lunedì 23 gennaio 2017

Umidità.

Da alcune settimane l'umidità nel mio studio è molto calata. Non piove da un paio di mesi e l'aria è molto secca. Ho preso in mano la chitarra che mi sono costruito e ho percepito subito che c'era qualcosa che non andava: troppo secca, i tasti si sentivano più di prima nello scorrere su e giù per il manico (nessuna allusione prego). Mi compro due igrometri: umidità sotto il 30% in alcuni momenti più verso il 20%. Allarme generale, scodelle d'acqua sopra la stufata, rinchiuso le più pregiate nelle custodie con spugnetta intrisa d'acqua. Poi oggi forse ho trovato una soluzione. Al lavoro stiamo testando un nuovo materiale per una nuova linea che vorremmo produrre. All'apparenza sembra del semplice trucciolare, e lo è. Ma in teoria questo particolare materiale si comporta come una spugna: se nell'ambiente l'umidità è molto alta, lui la assorbe, viceversa se l'aria è troppo secca, lui rilascia l'umidità acquisita in precedenza. Ho preso un piccolo scarto e ho patto un piccolo supporto. Non avendo il pannello niente da rilasciare o assorbire, l'ho bagnato e messo nella zona chitarre. Nel giro di un quarto d'ora l'umidità è passata da 35 a 50%, adesso ho acceso la stufa e l'umidità è attorno ai 47%.  Vediamo come si comporta  nei prossimi giorni e sopratutto quest'estate dove avrò il problema contrario con il sottoscritto che suda come un suino. Certo per una stanza come la mia il pannello dovrebbe essere molto più grande per funzionare senza che io lo bagni (ora sarà un 20x40 cm).

18 commenti:

  1. Il fatto dell' allusione allo scorrere su e giu' per il manico non l'ho capita...

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  2. Cioè che materiale è? semplice truciolato di legno o all'interno c'è dell'altro? facce sapé, ma si trova in giro? oppure lo producete solo in azienda dove lavori tu?

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  3. L'umidità , poca o troppa che sia , è una brutta bestia...

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  4. No ci è stato dato in prova dal produttore, non saprei dirti come si chiama, non segui direttamente io il progetto, devo informarmi. Anche perché se funziona mi costruisco dei pannelli lamellari che in studio potrebbero fungere anche insonorizzatori e da umidificatori/dumidificatori. Comunque sono alle prime ore di prova... ma il risultato va ben oltre a quello he pensavo.

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  5. La spugnetta imbevuta d'acqua non manca mai. Effettivamente qui non piove da troppo tempo e in montagna c'è pochissima neve. L'aria è secca (in Padania!!!!) e ci sono spesso limpide giornate di sole anche se ricche di PM10.
    Le ossa (le mie) ringraziano. Ma bisogna effettivamente stare all'occhio con le chitarre. Quando mia moglie fa una lavatrice non serve più mettere i panni nell'asciugatrice. E' sufficiente metterli su uno stendino e al mattino sono secchi.

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  6. il tuo pannello funziona esattamente come il prodotto di Taylor/Planet Waves che uso per la Martin. Sono tre buste di gel speciale che assorbono o rilasciano umidità mantenendo l'astuccio a un tasso del 50%. Una va messa in una sacca nel vano della paletta, le altre due in una doppia sacca che si infila nella buca della chitarra, appesa alle due corde centrali.

    [img]http://www.americanmusical.com/Galleria/4/PLA%20PWHPK01_m1-Large.jpg[/img]

    E' una soluzione un po' costosetta e dura 4/6 mesi, quindi ci tengo al sicuro la Martin, per le altre uso gli umidificatori a spugnetta autocostruiti a cui avevo dedicato un post tempo fa. Funzionano esattamente come quelli in commercio e fanno il loro lavoro, a costo zero!

    http://fingercooking.blogspot.it/2015/02/umidificatore-per-chitarra-costo-zero.html

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    1. Però se un pannello solo riesce a riequilibrare una stanza è miracoloso!
      (ma 13° di temperatura non sono un po' pochi?)

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    2. Ultimamente mi ero rivisto sia il post che citi che questo:
      http://fingercooking.blogspot.it/2015/04/umidificatore-da-buca-con-ricotta.html
      Il dubbio che mi viene è che se non tieni la chitarra orizzontale (stesa sul dorso, per intenderci) la bustina con la spugnetta non va a toccare il top o le catene? E credo che lo stesso problema ci sia con il sistema Taylor/Planet Waves.

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    3. Si, se usi l'umidificatore col tappo fatto in casa dovresti tenere la chitarra in orizzontale per tenere la bustina sospesa dentro la cassa, anche perchè se no il tappo scivola. Con il kit PlanetWaves puoi anche tenere la chitarra quasi in verticale ma è un po' complicato da spiegare. Ci provo.
      Le buste planetWaves sono un po' rigide e vanno inserite dentro una doppia tasca in tessuto abbastanza ruvido che grippa sulle corde, quindi io strizzo un po' le buste in modo che il gel vada sul fondo, poi estraggo di due dita la tasca dalla buca e la ripiego sulle corde. Quando chiudo l'astuccio, il coperchio tiene ferma la parte ripiegata e posso tenere l'astuccio anche su uno stand porta chitarre quasi in verticale, perchè la tasca dentro la cassa rimane quasi a bandiera.
      Comunque anche se si affloscia un po', la parte che va a contatto con l'interno della chitarra è la tasca di tessuto.
      Tra l'altro la piegatura è una operazione che va fatta comunque con le chitarre a cassa stretta tipo OM, perchè le buste toccano il fondo, rimangono sospese solo in una dread con la cassa alta.

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    4. Hai spiegato molto bene, grazie.

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  7. Anche qui a Torino la situazione è tragica, non piove da mesi e con il riscaldamento l'umidità in casa staziona tra il 20 e il 30%. Le vaschette appese ai radiatori, umidificatori vari e panni stesi servono a poco. Io tengo le chitarre in un armadio dove metto dei panni in microfibra umidi, mantenendo l'umidità relativa intorno al 45%, ma se un giorno mi dimentico di inumidire i panni scende subito sotto al 30%!

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    1. Io uso da tempo la mia vecchia mansarda/pied-à-terre come studio. Ho una cucinotta utile per l'ovo sodo, lo spago extra e alcuni ettolitri di caffè. Oltre alle varie spugnette disseminate nelle custodie, ricorrono ad un espediente del tutto domestico: faccio sobbollire acqua in un pentolone (er callaro) finché un vaporino azzurro si diffonde. Le chitarre ridono, e io con loro..☺

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    2. Che tipo di igrometro usate? E soprattutto, vi fidate?

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    3. Io uso una decina di igrometri digitali da poco prezzo, cinesi. Non so dire la marca, ma non credo neppure ne abbiano una. Il mio test di affidabilità è consisto esclusivamente nel porli tutti insieme in una custodia. Il giorno dopo segnavano lo stesso tasso d'umidità, con scarti trascurabili (1-3%). Le chitarre fin qui stanno benone. Quando mi ricordo li controllo e se è il caso aggiungo un umidificatore da buca. Non lascio SEMPRE l'umidificatore nella buca, non mi è mai piaciuto. Solo per il tempo (due giorni max) se necessario: poi me ne dimentico.

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    4. Termometro/igrometro digitale cinese da poco prezzo, di cui non mi fido ... devo decidermi a fare almeno il test del sale.
      Mi fido di più della mia RK RP1 che da un po' dà i classici segni di "secchezza" (tasti che "beccano" sui bordi tastiera, lieve abbassamento dell'action). Le altre chitarre per il momento non sembrano soffire.

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  8. Chissà che si ricreino le condizioni della Dust Bowl, polvere siccitosa ovunque.. E noi cookers in giro con i legni a suonare nei campi dei farmers affamati (noi con loro).. Vabbe', stavo pensando a Furore di John Ford..

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    1. Credo che qualcuno stia pensando a quello scenario come un obiettivo. Con o senza chitarre.

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  9. Di tutte le chitarre appese da secoli nei negozi musicali, con sbalzi di temperature random, casa fanno? Vengono buttate via un mese si, un mese pure...?
    A me sembrano tutte pippe pippesche. La vita gia' e ' complicatissima senza che si debba complicarla ulteriormente! La chitarra si mette via nell' armadio e la si prende quando la si sbatte, poi la si poggia dove si vuole, sul tavolo, sul divano, sul frigo, ovunque, poi la si riprende e la si suona, indi la si ri-posa nell' armadio! Che ci vuole, Pinco?!? E quando diventa vintage e reliccata, questo pezzo di legno, mai?!?

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