venerdì 17 luglio 2020

Prove di registrazione - Steppenwolf di Dave Evans

Sto cercando di capire qualcosa sull'arte (direi che è qualcosa in più di semplice artigianato) della registrazione, con gli economici strumenti che ho a disposizione. Ho seguito alcuni tutorial su internet relativi all'home recording, ma confesso che faccio fatica ad orientarmi in questo mondo così complesso: nei video tutorial sembra tutto semplice, ti danno in poche parole un sacco di consigli, ma poi bisogna avere un orecchio allenato a cogliere sfumature minime per saper fare le scelte adeguate.
Questa registrazione è stata effettuata con due microfoni: l'Audio Technica AT2020 , puntato verso il 12 tasto e con panning tutto a sinistra e un berhinger C2 puntato verso il ponte (pan tutto  a dx), entrambi a una quarantina di cm. dalla mia Recordin King ROS616. La scheda audio è una Focusrite Scarlett 4i4 terza generazione e la DAW utilizzata è Reaper.
Ho provato ad utilizzare diversi Plugin di Reaper, basici dal punto di vista grafico, ma con potenzialità notevoli: equalizzatore parametrico multibanda, compressore,  un sofisticato riverbero ed infine un plugin di Black Rooster Audio  che simula il "colore" delle registrazioni analogiche su un registratore a nastro, fornito in bundle con la Scarlett.
Il risultato non mi sembra male, ma ho l'impressione di muovermi in questo campo con la sensibilità del classico elefante in una cristalleria ... mi piacerebbe conoscere le vostre impressioni.


17 commenti:

  1. ciao Beppe, intanto bravo per la tua performance.
    dai miei monitor da studio dove ho ascoltato, mi sembra tutto intellegibile, poi è tutto soggettivo per quanto riguarda il suono, a me ad esempio piacciono di + le riprese che ti danno la sensazione di essere + avanti con lo strumento, nel tuo caso sento la chitarra come se fosse in fondo ed io stessi ascoltando dal fondo di una grande stanza .. ciò non significa che non sia gradevole, è questione di gusti però la registrazione per me è buona.. la mia non è una critica, ci mancherebbe è tutto fatto bene, è solo il mio feedback soggettivo

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    1. Apprezzo molto il tuo feedback: per me è un campo completamente nuovo in cui sto sperimentando. In passato usavo uno ZOOM q3 per registrare video e audio in modo molto immediato: schiacci REC e lasci che faccia tutto lui, senza nessuna postproduzione. Il risultato è decente, ma non certo ottimale ... ora sto cercando di orientarmi con tutti questi plugin, ma le possibilità di intervento ed i parametri da regolare sono veramente tanti e non sempre riesco a percepire i cambiamenti effettivi (anche l'orecchio va allenato ad ascoltare i dettagli).
      La tua spiegazione è molto chiara e credo che sia dovuta alle impostazioni del reverbero, che col plugin scelto sono veramente tante, forse ho un po' ecceduto sia sulla durata che sul mix con il segnale dry ... poi ovviamente tutto è soggettivo.

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    2. si ma alla fine penso che dopo che uno abbia registrato bene la sua demo o song o cover, e il suono sia chiaro e scandito, titto il resto diventa una questione di gusto personale, poi anche gli ambienti casalinghi dove registriamo sono un terno al lotto, se non ci sono ambienti trattati non sempre viene una qualità di ripresa che sia paragonabile ad uno studio professionale, si cerca sempre un buon compromesso.. però siamo in un epoca che è avanti anni luce rispetto a 25 anni fa, e in casa si riescono a fare registrazioni che hai tempi se le sognavano.. io fossi in te, visto che sei in fase di sperimentazioni, proverei anche a tenere il microfono + vicino allo strumento ma lontano dalla buca, io lo tengo vicino alla pancia grossa della cassa messo in diagonale rispetto alla chitarra

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    3. Le mie impressioni possono essere alquanto relative e di certo non condivisibili. Premesso che la registrazione e' ottimissima (o ottimerrima, il che e' lo stesso), devo dire, da profano e da mooolto dilettante, ma non per questo non unico opinabile rispetto a qualsiasi altro, beh, devo confessare che tutti questi tipi di suoni digitali attuali, anzi, da 20-25 anni a questa parta, a me sembrano freddi, molto freddi, oserei dire glaciali. La cosiddetta "trasparenza" di suono tanto decantata, per me e' sinonimo di freddezza infinita e a nulla serve smanettare con centinaia di parametri che inducono solo a una grande confusione. Per me, e' sufficiente mettere il microfono a massimo un mezzo metro dalla chitarra e suonicchiare. Buona la prima. Non c'e' spazio che serva, non c'e' ambiente che esista, non c'e' nulla che tenga, niente di che. E' sufficiente una stanza ammobiliata regolarmente, il resto lo sa solo Califano.
      Tutto quel gran daffare attorno a una marea di strumenti o di plugin, etc. alla fine produce solo un suono che fa stridere i denti e non vedi l' ora che tutto finisca perche' in fondo annoia. A proposito, l'ho gia' detto che quest' ultima cosa la diceva anche Franco Califano?!?
      Parere strettamente personale, e' d'obbligo precisarlo. Per me la pietra filosofale non consiste nel cercare la "purezza" del suono o la sua "trasparemza", ma il calore. E questo e' estrememente difficile adesso, adesso che il suono analogico e' andato a farsi friggere.

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    4. Certo Luciano ... i dispositivi analogici hanno un altro suono, più caldo, quando lavorano vicino al livello di saturazione producono una distorsione armonica molto più musicale e gradevole ... ma sono apparecchiature complesse e costose, che necessitano di manutenzione continua. Oramai possono permetterselo solo i grandi studi di registrazione che lavorano a livello professionale.
      Comunque la qualità di registrazione in home studio, con strumentazione con costi contenuti è migliorata moltissimo negli ultimi anni...
      Anche io per molti anni ho badato solo al contenuto più che alla forma, per non disperdere troppe energie in un campo in cui ho poca competenza... Ma ultimamente il suono del mio zoom Q3 non mi soddisfa più, vorrei riuscire ad ottenere qualcosa di meglio, anche correndo il rischio di ottenere dei suoni troppo "algidi".

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. A parte l'esecuzione, bravissimo come sempre, il suono ottenuto è buono, forse troppo riverbero "decentra" l'ascolto, ma anche qui si va a gusti. Smanettare con le registrazioni è divertente, un mondo a parte di cui io intravedo solo lontanamente la luce in fondo al tunnel. Poi mi stanco, poi ci riprovo e così via come non ci fosse un domani. Forse il bello è tutto li, per noi semplici appassionati. L'arte della registrazione richiede studio e applicazione, ma sicuramente può dare grandi soddisfazioni. Tu però continua a postare mentre suoni, la cosa più importante ;-))))))

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    1. Grazie Stefano... e sì devo aver ecceduto con il riverbero, ho già provato a ridurre la durata delle "code" del riverbero e anche aggiunto un filtro passa basso sul riverbero, perché aveva una sonorità troppo squillante e metallica, così il tutto suona un po' più asciutto e misurato.
      Ho scoperto che se crei una traccia su cui metti la mandata del canale su cui vuoi il riverbero e su questo canale inserisci in fx il riverbero con il dry a 0 hai più possibilità di spippolamento... per esempio puoi mettere in "solo" il canale del riverbero e questo ti permette di sentire meglio, senza il "disturbo" del suono diretto, il volume, il colore e la durata dell'effetto.

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  4. Innanzi tutto benvenuto nel tunnel!
    Il setup è ottimo e ti darà modo di percorrerlo per bene, il tunnel, senza mai trovarci la via d'uscita ;))
    La scheda audio è una delle più celebrate per l'home recording e nell'ultimo aggiornamento credo abbia ulteriormente migliorato la sezione dei pre microfonici.
    La tua prova (ottimamente eseguita, come sempre) mostra che c'è un gran potenziale, ma il suono per me risulta troppo effettato e compresso. Questo uccide le alte frequenze, toglie loro naturalezza.
    Sono un po' scettico sulla scelta di creare la stereofonia con un mic per canale (se ho capito bene), soprattutto perchè si tratta di due mic dalle caratteristiche totalmente differenti, uno col diaframma largo, l'altro stretto.
    Se l'obiettivo è la naturalezza e la fedeltà al suono dello strumento, per me dovresti partire da un suono quasi senza effetti: il bello di avere due mic è che ti puoi sbizzarrire con le prove di posizionamenti, configurazioni e poi in editing potrai trovare il giusto bilanciamento dando più presenza all'uno o all'altro.
    Insomma buon divertimento!

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  5. Mi sono fatto l'idea che inseguire la naturalezza e la fedeltà al suono dello strumento sia un po'una chimera, soprattutto con dei microfoni super economici, come quelli che possiamo permetterci.
    Riguardo alla stereofonia mi sono ispirato ad un videotutorial di Paul Davids in cui riporta l'idea di ricreare la sensazione sonora del suonatore che sente con l'orecchio destro più i suoni provenienti dalla zona del ponte e con l'orecchio sx la zona della tavola tra il XII tasto e la buca, quindi un mic su un canale con panning a sx puntato su questa zona e un'altra mic con panning a dx puntato sul bridge... ed effettivamente l'apertura stereo risulta notevole, maggiore che con due mic in XY o in ORTF (che è già più espansa dell' XY).

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    1. Inoltre Paul Davids usa due microfoni diversi (anche se tutti e due a diaframma stretto).
      Il che può sembrare una bestiemma, dato che vendono i mic in matched pair proprio per non falsare l'immagine stereo, ma lui sostiene che gli piace di più avere due microfoni che raccolgono sfumature diverse, che gli danno un suono complessivamente più "grosso" (mah!). Inoltre li equalizza e comprime con parametri diversi, perché hanno suoni e dinamiche diverse , il che spiega perché usi due tracce mono separate e non una unica traccia stereo...

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    2. Paul Davids, oltre ad essere un chitarrista sopraffino, fa delle ottime registrazioni oramai da anni. E con attrezzature degne dei migliori studi. E' vero che ogni tanto fa vedere delle tips per comuni mortali, ma poi chissà che combina in postproduzione...oramai non mi fido più dei videoperfetti di alcuni canali sul tubo, non dico che barino ma per superare le varie compressioni e magagne dei caricamenti qualcosa si inventano. E li senti la differenza. Ma continuiamo a provarci, il bello si dice sia il viaggio, non la meta ;-)

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    3. Quel disgrassià di Paul Davids ne sa una più del diavolo! ;)
      A me ultimamente sta montando la GAS di un mic a diaframma largo. L'Octava che ho è a diaframma stretto e lo scelsi per il suo essere più direzionale con conseguente minore rischio di catturare rumori spurii dell'ambiente.
      Adesso invece sto andando a guardarmi sempre più insistentemente i diaframmi larghi soprattutto perchè mi piacerebbe sperimentare un po' (tipo il mid side). Se lo prendo magari potrei migliorare un po' la resa (la naturalezza resta sempre la mia chimera), ma avrei la certezza di beccare tutti gli schiamazzi sotto casa di ragazzini, cani, traffico etc. L'unica è registrare di notte.

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  6. Beppe, bravo intanto, per l'esecuzione. Per quanto riguarda il suono non so, io lo trovo un po'troppo "lavorato",e sentendolo dalle casse del pc, rimane molto riverbero e poco corpo (cioè la chitarra è un po' troppo squillante, come se fosse in acero). Certo la qualità complessiva è buona, ma quando si arriva a certi livelli, probabilmente anche un piccolo miglioramento comporta una gran lavorata.

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    1. Grazie per il feedback... Non è tanto il lavoro, quanto la complessità di questi plugin, che hanno un numero di parametri ed opzioni enormi... Reaper è un se molto potente ma anche molto complesso, richiede conoscenze ma anche una sensibilità che credo si acquisisca con l'esperienza. Sicuramente ho esagerato con il riverbero ...

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