Ripetitivo...

Lo so, a volte mi fisso su qualcosa, un artista (ricordate Cockburn?) o uno strumento, e sembra giri e rigiri sempre nella stessa piazzetta. Ma tornare a parlare di Crosby per me stavolta è sottolineare come è fatta la musica acustica che piace a me, come è suonata e come la vorrei suonare. Non sono un purista talebano, per me l'anima acusticante esce bene anche da un piezo ben equalizzato o un riverbero liquido, e in questo video Croz e i lighthouse suonano come piace a me, begli impasti di arpeggio e di voci. Suonare su un divano nel salotto di Jan o nel giardino della Manu è una cosa, basta la voglia, la passione e il divertimento. Ma suonare su un palco, piccolo o grande che sia, deve permettere all'artista di arrivare bene a tutti e nel migliore dei modi. Certo, le sfumature di uno strumento acustico ascoltato ad un metro con orecchie e pancia restano inimitabili, ma per tutto il resto benvengano una buona amplificazione, un ottimo fonico, effetti ad hoc e ogni diavoleria che aiuti a raggiungere lo scopo. Il pezzo era e resta bello, testimonianza di un evento e di un epoca ormai morta e sepolta di cui Crosby e i suoi degni compari erano protagonisti assoluti. I ragazzi che ora lo accompagnano non erano neanche nati, ma probabilmente woodstock è nell'immaginario collettivo ancora molto presente e simbolo di quella voglia di cambiare tutto tipica di quegli anni disattesi. E la cantano e suonano in maniera diversa ma rispettosa, donando un tocco di classe in più forse a scapito dell'energica arrabbiatura che traspariva nell'originale. Buon ascolto