lunedì 23 gennaio 2017

La strada...


Era un po’ che non mi esponevo al pubblico ludibrio con le mie performance alla “bbona la prima” che a quanto pare non convincono il nostro beneamato Max ( a ragione , sottolinierei ) ma che sono il mio marchio di fabbrica . Che poi tanto la prima non è mai , una volta una corda suona male , l’altra la voce si strozza in gola , poi cade l’armonica dal supporto… insomma , tra le 4 o 5 prove che non ho cestinato ho scelto la meno peggio ( figuriamoci le altre , malignerà qualcuno ). Certo se dovessi esibirmi su un palco proverei e riproverei fino alla nausea , mettendo comunque in conto che a me le cose perfette non vengono mai. Ma qui tra amici sul divano di casa cookers sento che posso lasciare le cose come se stessi improvvisando con voi davanti , e certo non smetterei se sbaglio e neanche ricomincerei da capo , questo è e così ve lo beccate , con buona pace per tutti. Ho rispolverato la walden , erano mesi che dormiva nella custodia poverina , e non se lo merita. Già che la walden non fa più chitarre , già che con tutto quel palissandro massello è diventata fuorilegge per il cites , insomma la dovevo far suonare. Così come l’armonica che non uso da tempi quasi immemori , non arrivando più con la voce a cantare le songs del buon Nello il giovine. Però… però con le mie collaborazioni con Stefano al mixer ( a presto la nostra ultima fatica ) mi sto dedicando parecchio al canto e qualche semitono in più lo sto riguadagnando. La qualità è quella che è , ma da grande mi toglierò qualche soddisfazione eheheheheh Qui l’armonica sublima il violino suonato da David Lindley nella versione di Jackson Brown di questo pezzo del '72 di    Danny O'Keefe . Certo non ha lo stesso pathos , ma chi fa da se fa per tre J

Il tutto registrato con lo zoom , soluzione pratica e veloce . Le mie esternazioni in tuta si accontentano , il rode lo tengo per le serate di gala !



54 commenti:

  1. Io al contrario di Max, queste esibizioni cotte e magnate, le apprezzo moltissimo, le apprezzo perché mi fanno l'idea di essere lì con te, che ti devo dire... ovviamente una registrazione fatta a regola d'arte, sicuramente sforna un prodotto di qualità, ma me sa tanto di plasticose, che ne so, tipo una foto fotoshoppata, non per questo non si dee ricercare la qualità, ma a me sti video cotti e mangiati me piacciono un sacco

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    1. Scusa la mia dislessia imperante, ormai sta diventando il mio marchio di fabbrica.....

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    2. Oguno ha il suo marchio di fabbrica , che ci distingue e in fondo è meglio così che tutti carucci e pettinati come le foto della colonia eheheheheh Grazie Mimmo , ma tu sei un fratello e i complimenti , seppur graditissimi , non valgono :DDDDDDD
      p.s.
      la metafora della foto shoppata mi ha messo di buon umore !

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    3. Ehi, Mimmo! Ma tu non canti mai?!? Non ti ho mai sentito...

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    4. Cerca AAA tra le v-jam... e non è una cover ;-)

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    5. Ascoltata. Bella davvero. Dovreste mettere tutti i pezzi insieme e ricavarne dei CD. XD

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    6. Bravo Stefano..☺ Mi fai vergognare per come trascuro il bel lavoro di lavorare il pezzo, limarlo e renderlo 'nostro'. Devo stare più attento ai buoni esempi.. Non sapevo fosse di Young, ma io non faccio testo. Domandina da Harp Quiz : che armoniche usi? Io ho sempre soffiato nelle Honher, Marine Band e Blues Harp. Alcune devo averle persino mangiate..

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    7. No , non è di Young ma di O'Keefe portata al successo da Jackson Browne ( e il nostro Ron qui in Italia). Per le armoniche ora mi è rimasta solo questa Hohner pro harp nera in Sol. Ma ho avuto diverse blues harp , tutte perse o regalate. Forse hai frainteso quando dicevo che l'uso maggiore che ne facevo era nei brani di Neil Young , che ora faccio fatica a cantare perchè troppo alti. Ma non è detto che ...;-)

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    8. Quello non è Mimmo: è Alex Britti.

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    9. verissimo , e lui lo sa...chissà se lo sa anche Britti :DDDDDD

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  2. Grande pezzo. Bravo. Ricordo anche una bella versione di Ron. AL Walden non fa più chitarre? Peccato.

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    1. Se cerchi sul web di walden non c'è quasi più traccia. Qualche modello come il mio , il top , lo si trova solo in australia. Me la tengo stretta stretta :-)))))
      Ah , comunque nel finale ho omaggiato Ron , ti è sfuggito ? Sembra che la traduzione di Dalla sia stata molto apprezzata da jackson brown .

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    2. Non la dare via mai la tua walden, sono strasicuro che il suo valore negli anni aumenterà esponenzialmente

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    3. Mai ! Ma non per i soldi che potrei farci , ma perchè è una gran chitarra :-)))

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    4. Strano, era un marchio importante. Tra l'altro avevano come endorser Paolo Gianolio, storico chitarrista di Baglioni (e reggiano!) a cui avevano pure dedicato una grand auditorium. Quello delle chitarre acustiche non dev'essere un mercato facile. Tutti hanno delocalizzato in Cina dove hanno imparato a fare ottime chitarre, il livello di qualità si indubbiamente alzato, ma la concorrenza si è fatta spietata. Penso al declino di certi marchi che avevano fatto furore come Blueridge, oppure RK che adesso punta quasi esclusivamente su modelli ultra economici. Sembra una parabola fissa: si esce con buoni modelli a prezzi vantaggiosi, in pochi anni si fa il botto e poi si va in declino. Resiste bene Eastman forse perchè ha alzato i prezzi, che alla fine pare la mossa giusta per fare il salto di qualità e rimanere sulla cresta dell'onda. Bah!

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    5. Anche Tanglewood pare stia seguendo quella strada, a giudicare da come ha ritoccato i prezzi al rialzo. Mi aspetto una politica simile anche da Sigma, che ha dovuto ricominciare daccapo e ora è in piena espansione con ottimi modelli a prezzi molto bassi.

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    6. Forse Sigma godrà di aiutini dalla Martin , così ( se davvero ha le "mani in pasta " ) resterà ben presente anche nel mercato medio/basso con prodotti niente male. Vedremo...

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  3. Ormai tutte le canzoni italiane piu' note vengono fuori come cover di pezzi angloamericani, che tristezza...
    Comunque complimenti per la voce che, nonostante la tua quasi veneranda eta', sembra ancora quella di un ragazzino XD
    L' unica cosa che mi lacia perplesso, a me ovviamente lascia perplesso, e' il costatare quanto tempo si sprechi ancora, dopo 30-40 anni di chitarrismo, con i pezzi degli altri! Nel senso che, pur facendo un lavoro encomiabile, questo tempo andrebbe e potrebbe essere usato per comporre brani o pezzi propri, originali, il che darebbe molto piu' soddisfazione a livello proprio di espressione interiore personale. Tutti i grandi artisti infatti sono unici nel loro genere e tra l'uno e l' altro non esiste nessuna somiglianza, anche agli appartenenti a generi simili...
    Capisco comunque che queste sono considerazioni che esulano dal contesto, ma a me piace prendere tutto cosi', un po' alla larga e comparare tutti gli aspetti possibili, trascurando ovviamente quelli piu' evidenti ed alla portata di chiunque.

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  4. Comunque mentre scibacchiavo l' ascoltavo in sottofondo un sacco di volte e devo dire che, come al solito, e' davvero un piacevole ascoltare...

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    1. Per fare un pezzo proprio ci vuole l'ispirazione , e se non viene non viene...comunque era già una cover fatta da Jackson Brown , poi è venuto Ron e alla fine io. Praticamente una festa tra vekkietti !Grazie per l'ascolto "prolungato"...

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    2. Eh no! La tua versione non e' da vecchietti! Nel qual caso lo avresti scritto cosi', con le due "C"; scrivendo invece "vekkietti", con le due kappa, beh, e' uscita fuori la tua giovinezza! XD

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  5. La mia è solo una deformazione da rete. Devo aver ascoltato troppi video SoundPure.

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    1. Anche io ne ho ascoltati tanti . E proprio per questo mi sono visto costretto, con realismo , ad abbassare le mie aspettative... :-))))

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  6. Eccihai ragione. E' una roba da divano con li amichi, ma roba 'bbona! Stavo seduto comodo ad ascoltarti col caffè, poi sigaretta e grappino!
    Adesso che ci suoni? :)

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    1. Eh , prima un grappino anche me , no ? ;-))))))

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    2. Alla vostra eta', ancora fumate?!? Volete togliervi il vizio o no?!? La vita e ' breve...

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  7. bella Ste, non la conoscevo, (come al solito). Si, fai bene a condividere questi pezzi, sono una cosa piacevole e un arricchimento per tutti noi, appena ho un attimo ne faccio uno anche io (che sembra poi che ci voglia una mezzoretta, invece..)

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    1. Dai Gianca , vai di RK ! Mezzoretta... a te basta e avanza :-)))))

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  8. Bravo Ste ! hai fatto un buon lavoro. In effetti the road è un rifacimento di un rifacimento del brano di Danny O' Keefe scritto nel 72. Ma poco importa chi l'ha scritto è sempre un piacere sentirla. SI le Walden sono sparite in Italia, ma qui piano piano sparisce tutto e non facciamo testo, peccato erano ottime chitarre, al limite si possono comprare in Francia da woodbrass.....
    Dimenticavo la parte in italiano mi piace di più. Prova a farne un parte in spagnolo... adesso va di moda ;-)))

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    1. Non credo le walden siano sparite solo in Italia , se digiti walden guitar non esce più il link al sito. E su un forum americano mi sembra ( dando retta al mio inglese ) che non producano proprio più ! Chissà perchè... se qualcuno scoprisse qualcosa , ne sarei felice. Grazie Lamb , ma in spagnolo non ho mai cantato. Al massimo in francese , la strofa di Arthur Rimbaud di Vecchioni :-))))))))

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    2. ...e poi proprio perche' "va di moda", e' una ragione per non farlo! La moda e' l' ammassamento della massa massivamente ammassata di una massa di imbecilli! XD

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    3. lo spagnolo è una lingua bellissima
      Walden qualcuna si può comprare su Amazon, in Inghilterra si trovano e anche in Francia e in Spagna, in Italia qualcosina si trova su mercatino musicale qualcosa di nuovo c'è...e sembra che casalebauer continui a distribuirle

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    4. Si Lamberto , qualche cosa ancora si trova ma i modelli più economici...resta il fatto che se cerchi notizie su walden guitars , non si trova niente. Prima c'era il sito , ora non più . Ripeto , mi piacerebbe approfondire ma non so come !
      Lo spagnolo è una bella lingua , nostra sorella . Quando ero rokkettaro con il gruppo facevamo un paio di brani degli heroes del silencio , quanto tempo fa...

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  9. Wow! Doppia versione, Jackson Browne e Ron. Mi ricordo che quando uscì "una città per cantare", venne criticata perchè il testo in italiano era poco aderente al significato dell'originale. Comunque una bella canzone, mi è sempre piaciuta in tutte e due le versioni.
    Bravo Stefano, ottima prova, e riguardo alla ricerca del perfezionismo, ti rimando al solito Reno Brandoni, che scrive cose sempre molto belle e sagge:
    http://fingerpicking.net/buon-proposito-sbagliare-editoriale-reno-brandoni/

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    1. Reno è un grande , difficilmente mi trovo in disaccordo con quello che dice. Dal basso della mia vita da chitarraio , spesso mi domando come suonino sul divano ( il loro o quello di amici ) tutti quei chitarristi così perfetti che affollano youtube. Sbaglieranno anche loro ? Oppure suonano un brano fino allo sfinimento per proporlo senza sbavature ? E poi , dopo anni che non lo suonano , lo rifanno ancora perfetto ? Le risposte mi mettono già a disagio , per cui non ci penso più , non invidio ( o almeno , poco poco...) e vado per la mia strada , piena zeppa di errori che orgogliosamente rifaccio ogni volta , perchè sono i miei , e perchè imparando a smussarli ho sviluppato il mio playing. Impreciso , sporco , mai uguale , ma mio .
      Sul cercare di migliorare le registrazioni sono daccordo , ognuno nel suo piccolo tenta la sua strada , assecondando comunque il suo orecchio che è diverso dal tuo o da tutti gli altri , quindi già si parte da un punto di vista soggettivo. Aggiungere riverberi , chorus , doppiare la traccia , sono eperimenti/trucchetti che a volte danno i loro frutti e che non condanno a prescindere , anzi , sapessi farlo ! Tornando al brano , è vero che ci furono delle critiche , ma c'è un intervista a Browne ( che però non è l'autore ) dove dice che il testo tradotto da Dalla è persino migliore dell'originale. E traducendo con il mio inglese scolastico il testo originale , devo dire che poi le differenze non sono tali da gridare allo scandalo. La frase "coffee in the morning , cocaine in afternoon " tradotta con caffè alla mattina , puoi fumarti il pomeriggio , credo sia più poetica e magari rispondente alla realtà italiana , dove uno spinello girava più frequentemente di qualche binario di polvere bianca. Con due filosofie da sballo contrastanti , la ricerca di speed fisico contro la rilassatezza mentale, due facce della stessa medaglia dello stress. Daltronde lo stesso O'Keefee canta dal vivo "cocaine all night long , il pomeriggio gli va già stretto :-)))))))))

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    2. Se mi e' permesso...premesso che personalmente non riuscirei mai a cantare una frase in cui si citano cocaina e droghe varie, perche' non rientra minimamente nelle mie corde o nel mio modo di pensare, ne' entrerebbe mai nemmeno attraverso i secoli, vorrei precisare che la "tristezza" a cui accennavo nel mio post, verte proprio sulla questione della cosiddetta cover italiana, anzi DELLE cover italiane! Ho ascoltato l' autore principale, O'Keefe e devo dire che e' proprio come pensavo: l' imbecillita' italica degli anni sessanta e forse settanta e' immensa!
      Mi riferisco ovviamente a quella massiccia operazione di "rifacimenti", io direi scimmiottamenti, e di cosiddette "traduzioni", che ebbe luogo a danno di tantissima musica leggera anglo-americana! Noi non ci facevamo caso, allora, avevavo 10 anni, 15 forse, o anche meno di 10, ma quelle canzoni ci sembravano bellissime, perche' le ascoltavamo per la prima volta. Un caso emblematico e' quella di Gianni Morandi "Accendilo tu, questo sole che e' spento....Il cuore di un uomo sta in mano a una donna...e quella donna sei tu...papapa-pa-papa-papa-pa...", di cui io andavo (e vado) pazzo. Poi, su Youtube ho scoperto che era "Solitary Man", di Neil Diamond, una bellissima canzone autobiografica che Neil scrisse nel' 66! Beh, se uno prendesse un mio pezzo, personalissimo, e si mettesse a farlo suo, mi incazzerei come lo scimmione al quale fregarono la bionda! La traduzione, poi, " the soli-ta-ry men--->che ne sa-ra' (so-lita') di me (men)...Mah...Certo che per fare soldi l'essere umano sfrutterebbe anche l' ultimo pelo sulla f....della propria madre.XD
      Non parlo ne' scrivo forbito, ho solo la licenza media e mi scoccerebbe addentrami in merito cercando di aggrapparmi a ragioni ed elucubrazioni che non mi appartengono, ne' ho i mezzi dialettici per poterlo fare, ma credo che quello che voglio dire sia abbastanza chiaro.
      Tornando alla fattispecie del caso, la canzone di Rosalino Cellamare mi piaceva abbastanza, ma ora, ascoltando un sacco di volte l' originale O'Keefiano, e facendo dei raffronti, beh, provo piu' o meno quello che provo quando alla radio danno quel pezzo di quella cantante italiana di cui ora mi sfugge il nome, quella che cantava, motivo musicale pari pari, ma frasi italiche, sulle note di "Eclipse of the heart" di Bonnie Tyler: uno schifo!
      Conclusione: quando un brano ti si e' standardizzato nella mente e nel cuore, cosi' e' e cosi' rimane; stravolgerlo serve solo ad alimentare antipatia sia per il brano sia e soprattutto per lo stravolgitore!
      Per questo parlavo di comporre una brano uguale a quello bersagliato, si, ma...non uguale da essere proprio LO STESSO! Guardate Bennato: tante sue canzoni sono uguali a quelle di Bob Dylan (che, per inciso, a me non e' mai piaciuto), eppure son diverse! Oppure Battisti, che si e' ispirato a Donovan, ma non c''e una sua canzone che diresti sia una copia esatta o una "cover" (come odio questa parola) dell'inglese!
      Opinione mia. -.(odio scrivere IMHO, lo fanno tutti, per cui io lo odio).-

      Ps. Apprezzo molto di piu' la tua versione, caro Stefano, con l' originalita' dell'armonica alla Neil Young, ma in lingua originale, anche se con dizione latina, ma questo ci sta, che non una "cover" in italiano, anche se perfetta, ma che mi riporta la mente verso l' originale dandomi l'impressione di scimmiottamento.
      Per tali ragioni boccio unanimamente anche i tentativi di Battisti e dei Pooh di rifare un disco in "Inglese", "traducendo" (mah), i loro vecchi successi, Ahahah XD...che cag.....

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    3. Allora , vediamo se riesco a rispondere a tutto , perchè il commento mette insieme tante cose su cui val bene confrontarsi . Partiamo dal fatto dei gusti personali , che tu Luciano evidenzi sempre ( odio questo , detesto quell'altro , amo alla follia quell'altro ancora ) ma che non sempre rispetti del tutto. Cioè , tu hai tutte le ragioni del mondo per odiare o amare qualcosa , come però ce l'hanno gli altri. Definire idiota o ignorante chi non la pensa come te è un pochino arrogante , capisco bene che ti fai prendere la mano quando scrivi a caldo , però direi che già smussando questo tuo lato istintivo eviteresti che qualcuno resti offeso dalle parole che potrebbero sembrare tirarlo in ballo. Lo dico senza nessun intento polemico , solo cercare un modo di discutere senza prevaricazioni in maniera civile , spero capirai questo senza nessun fraintendimento. Detto questo , veniamo alle cover...

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    4. ho dovuto dividere il commento , era troppo lungo , ahivoi....
      Ci sono cover e cover , e ci sono grandi differenze .Primo , se tutti quelli che imparano a suonicchiare si mettessero a fare solo brani propri , direi che il livello sarebbe bassissimo. Il solo fatto che una canzone l'abbia scritta io non ne fa una cosa bella , anzi , anche il pezzo scritto da me che più amo non mi sogno certamente di paragonarlo a le cose che amo di più. Anche perchè ogni mio pezzo in fondo deriva da qualche mio ascolto , e a meno che non si sia dei geni ( e io non lo sono ) sarà sempre paragonabile a qualcosa venuto prima di me. Quindi suonare , da sempre , è rifare qualcosa che qualcuno ha già composto , dalla musica classica al jazz , dal pop al heavy metal , suonare le cose che prima ascoltavi alla radio da soddisfazione ed è tutta scuola gratuita. Poi , imparata la lezione , se si vuole o se ne si hanno le capacità , si può tentare la composizione. Senza l'ascolto ripetuto e senza la distruzione di dischi e nastri per imparare un pezzo , oggi non saprei suonare. Ammesso che sappia suonare... Le cover anni 60/70 eranosi un modo per vendere dischi e fare soldi , ma anche per diffondere la nuova musica in un paese dove c'era solo la tradizione italiana , ferma e indissolubile. Il beat e il rock , nati lontano da noi , vennero importati così , per poi prendere vita propria negli anni a seguire ma tutto è partito dalle cover. Magari non le ha mai incise , ma Battisti dal vivo amava rifare brani R&B di autori stranieri , e su quelle cover tra amici costruiva i suoi successi . Probabilmente , e lo disse lui , senza le novità che arrivavano da oltremanica e oltreoceano , Battisti non sarebbe stato il Battisti che conosciamo . I suoi brani sono pieni del pulsare del blues , del rithm&blues e del rock , che lo distaccarono dalla tradizione italiana. Tradizione che piegò al suo sentire la musica , e la portò ad un connubio innovativo a quei tempi.
      La cover di the road fu un omaggio , Dalla certo non era uno a cui mancava ispirazione ( in quegli anni scriveva i suoi pezzi migliori , per lui e per altri ) per cui rifare un brano e proporlo ad un mercato nuovo a volte può essere propedeutico , e non sminuisce ne l'originale ne tantomeno la nuova versione , magari anche solo per far cantare una bella canzone a chi non riesce a farlo in inglese. Ad esempio il cantante del gruppo con cui suonavo negli anni 90 proprio non riusciva a cantare in inglese , e quando proponevamo un brano lui al massimo lo cantava sostituendo le parole. Non una traduzione , ma proprio un altro testo che inventava , anche al momento. Il mondo è bello perchè vario...Per finire ( e mi scuso con chi legge per l'enormità del mio commento ) io amo fare cover , per me , e soprattutto per cantare insieme agli amici , condivisione per me insormontabile. Da sempre ( cioè da più di 40 anni ) quando ci troviamo con gli amici si tira fuori una o più chitarre e si suona. E cantare insieme brani scritti da noi è poco coinvolgente , mentre ci sono canzoni che tutti conoscono e amano , e che cantate insieme hanno un valore superiore a quello intrinseco. Io sono così , per me è la via giusta , che probabilmente sarà diversa dalla tua e da quella di molti altri cookers . Non la rivendico ma la difendo , rimanendo nella bellezza delle diversità che confrontandosi creano l'humus per un mondo migliore. Cosa che i talebanesimi di certo non fanno (e non hanno mai fatto ).

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    5. Ah , per finire ... apprezzo comunque molto che ti piaccia la mia versione , non sei di gusti facili e questo mi fa piacere , un punto di contatto si trova sempre , no ? Ciao :-)

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    6. una analisi che condivido a pieno, anche se come sai, anzi come sapete, mi piace suonare la mia musica, (che poi nasce sempre dalle contaminazioni di quello che ho ascoltato per anni, per cui diciamo che i miei brani sono stravolgimenti di ricette già esistenti), assodato ciò, come diceva qualcuno più titolato di me: la musica non è di chi la compone ma di tutti, ed ogni volta che viene suonata da qualcuno, assume un'aura diversa, data dalla sensibilità e dal sentire di chi la suona, quindi le cover hanno una dignità che va aldilà dello scimmiottamento anzi, servono proprio come hai detto tu, a fare da collante tra chi le suona e chi le ascolta, ed inoltre hanno il pregio di avvicinare più persone possibili alla musica; sono certo che se facessi un concerto di un paio d'ore solo dei miei brani, dopo mezzora, la gente si romperebbe le palle al tal punto da andare via, non per nulla anche i più grandi tipo Tommy Emmanuel (che ho visto dal vivo), in concerto dedicano gran parte del tempo alle cover, ci sarà un perchè.....

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  10. Tommy Emmanuell è un esempio calzante : un grande , che ha scritto brani molto belli , ma che dal vivo si diverte , si emoziona e fa emozionare con tante cover. Certo , lui è talmente bravo che i brani rifatti prendono vita propria , e non è il solo . E aggiungo che alcune cover sono meglio degli originali ! With a little help from my friends di joe cocker fa impallidire la versione dei pur grandissimi Beatles. Per quel che mi riguarda non mi ritengo bravo nello stravolgere i pezzi ( anche se l'idea di comfortably numb swingata è stata mia , e non è affatto male ) piuttosto è facile trovare qualcosa di me nelle cover che faccio , sempre e comunque. Ognuno fa quel che può , come può e come più lo appaga.

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  11. Nelle cover ci sguazzo con una visione abbastanza semplice: per quanto bravi mi annoiano tutti gli imitatori (ad esempio le tribute band mi mettono quasi a disagio), mentre mi interessa chiunque ci mette del suo. E' quello che cerco di fare costantemente col mio gruppo. Spesso basta poco per trasformare una vecchia canzone in qualcosa di nuovo e diverso, ma è proprio nella ricerca di quel poco che sta il lavoro più interessante, divertente e appagante. Quando senti che quella canzone, anche se in piccola parte, sta diventando significativamente diversa da ciò che era, cioè sta diventando tua. E' un procedimento che obbliga a cercare soluzioni personali e ad essere creativi forse tanto quanto nella composizione (in fondo arrangiare non è poi molto diverso dal comporre). D'altra parte prendere la musica di altri e riproporla trasformandola in qualcosa di proprio è una pratica antica quanto la musica stessa e spesso ha costituito il campo di prova per nuovi stili che poi hanno rivoluzionato il corso della musica. Trovo che le cover - intese come rifacimento e non come copia - abbiamo una loro grande dignità e siano una delle più belle testimonianze di come cambiano i tempi. Attraverso le innumerevoli cover di certi brani, si potrebbe fare un compendio di storia della musica.

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    1. (arrangiare non è poi molto diverso dal comporre): nell'ambito delle canzoni sappiamo che il grosso del lavoro spetta all'arrangiatore, perchè l'autore spesso ti dà solo una melodia e una manciata di accordi. Ed è lunga la sequela di canzoni anonime che poi sono diventate famose proprio grazie a delle cover. Prova del fatto che spesso conta più il "come" del "cosa"!

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    2. Certamente, cari Stefano, Mimmo e Mirco...e chi dice il contrario? Le vostre considerazioni sono piu' che leggittime e condivisibili, soprattutto quelle di Mirco che ha centrato il problema come meglio non si poteva ed io sono d' accordissimo con lui in tutto!
      Per il carattere, purtroppo sono cosi', caro Stefano, cosa ci posso fare? Spararmi, come diceva Toto', ahahah (...e che te ne frega a te, poi ci facciamo 4 risate!" XD da -.Toto', Peppino e la dolce vita.-)?!?
      Comunque, come vedi hai molte piu' frecce al tuo arco per argomentare il caso ed io non posso fare altro che prendere atto delle tue considerazioni e meditarci su :).
      Per il fatto che mi piace la tua versione di The Road, beh, ma caro Stefano: a me piacciono TUTTE le tue registrazioni, tutto quello che fai, i tuoi pezzi etc.; non solo, ma mi piacciono anche tutti quelli che fanno anche Mimmo e Max! E naturalmente adoro anche il gipsy style di Mirco.-

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    3. Ma no , dai , spararsi è davvero eccessivo . Direi un paio d'ore in ginocchio sui ceci possa bastare eheheheheh Ahò , sto a scherzà Lucià , nun te la prende :-)))))

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    4. Ahahah! Non posso! Purtroppo a causa del mio mestieraccio da imbianchino, le mie ginocchia hanno gia' dato e sono gia' belle e scorticate, eheheh...Magari dico un sacco di Paternoster e qualche Ave o Maria, ma cosi', da seduto, o magari disteso, quando faccio training autogeno :-)

      -.Per Mimmo.-

      Hai ragione; infatti quando, davanti a gente assiepata, faccio Il ragazzo della via Gluck, o Soli, o Storia d'amore (imitando la voce di Celentano, perche' le canzoni di Celentano DEVONO eseere cantate con la sua voce :-D), tutti li' vicino a sentire, mentre se accenno ai miei pezzi strumentali chitarristici, il capannello si dirada e sono interessati a rimanere solo chitarristi, appunto! XD
      Tommy e' un caso a parte, direi unico. Beato te che lo hai visto!

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    6. Oddìo, se proprio fosse necessario, ci sono i piccoli calibri. Il 22 è come una suppostina per bebè..😉

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    7. No! O calibro 45 o nada! Claro?!? Tex Willer dixit!

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  12. Complimenti Stefano, bella interpretazione!

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    1. Ueilà , Grazie ! Se avessi saputo come contattarti ti avrei chiesto di suonare la parte di violino e vi risparmiavo l'armonica :-)))))))

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