domenica 5 maggio 2024

Clive Caroll al Folk Club di Torino - 3 maggio 2024

Clive Carroll è uno dei miei chitarristi preferiti  (in questo momento direi il preferito): apprezzo molto il suo tocco  di straordinaria espressività sia come dinamica che per il timbro, la tecnica eccellente con cui esegue passaggi impossibili con una naturalezza tale da farli apparire semplici, l'ecletticità nella scelta dei brani che suona.

Attualmente sta effettuando un tour in promozione del suo recente album doppio "The Abbot" interamente dedicato alla musica di John Renbourn e ovviamente non potevo mancare al suo concerto qui al Folk Club di Torino. Il concerto è stato entusiasmante e la scaletta eseguita molto ampia e varia: oltre a diversi brani di  Renbourn tratti dal suo nuovo disco, ha suonato le sue composizioni più note (Eliza's Eyes, In the deep, Lady of the Valley), standards jazz (Round Midnight, Goodbye Pork Pie Hat, Blue in Green), musica irlandese, brani di chitarra classica contemporanea. Nonostante il pubblico fosse abbastanza ridotto a causa di un violento temporale scoppiato poco prima del suo concerto (i "turineis bogianèn" non si smentiscono mai), non si è risparmiato e dopo due ore e mezza di concerto ha ancora eseguito tre bis e si è concesso, colloquiando giovialmente e con sottile humour inglese, ad autografare i suoi cd e a farsi riprendere nei selfie con gli ascoltatori entusiasti.

Vi allego alcuni video che ho ripreso con il cellulare (la qualità è scarsa e si sentono tutti i rumori di fondo del locale e del pubblico...)





11 commenti:

  1. Non ho detto nulla della strumentazione che ha usato per il concerto, tra l'altro abbastanza essenziale. La chitarra è il modello OMX del liutaio Ralph Bown, amplificata con un pickup magnetico alla buca e un microfono AKG414. Il cavo del pickup passava in un pedalino Boss azzurro (credo sia un chorus) e andava ad un preamplificatore della Raven Labs (lo scatolino rosso che si intravede a sinistra di Clive, ne parla anche Daniele Bazzani nel suo video "Come amplificare la chitarra acustica 2"). Il microfono andava invece direttamente al P.A. del folk club. Inoltre c'era un microfono dinamico per la voce, che ha usato soprattutto per introdurre i pezzi che ha suonato e un paio di brani in cui ha anche cantato.

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    1. Deve essere stata una bella serata, ci scommetto. Ultimamente anche io uso un magnetico, che oltretutto ha anche un mini microfono a condensatore e i due suoni sono miscelabili ( lo schertler Ag6 ), e anche io uso il chorus boss dall'inconfondibile colore celeste. Insieme al riverbero dello zoom AC2 mi permettono di colorare, all'abbisogna, il suono. Questo sistema mi permette infine di usare la mia vecchia Aria che fino ad ora, poichè sprovvista di amplificazione, ho sempre evitato di portare sul palco. Ora posso dire di avere almeno una cosa in comune con il grande Clive 🤣🤣🤣

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    2. Si, è stato veramente un concerto eccezionale. Era da prima del covid che non seguivo un concerto dal vivo e devo dire che essere lì, a pochi metri dal chitarrista, è proprio una cosa diversa, apprezzi tutte le sfumature e Clive suona con una fluidità ed una scioltezza che fa sembrare semplici cose tostissime. Con la sua sensibilità e la tavolozza di sfumature espressive che padroneggia, ha reso ancora più belle le numerose composizioni di John Renbourn che ha suonato nell'arco della serata.

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  2. Se vi interessa ho scoperto che ha pubblicato sul suo sito, nella sezione News, una trascrizione realizzata da Eduardo Anderez dello standard "Blue in green", nell'esecuzione al concerto tenuto a KulturGut in Bechtolsheim, Germania. Clive ne sottolinea la fedeltà della trascrizione con sottile ironia: " I think he did a great job. He's even managed to accurately notate all my mistakes".
    Il link è https://www.clivecarroll.co.uk/uploads/3/4/7/0/34706504/blue_in_green_-_c_carroll.pdf

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  3. Perdona la mia ignoranza, ma non lo conoscevo, è con questo post, mi hai dato l'opportunità di ampliare i mie orizzonti musicali, hai ragione: suona con una disinvoltura da fare invidia, facendo sembrare semplice ciò che semplice non è

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    1. Ahi, Ahi, Mimmo la memoria fa cilecca...
      https://fingercooking.blogspot.com/2019/12/vorrei-suonare-cosi.html?m=1
      https://fingercooking.blogspot.com/2020/11/clive-carroll-online-concert.html?m=1
      https://fingercooking.blogspot.com/2021/10/ripropongo-con-piu-sentimento-con.html?m=1 .
      Il primo e l' ultimo li avevi pure commentati!

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    2. C'hai ragione... Non è che la memoria fa cilecca, è che me so rincoglionito proprio... 😂 😂 😂 😂

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  4. Grande Clive e grande Beppe, ero certo che ci saresti andato. Al di là della qualità dell'audio mi sembra che abbia un suono enorme, che poi non è solo una questione di strumentazione come noto. Lui tira fuori una quantità di colori e di espressioni che è incredibile, cura tantissimo il suono, forse più di un concertista classico. Poi se ha suonato qualche standard mi è ancora più simpatico.

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    1. Ciao Giancarlo! Concordo, la sua paletta espressiva è veramente molto ampia e si sente il suo background di studi classici. Veramente un grande!

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  5. Mai sentito. É stata una bella scoperta.

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    1. E' da un po' che lo seguo sul tubo (il primo post che ho scritto qui su Clive è del 2019, vd. il commento di risposta a Mimmo poco sopra) e lo trovo uno dei chitarristi acustici più dotati tecnicamente e come espressività in questo momento. E dal vivo è stato eccezionale, davvero un concerto emozionante.

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