
Non vorrei essere frainteso: Danilo suona benissimo, è Fahey che faccio fatica a digerire.
EliminaAnche io sono antico, anzi antichissismo! XD Infatti la mia preferenza fingerstylica risale ai vari Blind Lemon Jeferson, Big Bill Broonzy, Blind Boy Fuller, Blind blake e naturalmente al Reverendo Davis. Praticamente amo il Piedmont.
RispondiEliminaInvece, pur avendo letto almeno 3 volte American Music di Maurizio Angeletti, in cui discorre largamente su J. Fahey e su tutti quelli della Windam Hill e non solo, beh, nemmeno io son mai riuscito a farmeli piacere, ne' essi, ne' il loro tipo di musica per chitarra. Del resto non mi piace nemmeno Grossman, ne' i fingerstyler moderni. Come dire: sono di un 'antichita' che risale almeno al 1920-1940, ahahah XXDD.
Cio' non toglie pero' il fatto che questo sia un mio problema, se cosi' si puo' chiamare e che tu sia impeccabile in queste esecuzioni, caro Danilo.
Ps. Ah, dimenticavo: c'e un fingerstyler odierno che mi si confa' alla grande, uno solo : Tommy Emmanuel :-)
Grazie Mirko e grazie Luciano per i complimenti, che francamente da una parte mi fanno tanto piacere, ma non per falsa modestia ma per obiettività non mi ritengo ne bravo ne impeccabile, anzi, vorrei poterlo essere. Forse avendo amici professionisti o forse per aver ascoltato tanta musica ho dei riferimenti spostati in alto... non saprei, ma quando suono sento di sbagliare sempre in qualcosa qua e la e di non riuscire mai a centrare quel tocco giusto che ci vorrebbe per eseguire bene il pezzo e renderlo accattivante, e lo dico sinceramente.
RispondiEliminaDetto questo, mi piace condividere questa passione per la chitarra e per la musica, e dopo aver letto molti se non tutti i vostri post, qui mi sento nel posto giusto. E' anche bello ascoltare le diverse opinioni che ognuno ha nei confronti dell'arte, lo trovo molto costruttivo. Faccio questa premessa per dire che in parte condivido sul discorso Fahey and company, ma non ho mai detto di amare tutto quel che lui ha prodotto, ho semplicemente trovato dei pezzi a mio avviso orecchiabili e divertenti da suonare e ho provato a farlo. Ad esempio, facendo riferimento a quest'ultimo postato, trovo che il sincopato abbia un tiro notevole ed un senso del ritmo, insomma mi ha gasato quando ho provato a suonarlo, questo è quanto, non paragono certo Fahey ad un genio, però non dimentichiamoci che la tecnica e il virtuosismo non sono il parametro assoluto per cui si debba giudicare cosa è arte e cosa non, cosa è bello e cosa è brutto. Faccio un esempio, vidi John Mclaughlin, Knopfler, Di Meola qui a Milano, Gilmour con i Pink Floyd ai suoi tempi a Venezia, Metheney non so quante volte, etc etc, solo per citare i primi a caso fra i tanti che ho avuto il privilegio di ascoltare live. Allora Mclaughlin è un virtuoso estremo e lo adoro, ma ci sono tanti virtuosi che mi stancano e annoiano allo stremo. Allo stesso modo adoro Knopfler che non è ne virtuoso ne tecnico, ma ha gusto e la classe da vendere. Gilmour è un virtuoso? No, eppure... Cosa è realmente bello? Cosa funziona? Funziona la classe. Billy Cobham per fare Spectrum prese Tommy Bolin che era uno stratosferico chitarrista hard rock e gli fece suonare jazz rock, ma in quel contesto Bolin funzionò come un orologio svizzero. (Bolin in seguito andò a suonare con i Deep Purple)
Quindi? Ognuno tragga le sue conclusioni. Saluti e baci. (e grazie)
Beh, alla fine quello che conta, come sottolineava sempre Tommy Emmanuel, e' che alla base ci sia una bella melodia, una canzone, perche', diceva lui e mi trova d'accordissimo, se non hai una melodia non hai "niente".
EliminaNel mio piccolo mondo chitarristico, personale e dilettante, quasi naif (apparentemente, perche' poi la mia consapevolezza armonica e' perlomeno nella media, o medio-bassa), io, per es. cerco sempre di portare avanti un discorso melodico, basato su un dialogo tra le domande che mi pongo io e quello che mi risponde la chitarra, che sia allo stesso tempo scontato (cioe' riconoscibile) ma personale ( che si riconosca, cioe', che quella e' una cosa "solo" mia, come una parlata, un accento particolare).
Anch' io sono influenzato da molteplici chitarristi e musicisti. Principalmente adoro Marknopfler, Dave Gilmour, Ritchie Blackmore, Jimi Hendrix, Don Felder, Johnny Winter, Tony Rice, Norman Blake e naturalmente il grande Tommy! Senza contare melodisti come Lucio Battisti o altri appartenenti al genere commerciale nostrano (leggi "cantantucoli" anni '60 -'70). Nel mio sempre piccolo, quando cerco di comporre un pezzo, che poi una volta finito suono sempre un sacco di volte, senza stancarmi mai perche', in tutta sincerita', mi diverte ed emoziona sempre molto di piu' questo che rifare un pezzo altrui, per famoso che sia, beh, alla fine se ci fai caso non sembra che io sia stato influenzato da tutti questi artisti; eppure e' cosi'. Solo che questa cosa esce naturale, non lo faccio apposta e difficilmente lo do' a vedere, nel senso che le cose che ho ascoltato per tanti anni mi scivolano addosso e vengono filtrate e parafrasate in maniera personale.
Mai mi piacerebbe che uno mi dicesse "Ho, ma lo sai, sembri Ericlapton!" oppure "Caz...sembri Tommyemmanuel!"
See... Il Tommyemmanuel dei poveri, ahahah!!! Per me non sarebbe un complimento se fpssi ipoteticamente la copia carbone di qualcun altro, anche se sbiadita di brutto.
Non so se il discorso e' chiaro. A volte riesco a farmi capire di piu' parlando a voce che scrivendo.
Quando facevo il militare mi comprai una chitarra classica da 50 mila lire e facevo sempre Giochi Proibiti e Per Elisa e spesso un Sergente, chitarrista molto bravo con le canzoni, quando mi incontrava mi chiamava sempre bonariamente "Ehi, Segovia!" Si...il SegoVia dei poveri, ahahah!!! XDDD (nel senso proprio della Via del...falegname!) XXDD
Ciao Luciano, io non ho l'ambizione artistica di comporre brani e mi limito a riprodurre le cose che mi piacciono. Però il mio amico Luca che è un chitarrista professionista eccezionale, mi ha sempre detto, vedi Dani, io ci ho messo tutta la vita a pulirmi e a cercare di avere un mio stile e non assomigliare a nessuno. Il tuo discorso non fa una piega, perché quando si ascoltano le cose belle che hanno fatto la storia della musica, inevitabilmente e inconsciamente si finisce per riprodurre quel mood o quelle sonorità. Quanti cantanti sentiamo che fanno cover o anche brani originali e riconosciamo in loro qualcosa di "già sentito". Per non parlare degli artisti o gruppi emergenti degli ultimi 20 anni, quante volte sentiamo un riff e ci diciamo... ma questi sono i Beatles, ma questi sono i Led Zeppelin? E' anche vero che in musica e cinema tutti il linguaggi son stati sperimentati e inventati e creare qualcosa di nuovo e fresco è complicato. Quando De Palma era agli inizi, i suoi primi thriller, ad una conferenza stampa non ricordo se Venezia o Cannes, un giornalista lo accusò di ricordare un po troppo Hitchcock. De Palma disse: caro amico mio, se mi mi trovi un angolazione diversa dove piazzare la telecamera, che sortisca lo stesso effetto di sorpresa e paura che non l'abbia già fatto Hitchcock, accomodati pure. Genio
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaIl suono che tiri fuori con i fingerpicks è veramente ottimo, sembra quasi una dobro in alcuni passaggi. Fahey, invece non è proprio fatto per me...
RispondiEliminaGrazie Giancarlo, io non sono molto soddisfatto rispetto alla fatica che sto facendo per riuscire ad usarli. Comunque si, la chitarra cambia ed è un altro suono.
EliminaCon gli artiglio i in metallo, non sono mai stato a mio agio, ho un rapporto più carnale con le corde, ed anche se sono un mangiatore di unghie da vecchia data... Ho sempre le unghie della mano destra ben curate, e per la mia onicofagia, sacrifico la sinistra 😁😂😂😂 a parte questa mia digressione, direi che ti giostri molto bene con le prolunghe unghiali, anche se onestamente non gradisco troppo il suono sferragliante che ne fuoriesce, magari con quelle in plastica avresti la stessa dinamica di suono, ma senza l'attacco metallico, vabbè so gusti...
RispondiEliminaGrazie Mimmo, ho guardato in rete centinaia di pezzi di questo genere e han tutti i Pick in metallo, pollice a parte, evidentemente quel suono sferragliante fa parte del genere. Saluti
EliminaBeh con me quando suoni John Fahey vinci facile ;)
RispondiEliminaIn realtà non è proprio così: amo molto John Fahey e sono molto critico sia con me stesso che con gli altri quando non riescono a trovare l'intenzione, l'approccio giusto per i suoi brani. Spesso le cover che sento in giro (pure certe mie eh) mi risultano smorte, fuori fuoco, pallide imitazioni senz'anima. Per me questo pezzo lo fai benissimo. Non badare alle piccole imperfezioni, ci saranno sempre, soprattutto quando si sciorinano questi suoi lunghissimi mantra ripetitivi, dove bisogna anche un po' lasciarsi trasportare, perdercisi dentro. Ottimo lavoro insomma. Piccolo inciso su Fahey: come dico sopra amo molto la sua musica, non tutto ovviamente, e credo che in molti casi sia più un piacere per chi suona che per chi ascolta. Ma molti dei suoi pattern per me sono irresistibili, come irresistibile è l'ossessione di suonarli. ;)
Ciao Andrea e grazie dei complimenti. Su Fahey condivido ogni singola parola che hai scritto, soprattutto che è un piacere suonarlo. Ciao!
EliminaBravo Danilo, mi sembra suonato molto bene, nonostante l'approccio agli artigli di metallo crei non pochi problemi a chi non ha incominciato fin dall'inizio a studiare con questi "attrezzi". A me piace moltissimo Jacques Stotzem, che li usa sempre e riesce a dosare in modo superbo la dinamica o ad ottenere (quando vuole) anche un suono più dolce.
EliminaRiguardo a Fahey non ho mai suonato nulla di suo, ma i suoi pezzi, suonati da te e da Andrea, mi sono sempre piaciuti molto, mi piacciono queste atmosfere un po' ipnotiche e quasi ossessive ... però devo dire che ho scaricato dei suoi dischi qualche tempo fa e non sono mai riuscito ad ascoltare più di tre pezzi di fila!
Caro Beppe, mi ero perso il tuo messaggio. Grazie mille! Cercherò Jacques Stotzem. Grazie, condivido su Fahey.
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