sabato 30 aprile 2016

Note dimenticate (a proposito di amplificazione)

Queste note le avevo scritte circa un mese fa. Poi me ne ero dimenticato. Il post di Stefano me le ha fatte ritrovare:

Credo che a molti di noi, come a me, piacerebbe avere un suono della chitarra acustica che, anche se amplificato, rimanga tale e quale. E' forse una pips questa? Eh sì...
Il batterista che suona con me, che è uno che ne capisce visto che ha una ditta di service audio che lavora in tutta Italia, l'altro giorno mi ha detto:
"Sai c'era un chitarrista che aveva una Taylor: gran bel suono!"
"Già - ho detto -  in questo momento il nuovo sistema Taylor è avanti a tutti..."
"Abbiamo comunque dovuto contenere le frequenze basse, un po' rimbombanti.."

Dunque per quanto il sistema di piezo Taylor abbia indubbiamente una marcia in più, l'amplificazione porta questa incongruenza: bisogna contenere i bassi se il contesto è una band.
La chitarra è risaputo che entra in conflitto con il pianoforte (sopratutto per le medie frequenze) e per certi modi di arpeggio che bisogna evitare ed anche con il basso (sulle relative frequenze ). Insomma non va d'accordo con il 50% degli strumenti di una piccola formazione. L'amplificazione Taylor si rivela bellissima, piena, corposa, la più simile al suono naturale attualmente sul mercato, a patto che si suoni da soli. Se c'è un pianoforte o un basso, il suono si accavalla e vuole in qualche modo tagliato, ridotto della sua ampia corposità. In pratica per portarlo finalmente alla sonorità di un piezo così e così. Però...gira gira che bel risultato.
Taylor ha migliorato e di molto la sua produzione (aumentando anche i prezzi) ma non ha risolto questo che è un problema tipico di chi vorrebbe portare un suono acustico all'interno di un gruppo elettrificato.

Del resto la chitarra è nata come uno strumento solitario, per le signorine di buona famiglia, da camera o, per dirla modernamente, da divano. Il mega impianto da migliaia di watt lo digerisce ancora a fatica.


8 commenti:

  1. Mi sembra che le ovation d'annata avessero un comportamento da palco eccellente , non so se per il sistema di amplificazione o per il materiale della cassa . Comunque , visto che non si può mettere un sistema tarato "solo" sulle esibizioni live con gruppo elettrico , direi che c'è da concentrarsi sul pre a bordo così da equalizzare a seconda dei contesti. Un buon impianto di amplificazione dovrebbe dare queste possibilità , poi sta ad ognuno essere il fonico di se stesso e dosare i bassi ( e le altre frequenze ) a seconda di dove si suona , in quanti e con quali strumenti ci si interfaccia . Naturalmente i professionisti hanno fonici con i controco****i e tutto si aggiusta. Ho visto chitarre improbabili in mano a rokkettari su palchi enormi , eppure si sentivano il giusto .

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    1. Si Stefano, aqnche io credo che l'obiettivo principe, in una chitarra dedicata al palco sia il pre installato a bordo, e secondo me a tutt'oggi quello delle Ovation, non lo batte neppure Taylor, e credo anche che il sistema esafonico installato sotto i ponti delle Ovation Pro series, sia ancora quello che fa scuola, il problema delle Ovation, è che non è apprezzata dai puristi della chitarra acustica, insomma da quelli che masticano fingerpicking a pranzo e cena, chissà forse per il fatto che non è tutta di legno.... insomma per me Ovation batte Taylor 2-1, parere personale, ma vi assicuro obiettivo

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  2. Io ho una Taylor 322e con l'ultimo sistema di amp. Posso confermare che sia il miglior sistema che ho avuto, è molto diverso da un piezo. Mancano (finalmente) quegli acuti sintetici e abbondano i bassi, è vero. Però quando ascolti la chitarra e il suono amplificato (da sola) sono praticamente identici. Subito ci resti spiazzato, lo ammetto, ti sembra che manchino un po' le frequenze alte, in realtà ci sono, io equalizzo con l'eq on board limitando i bassi e aumentando poco gli alti.
    E' senza dubbio vero che da sola suoni benissimo, mentre già col bassista mio amico di scorribande musicali devo mettere il tappo in buca...
    Comunque dopo 35 anni che strimpello penso che per suonare una acustica sul palco con altri strumenti serva una chitarra progettata esclusivamente per quello, e così torniamo al piezo.. un saluto

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  3. Mi viene una considerazione: gira e rigira, noi chitarristi acustici siamo gli unici rompiballe a pretendere di avere sul palco il suono naturale del nostro strumento. E' un desiderio comprensibile, dettato da una passione ammirevole per il nostro strumento che però sfiora il feticismo. In fin dei conti, sul palco amplificato tutti gli strumenti subiscono una equalizzazione non fedele al suono naturale. Non si salva la batteria che non viene mai e poi mai lasciata com'è, non si salva il contrabbasso amplificato col piezo sotto al ponticello, non si salvano i saxofoni. Il fonico deve impostare un mix generale che è per forza un compromesso, dettato dal genere musicale o anche dalla moda.
    Si salvano forse solo gli strumenti digitali, che però riproducono un suono campionato, filtrato e compresso che è già qualcos'altro dal suono originale dello strumento di riferimento. E in molti casi sul palco non si salvano nemmeno quelli (più di una volta mi sono sentito chiedere dal fonico "come lo vuoi il piano?", domanda che escludeva a priori la possibilità di lasciarlo com'è).
    Credo non ci sia pezza. L'unica situazione in cui è possibile rincorrere il suono naturale della chitarra è quella data dalle tipiche formazioni bluegrass, solo voci e strumenti a corde. Niente batteria, niente fiati. Lì sanno come amplificare tutto coi microfoni esterni, il fonico sa cosa fare, sanno come muoversi i musicisti davanti ai microfoni.
    Le altre situazioni musicali risentono di insormontabili difficoltà tecniche, ma anche di mode acustiche. Per molti il suono della chitarra acustica è quello del piezo, cioè quello che esce dalla maggioranza dei palchi anche professionali. Con buona pace dei nostri desideri. Ma non dobbiamo per questo gettare la spugna, prima o poi...

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  4. Seconda considerazione: viste le frequenze da tagliare, forse la chitarra ideale da palco è una bella 00 con cassa in laminato...

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  5. Come avete ragione !! Io suono con un pianista-tastierista e la mia Tangona, anche se fa sempre bene il suo sporco lavoro entra sempre in conflitto con le note che escono dal Casio Privia. Solo quando seleziona "Strings" violini o archi che dir si voglia riusciamo ad ottenere l'effetto che desideriamo. Con il pianoforte, che per il mio socio è la scelta preferita, ci sono sempre problemi di accavallamento di frequenze, e alla fine vince sempre lui sulla chitarra..
    ;-)

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    1. segagli le prime falangi così impara

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    2. Potrebbe essere un'idea.. e poi potrebbe accompagnarmi con il tamburello con i sonagli..
      ;-)))

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