martedì 25 febbraio 2020

A teatro

Come promesso, un resoconto della serata del 9 febbraio. Lo spettacolo è una versione più completa di quello fatto a luglio, con un regista che ha curato la messa in scena, raccordato le parti ed elargito consigli. La serata è andata alla grande, riempito il teatro e ricevuti molti complimenti, ma di sicuro il tutto è migliorabile.
Il fatto è che trovare i giorni per le prove mettendo d'accordo 10 persone non è affatto facile. Praticamente le prove tutti insieme le abbiamo fatte il giorno prima dello spettacolo, con tutto quel che ne consegue. Ma la passione e l'impegno hanno dato una mano, in fondo sempre dilettanti siamo...anche se poi con i dovuti distinguo tutti hanno esperienze alle spalle anche importanti. I due giovani ballerini studiano proprio danza e la strada scelta è quella. Le ragazze hanno recitato già in teatro, il regista viene dal laboratorio di Proietti, il mio amico poeta Marco è al terzo libro. Poi noi musici...nonostante le musiche le abbia scritte tutte io , sono il più scarso : tutti suonano in più gruppi, il bassista oramai lo fa di professione. Con il batterista suono da 40 anni, il tastierista, linfa giovane nel gruppo, è molto bravo : nel finale quando Marina ( sorella del poeta ) legge una poesia del papà, Giuseppe si è alzato dalle tastiere ed ha suonato il tema Namid su un piano che era sul palco, senza microfono, dal video non si evince ( l'audio è quel che è, ho rappezzato vari video ) ma il risultato in termini di pathos è stato notevole. Ora l'8 marzo suoneremo all'Arciliuto, altro teatro storico di Roma dietro piazza Navona, stavolta per la presentazione di un libro sulla musica rock ( e non solo ) nei decenni 60/70 scritto da un amico che, udite udite, ha la metà dei miei anni. Spazieremo da Simon e Garfunkel ai Clash, da Bowie a Bob Marley con parecchio progressive nel mezzo. Ci sarà da divertirsi...
Metto una foto della band, visto che nei video siamo quasi nel buio e anche un po' ignorati ( ma ci sta )
P.S. L'acusticanza sembra non essere presente, ma ho composto quasi tutto con la lakewood ( e c'è paesaggi...) poi per esigenze varie ho usato l'elettrica, una yamaha davvero niente male.






19 commenti:

  1. Be' un lavoro assai complesso articolato su musica, immagini, testi..siete stati bravi.

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    1. Un lavorone, complicato dal mettere d'accordo tante persone che per vivere fanno altro...ma alla fine è andata, per il nostro livello un successone. Anche i video sono stati fatti appositamente da un amico, insomma autarchici fino in fondo ;-))))

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  2. Bravi, bello spettacolo ripagato dal gradimento evidente del pubblico. Complimenti. So quanto lavoro ci sta dietro. Non è come un concerto, i tempi di uno spettacolo teatrale sono ferrei e un po' ansiogeni, nessuno può uscire da suo compito stretto, non c'è tempo per nessuna incertezza e quando capita qualche inghippo ci vuole il mestiere per coprirlo. Però, anche per questo, quando riesce è un lavoro molto appagante. Davvero complimenti.

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    1. Vero, non è come un concerto, e il contrattempo è dietro l'angolo. Però con il "mestiere", come dici tu, siamo riusciti a far combaciare le parti. Praticamente noi abbiamo suonato sempre su circa un'ora di spettacolo . con il finale inventato prima di andare in scena...tanta ansia prima, soddisfazione a cose concluse. Hai sentito, nel fare paesaggi ho omaggiato la tua parte al piano, lo meritavi ;-))))

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    2. Paesaggi: me ne sono accorto, grazie! :)

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  3. Non è certo facile fondere insieme tre forme d'arte: la poesia, la musica e la danza, ma se lo si fa con leggerezza e passione il risultato è garantito, in fondo sono tutte forme espressive, per rappresentare la parte più intima dell'essere umano, direi che ci siete riusciti alla grande, e sono convinto Ste, che andrete oltre, quando la passione è forte, i risultati sono garantiti!

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    1. Grazie Mi', però non so se e quando ripeteremo l'esperienza : come ho già ripetuto trovare il tempo per allestire e provare uno spettacolo non è facile, e si creano tensioni e malumori che se alla fine sembrano ripagati dalla riuscita, in corso d'opera logorano un po. Vedremo...comunque i musicisti sono i più restii , un po' perchè abituati a fare una prova e via sul palco a suonare, e un po' perchè i miei fidi ragazzuoli suonano molto e sono praticamente sempre impegnati. E senza di loro, eventualmente, non saprei se continuare. Anzi, lo so : no :DDDDDDD

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    2. tensioni e malumori... Sembra una costante dei teatranti, soprattutto le signore che non riescono a scrollarsi di dosso l'ansia da primadonna. Ricordo situazioni paradossali dove il gruppo musicale aveva 15 minuti per il check sound completo e poi si perdeva anche mezz'ora per regolare il singolo microfono dell'attrice da cui sembrava dipendesse il mondo! :D

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  4. Che bella esperienza, Ste! E complimenti per le tue musiche e per essere riusciti a mettere insieme su un palco qualcosa di così complesso

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  5. Si, bella esperienza anche se stancante: alla fine scrivere le musiche è stata una passeggiata, il resto ( prove,tensioni,lavori diplomatici ecc ecc ) è molto più duro. A noi musicanti basta che ce fanno sonà e va tutto bene 😎

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  6. Eh, questo è un lavorone, il risultato finale è sicuramente esaltante. Come tutti lavori di squadra costa molta fatica ma ha anche un grande impatto, certo lavorare in gruppo piccoli è più semplice e meno dispersivo, la verità è che bisognerebbe riuscire a coltivare entrambe le situazioni, ma noi già facciamo fatica a stare dietro ad una...
    Comunque mi pare sia una bella soddisfazione...poi vuoi mettere un bell'ampli e i pedalini giusti? si risveglia lo smanettone che è in te.

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  7. Ultimamente sto in fissa con gli ampli a transistor di qualità...(suono e leggerezza)

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    1. l risultato è soddisfacente , esaltante è una parola grossa, lo sai che siamo tutti molto esigenti con noi stessi eheheheheh Ho usato una pedaliera digitale di quelle nuove con simulatori di ampli e cabinet e varie uscite : quella bilanciata diretta nel mixer, quella sbilanciata e senza simulazioni nell'ampli a transistor ( il katana ) che mi fungeva da spia personale. Devo dire che con il digitale non si litiga più con i fonici ;-)))))))

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    2. Beh, già il fatto che ci sia un fonico è tanta roba, io da solo finisco per ingarbugliarmi e mi passa la voglia di suonare. Bello il Katana, mi piacerebbe provarlo, le pedaliere invece hanno troppi suoni, non ho mai avuto feeling.

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  8. Avete portato a termine un progetto complesso e coraggioso, riesco a malapena ad immaginare la fatica ed il lavoro che c'è dietro. Coordinare le varie componenti dello spettacolo non deve essere stato per nulla semplice, ma il risultato è molto bello e sicuramente dal vivo deve essere stato molto coinvolgente per il pubblico.
    Non hai perso la mano con l'elettrica e vedo che hai anche aggiornato l'arsenale ... comunque si avverte l'"acusticanza" che c'è dietro al tuo lavoro compositivo.
    Complimenti Stefano!

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    1. Grazie Beppe. Non ho perso la mano è azzardato, però è vero, mi basta qualche minuto e riesco a ricordare quello che sapevo fare. Forse perchè è così poco ahahahahah Ma per fortuna succede anche il contrario, imbraccio la Lake o la Wally e torna l'acusticante primordiale . Diventeranno prima artritiche le mie mani o perderò prima la memoria ? Bah....;-)))))))

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    2. Lascia perdere che anche per me è una bella lotta tra artrite e Alzheimer ... e temo che la seconda stravinca!

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    1. Grazie socio !!!! Queste musiche stanno comunque aspettando di essere fermate per bene e intraprendere il viaggio fino a te, che dovrai sistemarle per bene perchè farne un album è il prossimo step. Te ne parlo da quasi due anni, prima o poi... ;-))))

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