domenica 21 giugno 2020

Turlough O'Carolan, Hewlett (Dave Evans arr.)

Questo brano del grande bardo irlandese è presente nel meraviglioso disco Irish Reels, Jigs, Hornpipes & Airs, assieme ad altri brani tradizionali, riarrangiati e suonati da Dave Evans, Duck Baker, Davey Graham e Dan Ar Bras.
Lo ascolto da anni senza aver mai avuto il fegato di affrontarlo, poi la settimana scorsa ho preso coraggio. Lo suono sulla Recording King perchè la trovo perfetta per queste sonorità e per l'accordatura in CGDGAD.

47 commenti:

  1. bel suono la tua RK, e bravo!

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  2. Anche se questo tipo di brani mi piacciono molto quando sono arrangiati col plettro, come spesso ha fatto per esempio Norman Blake, con le dita, come lo fai tu, ha un suo bel perche' e non da poco! Davvero molto bello e bel suono anche la chitarra!

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    1. Grazie Luciano, questo pezzo l'ho imparato da poco e mi fa ancora sudare. La cinesina suona davvero bene ed è azzeccatissima per questo genere di brani.

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    2. Sì, per la ROS616 CGDGAD e Open C sono la morte sua.
      Bravo, mi hai fatto apprezzare questo pezzo anche se non è proprio il mio genere di musica preferito.

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    3. Grazie Beppe, tra l'altro l'ho lasciata in questa accordatura perchè anche il prossimo pezzo che vorrei imparare è in CGDGAD.

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    4. Allora è sempre di Dave Evans?

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    5. Sì, Sheebeg and Sheemore. Sempre O'Carolan arrangiata da Evans. infatti praticamente questa accordatura è diventata l'accordatura Evans.

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    6. ho tenuto per un pezzo l'altra Recording King in "accordatura Evans", con le corde semilisce della D'Orazio i suoi pezzi vengono meglio ...

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  3. Bravo Andrè, come sempre. Ora, dopo tutti questi video dei cookers ad alto livello, mi restano due strade: limitarmi ad apprezzarvi in un angolino, oppure abbassare drasticamente il livello delle performance. Sono più di 2 mesi che mi arrabatto su un pezzo e nonostante lo suoni giornalmente sono anni luce dall'eseguirlo senza sbavature. Sto lentamente ma inesorabilmente regredendo, e suono molto più oggi che 20 anni fa !!!! Vabbè, per ora godo con le vostre esibizioni, e non è poco...

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    1. Vabbuò e qual è il pezzo? mo ci dice Classical Gas di Tommy Emmanuel... ;))

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    2. king kong goes to tallahssee. A sentirlo sembrava una passeggiata ( mentre già all'ascolto classical gas fa venire il mal di mare ) e invece. Ma forse l'invece è solo colpa mia. Comunque basta, come viè viè ;-P

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  5. Dov'è il brusio della locanda? E le pinte di birra scura che viaggiano sui vassoi traballanti? E gli avventori al bancone con la testa girata verso il palchetto nell'angolo? E i tagli di luce dalle finestre appannate? E i due morosi che si baciano in un tavolo defilato? E gli applausi e i fischi scomposti d'approvazione al termine del brano? E la manata maschia dell'oste sulla tua spalla? E la tua faccia un po' imbarazzata da irlandese di Napoli? Un regista, un regista! :D

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    1. E gli ubriaconi che giocano a freccette? E le rosse floride cameriere che prendono a sganassoni gli impertinenti? E le gare alcoliche di rime all'ultimo sorso? Io ci ho l'Irlanda nel DNA, mannaggia.

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    2. Danilo regista? Spiega un po'.

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    3. Ciao Mirko, spiego. La premessa è che sono Odontotecnico (5 anni di scuola buttati nel water :-) Da sbarbato non avevo voglia di studiare, e la scelta di un istituto professionale era l'unica per me, e così spinto da mia madre finii in quel liceo un po a malavoglia. Dopo il militare di fare l'odontotecnico non ne avevo proprio voglia in più ero irrequieto e star chiuso in un laboratorio a modellare denti mi stava stretto. I miei si erano separati da un bel pezzo, e sull'altro versante avevo mio padre che sosteneva da sempre che io ero indicato per un lavoro creativo. Lui aveva una piccola etichetta discografica e un grosso studio di registrazione qui a Milano, dove stazionavo praticamente quotidianamente, quindi con lui bazzicavo il mondo diciamo artistico. Oltre la musica, avevo una grande passione per la fotografia e il cinema, e mi avvicinai alla televisione quasi per caso, un amico di mio padre, regista allora affermato, mi invitò ad assistere alla registrazione in studio dell'allora Super classifica Show, (come sono anziano :-) credo fosse l'85. Quel mondo fatto di telecamere, banchi mixer, luci conduttori e ballerine etc etc e la professionalità di tutti i tecnici che ci stavano dietro mi colpì in testa come una mazza da bowling. Quindi, feci la scuola di cinema qui a Milano, con la telecamera ero dotato, mi riusciva tutto molto bene, e li mi si presentarono le prime opportunità come cameraman in un emittente locale famosa Lombarda, e fu l'inizio. Cominciai a lavorare nelle produzioni e a sperimentare ogni ruolo tecnico sino ad approdare alla post produzione video, ci feci una decina d'anni. In quegli anni ero uno dei montatori più bravi su Milano e facevano a gomitate per lavorare con me. Li conobbi i grossi registi della tv italiana, mi mollavano il lavoro e venivano a ritirare il prodotto finito. Furono loro a darmi le prime opportunità volendomi al loro fianco come aiuto regia. Insomma sembrava tutto funzionare, e le reti iniziarono a darmi i primi lavori come regia. Allora pensavo che il percorso sarebbe stato tutto in discesa, ma non era così. Non è un bel mondo e più si sale di ruolo più ci si scontra con il paraculismo e il favoritismo che vige in questo paese. Quindi lavoro a singhiozzo e fatica a trovarne. Adesso son passati anni, lavori non ne firmo più, faccio praticamente l'aiuto su grosse produzioni, tipo Crozza che ho seguito per 4 anni per citarne uno, oppure faccio la regia della post produzione su grossi format tipo che so, Caduta Libera di Gerry Scotti, mi danno le puntate girate, vado in sala col montatore le asciugo sistemo i tagli, poi vado in post audio sistemo i tagli ed infine consegno alla messa in onda la puntata finita, quindi adesso nei titoli di coda ci son sempre ma o come aiuto regia o come regia edit. Quindi lavori mie come regia non me ne stan capitando più da un pò. Quando parlavo di Lucio Dalla tempo fa, ci andai da Regista a intervistarlo ecco. In questi ultimi anni la crisi e anche un po il cambio di rotta della persone han fatto si che la televisione stia morendo, (giustamente aggiungo visto la monnezza che produce) di fatto il pubblico giovane è orientato verso altre piattaforme, in rete più che altro, o i vari Netflix etc et. Quindi siamo rimasti noi dinosauri a fare a gomitate per accaparrarci una produzione, e ci baciamo i gomiti quando ci riusciamo. Questo è quanto Mirko

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    4. Minchichetiminchia!!! Caro Danilo! Ecco allora perche' ogni tanto dicevi "Il mio amico fraterno chitarrista Luca"! Viste le premesse e ' evidente che ti riferivi a Luca Colombo, che insieme a Chicco Gusson e a un altro di cui adesso mi sfugge il nome, qualche volta son comparsi nella rivista Chitarre, specie in concomitanza con la loro presenza nell' orchestra di Sanremo! Luca poi si vedeva ogni sera in Tv, nei preserali, chitarrista televisivo padrone di qualsiasi stile e arrangiamento.
      Beh, caro Danilo, chiunque nei tuoi panni, anzi anche calato solo minimamente nei calzini, si sarebbe dato un sacco di arie...tu invece sei stato di una discrezione e di una umilta' incredibile e questo ti rende veramente molto onore!
      Comunque avessi potuto studiare io come te da odontotecnico o altra similarita'! Purtroppo la capa di damer che ho avuto mi ha spinto ad abbandonare la scuola, 47 anni fa e per campare mi son dovuto adattare a mestieri che mi son fatto piacere solo per dovere! Meno male che poi mio figlio e' riuscito la' cove ho fallito io, diventando ingegnere informatico, cosa che ormai io ritengo un "traguardo" che in parte ha costituito per me una rivalsa, anche se indirettamente. Ora lui lavora da tre anni a Milano in una grande multinazionale ed e' come si ci fossi anche io, un poì, con lui.

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    5. Ahahah Luciano mi fai pisciare addosso dal ridere :-) No il mio amico si chiama Luca Zamponi, anche se Colombo lo conosco così come altri di questi livelli. Il mio amico Luca ha fatto conservatorio Milano e a 18 anni partì per l' America e fece la Berklee, indirizzo Jazz. Poi prese lezioni sia da Metheney che dal suo allora allievo, un certo Mike Stern. Negli anni 90 girava l'Europa in tour con un suo gruppo Fusion, e in studio come session man ai tempi collaborò con molta gente, fece anche i dischi con Ivan Graziani. Quando ci becchiamo mi racconta di storie di vita vissuta nella musica e finiamo sembra a casa ubriachi. Adesso fa blues, e non ti dico come lo fa... ma ha anche una formazione dove fanno repertorio swing o jazz manuoche, ma oggi con la musica non si campa più e sta facendo la fame vera, dividendosi fra pochi concerti e insegnamento privato. Io in quegli anni ebbi già il sentore che con la musica non avrei campato, anche perché con la chitarra non è che fossi sto genio... credo di aver fatto la cosa giusta, anche se ultimamente non è che me la passi sto granché bene. Speriamo che la ruota della fortuna giri dai... Complimenti a tuo figlio. Ciao

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    6. Ahahah!!! Danilo, Lo vedi come solo tu mi capisci?!? :-))) Non per niente da quando ci sta' la TV privata non passa giorno che la sera non cerchi un film di Toto', attraverso le decine di canali (maggior parte dei quali completamentente inutili :-), per farmi 4 sane risate, nonostante li abbia visti centinaia e centinaia di volte! Per questo faccio ridere, eheheh...
      Cribbiocheticribbio! La Berkley! Hai detto nada, hai detto! Beh, Mike Stern e' uno dei miei jazzisti moderni preferiti, insieme a John Scofield e a pochi altri e mi onoro di possedere parecchi loro dischi.
      Purtroppo pero' personalmente abiuro questo generele stato di cose pur ritenendolo necessario ed in linea coi tempi. Mi riferisco allo studio sistematico della chitarra. Vero che oggi non ci si puo' prescindere ma....vuoi mettere tutti questi (grandissimi) strumentisti con quei poveretti di Chuck Berry, BB. King, Marknopfler, Tommyemmanuel, Chetatkins, Ericlapton, Jimi Hendrix, Gary Davis, Big Bill Broonzy, Doc Watson, Blind Blake, Jeff Beck (potrei continuare all' infinito), etc... che, in pratica e "praticamente" si son costruito uno stile personale da soli?!? Senza alcuna cultura musicale standardizzata e livellante?
      Secondo me il paragone non esiste proprio e questo a favore dei pionieri succitati, opinione mia naturalmente.
      Beh, anche il mio amico e quasi compaesano Piero Mugàvero, che ha studiato in un' accademia Lizard e prima ancora al Conservatorio, e' un mostro in ambito fingersyle e non solo e compare anche in alcuni video insieme a Tommy Emmanuel, ma il massimo che ha fatto in abito mainstream (mainstream non troppo) e' stato suonare con Nada in Nord Europa.
      Beh, non lo so come funzionano le cose in questo ambiente ma, onestamente, se io fossi un "mostro" con la chitarra e per sopravvivere dovessi suonare al servizio di Ivan Graziani o di Nada, o che so di Celentano o di gianni Mornadi o Vasco Pio, o, che so, fare il favore di arrangiare una canzone di Battisti (per esempio la famosissima e bellissima intro arpeggiata de I Giardini di Marzo la invento' li', su due piedi, poco prima di incidere, Massimo Luca), beh, sinceramente preferirei fare l' imbianchino che faccio! Anzi, come diceva Toto' quando aveva 14 anni :" ...faccio il pittore di stanze" :-)))

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    9. E bravo Danilo! Quindi al prossimo raduno ne avrai di cosette da raccontare tra una schitarrata e una boccia di quello buono!

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    10. Luciano, uno delle tue parti che secondo me aveva un gran gusto era Fausto Mesolella, scoparso troppo presto poverino. Ciao e stammi bene (per fortuna le parole non dobbiamo pagarle :-)

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    11. Ciao Mirko volentieri, soprattutto la boccia di quello buono :-) Ma voi in che zona state?

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    12. Io, Giancarlo e Chickensteven di Reggio Emilia, che al momento è la città più rappresentata. Ma il resto della truppa è sparso per l'intero stivale, dalla Val d'Aosta a Napoli e pure più giù.

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    13. Eh, gia'. Ma Mesolella era comunque di Caserta, io sono Salernitano.
      Io comunque normalmente non preferisco i chitarristi che solitamente fanno opere di altri ma quelli che cercano di tirare fuori cose originali. Certo che lui era davvero bravo ma ormai ognuno e' bravo a modo suo e costituisce un piccolo mondo a se'.
      Ormai suonare e' diventato come parlare: tutti sparano cazzate, tocca all'ascoltatore giudicare quali siano piu' convincenti! XD.

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    14. Luciano, Mesolella era un arrangiatore straordinario, ha arrangiato tutta la discografia degli Avion Travel, che come sai era gente che suonava vero, e ha lavorato per tantissimi artisti Italiani, oltre ad essere un chitarrista sublime. Era un talento unico Luciano

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  6. A Napoli sono passati i Normanni, i Celti,e chissà chi altro.. insomma gente del nord, e Andrea sicuro che qualche cromosoma se lo è beccato.

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    1. C'è poco da fare, ce l'ho scritto in faccia!

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    2. Aindrias O'Napulen...:DDDDDDDDDD

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    3. Kay McCarthy, la cantante con cui suonavo,diceva sempre che gli irlandesi sono i napoletani del nord. Pensa che facevamo un pezzo chiamato cockles and mussles, cozze e vongole...😜

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    4. Purtroppo pero' ci son passati anche i secolari Borboni (ramo spagnolo) E il mio cognome lo testimonia ampiamente. Dico purtroppo per evidenti storiche ragioni. Meno male che pero' il popolo napoletano ha saputo filtrare ogni cosa attraverso il proprio carattere e la propria indole e ha saputo barcamenarsi tra tutte queste popolazioni. Tra Carlo D'angio', gli Svevi, i Borbone, Gli Asburgici, I Normanni e i seicenteschi Saraceni non si sa pero' in noi Campani quanta napoletaneita' sia rimasta!

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    5. Io credo che la napoletanità, sia proprio la somma di tutte queste dominazioni, che il popolo ha filtrato con la propria saggezza, forgiando un carattere tutto suo, che anche in condizioni disastrose riesce a farlo sopravvivere a tutto, anche i romani in qualche modo hanno un carattere complementare a quello dei napoletani, per il fatto che sono sempre stati sotto il braccio forte della chiesa, e poi sotto quello delle istituzioni nazionali, insomma Roma e Napoli sono un po' sorelle...

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    6. Infatti... Uno dei piu' godibili spettacoli che io abbi mai visto (se non erro c'e' anche un video su youtube) consiste nei duetti che fecero Mario Merola e Claudio villa, in merito alla sceneggiata "U' Zappator"...

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  7. Secondo me, ed e' un parere pesonale, lo dico subito, condivisibile o meno, noi siamo troppo presi dall' esterofilia e ne siamo troppo pregni, a tutti i livelli ormai. L' ideale, pur conservandone l'ìmpronata, sarebbe filtrare questa mania esterofila, con la nostra "tutto" italiana (tutto sta per sensibilita', cultura, ecceterissima). E' vero che e' una cosa ribadita e discussa innumerevoli volte ma secondo me non se ne discute mai abbastanza. Come esempio pratico o teorico e comunque descrittivo in maniera molto intuitiva, non mi andrebbe che la gente mi vedesse vestito come un Cowboy, mille volte meglio mi vedesse vestito come un Garibaldino....XD

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    1. Io non riesco a pormi la faccenda in questi termini, ma neanche lontanamente. Cioè proprio non c'è discussione con me ;)
      Ho sempre seguito le cose che mi piacciono, indifferentemente dal fatto che siano state scritte a Napoli, a Milano, a Seattle o a Dublino o lungo il Mississippi.

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    2. E lo stesso dico di me e penso di tutti coloro che seguono questo sito e non, caro Andrea! Il mio discorso verte su altri punti, ma meglio non approfondire perche' sarebbe facilissimo andare incontro a malintesi e fraintendimenti. Del resto una piccola prova di cio' che dico e' rappresentato da molti lavori di artisti come Gambetta, Carpi, Brandoni o tanti altri che si sono sforzati nel tempo di coniugare l 'americanita' con le nostre personali tradizioni, se poi 'ci siano riusciti o meno quello e' un altro discorso.
      Non bisogna rifugiarsi nel considerare faccende come queste lontane o vicine dal proprio modo di vedere, sono comunque solo delle realta' indiscutibili e su questo veramente non si puo' prescindere. Ma vabbeh, divertiamoci, non e' questa la sede adatta per accappigliarvicisivisi....XD Non ha soddisfatto la questione gente piu' ferrata di noi in materia, coi loro tomi, dovremmo farlo noi?!?


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  8. Per essere un brano che hai appena imparato, sembra che siano anni che lo suoni, non ci sono sbavature e nessuna sbavatura di sorta, prendilo più spesso il coraggio di avventurarti in nuovi brani, ti riesce benissimo

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    1. Grazie Mimmo! E infatti ho già messo mano a un altro progettino...

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  9. Mamma mia che suono, vedo che stai studiando parecchio. La corda in c suona benissimo, resta intonata se schiacci dopo il 3 tasto? Nella mia Rk è vistosamente crescente, mentre con la drop D è ancora nella norma.

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    1. Sì ha una bella moganosità! La sto provando adesso la corda in C e sì direi che resta intonata anche salendo di posizione. Che corde stai usando? Io ricordo questa cosa alquanto inspiegabile: qualche anno fa avevo montato delle D'Orazio nuove su una chitarra (forse la OM28v) e da subito il mi basso risultava stonato salendo di posizione, mai capito perchè. Poi cambiando corde le cose tornarono normali.

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    2. sto usando john pearse 011, (sono mediamente soddisfatto), con le 0.11 non si perde molto in volume e corposità del suono e si guadagna qualcosina (non molto) in comodità. La cosa è appena accennata se accordo il basso in re, mentre è abbastanza evidente se lo accordo in do (ad esempio il mi al IV tasto è indecente), con il basso in Mi tutto ok. Forse è dovuto alla tensione molto bassa che genera dei bending involontari.

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    3. A mio avviso le John Pearse e le Gibson Masterbuilt entrambe fosforo bronzo son le corde tra le tante provate che mi soddisfacevano di più, parlo di scalatura 012 e di prove fatte sulla Sigma, certo è che durano come un battito di ciglia, e non per una questione di acidità e sudorazione in quanto non mi sudano le mani per nulla. Mentre su Eastman ho continuato a usare le D'addario EXP 16, che monta di serie, e le trovo ottime e con più botta, forse più dure e un po più colorate, ma secondo me sono il miglior compromesso e durano. Ciao

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