Non amo troppo ripensare al passato. Le reunion dei reduci e dei sopravvissuti con i capelli bianchi mi mettono malinconia e cerco di evitare. Ma questa foto, che mi hanno dato ieri sera, tenera e tragica nella sua povertà, racconta di un mondo che non c'è più. E' rimasto ancora l'amore per la musica e il piacere di suonarla insieme a quelli come me.
Con i primi due a sx, lo faccio ancora adesso. Il terzo, quello con la strato, se ne è andato recentemente, il batterista, incontrato casualmente da poco, è devastato dal parkinson, e l'ultimo con il jazz in mano, sono io.
Il basso, invece che i libri di testo, lo comprai con il pre-salario universitario (mi pare 800 mila lire) e il pensiero va ai miei due vecchi che si arresero alle fregole del figlio irrequieto.
L'anno era, credo, il 1971 ed avevo ventidue anni. Quasi non ci credo.
Le foto sul muro delle tre divinità della sinistra di allora mi suggeriscono che eravamo ad un misero festival dell'Unità in qualche paese del circondario: e li ci vendevamo dopo aver mangiato tigelle e gnocco fritto.
Beh devo dire che la foto è bellissima, certo è l'immagine di un tempo che non c'è più e che forse non tornerà ( almeno non a breve) ma credo che sia stato un grande privilegio poter suonare così e soprattutto poter essere ascoltati da persone che di sicuro si ricordano di voi.
RispondiEliminaUna curiosità, il batterista suona con la batteria a rovescio, è mancino?
me lo ha ricordato la tua osservazione..si era proprio mancino
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EliminaBellissima la Stratocaster bianca col palettone! Mi ricorda quella di Jimi a Woodstock. Ad averla adesso...e pensare che a quell' epoca valeva poco, adesso sarebbe una reliquia da tenere in cassaforte...
RispondiEliminaTu irriconoscibile a testa bassa.
Un pensiero a ricordo di chi non c'e' piu'.
e il mio jazz no? Era del 68 e oggi varrebbe uno sproposito (dai 9 ai 12 mila euro). Ma mi fu rubato purtroppo, Ci rimasi talmente male che da allora non ho mai più voluto suonare il basso.
EliminaQuanto a me, anche se avessi tenuto su la testa sarei irriconoscibile comunque...
Acc...e' vero, Max! Il Precision della fender! Ah, no! Il Jazz per la precisione, quello con i segnatasti rettangolari. Beh, ma col senno di poi sai quanti ora rivorrebbero indietro i loro strumenti degli anni settanta? XD. Mio fratello maggiore, per esempio, ancora adesso rimpiange una Telecaster tutta frassino e acero che permuto' in negozio nei primissimi '70 con una Ibanez copia di una Gibson...
EliminaA dire la verita', caro Max, quando ti ho visto in questa foto pensavo che fossi Franco Mussida :-)
Per il furto, consolati Max: pensa al fatto che gli strumenti vengono rubati solo ai grandi :-)
quel jazz è una libidine, in qualche modo è un antenato della moretta. (altro che cangurona)
EliminaHo foto molto simili solo di qualche anno dopo. Un percorso fatto da tanti di noi, a cui le feste de L'Unità offrivano un "misero" palco su cui fare gavetta. Bei tempi? Mah!... forse solo perchè eravamo giovani.
RispondiEliminaPS: suonavi il Fender jazz col plettro?! Vergogna! :DDD
RispondiEliminasi vede che in quel pezzo ci voleva il suono del plettro...eravamo maniaci dei Gentle Giant
Eliminacome si intuisce dalla pelle della cassa
[img]https://www.amazon.it/Gentle-Giant/dp/B000001FUI[/img]
Nientemeno che i Gentle Giant, suonavate musica complessa e raffinata ...
EliminaIn molti contesti ce ne fregavamo della hit radiofonica del momento e facevamo (con molta, molta presunzione si intende) la musica che più ci piaceva. Ricordo ancora un chilometrico pezzo dei Genesis "Selling England by the pound" (o qualcosa di simile). Imballabile, non finiva più...
Elimina"Selling England by the pound" era il titolo dell'album ... da ragazzo l'ho ascoltato fino a consumare le tracce del disco.
EliminaQuindi eravate proprio per il progressive-rock, un genere musicale per niente facile da suonare. Ma i Gentle Giant erano un gruppo più di nicchia, facevano una musica di non facile ascolto, molto eclettica, piena di dissonanze, ritmicamente complessa. Mi piaceva molto l'album Octopus.
Giusto, era l'album. Io credo di averne fatto indigestione di quella musica progressiva. Oggi la trovo piena di presunzione e pesantezza. Ma sono diventato vecchio e perciò non faccio testo.
EliminaPPS: Che Guevara, Mao e Gramsci... a vederli col senno di poi, così diversi ma appesi insieme come la santissima trinità, rivelano una marmellata ideologica al limite del surreale.
RispondiEliminaera tutto "un tant al braz" (compresi i sunador)
EliminaVerissimo, tre figure storiche che avevano poco in comune, solo che noi eravamo più ingenui e forse anche meno informati...
EliminaUna immagine molto frequente all'epoca, eravamo in tanti ad avere il mito della musica suonata, ed eravamo in tanti a voler suonare, cosa che oggi avviene ma con modalità e metodi di aggregazione molto diversi da allora, e meno politicizzati
RispondiEliminaè una foto meravigliosa
RispondiEliminaMi accodo, foto fantastica ! Ho anche io foto con sfondi simili, ma alcune sono recentissime...so' proprio un dinosauro che non vuole estinguersi...;-)))))))
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