lunedì 29 aprile 2019

Che mi sia preso l'influenza australiana?

Giro spudoratamente ficcanaso dal Lenzo (erano mesi che non ci passavo). Molte, direi troppe,Taylor nuove e costosissime. Quasi nulla di usato come piace a me. "Quasi" perchè in una rastrelliera un po' nascosta c'era questa Cole Clark Angel di cui allego la scheda di vendita che espone un prezzo mica da poco.
Però la bestiola suona alla grande. Anche Cole Clark ha un sistema di amplificazione proprietario (che non ho testato perchè fuori dal gabbiotto dove ho registrato il video c'erano due tipi che sbavavano per provare un Vox AC30 degli anni '60...e mi mettevano psicologicamente fretta).
Le catene sul fondo (che è scavato) sono delle striscioline di legno, piatte piatte. Questi australiani devono essere dei bastian contrari: tutto alla loro maniera. Del resto il sig. Clark lavorava alla Maton prima di mettersi in proprio.
L'osso del ponte può essere alzato o abbassato tramite due vitine a brugola come nelle vecchie Eko. Può non piacere ma, alla fin fine, il sistema è molto pratico. C'è un piccolo citofono sulla fascia superiore e uno sportellino sul fondo per la pila. Insomma par di capire che sia un attrezzo da palco ma confesso che andrebbe benissimo anche sul mio divano.

p.s. per Andrea - l'amico della Maton sembra sparito ma spero presto di avere il dato mancante perchè tu possa portare a termine la missione di spionaggio al Centro Chitarre.









21 commenti:

  1. Lascia perdere l'Australia e torna sulla via di Nazareth (di Pennsylvania).

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    1. Gira gira alla fine farò così, l'Australia è troppo lontana.

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  2. Son pazzi questi australiani! Sul sito del distributore (Gold Music) viene proposta ad un prezzo di 4850€ (quindi per un usato in ottimo stato 2990 sarebbe un prezzo corretto).
    Non mi fa impazzire l'estetica, un po' pacchiana, il suono è bello, ma per spendere quella cifra mi rivolgerei ad altri lidi.

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  3. le cose che mi piacciono degli australiani e delle loro chitarre,sono che non si fanno influenzare dagli standard americani, sia per quanto riguarda la costruzione che per la scelta dei legni, che se così si può dire, sono chitarre a Km zero, visto l'utilizzo che fanno delle essenze del loro paese, anche le scelte estetiche e la ricerca della qualità sonora, li porta ad essere molto personali, la cosa può piacere o meno, fatto sta che i risultati si sentono, visto che sia le Maton che le Cole Clark, suonano veramente bene, Max una domanda: il top di che legno è fatto? non mi sembra un abete tradizionale

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    1. Bunya pine (araucaria bidwilli)
      [img]https://21z6r9yf8x02eaff51wxrs58-wpengine.netdna-ssl.com/images/bunya_bunya_01.jpg[/img]
      [img]https://guitartimbers.com/wp-content/uploads/2019/02/Bunya-Pine-Sound-Board-14-908x1024.jpg[/img]

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    2. Insomma, è sempre una conifera, ricorda un po' il pino marittimo, direi che non mi dispiace per nulla il suono che produce

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  4. Tutto alla loro maniera... Dovevi infilarci lo zoom, per vedere se fanno ancora 'ste robe:
    [img]http://www.musicpark.com.au/media/catalog/product/cache/1/thumbnail/9df78eab33525d08d6e5fb8d27136e95/2/2/22_2_13.jpg[/img]

    [img]https://www.jerichomusic.fr/GUITAR-EXPERT_WEB/photos-produits/description/3657/Cole-Clark-Fat-Lady-Top.jpg[/img]

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  5. per non parlare dell'incastro del manico...

    [img]http://www.luth.org/images/web_extras/al083/coleclark_06.jpg[/img]

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    1. L'incastro del manico, ricorda quello usato nelle chitarre classiche, dove il manico è un tutt'uno con la bocchetta interna, e le fasce si innestano negli scassi laterali tra la bocchetta e l'inizio del manico, un metodo che implica una precisione assoluta nella realizzazione, pena una inclinazione errata del manico che andrebbe ad inficiare la suonabilitá dello strumento, forse è anche per queste metodologie complicate che queste chitarre costano così care?

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    2. *zocchetta e non bocchetta!!!

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  6. [img]https://www.ilpost.it/wp-content/uploads/2016/02/Canguro-cirinn%C3%A0.jpg[/img]

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  7. Mi mancavano le videorecensioni di Max! Beh la chitarra suona bene, certo che se domattina avessi pronti 3000 euro per una chitarra usata, andrei in direzione di un gran liutaio tipo Fairbanks o Chatelier o magari una Gibson prewar, magari una LG2... Ma non divaghiamo, mannaggia. Cole Clark immagino abbia un suo mercato ma temo che a queste latitudini sconti un po' di diffidenza da parte di noialtri tradizionalisti retrogradi. Quell'incastro del manico mi ricorda un'astronave di guerre stellari.

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  8. Per la cronaca: le vitine al ponte non servono per alzare o abbassare la selletta per regolare l'action, ma per regolare la pressione della sella sul piezo undersaddle. Cito dal loro sito:
    "Bridge Screws:
    The screws next To the Bridge Saddle are to keep the tension of the Piezos pickup system under the bridge. These are NOT for adjusting the saddle height. "
    Originali anche in questo ...

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    1. Esattamente come sulle Maton, dove però sul ponte mettono un adesivo a stellina con critto "non toccare le viti", per la serie "sta fèrom che la va bèin acsè!" :D

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  9. [img]https://maton.com.au/images/made/assets/uploads/store/black_nut_saddle_pins_3_900_675_s.jpg[/img]

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    1. Oppure: si Nun sete boni, metteteve le mani dentr'e mutande...🤣🤣😂
      Ma allora perché diavolo non le fissano con qualche tappino madreperlato,o dello stesso legno del ponte!?

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  10. Una decina (forse di più...) di anni fa stavo per prendere una Cole Clark. Era una Fat Lady, non ricordo se il mod. 1, 2 o 3. Me la vendeva, dopo avermela fatta provare, uno dei chitarristi del gruppo Bermuda trio che era in contatto con un probabile, futuro importatore di cui non si sapeva il nome. Mi sembrò uno spaccio di sostanze più che una vendita, una roba da carbonari. Non mi piacque e mi tirai indietro.

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  11. In effetti tentarono di lanciare le Cole Clark sulla scia delle Maton. C'è stato un momento in cui qui da noi tutti i cantanti più o meno noti usavano Maton. Chi andava in tv ,magari dietro aveva le tastiere coi cerottoni sul marchio, ma imbracciava una Maton bene in vista. Poi spuntarono articoli su queste nuove chitarre australiane miracolose e qualche big nostrano, come Ligabue, cominciò a farsi vedere in giro con le Cole Clark. Ma evidentemente non ha funzionato. Anche le Maton, che in qualche modo hanno sfondato, però si sono fatte la nomea di chitarre ottime amplificate e mediocri in acustico. Risvolti delle politiche commerciali...

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  12. Io mi beo e godo SOLO quando vedo il grande Lucio Battisti, nei suoi rari e preziosi video in bianco e nero, che imbraccia le sue semplici e bellissime chitarrine cosiddette "scrause" da suoi colleghi di allora, tipo Radius o Vandelli (che per me, personalmente parlando, sono anche molto piu' scrausi...). Forse quelle chitarre, tenute con tracolla fatte con lo spago, erano scrause, forse no (ho una Vittorio Bellarosa del 1957 che suona benissimo), ma...ragazzi Lucio le suonava in una maniera straordinaria ed unica e per me questo e' quello che conta! Una mi sembra che fosse un Eko Fiesta e un' altra e' la sua chitarra acustica di sempre e che aveva in gioventu' e che ha usato in molte incisioni. Beh, morale: farei carte false per averne una delle due (con quel suono che si sente, per esempio, nella Canzone del Sole), altro che questi legni moderni e seriali di 4000 euro. Neanche fosse la Martin D28 di Tony Rice, gia' fu chitarra di Clarence White!

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  13. A me piaceva la Cole Clark Angel e all'ultima edizione di Sarzana era esposta, così me la sono provata e riprovata.
    Amplificazione ottima, cassa sufficientemente piccola da definire comoda, ma tastiera e manico non mi sono piaciuti, quindi... Abbandonata!

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