domenica 5 maggio 2019

A proposito di reliquie




Per quanto mi riguarda, tutto è partito da qui. Una canzone orecchiabile, ma con armonie vocali di cui non riuscivi mai a trovare tutte le voci. Un giro di accordi banale, che però sulla tua chitarra non suonava ugualmente pieno. Qualche passaggio solistico abbordabile, ma ancora poco chiaro per dei chitarristi liceali autodidatti seppur con la chioma e i baffi come quelli di Nash, che comunque ci provavano perchè quel pezzo piaceva tanto alla più bella della classe. E poi quel suono, che usciva da chitarroni quadrati onnipresenti sulle copertine dei dischi, con quella scritta inconfondibile messa a semicerchio sulle palette ma a volte anche in verticale (su quelle più belle!). Chitarre mitiche di cui non sapevamo nulla se non che dovevano costare un botto perchè qui da noi non le avevano nemmeno i cantanti più famosi. Ma con l'illusione che in America te le tiravano dietro perché le suonavano tutti e si diceva che un tale, amico di un amico, tornando da là se ne era portate addirittura tre o quattro...  
Teach your children ha più di quarant'anni, ormai mi vergogno a suonarla, ma mi piace ancora.



15 commenti:

  1. Ricordo quelle scritte a semicerchio sulle palette, ma quelle che imbracciavo io invece di Martin&Co, portavano altri nomi, tipo Suzuki&Co oppure AriaDreadgnought...eccetera, la prima volta che imbracciavo una Martin fu quando facevo il 5°, avevo perso il treno e nel sottopassaggio della stazione Termini, c'era un bel negozio di strumenti musicali, nell'attesa del treno per tornare a casa, andai a provare qualche strumento, e fu li che incontrai una D28 di seconda mano, mi impressionò la la potenza dei bassi che mi vibravano sullo sterno, ma a quell'epoca ero invaghito per il suono delle Ovation, c'era una ballander sun burst che avevo adocchiato, una a cassa profonda, per cui tornai più e più volte nel negozio per guardarmela e sognare...stava lì sulla stessa rastrelliera della Mattin, ma ormai i miei occhi e le mie orecchie erano solo per quella Ovation dal fondo tondeggiante, dopo quattro messi riuscii a portarmela a casa, e dire che costava di più della Martin... chissà se oggi farei la stessa scelta? Forse no...forse si...ma su quella rastrelliera c'erano le icone di ciò che nel tempo per me sarebbe divenuto il concetto della chitarra acustica: una dreadnought (l'origine della chitarra acustica) e l'Ovation, l'emblema della chitarra acustica da palco

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    1. Quante ore a sbavare su quella vetrina, Mimmo , quando facevamo sega a scuola e la stazione termini era un punto nevralgico. Solo che io ci passavo almeno dieci anni prima di te, e di martin neanche l'ombra... ;-)))))

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    2. Perché sei più vecchio😂😂🤣😂🤣🤣 (scherzo), quando lo bazzicavo io invece ci trovavi qualche chicca che in altri negozi della mia zona non si trovavano, tipo: un kit per costruire una chitarra battente, che solo li ho visto, insomma era un bel paese dei balocchi per chi come noi era intrippato di chitarre

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    3. "Balladeer", per l'esattezza.
      Beh, in fondo costano pochissimo adesso. A questo link ce n'e' una davvero stupenda
      https://www.mercatinomusicale.com/mm/a_ovation-custom-balladeer-1712_id5849863.html

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    4. ...usate, cioe'. E' davvero incredibile. Ricordo che quando uscirono la prima volta costavano sempre piu' o meno sul milione di lire. Adesso ho visto che sul mercatino, Applause, Balladeer, Celebrity, Pinnacle, te le tirano dietro...
      Magari fosse cosi' per le Martin :-). Solo un pazzo oserebbe togliersi di torno una Martin usata al prezzo medesimo delle colleghe Kamanesche.

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  2. Come tanti cominciai con una chitarra classica giapponese e il manuale Chitarristi in 24 ore. Qualche amico aveva le prime Ibanez folk e tentando di avere lo stesso suono seviziai la mia Yamaha (e le mie dita) con corde di metallo. Ma nessuno riusciva ad avere il suono di quei mitici chitarroni. Si andava un tanto al braccio, sapendo poco o niente e fantasticando molto. Le pippe da chitarrista sono arrivate molto ma molto tempo dopo. E forse è stato meglio così :D

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    1. Chi non ha avuto tra le mani "Chitarristi in 24 ore"? Anche io ho cominciato con quello ed una modestissima "Ferrarotti" (fabbrica di chitarre torinese), entrambi di mio fratello maggiore. La Ferrarotti è la chitarra che si vede sullo sfondo di questa foto:
      [img]https://3.bp.blogspot.com/-9qHnxvnW-k0/XNHEM_OyxVI/AAAAAAAAAeA/ODM--3-QdBcTPif_QBhOvP-G4_RPO_PqQCEwYBhgL/s1600/Foto_mia_85.jpg[/img]

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  3. Beh, se ve l'ho fatta suonare in più di un raduno cookerista, chiaramente è un brano che amo tantissimo anche io, come altri di CS&N, anche con Nello Giovane. Gli impasti vocali in primis, ma anche il suono dei chitarroni, sono gli ingredienti salienti del successo delle loro canzoni, oltre al richiamo della hyppie nation che stava naufragando. Li ho scoperti intorno al 71-72, e credevo che Martin fosse solo un nome e non un marchio di chitarre. Ibanez, yamaha e Aria, oltre alle eko , erano le sole chitarre che giravano tra amici e conoscenti, persino tra i fratelli maggiori che suonavano davvero e con discreto successo. Così come per le elettriche, vedere una Fender o una Gibson era qualcosa di esoterico che solo alcuni eletti potevano permettersi . Comunque quel suono così pieno anche oggi è cosa rara da trovare, negli ultimi anni solo la CS&N di Vince mi ha emozionato in quel senso, un vero cannone . Dai Mirco, se ci rincontriamo ti farò vergognare ancora, vai a ripassare... :DDDDDDDDDD

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    1. comunque, a rivedere il video, nonostante il mio preferito sia il vecchio trichecone, ma quanto è bravo Stills ? Sicuramente il più tecnico ed eclettico

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    2. Stills era sicuramente il più preparato tecnicamente. E pare anche il più rompicoglioni, infatti si narra che, non soddisfatto delle basi musicali di Dejavu, sia ritornato una notte allo studio di registrazione e abbia rifatto tutte le paro di chiarra e basso da solo.

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    3. Quelli bravi so' così, a volte...io invece so solo rompicojoni :DDDDDDDDD

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  4. Quando a sedici anni (e già strimpellavo in un gruppo con la mia Eko fiesta acustica ma con un Barcus&Berry attaccato col nastro adesivo) finalmente riuscii a comprare una chitarra elettrica, buttai l'occhio su una Stratocaster. C'erano già e mi piacevano! Ricordo che costava 120 mila lire (in pratica uno stipendio da medio impiegato statale). Impossibile. Ripiegai su una Hofner che vagamente assomigliava a quella.
    Ma col senno di poi, quello sarebbe stato il miglior affare della mia vita.
    Le Martin erano ancora di là da venire e poi ero perso dietro al suono elettrico, vogliamo mettere?

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  5. Per me la Martin e' la chitarra perfetta. La sua forma, il battipenna, la paletta, il ponte, persino la catenatura, il suono, tutto concorre a farmela considerare la chitarra per eccellenza. Anche se la forma chitarristica di solito e' associata a quella classica o comunque con forma ad otto, per me la Martin D28 rimane la scelta primaria nel caso si dovesse sceglierne una sola per la vita, nonostante negli ultimi tempi sto sempre con una chitarra classica in mano con la quale, plettro tra le dita, mi piace fare di tutto: arpeggi, strumming, scale, country, blues, jazz, canzoni, improvvisazione...

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