domenica 22 gennaio 2017

Si può fare!

Questa strabiliante performance del gruppo di Chris Thile mi da l'occasione per riaprire la vecchia questione sulle diverse possibilità di amplificare un gruppo acustico. La situazione è quella degli ormai famosi Tiny Desk Concert dove ci si esibisce in uno spazio angusto, con strumenti prevalentemente acustici e di fronte a pochi microfoni che amplificano l'ambiente. Ma il gruppo di Chris Thile va oltre: un microfono solo per quattro musicisti! E' una scelta precisa, nell'ambito di una musica popolare raffinatissima che conserva la vivacità e le sonorità amichevoli del Country, ma lo interpreta con una scrittura talmente complessa da elevarlo quasi a musica colta da camera.
Come se non avessero già abbastanza da fare, i musicisti sembrano danzare di fronte all'unico microfono per far emergere a turno le parti principali dell'arrangiamento, cosa che rende l'esibizione ancor più spettacolare (e fortuna che almeno il chitarrista e il bassista infilano un paio di stecche dimostrando che sono umani anche loro!).




Scendendo coi piedi per terra, continuo a pensare che utilizzare pochi microfoni per riprendere un gruppo acustico sia tutto sommato possibile con tutti i vantaggi che ne conseguono: suoni acustici naturali, niente impicci sul palco e molta attrezzatura in meno da portarsi dietro.
Mi sembra già di sentire i primi commenti: "voglio vederti con un microfono solo su un palco all'aperto e la gente intorno che fa casino!". E allora ecco lo stesso gruppo amplificato con un solo microfono a una festa campagnola.



Forse il problema più grosso di questa scelta è proprio quello di convincere i musicisti a volerla fare, imparando a suonare in modo diverso e a rinunciare alla maledetta manopolina dell'ampli personale che a volte ti consente di aggiustare le cose, ma più spesso le complica agli altri. Certo è una soluzione estrema, non sempre percorribile e legata anche all'organico strumentale, ma credo che possa valere la pena di lavorarci sopra e tentare.
Insomma, come diceva il compianto Gene Wilder:

33 commenti:

  1. Due appunti:
    1) Chris Thile bara! Ovvero il suo mandolino ha un pickup, dato che esegue molto spesso parti solistiche ed è uno strumento che non ha un gran volume ...
    2) Non c'è una batteria, neanche minimale, cajon o altri strumenti a percussioni che altererebbero questo delicato equilibrio ...
    Quindi SI PUO' FARE, ma con qualche accorgimento e ... sparando al batterista!

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    1. Per il punto 1 mi permetto di dissentire :)
      Tra le note del video completo di Tiny Desk (io ho preso un singolo brano) si dice: "Nickel Creek was made to sing and play around a single microphone, so a Tiny Desk Concert seemed inevitable".
      E' vero che il mandolino di Thile ha un premp con jack attaccato alla tracolla, ma a giudicare dalle inquadrature sembra scollegato, soprattutto per come se lo toglie di dosso senza impicci nel finale. Preamp via radio, dici? Forse, ma vista la situazione non direi anche perchè il mandolino è uno degli strumenti che in un gruppo "buca" di più! Poi la situazione sembra confermata nel secondo video, dove forse l'unico che "bara" è il bassista (in effetti ha un cavo che scende lungo il puntale).
      Concordo invece sul punto 2, anche se col giusto spazio a disposizione si potrebbero tenere a distanza gli strumenti con la voce più forte, come i fiati (vedi i Lake Street Dive). Idem per le percussioni e a patto che la batteria sia di dimensioni ridotte e suonata con fruste o spazzole.
      Certo è una scelta che pone parecchie incognite e non sempre possibile, ma questi video mi sembrano incoraggianti.

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    2. Si in effetti non avevo osservato le inquadrature alla fine. Il cavo che scende lungo il puntale del contrabbasso si vede anche nel primo video ... e anche il violino ha un pickup, ma è evidentemente non collegato.
      Nel secondo video Chris Thile e la cantante/violinista si spintonano quasi, per avvicinarsi al microfono. Ci vuole un buon numero di prove anche per i movimenti di questo balletto davanti al mic!

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    3. Per quello dico che una soluzione del genere richiede di imparare a suonare in modo diverso. Le dinamiche le devi ricavare anche con la distanza rispetto al microfono quindi... si balla! Per noi che siamo abituati a inzeppare il palco di microfoni e ampli personali, a restare fermi di fronte al proprio monitor e a dipendere necessariamente da un mixer può sembrare una soluzione impraticabile, ma per molti gruppi blue grass et similia è una pratica comune.

      [video]https://www.youtube.com/watch?v=EFjO51wtSlI[/video]

      Spesso nei live usano anche un microfono a testa, ma il gioco di regolare continuamente la distanza dal proprio microfono rimane.

      [video]https://www.youtube.com/watch?v=dW2KJR4i-mM[/video]

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    4. Sarebbe bello sapere che tipo di microfoni usano.

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    5. Sono sicuramente a condensatore , configurati omnidirezionali. Il mio rode ha la possibilità di avere tre figure : cardioide ( davanti al mic ) a 8 ( Davanti e ditro ) e omni che riprende tutto il panorama a 360° . Chiaramente devono avere il diaframma largo , quelli che ce l'hanno stretto sono direzionali e infatti sono quelli a "fucile" usati per essere puntati , ad esempio , verso un dato punto della chitarra , buca,manico o dove si vuole . I microfoni a condensatore sono ottimi in studio , ma live portano delle problematiche ben conosciute ( oltre al fatto che sono molto fragili ) tipo rientri indesiderati di suoni anche marginali, otre ai feedback. Quindi sparare al batterista ma pagare un ottimo fonico :-)))))))

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  2. Tutto molto bello , sembrerebbe l'uovo di colombo , anche se poi ( come sempre ) bisogna provare sul campo in prima persona. Io ho un solo grande dubbio , che probabilmente vale solo per me che sono una pippa : senza monitor , per quanto si suoni non ad alto volume , in mezzo a 4/5 strumenti c'è il rischio di non sentirsi . E se io non mi sento mi sento perduto !!!! Se fai solo strumming e accompagni , forse puoi farcela , ma già dei riff o proprio un solo , senza ascoltarsi , per me è improponibile. Ripeto , sarà sicuramente della mia poca professionalità e dall'ansia che ne consegue , ma ho visto anche fior di professionisti fermare un concerto perchè non si sentivano. Ma anche questo è da provare...

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  3. Suonare senza batteria semplifica enormemente le cose ma introduce alcune difficoltà di natura tecnica e psicologica. Quanto al primo punto è evidente l'esigenza che si vada tutti perfettamente a tempo (il che non sempre avviene tra i dilettanti). Vi sono poi alcuni strumenti (ad es.il basso ma spesso anche il mandolino o la chitarra) che dovrebbero "sacrificarsi" a questa esigenza e, soprattutto nel genere folk-country, mantenere una ritmica alternata, semplice, con appoggi chiari e precisi, senza variazioni o accentazioni diverse.
    E qui entriamo nella psicologia del dilettante che, volendo dimostrare chissà che cosa, tende a fare molto di più del necessario, con l'unico risultato di sporcare la base ritmica.
    Perchè lo fa? Semplice: perchè è un dilettante e suona per divertimento personale perdendo completamente di vista l'insieme.
    Spesso lo faccio notare ai miei pards: "fai meno note, tieni un suono pulito...ecc. ecc.". Però mi rendo conto di rompere i c......i e allora cerco di moderare.
    Ma quanto è difficile convincere ad ascoltare il risultato globale e non solo se stessi! Registro sempre tutto e poi riascoltiamo la prova...ma la strada è lunga.
    Se guardo una orchestrina professionale di liscio (la nostra triste accezione della musica folk), il bassista e il chitarrista fanno il loro noiosissimo lavoro zum-pa-pa e stop. Tutti gli svolazzi, gli assoli, le variazioni sono compito del solista che spesso è un clarino, un sax o una fisarmonica. I ruoli sono rigidi, divertimento zero, si suona (quando va bene e non si usano basi) solo per soldi.

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    1. C'è da dire anche che in questa musica basso e chitarra fanno il lavoro umile e prezioso della ritmica, ma di solito a turno hanno anche il loro momento di gloria, un po' come nel jazz, con cui questa musica ha molto a che vedere secondo me, come dimostra l'interesse di grandi chitarristi come Frisell o J Lage e gli sconfinamenti nel jazz, già molti anni fa, di artisti come Grisman, Tony Rice e Bela Fleck.

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  4. aggiungo anche che il primo di questi ragazzi che capita qui da noi lo dobbiamo andare a sentire dal vivo, primo perché ne vale la pena, secondo perché così vediamo se lo fanno per davvero.

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  5. "una musica popolare raffinatissima che conserva la vivacità e le sonorità amichevoli del Country, ma lo interpreta con una scrittura talmente complessa da elevarlo quasi a musica colta da camera"
    Questo è esattamente quello che apprezzo di questa musica e che me la ha fatta ascoltare parecchio i questi anni, il tipo di di interpretazione, che potrebbe essere applicato anche a generi molto diversi e "tradotto" in questa forma. Quando sento queste cose fatte con la batteria e la telecaster, i volumi da palco ecc., la magia si dissolve e rimangono quattro accordi da liscio.

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    1. Questi comunque sono musicisti eccelsi
      Volendo dedicarsi al genere, purtroppo, al mio livello bisogna semplificare tanto, semplificare e curare al massimo la precisione. Insomma non ho troppe carte in mano da giocare.
      Senza batteria, distorsori e diavolerie varie, senza l'impatto del volume da sbrago, non c'è alcun modo di barare. E' questo che mi piace.

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    2. pure a me piace, è un po' come suonare in un quartetto d'archi, si tratta di cambiare mentalità, stare più attenti alle note che si suonano (ma come, non suoniamo sempre le stesse parti scritte e corrette?), io pure avrei qualche difficoltà col tempo. Secondo me è una crescita, poi come calare tutto questo nel contesto della musica dal vivo in Italia, beh, non è compito nostro...

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    3. Credo che questo sia il nocciolo della questione: siamo abituati a barare. Compresi tanti professionisti. Per questo dico che quella soluzione obbliga ad imparare a suonare diversamente (e meglio!). E la cosa sembra possibile perchè in quell'ambito musicale lo fanno in tanti. In rete si trovano centinaia di video di orchestrine country amatoriali che suonano live con pochi microfoni e tutt'al più qualche monitor che rimanda il master a tutti. Hanno imparato a suonare così.
      Le controindicazioni riportate da Stefano e il Rev sono verissime e dimostrate, ma come loro stessi dicono, riguardano le impostazioni sbagliate di tanti dilettanti anche bravi. Il punto è che quella scelta di amplificazione obbliga a suonare meglio e può diventare un momento di crescita notevole. Certo non è gratis, sicuramente all'inizio si suda e si impreca, ma poi arriva il bello: il suono vero degli strumenti, l'intesa con gli altri musicisti, il feeling e non ultimo il piacere di arrivare sul palco con poca roba e suonare quasi subito.
      Secondo me gli ostacoli veri sono quelli di tipo psicologico che riporta il Rev. Se non si vuole rinunciare alle proprie abitudini e si punta a un divertimento immediato allora si continua come sempre. E' una scelta più che lecita. Io dico solo che è possibile muoversi diversamente. Non è facile, ma gli esempi non mancano.

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  6. Non a caso questo modo di suonare ha affascinato un geniaccio come yoyo ma.

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  7. Less is more, recita il detto.. Ed è vero, su, ammettiamolo. Io ho sempre suonato da solista anche le rarissime volte in teatro, eccezion fatta per qualche esibizione 'collettiva' (quando i 'collettivi' erano politici, il privato era politico, il politico era preminente e.. ci siamo capiti). Era fantastico arrivare e suonare, salutare e girare i tacchi senza impicci. Al punto, al cuore della cosa. In alcune occasioni (vale a dire quando c'erano) il 'collettivo' usava DUE microfoni, incredibilmente.. E ci si divertiva davvero.. (Questi sono bravi, ma bravi..)

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    1. che tipo di musica suoni Claudio?

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    2. Io suono chitarra e armonica, nel 'repertorio' (bum!) ho praticamente tutto Dylan (acustico, s'intende), blues, Folk americano. Non ho mai voluto elettrificare le acustiche proprio per un'avversione alle complicazioni, a intrattenermi oltremisura sul palco. Io arrivo presto, vado via presto e naturalmente non pulisco il woofer..☺

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    3. ah ah , grande Claudio ;-)

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    4. ahaha, allora ne sai qualcosa di queste situazioni! Immagino però che userai due microfoni, uno per voce armonica e l'altro per la chitarra.
      ci farai sentire qualcosa spero...

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    5. Uh, vedi, tempo fa dicevo in queste pagine che non dispongo di trabiccoli per la registrazione audio e/o video. Potrei solo ricorrere all'ipad o all'iphone, ma devo dedicare un tempo che al momento purtroppo non ho. Spero di fornire il più tardi possibile un documento sonoro della mia insipienza totale..☺
      Due microfoni? Assai raramente, cioè quasi mai. Ma il trucco consiste nell'alzare la chitarra quasi quasi in verticale e sparare dentro al microfono per farsi sentire.. Quando non esce una zuppa fracassona e incomprensibile, funziona!

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    6. Inoltre, quando si è in due o più a gravitare intorno a un solo microfono, puntare la paletta al soffitto risolve un sacco di problemi di spazio e movimento..

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    7. (fa il modesto, ma la sa lunga! :D)

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  8. Io non potrei MAI suonare con ed/od insieme ad altri! Mi trovo solo da solo, anche perche' mi piace suonare solo pezzi composti da me solo o solo da me riarrangiati. Soprattutto non sopporterei un altro chitarrista e la batteria mi fa venire l' orticaria. Inoltre il tempo per me non esiste, lo creo io battuta per battuta e la classica strofa di 2, o 4, o 8 battute per me non ha senso, ne' ha senso che gli altri debbano battere il piede o ballare.
    Quando io suono, se c'e' qualcuno davanti, deve stare solo ad ascoltare.-

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    1. -. Ugh! Ho detto. Parola di Kociss, capo Chiricahua apache.-

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  9. E bhe, Mirco, certo che si può, pensa negli anni 20/30 del secolo scorso, una orchestrina che si esibiva alla radio, quanti microfoni avrà avuto a disposizione?

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  10. i miei amici G-Runners che fanno solo ed esclusivamente bulgaro, anzi potrei proprio dire che sono dei talebani del bulgaro :-))) usano lo stesso sistema. L'unico mic, un samson c1, serve al cantante e via via ai vari strumenti che posizionandosi davanti al microfono eseguono l'assolo. Il bluesgrass è eseguito alla velocità della luce, non c'è tempo per ghirigori, abbellimenti vari, il tutto tempo per dimostrare quanto sei bravo sono quelle in cui esegui la strofa in strumentale con tutte la variazioni che riesci a metterci dentro. :-)))

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    1. Sono convinto che si può fare!
      (ma cos'è il bulgaro?)

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    2. molto bravi comunque i G runners!

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    3. Trovati: molto molto bravi! (e poco bulgari :D)

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  11. Questi son pure bravi, ma non certo dei fenomeni. Un solo microfono e stop. Forse c'è l'amp per il contrabbasso (forse...)

    [video]https://www.youtube.com/watch?v=1BFtbuIAo08[/video]

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