sabato 30 marzo 2019

Gullansky FAP3 - Pickup per chitarra acustica

E' passato quasi un anno da quando ho comprato questo pickup, dimenticato in fondo ad un cassetto un po' per pigrizia, un po' perchè in realtà non ho nessuna necessità di suonare amplificato.
L'altro giorno mi sono deciso e, preso il trapano con un paio di frese regalatemi da qualcuno e  mai usate,  l'ho montato sulla mia Eastman E8OM.  Si tratta di un pickup passivo di tipo piezoelettrico a tre pasticche da applicare all'interno della cassa sul bridge plate, simile al K&K pure mini.
Lavorare con le mani dentro la cassa non è per nulla agevole, quindi sono ricorso ad un pezzetto di cartone su cui ho fissato con del biadesivo le tre pasticche, per posizionarle correttamente e velocemente, una volta spalmate di attack. Anche per infilare il connettore nel foro al fondo della cassa ho dovuto aiutarmi con un pezzo di corda.



Il suono mi sembra abbastanza naturale, per nulla "plasticoso" ed invadente sui bassi come nei piezo sottosella. Essendo un pickup puramente passivo non produce un segnale molto forte, ma è sufficiente per pilotare un amplificatore senza problemi.  L'audio del video l'ho registrato con il solito zoom Q3 posto ad una ventina di centimetri dal cono di un amplificatore autocostruito (più di trent'anni fa, incredibile che funzioni ancora!), quindi sicuramente non professionale. La regolazione dei toni è flat, il volume a 3/4, nessun effetto o equalizzazione aggiunta in post produzione.
Vi allego anche un file audio registrato collegando direttamente il pickup alla scheda audio, anche qui con regolazione flat e senza alcun effetto aggiunto.


Ultima annotazione: ho cercato di farlo andare in feedback, ma anche posizionandomi con la chitarra di fronte all'ampli a mezzo metro di distanza, col volume al massimo, non sono riuscito a farlo fischiare, forse bisognerebbe provarlo con un ampli più potente e sul palco ...

25 commenti:

  1. Lavoro molto pulito Beppe su una buona chitarra. Il suono che ne risulta risulta sostanzioso e meriterebbe di essere "lavorato" da un buon pre specifico per avvicinarsi per quanto possibile alla timbrica della Eastman.
    Del resto un p.u. Gullansky, dato che costa poco, l'ho montato anche io sulla pelle del mio banjo Harley Benton. Poi però entro in uno Zoom AC2 dove è poi possibile aggiustarlo un po' anche se è un pre per chitarra e non certo per banjo.
    Bello il pezzo "Salt sun and time"

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Con un preampli-DI decente il suono può sicuramente migliorare, tenendo anche conto che ho volutamente tenuto una equalizzazione flat per cercare di mettere in risalto la risposta del P.U., a monte di ogni trattamento del segnale. Comunque, già così, mi ha piacevolmente sorpreso per la qualità del timbro che ne risulta, per niente "piezoso".
      Io non ho molta esperienza di questi sistemi di amplificazione, ma ho ben presente il sistema AER blend (piezo undersaddle + Mic a condensatore, miscelabili con una rotellina a bordo buca) della mia precedente Simon & Patrick, che risultava con un suono "diretto" molto più "plasticoso", anche con un contributo notevole del microfono interno (e andava in Larsen molto più facilmente).

      Elimina
  2. Bravo Beppe, così mi decido anche io ad amplificare la sigma che voglio portare sul palco al più presto. Anche io come Max ( e Mirco) ho lo zoom AC-2 che devo dire fa egregiamente il suo lavoro di pre e DI, per cui conto di procurarmi un sistema come il gullansky a breve e montarlo, anche grazie al tuo tutorial eheheheheh Jorma e Bruce, per me il massimo, lo sai, e visto che non vi tormento più con loro da un po' mi dai il cambio tu ;-)))))

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il Gullansky mi sembra avere un rapporto qualità/prezzo imbattibile, ed è pure un'azienda italiana. Riguardo il mio tutorial ... va preso un po' con le pinze! mi sono accorto, consultando il sito della Gullansky, che ho incollato le pasticche nella posizione sbagliata, andavano messe dall'altro lato, tra i fori dei pin e la X delle catene, così:
      [img]https://www.gullanskylab.com/wp-content/uploads/2012/11/FAP3inside2.jpg[/img]
      Montato in questo modo le pasticche si trovano esattamente sotto all'osso sui cui poggiano le corde, si guadagna di sicuro qualche dB di potenza del segnale. Tra l'altro sul sito c'è una manuale di installazione dettagliato, corredato di molte fotografie ... quando vengo preso dal sacro fuoco dell'azione, parto in quarta e cerco di portare a termine la cosa nei ritagli di tempo che ho a disposizione.

      Elimina
    2. P.S. Come sta la tua Sigma, hai fatto "curare" il ponte da un liutaio o ci hai pensato tu?
      P.P.S. Sapevo che avresti apprezzato i pezzi, abbiamo gli stessi gusti musicali.

      Elimina
    3. La sigma è tornata dal liutaio già da un po', ho atteso per giudicare bene ma devo dire che è tornata come nuova. A breve ve la faccio sentire, appena cambio le corde : ha su le elixir da prima che si scollasse il ponte, e ancora suonano bene !!!! Comunque, abbiamo ottimi gusti, non c'è che dire :DDDDDDDDDD

      Elimina
    4. Forti davvero Bruce Cockburn e Jorma Kaukonen! Anche se, per la verita', fanno parte di un' altra generazione e di un' epoca successiva a quella che ho sempre amato io, ma comunque validissimi, al pari dei loro maestri. Nello specifico, personalmente ho sempre amato, e svisceratamente anche, Big Bill Broonzy e Blind Blake e darei l'anima (se ne avessi una di ricambio, benintesi XD) per poter suonare come loro ed avere il loro uso del pollice e della mano destra in generale...

      Elimina
    5. Ognuno rimane innamorato della musica che ascoltava in gioventù ... personalmente trovo il blues delle origini un po' "grezzo" e tende ad annoiarmi, anche se ho imparato ad apprezzarlo attraverso le cover che molti artisti delle generazioni successive hanno fatto.

      Elimina
    6. Beh, se e' per questo anche io il Blues delle origini lo trovo un po' "grezzo", soprattutto il Delta Blues, o Blues profondo del Mississippi, specie quello suonato col bottelneck, o quello troppo lamentoso. Per questo parlavo del piacere suscitato dalle opere del grande B.B.Broonzy e di Arthur B.Blake (nonche' Blind Boy Fuller, Lemon Jefferson e R. Gary Davis), perche' amo molto il Piedmont, piu' simile al ragtime che al Blues vero e proprio. Blues "raggato", insomma, come diceva Stefan Grossman, pur se compreso nelle 12 battute. Gli altri grandi bluesmen non mi entusiasmano piu' di tanto.
      Ho provato lungamente ad ascoltare le cover ed i rifacimenti dei loro grandi pezzi ad opera dei loro allievi, diretti e non e, in verita', devo dire che non suscitano in me le stesse emozioni date dagli originali. Ovviamente questo per quanto riguarda il Country-Blues; gli esponenti del ramo elettrico del Blues di Chicago invece mi piacciono tutti, nessuno escluso...

      Elimina
  3. Hai fatto un ottimo lavoro, almeno stando agli audio che hai postato, una sola perplessità: ma perché hai usato l'attack per fissare le pastiglie sotto al ponte? Non erano provviste di biadesivo? Anche perché l'attack con il legno e praticamente irreversibile, a parte queste sottigliezze, direi che questo sistema di amplificazione è ottimo, non snatura per nulla il suono acustico della chitarra, malgrado sia un piezoelettrico, e il fatto che sia un sistema passivo, me lo fa apprezzare ancora di più

    RispondiElimina
    Risposte
    1. No, nella confezione non è presente il biadesivo per applicare le pasticche e non mi sembrava un sistema molto affidabile, credo che non sia il massimo per la trasmissione delle vibrazioni. Volevo usare una colla che avesse una presa robusta in tempi molto rapidi, perché lavorando attraverso la buca non è semplice mettere dei morsetti, quindi ho pensato all'attack anche se sapevo che non è un incollaggio reversibile.
      Vedo ora che anche il manuale del costruttore consiglia di fissarle con colla cianoacrilica. L'avessi letto prima il manuale, mi sarei accorto che le stavo posizionando dalla parte sbagliata ... vabbè, comunque mi sembra che il risultato sia più che soddisfacente.
      Anche io preferisco un sistema passivo, è meno invasivo, meno cavi e niente sacchettino per la pila. Un preampli esterno è sempre possibile aggiungerlo e magari può essere anche migliore e più affidabile di quelli interni.

      Elimina
  4. Urka, hai trapanato la Eastman nuova, ardito! :D
    Per la stessa cosa sulla RK io ero andato dal liutaio, immaginando che avrebbe fatto un lento lavoro da certosimo con dei reamer manuali... e invece fece esattamente quello che hai fatto tu con trapano e frese :DDD

    Il suono del Gullansky non è niente male. Restituisce molto il suono basico delle corde e poco quello del legno, ma ha un segnale bello pulito e definito. Concordo col Rev e Stefano: con una buona DI non dovrebbe essere difficile elaborarlo e aggiungere a piacere le colorazioni che mancano.
    Secondo me, di fatto è una copia del K&K Pure mini, prodotto molto decantato che non so se tecnicamente sia poi tanto superiore (se ricordi avevo postato la recensione del Meridian Mic che aveva un preamp artigianale piuttosto grezzo https://fingercooking.blogspot.com/search?q=K%26K)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. "ardito"!!! -.ARDITO.- Il Cacciatorpediniere sul quale ero imbarcato durante il servizio di leva, dall' 80 all' 82! Quanti ricordi che puo' suscitare un semplice aggettivo...

      Elimina
    2. La "trapanatura" è stata una cosa da nulla, anche perché il foro per il pin della tracolla era già molto ampio, ho dovuto allargarlo giusto di un millimetro. La cosa più difficile è lavorare con la mano infilata nella buca, con l'avambraccio che ti occlude praticamente tutta la visuale.
      Mi ricordo delle tue disavventure con il Meridian, e penso che questo P.U. sia proprio una copia del K&K Pure Mini, ma mi sembra realizzato con cura e costa un po' meno. L'avevamo ascoltato a Sarzana montato sulle chitarre di Ragghianti, amplificato con un jam 150 ci era piaciuto parecchio.
      (http://fingercooking.blogspot.com/2015/06/agm-sarzana-2015-liutaio-fabio.html)

      Elimina
    3. Infatti caro Mirco :-). Ma e' un nodo " AR...DITO" che ho dovuto sciogliere giocoforza, visto che ho saputo che e' stata demolita l'anno scorso in cantieri turchi, la "mia" cara e vecchia Nave! Avrei voluto visitarla, dopo quasi 40 anni, ma ormai non e' piu' possibile.

      Elimina
    4. fuiiiiii......uomini validi tutti in copertaaaa...mollare le drizze, chiudere i boccaporti, alla viaaaa così

      Elimina
    5. Io marco visita. Ho sonno. Passato la notte a fare gavettoni, non ce la faccio ad alzarmi! Ahahah :))

      Elimina
  5. Gran bei pezzi, come sempre e molto ben eseguiti. Salt time and sun poi non la conoscevo e mi piace molto! Io non sono molto addentro ai sistemi di amplificazione delle chitarre e tutto quello che posso dire è che il suono del video, con mic davanti al cono mi sembra molto naturale e fa anche capire bene che si tratta di una gran chitarra. Quello diretto nella scheda audio si sente che è alquanto crudo, insomma come dicono gli altri, va cotto e condito per bene ;))

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie, Andrea. Salt, Sun and Time è un brano dell'omonimo album del '74, che contiene anche Rouler Sa Bosse (l'altro pezzo di Cockburn che suono spesso), All The Diamonds e altri pezzi che mi piacciono molto. Il suono diretto nella scheda è volutamente crudo, per niente trattato (equalizzazione flat, niente riverberi o altri effetti). Credo che sia una buona base su cui lavorare per ottenere un suono decente.

      Elimina
  6. Hai fatto un grande lavoro Beppe, mi fai venire voglia di pick up, dove lo hai preso da Music Gallery o direttamente da loro?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie. L'ho comprato direttamente nello show-room di Music Gallery, ad aprile dello scorso anno quando ero andato a prendere la RK ROS-616. Il prezzo è lo stesso che fanno i produttori, che tra l'altro mi sembra che siano a Bologna.

      Elimina
  7. Che bravo Beppe!! Ho appena finito un lavoro alla mola elettrica e finita la lucidatura mi è caduto il pezzo per terra bollandosi.. porca puzzola!!
    Trovo che la tua Eastman amplificata dal Gullansky abbia un bel suono, dignitoso, che con qualche aiutino, equalizzazione, riverbero ecc, non può che migliorare..
    Complimenti per l'esecuzione e per la scelta dei pezzi che non conoscevo..
    ;-)

    RispondiElimina
  8. Bravo Beppe, ben fatto!
    Io ha montato K&K Pure Mini su tulle le mie acustiche non amplificate, (anche su una Eastman, la 812 che ora è fuori produzione) ed è sempre un lavoro un po' faticoso.
    L'avambraccio in buca è parecchio stressato, e ogni volta si lavora "alla cieca" rischiando di rimanere incollato all'Attack !
    Non so dirti se ci sia una sostanziale differenza di suono tra quello che riproduce K&K è quello di Gullansky, ma immagino che i due PU si assomiglino parecchio.

    RispondiElimina

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Per inserire una immagine nel commento scrivi: [img]URLdell'immagine[/img]
Per inserire un video nel commento scrivi: [video]URLdelvideo[/video]