Il fatto è che trovare i giorni per le prove mettendo d'accordo 10 persone non è affatto facile. Praticamente le prove tutti insieme le abbiamo fatte il giorno prima dello spettacolo, con tutto quel che ne consegue. Ma la passione e l'impegno hanno dato una mano, in fondo sempre dilettanti siamo...anche se poi con i dovuti distinguo tutti hanno esperienze alle spalle anche importanti. I due giovani ballerini studiano proprio danza e la strada scelta è quella. Le ragazze hanno recitato già in teatro, il regista viene dal laboratorio di Proietti, il mio amico poeta Marco è al terzo libro. Poi noi musici...nonostante le musiche le abbia scritte tutte io , sono il più scarso : tutti suonano in più gruppi, il bassista oramai lo fa di professione. Con il batterista suono da 40 anni, il tastierista, linfa giovane nel gruppo, è molto bravo : nel finale quando Marina ( sorella del poeta ) legge una poesia del papà, Giuseppe si è alzato dalle tastiere ed ha suonato il tema Namid su un piano che era sul palco, senza microfono, dal video non si evince ( l'audio è quel che è, ho rappezzato vari video ) ma il risultato in termini di pathos è stato notevole. Ora l'8 marzo suoneremo all'Arciliuto, altro teatro storico di Roma dietro piazza Navona, stavolta per la presentazione di un libro sulla musica rock ( e non solo ) nei decenni 60/70 scritto da un amico che, udite udite, ha la metà dei miei anni. Spazieremo da Simon e Garfunkel ai Clash, da Bowie a Bob Marley con parecchio progressive nel mezzo. Ci sarà da divertirsi...
Metto una foto della band, visto che nei video siamo quasi nel buio e anche un po' ignorati ( ma ci sta )
P.S. L'acusticanza sembra non essere presente, ma ho composto quasi tutto con la lakewood ( e c'è paesaggi...) poi per esigenze varie ho usato l'elettrica, una yamaha davvero niente male.
Be' un lavoro assai complesso articolato su musica, immagini, testi..siete stati bravi.
RispondiEliminaUn lavorone, complicato dal mettere d'accordo tante persone che per vivere fanno altro...ma alla fine è andata, per il nostro livello un successone. Anche i video sono stati fatti appositamente da un amico, insomma autarchici fino in fondo ;-))))
EliminaBravi, bello spettacolo ripagato dal gradimento evidente del pubblico. Complimenti. So quanto lavoro ci sta dietro. Non è come un concerto, i tempi di uno spettacolo teatrale sono ferrei e un po' ansiogeni, nessuno può uscire da suo compito stretto, non c'è tempo per nessuna incertezza e quando capita qualche inghippo ci vuole il mestiere per coprirlo. Però, anche per questo, quando riesce è un lavoro molto appagante. Davvero complimenti.
RispondiEliminaVero, non è come un concerto, e il contrattempo è dietro l'angolo. Però con il "mestiere", come dici tu, siamo riusciti a far combaciare le parti. Praticamente noi abbiamo suonato sempre su circa un'ora di spettacolo . con il finale inventato prima di andare in scena...tanta ansia prima, soddisfazione a cose concluse. Hai sentito, nel fare paesaggi ho omaggiato la tua parte al piano, lo meritavi ;-))))
EliminaPaesaggi: me ne sono accorto, grazie! :)
EliminaNon è certo facile fondere insieme tre forme d'arte: la poesia, la musica e la danza, ma se lo si fa con leggerezza e passione il risultato è garantito, in fondo sono tutte forme espressive, per rappresentare la parte più intima dell'essere umano, direi che ci siete riusciti alla grande, e sono convinto Ste, che andrete oltre, quando la passione è forte, i risultati sono garantiti!
RispondiEliminaGrazie Mi', però non so se e quando ripeteremo l'esperienza : come ho già ripetuto trovare il tempo per allestire e provare uno spettacolo non è facile, e si creano tensioni e malumori che se alla fine sembrano ripagati dalla riuscita, in corso d'opera logorano un po. Vedremo...comunque i musicisti sono i più restii , un po' perchè abituati a fare una prova e via sul palco a suonare, e un po' perchè i miei fidi ragazzuoli suonano molto e sono praticamente sempre impegnati. E senza di loro, eventualmente, non saprei se continuare. Anzi, lo so : no :DDDDDDD
Eliminatensioni e malumori... Sembra una costante dei teatranti, soprattutto le signore che non riescono a scrollarsi di dosso l'ansia da primadonna. Ricordo situazioni paradossali dove il gruppo musicale aveva 15 minuti per il check sound completo e poi si perdeva anche mezz'ora per regolare il singolo microfono dell'attrice da cui sembrava dipendesse il mondo! :D
EliminaChe bella esperienza, Ste! E complimenti per le tue musiche e per essere riusciti a mettere insieme su un palco qualcosa di così complesso
RispondiEliminaSi, bella esperienza anche se stancante: alla fine scrivere le musiche è stata una passeggiata, il resto ( prove,tensioni,lavori diplomatici ecc ecc ) è molto più duro. A noi musicanti basta che ce fanno sonà e va tutto bene 😎
RispondiEliminaEh, questo è un lavorone, il risultato finale è sicuramente esaltante. Come tutti lavori di squadra costa molta fatica ma ha anche un grande impatto, certo lavorare in gruppo piccoli è più semplice e meno dispersivo, la verità è che bisognerebbe riuscire a coltivare entrambe le situazioni, ma noi già facciamo fatica a stare dietro ad una...
RispondiEliminaComunque mi pare sia una bella soddisfazione...poi vuoi mettere un bell'ampli e i pedalini giusti? si risveglia lo smanettone che è in te.
Ultimamente sto in fissa con gli ampli a transistor di qualità...(suono e leggerezza)
RispondiEliminal risultato è soddisfacente , esaltante è una parola grossa, lo sai che siamo tutti molto esigenti con noi stessi eheheheheh Ho usato una pedaliera digitale di quelle nuove con simulatori di ampli e cabinet e varie uscite : quella bilanciata diretta nel mixer, quella sbilanciata e senza simulazioni nell'ampli a transistor ( il katana ) che mi fungeva da spia personale. Devo dire che con il digitale non si litiga più con i fonici ;-)))))))
EliminaBeh, già il fatto che ci sia un fonico è tanta roba, io da solo finisco per ingarbugliarmi e mi passa la voglia di suonare. Bello il Katana, mi piacerebbe provarlo, le pedaliere invece hanno troppi suoni, non ho mai avuto feeling.
EliminaAvete portato a termine un progetto complesso e coraggioso, riesco a malapena ad immaginare la fatica ed il lavoro che c'è dietro. Coordinare le varie componenti dello spettacolo non deve essere stato per nulla semplice, ma il risultato è molto bello e sicuramente dal vivo deve essere stato molto coinvolgente per il pubblico.
RispondiEliminaNon hai perso la mano con l'elettrica e vedo che hai anche aggiornato l'arsenale ... comunque si avverte l'"acusticanza" che c'è dietro al tuo lavoro compositivo.
Complimenti Stefano!
Grazie Beppe. Non ho perso la mano è azzardato, però è vero, mi basta qualche minuto e riesco a ricordare quello che sapevo fare. Forse perchè è così poco ahahahahah Ma per fortuna succede anche il contrario, imbraccio la Lake o la Wally e torna l'acusticante primordiale . Diventeranno prima artritiche le mie mani o perderò prima la memoria ? Bah....;-)))))))
EliminaLascia perdere che anche per me è una bella lotta tra artrite e Alzheimer ... e temo che la seconda stravinca!
EliminaApplausi.
RispondiEliminaGrazie socio !!!! Queste musiche stanno comunque aspettando di essere fermate per bene e intraprendere il viaggio fino a te, che dovrai sistemarle per bene perchè farne un album è il prossimo step. Te ne parlo da quasi due anni, prima o poi... ;-))))
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