Cribbiochetimamma! Oppure, direttamente, Mammachetipio!
Questi ragazzi e questo signore (ma anche tanti altri come loro), nelle loro stanzette, eseguono questi brani proprio come li facevano Big Bill Broonzy, Blind Blake e Blind Boy Fuller! Esattamente come loro li suonavano e cantavano 100 anni fa! Pur se anche con un minimo di personalizzazione, ma questo e' piu' che legittimo.
Le esecuzioni originali di questi grandi bluesmen del secolo scorso dicono che e' proprio cosi' e del resto ascoltandoli e seguendoli sulle varie trascrizioni di Stefan Grossman, direi che al riguardo non sussiste ombra di dubbio.
Non ho visto mai fare niente del genere da parte di chitarristi nostrani, nemmeno da quelli piu' dichiaratamente e marcatamente appassionati del genere e dello stile.
E se lo fanno, i risultati non sono mai nemmeno lontanamente paragonabili, ne' lo e' la loro credibilita'.
Beh, a questo punto ho doverosamente concluso che per noi tutti sarebbe meglio "togliere mano" fin da subito e appendere la chitarra al chiodo, anzi, forse meglio, buttare magari le nostre beneamate chitarre nel caminetto, quest' inverno: almeno serviranno a riscaldare la famiglia!
O, in mancanza del camino, relegarle in soffitta o, mancando lo spazio, buttarle nel primo tombino incontrato sulla strada...
Io comincio sin da domani mattina. E voi ?!?
Io potrei domani pomeriggio...però mercoledì abbiamo un concerto in un parco e sabato sera si replica in un bel cortile.
RispondiEliminaRimandiamo va'.
Quella è la loro musica, sono nati con quel tipo di musica nel DNA, la loro mano destra ha una vita propria, è un martello che va a tempo meglio di un metronomo, la destra, essendo destra, se ne frega di tutto il resto e va come un treno su un binario, dritto alla meta senza fermarsi mai, indipendentemente dagli intoppi che potrebbe eventualmente avere la sinistra o la voce.
RispondiEliminaRagazzi, mandatemi le vostre chitarre che ci penso io a farne brace. Così vi evito gli addii, scene da lacrime e momenti imbarazzanti. Per la martin di Mirco e la moretta di Max vengo io a prenderle...aaahhh, gli amici...non ringraziatemi... :DDDDDDDDDDD
RispondiEliminam'ha detto che con te non ci vuole venire...
RispondiEliminaNon sa quello che perde...😉
EliminaA parte che di chitarristi nostrani, che suonano così, ed anche meglio, (intendo il blues) , ne conosco a mazzetti come gli asparagi, direi che pwr un chitarrista americano, suonare il blues acustico è come per un chitarrista napoletano, suonare la tarantella, e dal basso del mio chitarrismo, molti dei brani che hai postato, li suono anch'io... Per cui: no, Luciano, le mie chitarre non corrono il rischio di essere carbonizzato... 😁😂😂
RispondiEliminapwr=per
Eliminacarbonizzato=carbonizzate
Direi che per quanto mi riguarda le mie dita lavorano meglio sulle 6 corde che sulla tastiera del telefono... Quindi sarebbe il caso che bruciassi quest'ultimo... 🤣😂🤣😂🤣😂🤣
Ecco una buona idea: bruciamo i cellulari !! 🤣🤣🤣🤗
Elimina😂🤣🤣🤣
EliminaStefan Grossman ha vissuto diversi anni in Italia a cavallo tra gli anni '60 e '70 e, come ti può testimoniare Stefano, ha avuto un sacco di allievi a cui ha trasmesso la cultura, i segreti e l'amore per questo genere musicale ed alcuni di questi allievi sono tuttora dei chitarristi noti e di tutto rispetto.
EliminaComunque hai ragione sul fatto che la nostra musicalità ha tutt'altra origine (direi che è stata battezzata con l'acqua del mediterraneo e non del delta del Mississipi), quindi qui da noi rimane un genere "di nicchia".
Dei pezzi postati, riesco ad apprezzare solo Hey Hey, in quanto ripreso nel mitico (per me) "Unplugged" di Eric Clapton, e l'ultimo video con la lezione del distinto signore, che mi sembra eseguito con un "gusto" un po' più moderno. Gli altri mi suonano troppo "vecchi", non mi smuovono granchè.