Su queste pagine spesso siamo abbastanza severi - e
giustamente! - con le recenti politiche di casa Martin. Sintetizzando,
cosa non mi piace: il divario sempre crescente tra i modelli standard,
ovvero la linea di produzione classica, e quei modelli che in qualche
modo provavano a reinterpretare in chiave moderna certe caratteristiche strutturali ed estetiche della tradizione antica, peraltro riuscendoci benissimo.
Questa tendenza è culminata nell'addio alla serie Vintage, di cui facevano parte ad esempio le fortunatissime OM-28v e 00-18v, chitarre che hanno sempre raccolto ottimi consensi tra appassionati ed esperti.
Il gap di cui sopra oggi è diventato economicamente incolmabile, dal momento che si salta direttamente dalle serie standard alle lussuose riedizioni ciecamente fedelissime e di conseguenza fuori portata della stragrande maggioranza degli appassionati.
Unica via di mezzo rimasta, l'incomprensibile serie Retro, che di retrò ha ben poco, in quanto ricalca quasi esattamente le caratteristiche dei modelli standard con l'aggiunta di un sistema di amplificazione che promette sonorità vintage e di un 'modernissimo' manico performing artist e che insomma non ha mai esattamente convinto la platea di Fingercooking.
Il tutto sugellato da un aumento di prezzi che in Europa è ancora più marcato a causa del cambio euro-dollaro.Questa tendenza è culminata nell'addio alla serie Vintage, di cui facevano parte ad esempio le fortunatissime OM-28v e 00-18v, chitarre che hanno sempre raccolto ottimi consensi tra appassionati ed esperti.
Il gap di cui sopra oggi è diventato economicamente incolmabile, dal momento che si salta direttamente dalle serie standard alle lussuose riedizioni ciecamente fedelissime e di conseguenza fuori portata della stragrande maggioranza degli appassionati.
Unica via di mezzo rimasta, l'incomprensibile serie Retro, che di retrò ha ben poco, in quanto ricalca quasi esattamente le caratteristiche dei modelli standard con l'aggiunta di un sistema di amplificazione che promette sonorità vintage e di un 'modernissimo' manico performing artist e che insomma non ha mai esattamente convinto la platea di Fingercooking.
Martin 000-18 pre 2014 |
Martin 000-18 post 2014 |
Ferme restando le caratteristiche di base della storica triplo zero dal top in abete e fasce e fondo in mogano, rispetto al modello precedente, queste sono le differenze che saltano all'occhio:
- ponte e tastiera in ebano invece che in palissandro;
- catene scalloped da 1/4 (stile pre-war) invece che non scalloped da 5/16
- maggiore larghezza al capotasto: 1 e 3/4 invece di 1 e 11/16, a cui si accompagna un maggiore spazio tra le corde al ponte;
- meccaniche aperte vecchio stile al posto di quelle chiuse
- verniciatura "aging toner" per il top
- battipenna tartarugato invece che nero
oltre ad altre piccole modifiche stilistiche.
E' dunque una 000-18 standard che sembra strizzare molto l'occhio alla compianta 00-18v, il che mi sembra la cosa migliore che abbia fatto Martin da un bel po' di tempo a questa parte.
Qui una prova:
Facendo una rapida ricerca , ho notato che questo modello è poco presente nel mercato italiano , almeno nei siti più noti. Ci sono parecchie retro , ma di questa 2014 , con le sue belle specifiche ( confesso che mi attizza ) forse ne ho vista solo una intorno ai 2500 euro.
RispondiEliminaPerchè ? Domanda retorica...
siamo sempre lì: il prezzo è aumentato parecchio, in linea con tutte le altre martin (fino a un paio d'anni fa la 000-18 costava intorno ai 2000, se non meno) e la distribuzione italiana latita a favore dei modelli pseudo-moderni come la retro. cmq questa qua è davvero interessante!
EliminaCome dico più sotto, il prezzo è circa quello che aveva la 00-18v. Non sono bruscolini (io la comprai quando il dollaro valeva 1,30!!!), ma tra le Martin "di razza" è sicuramente la meno costosa.
Eliminasi questo è un modello che mi attizza non poco, 2500 eurozzi non sono certo pochi, ma siamo nella media della fascia qualitativa, poi c'è sempre da dire che un conto è il prezzo di listino ed un'altro lo street price, peccato però che queste chicche in Italia siano difficili da trovare, diciamo che il nostro non è un mercato appetibile per la Martin, forse perchè di chitarre in Italia non se ne vendono così tante come nel resto d'Europa? bho??!?!?
RispondiEliminache ci vuoi fare siamo pur sempre periferia dell'impero!
EliminaConcordo, modello azzeccato, 2500 però non sono pochi, specie se si investono in un buon usato.
RispondiEliminal'ideale sarebbe trovarne di usate, ma sono ancora troppo recenti mi sa.
EliminaBella notizia! Con le eccezioni della spaziatura corde un filo più stretta al ponte e la sella standard, questa è in pratica la sorella maggiore della 00-18v. E in questa registrazione la ricorda parecchio anche nel suono. Pure la fascia di prezzo è quella in cui si posizionava la 00-18v, non certo economica, ma considerato il listino Martin, con un ottimo rapporto qualità/prezzo. Forse a Nazareth si stanno ravvedendo! :)
RispondiElimina(...peccato per il manico low oval della serie performing artist, una fissa di Martin. Qui ci stava il glorioso modified V, ma non si può avere tutto! :D)
Eliminaecco, il manico low oval su una chitarra così. proprio non possono fare a meno di infilarli dovunque sti manici! ;)
EliminaNon sono un esperto e spesso leggendo le caratteristiche di molti strumenti mi sfuggono certe peculiarità che sicuramente sono importanti, però devo dire che in questo caso le differenze tra i due modelli spingono sicuramente verso un maggior gradimento del modello post 2014, che tra l'altro in mano al barbuto chitarrista si esprime molto bene.. resta il piccolo problema del gruzzoletto da poter spendere...
RispondiElimina;-)
in effetti la 000-18 così riveduta e corretta sembra proprio promettere benissimo soprattutto per gli amanti del fingerstyle. e il manico da 44 mm avrà fatto finalmente la gioia di molti, per non dire delle catene scalloped e più sottili. c'è sempre però quel piccolo particolare del prezzo sempre più alto!
EliminaIo avrei preferito un manico da 46mm, ma la cosa resta sempre soggettiva, così come la forma del retro manico, io ad esempio preferisco manici cicciotti, ma è solo una questione di forma mentis, anche perché se suono con una chitarra dal manico meno corposo e con una spaziatura minore, mi abituo nel giro di mezz'ora.... è che noi chitarrai abbiamo un sacco di fisime, ma è proprio questo il bello 😂
EliminaPuntuale, la copia cino-tedesca!
RispondiElimina000-18 tutta in solido (mahagòooni massìiif!), che però in realtà è una OM (scala da 25,4) e con capotasto da 1-11/16. Insomma, tanto per dire che non è un clone...
Mica male, però!
[video]https://www.youtube.com/watch?v=UFHh_IlFWH8[/video]
Io ho la Sigma 000-M18 anche lei mahagòooni massìiif, ma oibò, non suona così... dipenderà mica dalle mani?
EliminaNoooooo...
;-))))
Questa è la S000M-18. La S all'inizio della sigla sta per all solid. Se la tua è la 000M-18 ha fasce e fondo in laminato, meccaniche chiuse e qualche altro particolare differente ;)
EliminaCosì viene descritta la 000M-18 dal mio rivenditore..
EliminaFinitura lucida con binding nero - Standard Series Model - Fasce e fondo in Mogano - Corpo OOO - Manico in Mogano larghezza al capotasto 42,8 mm scala 25,4" - Tavola in Abete massello Sitka - Tastiera in Palissandro indiano - Meccaniche Grover cromate.
http://www.guitarshop.it/chitarre-e-bassi/chitarre-acustiche/sigma-000m-18.html
Però di inesattezze ne scrivono in tanti, per esempio sul sito Sigma scrivono saddle e nut in osso e in invece è pura plasticaccia..
Elimina;-)))
http://www.sigma-guitars.com/index.php?id=249
ok, tavola abete massello, fasce e fondo quando non specificato sono in laminato, come la tangona! Comunque non è il modello del video.
EliminaGrazie per le specifiche, le differenze ci sono e si sentono, d'altronde il modello del video costa quasi il doppio..
Elimina;-)
suona bene davvero peccato solo per la tastiera stretta!
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