Ieri sera sono andato ad un concerto organizzato dagli "Avanzi di balera". Lo scopo di questa associazione sarebbe quello di tenere viva la fiammella di una musica dal vivo, eseguita da quei dilettanti che in gioventù suonavano nei locali, per ritrovarsi, per rivivere almeno il ricordo di quei tempi lontani spazzati via inesorabilmente dall'avvento delle discoteche. Il titolo della serata era "Dag dal blus" che sarebbe "dagli del blues" o meglio: "dacci dentro con il blues".
Ma questo è anche il limite, perchè il pubblico era composto, senza alcuna eccezione, da anziani. Ai giovani, della musica eseguita dal vivo da illustri sconosciuti, e, sopratutto del blues, interessa un fico. Così è, piaccia o meno.
Tante facce conosciute di vecchi orchestrali, molti ehilà, saluti e abbracci come in un raduno di commilitoni...inevitabili i commenti sulla salute e su chi, sopraffatto, se ne è già andato.
Eppure c'è qualcuno che non si arrende al tempo che passa, contro ogni evidenza.
Dopo il primo gruppo, che ha eseguito un blues, ben suonato e cantato, facendo intuire tanta passione e lavoro dietro, sale sul palco un trio: basso, chitarra e batteria (già la formazione era sospetta). Ad un volume pazzesco questi tre simpatici pensionati, hanno tirato fuori il peggio che si poteva alla maniera di Jimi Hendrix: il cantante chitarrista che urla e pesta e gli altri due che gli corrono dietro per sovrastarlo. I tre vecchietti, persi nel loro sogno allucinato, non si accorgevano di risultare un po' patetici. E vabbè, contenti loro... Io però sono uscito subito per evitare definitivi danni ai timpani, e sono rimasto fuori a chiacchierare con i vecchi "sunador", tante pacche sulle spalle, tanti ricordi di lontani incontri e avventure musicali e immancabili racconti di moderne disavventure sanitarie. Eh eh eh...cin cin, alla salute!
Mah, che dire... oggi è tutto comunicazione. Il contenuto è un dettaglio. Si parte dalla confezione e quello che c'è dentro è relativo. I gggiovani si bevono anche il blues, ma glielo devi vendere nella location trendy, frequentata da qualche influencer e col drink giusto. E per vecchi dinosauri come noi, che pensano ancora che se il contenuto è buono si vende da solo, son tempi amari. Non è più così. Mia figlia lavora in una agenzia di Milano che organizza eventi per grossi marchi e mi racconta cose inimmaginabili. Personaggi a noi sconosciuti che percepiscono anche 5000 euro per farsi vedere mezz'ora a un ricevimento solo perché hanno un blog con migliaia di followers... Quello che vendi non conta più, conta solo come lo vendi. Noi siamo fuori, il nostro tempo è scaduto, e non mi dispiace.
RispondiEliminaPerché patetici? Se il loro sogno musicale e stato Hendrix, non sara certo l'eta a spegnere il loro sogno...poi certo a gli occhi di un ragazzino, noi attempati suonatori rocchettari o blues man, possiamo risultare ridicoli, ma il ridicolo e sempre negli occhi di chi guarda, e mai in chi continua ad esprimere il proprio essere malgrado l'etá, fino a una quindicina di anni fa facevo ancora paracadutismo, poi cominciò a diventare troppo dispendioso e smisi, ricordo Philip Leroy (non so se si scrive così, ma per intenderci: Ianez dello sceneggiato Sandokan), che veniva a lanciarsi nello stesso campo volo dove andavo io, un giorno gli chiesi: ma non ti senti un po' vecchio per il paracadutismo? E mi rispose: diventeró vecchio quando smettero di fare i lanci in paracadute....
RispondiEliminaCacchiocheticacchio! Yanez ha l' eta' di mio padre, che e' morto a quasi 80 anni, 10 anni fa e tu dici che lui 15 anni fa faceva ancora ...paracadutismo?!? Io ne ho quasi 58 e non lo farei nemmeno se mi coprissero d'oro XD. Sono troppo vecchio, eheheh...
EliminaAnche suonare Hey Joe come Dio comanda, cioe' alla Jimi Hendrix, Atalanta 1970, mi sentirei ridicolo solo nel guardami allo specchio...meglio prendere un0acustica d'annata (finta), mettermi uno sporco copricapo in testa ed incerottarmi le mani come Tommy Emmanuel e far finta di essere un bluesman del 1930...(purtroppo non negro...)
Concordo con Mimmo, se si suona Hendrix, a qualunque età, marshall a palla e tutto il resto che ne consegue. Mai darla vinta all'età e alle regole del sentire comune. Sul resto, ahimè, ha ragione Mirco, ma come lui sento di non poter far parte di tutti i cambiamenti del mondo, e meno male, aggiungerei. E lasciamo che i giovani facciano il loro senza troppi commenti e intromissioni, come abbiamo fatto noi tanti anni fa...;-)))))
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