domenica 19 gennaio 2020

Tonerite, queste diavolerie moderne

Ci sono dei periodi in cui la GAS scorre potente nelle mie vene. In queste ultime settimane infatti le mie budella sono state scosse da grandi intenti, rivoluzioni chitarrofile, slanci, ripensamenti. Mi tornava alla memoria il turmoil emotivo provocatomi dalla Lowden F-23 cedro/noce provata la scorsa estate a Torino e mi sono dibattuto con il proposito di prenderla permutando la Martin 00-18. Sarebbe stato un gran peccato, un errore di impazienza, considerando le enormi potenzialità che tuttora vedo in questa chitarra, che già da nuova suonava meravigliosamente e che piano piano sta rivelando nuove sfumature e nuances da chitarra di razza. Quello con Lowden insomma è un appuntamento che per adesso rimanderò.
La maturazione di una chitarra acustica, come tutti sappiamo, ha i suoi tempi. Ricordo che un annetto dopo aver preso la OM-28v decisi di metterla in vendita, avvertivo come un quid che mancava. Fortuna e magari un minimo di discernimento da parte mia ha voluto che la chitarra sia rimasta qui. Oggi, per come è maturata, non la cambierei per nessuno strumento esistente: tante ne ho provate in questi anni, anche di fasce di prezzo maggiore e sicuramente qualcuna tra questi pezzi da novanta suonava anche meglio. Ma per la sua voce, il modo in cui risponde al tocco, la sua complessità, il modo in cui mi ci incastro alla perfezione, la OM-28v resta la mia chitarra d’elezione.
Tornando alla 00-18, dicevo che sta mostrando i suoi muscoli e le sue potenzialità, giorno dopo giorno, e di questo passo sono certo che maturerà alla grande.
Ma l’impazienza allora l’abbiamo domata? Più o meno: ho preso un Tonerite.
Per chi non ci avesse dimestichezza, si tratta di un  dispositivo che si attacca alle corde della chitarra, il più vicino possibile al ponte, ed emette una vibrazione di circa 60 hz, la cui intensità è regolabile da una manopola. Una tale sollecitazione meccanica si ripercuote sull’intero strumento, stimolando l’elasticità delle fibre del legno. In un certo senso vuole simulare, estremizzandole, le sollecitazioni che naturalmente la chitarra riceve dall’atto del suonarla nel corso del tempo.
Si potrebbe obiettare che le frequenze che riceve la cassa di uno strumento, suonandolo, sono molte di più e diverse tra loro.
Teniamo comunque presente che le frequenza più acute non smuovono più di tanto lo strumento e 60 hz sono una frequenza decisamente bassa, grave: mettendo la mano sulla chitarra con l’apparecchio in funzione si avverte infatti una vibrazione molto accentuata, ben più di quando la si suona normalmente.
Un trattamento intensivo, dunque, che la casa consiglia per una durata continuata di almeno 72 ore, che sarebbero necessarie per “risvegliare il legno” o in altre parole per dargli quella elasticità che gli strumenti relativamente nuovi ancora non hanno sviluppato. Ed è appunto 72 ore il tempo che il Tonerite è stato attaccato alla 00-18.
“Allora hai registrato una prova prima e dopo il trattamento?” diranno subito i miei piccoli lettori. Ehm no, non sono stato così scientifico, sia perché appena arrivato l’apparecchio ho avuto fretta di metterlo subito in funzione, sia perché dubito che una registrazione non professionale possa realmente mettere in evidenza quelle che immaginavo piccole sfumature.
Però posso dire che i risultati mi sono ben chiari. Sappiamo che la memoria uditiva è alquanto labile; in questo caso mi ha aiutato molto la possibilità di effettuare un costante confronto con una seconda chitarra.
Nelle ultime settimane ho suonato spesso gli stessi brani sulla OM-28v e sulla 00-18 pre-Tonerite: le differenze tra i miei strumenti - in fatto di timbrica, sustain, armoniche - mi erano ben chiare. Dopo il trattamento, confrontando le due chitarre, le sensazioni che ricevo dalla 00-18 sono diverse.
Stante la timbrica diversa dei due strumenti, la 00-18 adesso mi risulta molto più sensibile al tocco, le note hanno un sustain più lungo e le armoniche sotto le fondamentali, accidenti, sono esplose. Questi sono i miglioramenti che ho rilevato: sensibilità, sustain, armoniche.
La casa produttrice afferma che i benefici dopo il trattamento non sono duraturi ma che, una volta interrotto, nelle settimane successive la chitarra tenderà a tornare lentamente alla condizione iniziale, per cui è bene ripeterlo nel tempo.
Sono decisamente soddisfatto, per cui lo farò senz’altro, inoltre sono davvero curioso di provarlo anche sulla OM28v e sulla RK 616 anche se, trattandosi di chitarre che hanno già i loro anni sulle spalle, dubito che i risultati saranno così evidenti come quelli ottenuti con uno strumento relativamente nuovo.
Qui mi faccio una suonatina dopo il trattamento, enjoy:



20 commenti:

  1. Se tu avverti differenze dopo il trattamento non posso che fidarmi. Rimango perplesso sul fatto che la chitarra trattata ritorni alla sua condizione iniziale dopo qualche settimana. Dunque l'effetto del ToneRite non sarebbe altro che una simulazione del tener suonato lo strumento? Sarebbe interessante vedere se il "massaggiatore" ha effetto anche su una chitarra suonata regolarmente per qualche ora tutti i giorni.

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    1. è tutto da vedere. ho la sensazione che il trattamento sia molto più intenso degli effetti che può avere il fatto di suonarla ogni giorno. il concetto cmq dovrebbe essere quello: le vibrazioni continue rendono il legno più elastico, quindi più responsivo. tra l'altro chissà un utilizzo troppo prolungato può in qualche modo danneggiarla, sollecitando troppo le parti incollate :(

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    2. Questa tua ultima considerazione, è proprio quello che mi sono chiesto leggendo la tua recensione, anche perché un qualsiasi strumento non verrà mai suonato per 72 ore consecutive, e sicuramente non saranno mai 60 hz fissi...non so... è un po' come la stagionatura al forno, io sono per la tradizione, magari mi sbaglio, ma credo che forzare un materiale naturale a rispondere alle nostre aspettative sia una forzatura, ma forse sono troppo tradizionalista....

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    3. Mimmo, comprendo perfettamente la tua visione e l'ho sempre condivisa anch'io. Solo che ultimamente la scimmia dell'impazienza sulla spalla si è ingigantita.
      Cmq dopo queste prime 72 ore intensive ho interrotto il trattamento. La prossima volta che ce lo riattacco regolo la ghiera al minimo, tra l'altro così è anche più coerente con il mio tocco leggero ;)

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  2. Io il tonerite avrei bisogno di legarmelo in fronte quando vado a letto. Chissà che non risvegli i miei dieci neuroni assopiti?
    Booo...tonerite o meno, questa chitarra suona da dio e chissà come suonerà fra vent'anni! Vorrai mica perderti quel momento?

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    1. ennò Max, questo funzionerebbe solo con le cape di legno, temo!
      la chitarra resta, resta...

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    2. La 00-18 resta, l'ha detto! :D

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    3. Quando sentirò le sirene, la incatenerò allo stand!

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  3. Dopo aver riascoltato più volte questa registrazione con diversi sistemi di riproduzione e confrontandola con la Demo che pubblicasti a fine agosto qualche differenza la percepisco, contrariamente a quanto ho commentato ieri notte su youtube. Sento più che altro i cantini più aperti e più armonici, per quanto sia difficile riprodurre le stesse condizioni di ripresa a distanza di così tanto tempo. Poi ho ascoltato anche la registrazione dello stesso pezzo con la Om-28v ...
    [video]https://www.youtube.com/watch?v=_-MlLOpdxyE[/video]
    E questa chitarra la adoro: ha un suono più profondo, più arioso, riverberato, direi quasi pianistico. La 00 ha altre caratteristiche, è più centrata sulle medie, direi più Martin Vintage e suona alla grande, ma la Om-28v è una bomba!

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    1. P.S. Ti rinnovo i complimenti per il tuo pezzo, mi piace molto.

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    2. L'hai inquadrata benissimo la OM, è proprio così. Attualmente monta delle 11-52.

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  4. Sulla bontà del trattamento mi fido delle tue impressioni, mentre sulle esecuzioni devo dire che sei molto più fluido di quanto già lo fossi. Segno che suoni e risuoni regolarmente, e vale di certo più di cento tonerite :-)))))
    p.s. 0.11 ? Alla faccia che sotto le 0.12 non si deve andare, gran suono...

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    1. Grazie mille Ste, io in realtà ci ho sempre la strizza da "tasto REC": mi irrigidisco automaticamente e mi sento le dita di legno. ;))
      Le corde sulla 0018 sono delle D'Addario ph-br 12-53, mentre la OM-28v del video che ha mostrato Beppe sono delle Lifespan 11-52 ph-br

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    2. Le d'addario non sono coated quindi ?

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    3. Esatto, D'Addario di quelle semplici. Però ho nel cassetto le nuove D'Addario XT (che dovrebbero avere lo stesso trattamento delle Martin Lifespan) che monterò a breve perchè, ho dimenticato di dirlo, il trattamento al Tonerite tende a spegnere le corde.

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    4. No, le stanca solo un po' (prova tu a farti massaggiare per 72 ore di seguito ...), ma poi si riprendono ;-P

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    5. Si, ma diventano delle 0.10 :))))))))))))

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    6. Importante è non usare la crema!

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  5. E' da un po' che le ascolto le registrazione delle due chitarre e la sola considerazione che mi viene in mente è che sono due chitarre enormi, grandi strumenti e molto adatti al tuo modo di suonare. Ovviamente la om si trova più a suo agio sulle parti ariose mentre la 18 ha un suono di importa più americana.

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  6. Ciao anche io ho usato Tonerite sulla mia J200 e anche sulle altre acustiche e la differenza è impressionante!

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