giovedì 26 gennaio 2017

Sacre reliquie


Prima o poi doveva succedere. Dopo la manovra di avvicinamento con una costosissima OM Authentic rifinita con una speciale vernice opaca ad imitare la patina del tempo (o patìina, come dicono gli americani), Martin ha ceduto definitivamente alla tentazione delle false reliquie con questa replica di una D-28 della golden era più vera del vero.
Non si nomina la parola proibita, sostituita con  age process, ma ovviamente di relic si tratta.
La nuova D-28 1937 Authentic Aged  è la esatta riproduzione di una D-28 del 1937 gelosamente custodita nel Martin Museum. Oltre a riprodurre fedelmente ogni minimo particolare, compresa la formula della vernice utilizzata negli anni trenta, gli esperti liutai del custom shop provvedono con estrema cura a graffiare, ammaccare, scolorire e consumare nei punti esatti ogni esemplare prodotto per portarlo alle precise sembianze del modello originale. 
Diffusa quanto discussa nel mercato delle chitarre elettriche, la moda del relic non aveva ancora coinvolto le chitarre acustiche, anche se la tendenza era già stata anticipata da alcuni marchi meno noti come il redivivo
Larson Bros. con la serie Heritage, più immaginifica che filologica e forse proprio per questo anche più facile e attraente.

http://larsonbros.com/series/heritage-series/

Con questa mossa di CF Martin credo che ci si possa attendere l'avvento della relic-mania anche nel mercato delle chitarre acustiche e, come già avvenuto per i top "precotti", che la moda possa dilagare anche tra gli strumenti più economici.
Divertente la presentazione dei portavoce di CF Martin, che nel video di lancio della nuova D-28 1937 Aged 
si arrampicano sugli specchi per precisare che non si tratta di relic, ma di un ulteriore passo avanti nelle abilità creative e innovative del mitico custom shop di Nazareth, che oggi rende possibile assaporare il mojo di un "vero" strumento vintage anche a chi non ha la possibilità di fare invecchiare la propria chitarra per una ottantina d'anni. Non si accenna al prezzo per entrare nella macchina del tempo, ma pare che basti prenotarsi presso un rivenditore ufficiale Martin per diventare uno dei primi felici possessori di questa meraviglia. E grazie al ca...stom sciop!

47 commenti:

  1. Ho ben poche parole da aggiungere... Quello che non capisco fino in fondo è la malsana idea di martoriare uno strumento per renderlo più appetibile. Vuoi fare una chitarra come la facevano 80 anni fa ? Bene . Vuoi accelerare il processo di apertura sonora della tavola armonica ? Daccordo , il mondo va veloce e non tutti hanno il tempo dalla loro parte.Ma porca pupazzetta , sverniciare , abradere ( si dice così ? spero...) , smartellare e trapanare sapendo che qualcuno venderà la nonna per averla , aò , a me proprio non va giù. Per carità , de gustibus non sputazzellam est , e ognuno ha diritto a spendere i suoi soldi come vuole ( anche se moralmente lo trovo uno sberleffo alla crisi che ci attanaglia , ma so' commmunista , e quindi irrecuperabile e vetusto ) però il buon gusto che fine ha fatto ? E il buon senso ? Martin mia , che finaccia. Chissa quante D28 si rivolteranno nella tom...ehm custodia :-P

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    1. Bè sai, sostengono che non solo è uguale a una chitarra di 80anni fa, ma che suona pure come una chitarra di 80anni fa! A questo punto è innovazione creativa. Proprio tu che sei commmunista non puoi essere contrario al progresso del passato!

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    2. L'età di una chitarra non si traduce immediatamente in qualità sonora. Io ho sentito chitarre novantenni che facevano pena. E credo che facessero abbastanza pena anche da nuove. Insomma, dammi una chitarra ben costruita e che suoni bene. Al resto ci penso io..

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    3. Su questa cosa ci sto riflettendo da tempo. A volte quando incappo in qualche video di onorate Martin o Gibson vintage, sempre definite fantastic, awesome, terrific, sento in realtà strumenti asciutti che hanno sviluppato in modo eccezionale alcune caratteristiche come separazione, attacco e volume, ma hanno perso corpo, armonici e profondità avvicinandosi alle sonorità delle hollowbody o delle gipsy tipo Maccaferri. Cosa che troveremmo assolutamente poco convincente in una chitarra nuova! La stessa impressione che, dopo l'iniziale stordimento, ho avuto anche quando - sotto scorta! - ho messo le zampe su due Martin 000 degli anni '30 quotate tra i 25.000 e gli 85.000 $. Queste due:

      [video]https://www.youtube.com/watch?v=Dye8h6SR4s0[/video]

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    4. Fascino a quintali e pure bel suono a suo modo (o a modo di chi suona!), ma credo che se ci proponessero una 000 nuova di pacca che suona così forse storceremmo il naso.

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    5. Dici bene.. Io credo che insieme alle 'qualità' che ogni oggetto acquisisce nel tempo, c'è un quid che si perde irrimediabilmente. Sarebbe davvero impagabile poter incrociare le cose (le chitarre) nel momento della loro e nostra piena maturità, per goderne un po'. Tutti dovremmo avere almeno un briciolo di questa fortuna..

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    6. Però questa di Mandolin Bros è bbuona! Senti qui una Nick Lucas del '27, decisamente penosa. Vabbe' il Vintage, ma insomma..
      [video]https://youtu.be/gZ1pIwdiRJ4[video]

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    7. [video]https://youtu.be/gZ1pIwdiRJ4[/video]

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    8. Bè, le L-00 nelle innumerevoli versioni (come anche le LG) sono note per essere abbastanza incostanti nella qualità.

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    9. Grazie per la correzione [/].. Guarda, ti faccio una confidenza: l'unica chitarra 'vintage' che mi piacerebbe rincorrere è attualmente una Martin 00-21.. Nel catalogo sopravvive la semi-negletta ma apprezzatissima - e, diciamo, più economica - OM-21. Questo breve esempio mi aveva a suo tempo colpito..
      [video]https://youtu.be/zwiuSOir41Q[/video]
      Che mi dici, che mi dite, fratelli di gas?

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    10. somiglia alla mia sigma... vabbè , me la faccio somigliare così la GAS si dirada ;-)

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    11. Eheheh.. Vabbe', dai, è un sogno ad occhi aperti.. Meglio la tua Sigma VERA, poffarbacco.. Però è davvero un bell'attrezzo, no?

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    12. Caro Claudio, se non chiedo troppo, amerei vederti ed ascoltarti in un tuo video. Visto che sei professionista, magari ce ne saranno in giro, se puoi dammi una dritta. XD

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    13. Un cannone! Splendida! Chissà quanto c'è di registrazione/ambiente/ecc e quanto di suo? Mi sembra che abbia quel suono potente, definito, aperto, con grande attacco e riverbeo sottile tipico dei pezzi vintage, che si sente anche un po' nelle due 000 del video sopra. Ma su questa che è una 00 a 12 tasti ha una sua logica che invece non mi torna del tutto nelle due 000 a 14 tasti.

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    14. Non mi sembra molto artefatta, la registrazione.. Questo Bernunzio (penso sia un dealer) presenta spesso registrazioni scandalose e questa mi sembra appena passabile. Ma questa chitarra si fa sentire lo stesso.

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    15. No, Luciano, io sono un killer professionista. Tipo Luciano Lutring, il solista del mitra, hai presente? La mia Colt 45, six shooter, a tamburo e canna lunga, è ben dissimulata nella custodia di una Gibson J-45. Si sa, è lo stile che fa l'uomo.

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    16. Ok, mi terro' la curiosita' cucita addosso.

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  2. Non so.. Sono sicuramente belle, ma insomma, è pur sempre un maquillage. Le nostre chitarre ci sopravviveranno ma almeno avranno il nostro odore, non quello di aniline o carteggiature reliccanti. Quel poco o tanto 'mojo' che acquisiranno sarà una cosa nostra e non predefinita da qualche ufficio di marketing.

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    1. Sono d'accordo. Anche se a giudicare dalle nostre maniacali attenzioni è probabile che fra 30 o 40 anni le nostre chitarre saranno esattamente come adesso! :DDD

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    2. Io ho una Di Giorgio del '73-'75, una Autor 3. Erano chitarre molto belline, dal suono discreto, impiallacciate con palissandro brasiliano. Ha preso pioggia, botte, graffi, bruciature di sigarette. E il segno scolorito sul top dove appoggio il mignolo quando arpeggio (è un bellissimo difetto: io curo molto i miei errori, mi piace 'sbagliare da professionista') non può ricrearlo nessun Liutaro di Nazareth.

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    3. Vero, Perry. Ma dovendo prima o poi fare i conti con la Commare Secca, mi piacerebbe lasciare i segni di un passaggio anche sulle chitarre che ho toccato, insieme a tutto il resto. Forse la questione non merita una trattazione metafisica, ma mi sembra vero che le 'cose' che abbiamo posseduto parlano un po' di noi, nel bene e nel male. Non posso pensare di affidare a un laboratorio ingegneristico di fare per me un lavoro che mi impegna da sessant'anni..

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    4. Affidare di fare.. È il segno della fine, Claudio. Saluta gli amici..☺

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    5. Verissimo, sono cose a cui ci si affeziona. In certi casi è come l'album dei ricordi, l'ammaccatura procurata in quel giorno che... il graffio fatto quando... Sono momenti, luoghi e persone che riaffiorano. E' la tua chitarra che ti somiglia!
      Però la battuta che ho fatto prima ha un suo fondamento. Quando si arriva a una "bella" chitarra, con quello che costa e magari i sacrifici fatti per averla, si finisce per tenerla in casa sul divano e ci si porta appresso i "muletti". E' anche giusto! Ma quando penso che la mia 000RK o la Tangona finiranno per somigliarmi mentre la Martin 0018v che adoro rimarrà probabilmente intonsa, mi chiedo se non ci sia qualcosa di sbagliato :)

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    6. -.Claudio Bertasso ha detto:
      "Affidare di fare.. È il segno della fine, Claudio. Saluta gli amici..☺".-

      Magari con l' aiutino di quel calibrino 22 di cui parlavi nell' altro topic, eh, Claudio, quella a forma di suppostina?!? :-DD

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    7. Io sono un professionista, Luciano. Ho la mia 45 d'ordinanza. Avrete presto notizie..☺

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    8. Martin D45?!? Una bellezza! XD (anche se preferisco la 35 nera di Johnny Cash! Quella che aveva nel telefilm con il tenente Colombo :-)

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    9. Io ho avuto soltanto una D28 e una 000-15sm. Per me la D45 è troppa roba, non sono all'altezza. Bella la D35, verissimo.

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  3. No ragazzi! Sta moda proprio non la condivido, i segni del tempo sono una cosa, l'imitazione del passare del tempo, un'altra, vabbè che Einstein ha detto che il tempo è relativo, ma su questo pianeta ha ancora la sua importanza, e poi in questo modo va a puttane anche il lavoro di chi certosinamente si adopera per restaurare e ridare dignità a vecchie signore a sei corde, ma come, io sto attento al minimo graffio od urto, e Martin se ne esce col relic!!? E poi chissà quanto costano, i segni su uno strumento hanno un senso se raccontano una storia...Gli altri sono sfregi!
    A quando le auto reliccate!? 😉

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    1. Ho una Opel reliccatissima, interessa? :D

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    2. La mia Fiat Punto 55, primo modello, del 1997 in Estate compira' 20 anni! Cazz...quante botte e graffi da allora! Sostituzioni pesanti, testata rifatta due volte, etc., etc...Ma non la rottamo mica!

      Le mie prime tre chitarre purtroppo non esistono piu', ma se potessi tornare indietro non le darei via neanche in cambio della mia attuale Dr28, Sigma baimartin, eastman1970 che, per non rovinarla troppo, non la caccio quasi mai dal fodero.-

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  4. ahi ahi...ma era prevedibile. Dopo tanto lodare i legni e il suono di "una volta" esce il prodotto per chi vuole tutto e subito.
    Quanto ai miei strumenti, la cura maniacale per mantenerle nelle condizioni di quando erano in negozio, per fortuna non ce l'ho (tanto che non ho paura di metterci le mani e adattarle a me). E', diciamo più una cura funzionale.

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  5. Io credo proprio che ci sia certamente qualcuno che apprezzi il suono e il carattere di una buona chitarra vintage, come un sommelier apprezza un vino d'annata, e per contro ci sia anche un pubblico di persone che non sanno bene cosa vogliono e gli piace poter dire fare e palare di tutto quello che al vintage sta attorno, tutto tranne che suonare, a queste persone, e forse sono un bel po' , é rivolta questa Martin reliccata, ma secondo me sarà un autogol, non credo che il mercato li premierà. Io se volessi un suono di quel tipo mi farei costruire uno strumento da un liutaio che ha studiato alla perfezione le Martin pre war, ma che ti dia uno strumento intonso, perfetto in ogni dettaglio, i nomi si sprecano, TJ thompson, Fairbanks, Blazer e Henkes, Bagnasco e Casati (per rimanere vicino a noi). Quindi per me esperimento bocciato, meglio sarebbe puntare a fare buoni strumenti nelle serie standard come mamma Martin ha sempre fatto

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    1. Sono pienamente d'accordo con la tua analisi, questi esperimenti servono a chi tiene le chitarre, solo come oggetti da guardare e non da suonare, il segno, la riga e l'ammaccatura su uno strumento vissuto, significano che l'oggetto è stato usato, ma nel momento in cui hanno subito quei danni estetici, non credo che i proprietari abbiano esultato dicendo: "che figo! Ho la chitarra vintage", credo piuttosto che i loro occhi si siano posati su quegli sbreghi, ed ogni volta e per molto tempo, abbiano tirato giù un autotreno di santi su una autostrada di madonne...Per poi con il tempo accettare il fatto, facendosene una ragione, e questo in proporzione al valore intrinseco dello strumento, poi con il passare degli anni quelle cicatrici, così come le nostre rughe, saranno legate a dei ricordi, e chi verrà in possesso di quella chitarra dopo anni, in qualche modo si appropriera anche di una parte del vecchio proprietario, questo è il vero senso del vintage, tutto il resto è come la ricostruzione di Venezia a Las Vegas...

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    2. @Gianca: credo che il mercato li premierà ne più ne meno di quel che è successo con altri esperimenti maniacali della serie Authentic. Come si è detto il mercato di queste costosissime repliche è costituito da collezionisti che spesso sanno fare tre accordi si e no. Tra questi, chi è disposto a sborsare varie migliaia di dollari per portarsi a casa una icona potrebbe anche essere interessato ad ampliare la propria collezione con una icona ancora più "estrema". Di certo questa D28 reliccata non cambierà la posizione di CF Martin sul mercato nè la considerazione dei suoi tanti ammiratori. Credo invece che questa occasionale mossa di Martin, possa sdoganare il fenomeno del relic nel mercato della chitarra acustica e aprire le porte a una sequela di future proposte di relic più o meno estremo, soprattutto da parte dei produttori di fascia medio bassa. Come è successo dapprima con le chitarre piccole - che hanno smosso un mercato sostanzialmente inchiodato a dread e OM - e poi con i top invecchiati artificialmente - adottati anche da produttori a basso costo - mi aspetto di veder spuntare prossimamente una miriade di chitarre più o meno rovinate ad arte. Come tutte le mode, una volta "sdoganata" credo che verrà vista da molti produttori come un'opportunità di vendere qualche pezzo in più. Il relic fatto ad arte può richiedere anche procedure costose, ma alla fine non so quanti sapranno resistere alla tentazione di spostare due operai cinesi in fondo alla catena di produzione armati di carta vetrata, solvente e qualche ferro! :D

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    3. ...e come sappiamo la gas è una brutta bestia, soprattutto quando la provocano con prodottini abbordabili!

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    4. Se la moda prende piede, il dott. brugola potrebbei aprire un laboratorio di reliccatura creativa (ho da qualche parte una pistola per sabbiare...)

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    5. Io non prenderei mai in mano per lungo tempo una chitarra che e' stata precedentemente in mani di altri. Una chitarra vintage, per vecchia che sia, per vissuta che sia, per quanti migliaia di dollari possa valere, ebbene, conserverebbe sempre la "puzza" (odore, vita vissuta, jammate e semmai scopate, ricordi, fumate, trippate, cocainate, ecceterissima) di un altro, o peggio ancora, di altri. La MIA chitarra deve essere impregnata SOLO dal mio odore e non dalla ...puzza di un altro, ahahah!!! Potessere anche un Federico Maria Salerno Martin 1 di Borgogna...
      Per cui, secondo me, tutta la vita comprare uno strumento nuovo di zecca, anche reliccato, perche no, ma pur sempre personale, pur sempre nuovo e virgineo!
      A limite, se trattasi di un pezzo di valore e non si puo' fare a meno di desiderarlo e di comprarlo, beh, almeno immergerlo per un paio di settimane in una bagnarola piena di benzina o di petrolio, o di acido muriatico e e varichina sciacquarlo ben bene, al fine di rigenerarlo e rimetterlo a nuovo. XD

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    6. Non prenderesti mai in mano una chitarra appartenuta a jhon Lennon, per esempio, o a Tommy Emmanuel, visto che piace anche a te?!

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    7. Quindi lo stesso discorso lo potresti applicare anche ad un'auto, non compreresti mai una vettura di seconda mano?

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    8. Stavo a scherza', Mimmo! Oddio se ci fosse puzza di sudore altrui, no! Per il resto nessun problema :-)
      Per la macchina di seconda mano, quelle 4-5 che ho avute, sono state appartenute a delle donne, prima, quindi nessuna problema! Il profumo delle donne mi piace a prescindere.
      IL grandissimo Tommy mi piace eccome! La chitarra un po' meno, in verita'...Sono fissato per la forma della D28, non posso farci niente :-) Specie se pero' e' un po' piu' piccola, un pochino ridotta come sembra una Santa Cruz di Tony Rice sulla copertina di un libro di Bluegrass a lui dedicato e non e' un casciabanco come, per esempio, la mia DR28 Sigma.

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  6. @Perry: è chiaro che differenziando si vende qualche pezzo in più (d'altra parte la Martin le vintage le ha già vendute...), ma mi pare che anche fra le elettriche la tendenza e il dibattito di pro e contro (che è quello che tiene vivo il commercio) sia decisamente in ribasso, forse Martin arriva un po' in ritardo e sono pronto a scommettere che la pagherà, avrebbe fatto meglio a fare una miglior politica ecologica e solidale come fa Bob Taylor, che pure non sarà un santo, ma come idee attualmente sa molto bene come proporsi.

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    1. Questo è vero, e il ritardo rafforza l'impressione che da tempo CF Martin si stia muovendo a tentoni. Al contrario di Bob Taylor che, forse perchè libero da un fardello storico che può essere ingombrante, si muove con un pragmatismo ben più solido e razionale.
      Cio non toglie, secondo me, che dopo la sortita di Martin che è un innegabile punto di riferimento, la moda del relic già un po' sgonfiata nel mercato delle elettriche si possa riposizionare sulle acustiche. Vedremo.

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