lunedì 13 gennaio 2020

La LG-2 di Sigma



Eccomi a raccontarvi la Sigma LGM-SG2, riproduzione della storica Gibson LG2, mio vecchio pallino. Per brevità da qui in avanti la chiamerò solo SG2. Avevo condiviso con voi il video dello spacchettamento che riserva sempre un po' di ansia. Infatti c'è sempre il rischio che qualcosa non corrisponda a quanto dichiarato dal venditore, e in questo caso le incognite erano anche maggiori, dato che lo strumento veniva offerto a un prezzo da saldo ma con specifiche stranamente migliori rispetto a quanto dichiarato nel catalogo Sigma. Inoltre sul suono di questa SG2 nutrivo particolari aspettative che rischiavano di rivelarsi pie illusioni, ma che servivano a giustificare un irrazionale, banalissimo, inconfondibile attacco di gas! Ormai sono trascorsi due mesi dal suo arrivo, quindi posso parlarne a ragion veduta, aggiungendo anche alcuni dati interessanti per i chitarromani.


Il primo: dal 2011 tutte le chitarre Sigma vengono costruite da Cort. Infatti AMI, società tedesca che detiene il marchio Sigma, ha stretto un rapporto industriale col gigante coreano che ha aperto in Cina un enorme e moderno stabilimento con più di 700 addetti dal quale sforna oltre un milione di chitarre all'anno. Gran parte del processo produttivo è automatizzato e garantisce controlli metodici e buoni standard qualitativi. E in effetti, per essere una chitarra di fascia medio bassa, questa SG2 è ben costruita, assemblata con precisione e curata nelle finiture. Davvero bella.

Salta subito all'occhio il vintage sunburst da manuale. Impeccabile anche la verniciatura color cioccolato di fasce e fondo, in mogano laminato. Osservando la giuntura del tacco con la cassa si nota che anche la SG2, come la sorella Sigma stile L00, è stata verniciata e rifinita a regola d'arte prima dell'innesto del manico, procedimento riservato di solito a strumenti più pregiati. Ma ciò che colpisce di più in questo esemplare è lo spettacolare top massello in Sitka wide grain, a venature larghe e perfettamente regolari. 

click per ingrandire

Anche su questo modello il top è leggermente bombato. Non si tratta del tipico difetto causato dalla trazione delle corde, ma di una leggera curvatura a cupola dell'intero piano armonico. Caratteristica che ho ritrovato su tre esemplari della Sigma L00 - la mia compresa - e che viene citata anche in una autorevole recensione della Sigma simil J45 sempre della stessa serie. Dunque una scelta costruttiva. Speriamo indovinata.
Rispetto all'originale il ponte è più massiccio, con gli spigoli vivi e non stondati sulle ali, ma riproduce la tipica sagomatura Gibson digradante dalla parte dei cantini, con i fori per i pin dotati di rampe. (Credo che prima o poi cederò alla tentazione di afferrare il trapano e forare gli alloggiamenti per aggiungere i due dot in madreperla che caratterizzano i ponti Gibson). Peccato per la tinta che tira all'ebano e risulta troppo scura rispetto alla tastiera in palissandro con belle venature, tasti ben posati e perfettamente smussati ai bordi.



E qui c'è un piccolo mistero. Questo modello è entrato nel catalogo Sigma un paio d'anni fa contrassegnato dal segno +  che nella logica di Sigma starebbe ad indicare un plus tecnologico dato dalla verniciatura "ultra-sottile a raggi UV" e dalle tastiere in Micarta (materiale composito molto  stabile e resistente, non meno costoso del legno per via della complessa lavorazione, ma esente dalle restrizioni sull'export). Invece questa Sigma non è plus e monta una bella tastiera in palissandro. Certamente una eccezione gradita ma difficile da spiegare, se non con l'ipotesi che lo store tedesco da cui l'ho acquistata avesse in magazzino una prima fornitura di prototipi, che poi ha messo in svendita dato che questo modello risulta già discontinued sul catalogo Sigma. Ed è un peccato perchè questa SG2 è un modello ben riuscito.

Il manico è in mogano, realizzato in tre pezzi con giunture ben dissimulate al tacco e alla paletta, con un profilo a D abbastanza piatto che risulta molto comodo anche grazie al capotasto da 1-3/4. Purtroppo il tacco non ha il tipico diegno tozzo e allargato di Gibson, un dettaglio che avrebbe potuto impreziosire tutta la serie SG di Sigma. Anche le meccaniche non sono unite tre a tre come sull'originale, però sono Grover open gear di ottima qualità, con palettine in plastica simil avorio e una elevata ratio 18/1, quindi molto graduali e precise.



L'ispezione all'interno della chitarra conferma la costruzione accurata. Le catene sono ben sagomate e l'assemblaggio pulito. In alcuni punti compare qualche colata di colla dal kerfling, ma nulla che faccia gridare allo scandalo (soprattutto dopo aver visto certi assemblaggi Gibson...).



Strano il doppio foro per il piezo (l'immancabile Fishman Sonitone). In pratica il cavetto ha una lunghezza maggiore rispetto alla sella, entra dal primo foro per alloggiare nello slot del ponte, ma rientra nella cassa dal secondo foro all'estremità opposta. Quindi è ancorato alle due estremità dello slot con due pieghe ad angolo retto. Forse un espediente, non so quanto efficace, per tenerlo in posizione durante i cambi di corde (nella foto non si vede il cavetto che rientra perchè l'ho rimosso dal ponte durante l'ispezione).

Ma veniamo a un dettaglio importante che influisce positivamente sul suono. Come l'originale Gibson LG2, di cui riproduce fedelmente forma e misure, la Sigma SG2 ha le fasce maggiorate. In sostanza è una 00, un filo più corta e con una forma meno sinuosa della sorella L-00, ma con la cassa che sfiora la profondità di una dreadnought. Infatti Gibson pubblicizzava la LG2 come una J45 in formato ridotto (e in certe foto non è difficile confonderle). Da qui le mie aspettative sul suono. Speravo infatti che questa Sigma si piazzasse a metà strada tra le due chitarre che uso alternativamente col mio gruppo e potesse condensare il meglio di entrambe: la versatilità della Tanglewood slope dread, tanto completa quanto ingombrante, e la praticità della Sigma L00, efficace nelle parti ritmiche quanto cruda e col fiato corto nelle parti di atmosfera.




Confidavo anche nell'unica recensione che ho trovato in rete, molto positiva, che definisce la Sigma SG2 una all-rounder adatta a diverse situazioni (https://www.musicradar.com/reviews/sigma-lgm-sg2).
Ed è proprio così! La SG2 possiede la praticità che manca alla Tangona e la versatilità che manca alla sorella L00. Il suono è centrato sulle medie frequenze, con bassi ben delineati e armonici a sufficienza per risultare abbastanza corposo. I cantini suonano equilibrati e contribuiscono a mettere in risalto la buona separazione tra le note. La profondità della cassa si fa sentire e sviluppa una sonorità più rotonda di quel che ci si aspetta da una chitarra di piccole dimensioni, complice anche il tipico diapason Gibson da 24.75, che con una tensione minore delle corde regala morbidezza anche al tatto. L'action è piuttosto bassa, probabilmente regolata dai tecnici dello store prima della spedizione, e offre una ottima suonabilità. Molto buona la risposta delle D'Addario EXP16 (Phosphor Bronze ricoperte) montate di serie. Non mancano volume e sustain, e nel complesso l'idea di una J45 in piccolo non è campata in aria. Se avevo definito la Sigma L00 "bella e ignorante", questa è la sorella educata. Magari con meno carattere, ma più rotonda ed equilibrata. Adatta al fingerstyle e al plettro, capace di dare il giusto riverbero ad arpeggi larghi e di reggere uno strumming pulito senza berciare. L'attacco è meno immediato sulle note singole, che però escono più grosse e robuste. Un ottimo compromesso.
Anche amplificata la SG2 rimane abbastanza naturale. Il Fishman Sonitone fa un onesto lavoro e in coppia con lo Zoom AC-2 restituisce la sonorità migliore proprio con le stesse regolazioni che uso per la Tangona, come se lo "scatolotto" le considerasse parenti.

In conclusione una riproduzione ben riuscita della Gibson LG2. Una piccola workhorse, piacevole e ben realizzata, con un timbro più attuale, comoda da imbracciare e da suonare. Non certo una chitarra per raffinatezze sonore, ma del resto nemmeno l'originale lo era. Nata come chitarra economica durante le ristrettezze della seconda guerra mondiale, la Gibson LG2 fu prodotta con legni diversi in varie combinazioni non sempre ben suonanti, tanto da non avere un suo vero e proprio suono di riferimento, cosicchè alcuni esemplari hanno una voce legnosa ed equilibrata e altri un suono metallico e sbracato quasi inascoltabile. Questa Sigma SG2 è una buona riedizione moderna, con un suono più morbido e bilanciato, capace di adattarsi a vari contesti. Inoltre arriva corredata da un bell'astuccio semirigido Bodyguard di buona qualità. Il tutto ad un prezzo molto allettante, spedizione inclusa.

VIDEO
Avevo progettato una comparazione fra le tre chitarre citate nella recensione, ma dopo la prima prova con lo smartphone (unico mezzo di registrazione di cui dispongo al momento) ho verificato che il segnale audio viene compresso con una sorta di limiter che annulla gran parte delle differenze timbriche fra gli strumenti. Quindi mi sono limitato ad una demo sommaria della SG2, con un audio compresso di pessima qualità a cui si aggiungerà l'ulteriore compressione di YouTube. Dunque un video ben poco attendibile. Ma piuttosto che lasciarvi a bocca asciutta...

33 commenti:

  1. Innanzitutto, complimentiper la recensione, davvero ben fatta e degna delle migliori testate del settore. Chiara, esaustiva, lascia a chi legge la sensazione di averla provata di persona notandola su qualche scaffale del proprio negozio di fiducia. Bravo Mirco !
    La chitarra è davvero bella, il sunburst, le finiture e soprattutto il top sono fantastici per una chitarra di questa fascia. E in questo la Sigma conferma la qualità media dei suoi prodotti. La joint venture con cort non può che, secondo me, continuare la strada intrapresa visto che anche i coreani hanno sempre costruito dei modelli interessanti. Vi ricorderete la mia AS-S4 tutta in massello, data in permuta solo perchè volevo la walden in palissandro, ma che rimpiango ancora. Belle le foto, anche quelle a cuore aperto, e la scelta dei due fori per il piezo credo anche io sia per assicurare lo stesso in posizione anche durante i cambi corda. Se efficace, dovrai dircelo tu...Il video, nonostante le compressioni e lo smartphone, non è affatto male, e restituisce un immagine sonora soddisfacente al punto da promuovere, per le mie orecchie, il suuono di questa bellezza. Grazie anche al tuo playing sempre molto ritmico e preciso che, lo sai, mi piace parecchio. Se fossi in cerca di una sorella da affiancare alle mie figliocce, avrei ben pochi tentennamenti. Ma lo fossi ? Mmmmhhhh ;-))))

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    1. Una ideuzza il video la dà, ma è davvero poco attendibile.

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  2. Bella recensione, la chtarra poi ha una certa aria di famiglia. Queste chitarre di fascia media sono godibilissime sopratutto sul palco (la tangona a me non sembra poi troppo ingombrante e scomoda).
    Altra constatazione: nelle registrazioni che facciamo in saletta e fuori (ed io passo sempre ed esclusivamente per l'AC2) c'è una enorme differenza se la buca viene chiusa dal tappo di gomma o se invece viene lasciata libera. Il sonitone quindi, per definizione scarso ed economico, in realtè rileva la differenza e il suono, a buca libera, è davvero buono. Anche perchè andiamo a volumi molto moderati e questo aiuta parecchio.

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    1. Lo Zoom Ac-2 non è una delle DI più costose, ma è molto efficiente e soprattutto semplice da usare, cosa che su un palco conta parecchio, soprattutto se non hai un fonico.

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    2. Ho colto adesso, pensavo ti riferissi allo Zoom. In effetti il segnale arriva dal piezo. Forse con la buca tappata cambia la pressione dell'aria all'interno della cassa, il piezo dà una risposta diversa e lo zoom sente la differenza.

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  3. Bellissima recensione, devo dire che suona molto aperta ha il suono molto simile alla Goldwood che ho regalato a mio figlio, che pur essendo una paurlor con attacco del manico al 12° ed una scala di 620, ha un corpo leggermente più grande e un profondità maggiore rispetto alle classiche paurlor, specie nella parte bassa della cassa, ed anche nel caso della chitarra di mio figlio è presente una bombatura del top voluta in fase costruttiva, ciò rende la voce dello strumento molto simile alla tua SG2, devo dire che costruttivamente queste entro level hanno raggiunto livelli alti, e come nel caso della tua SG2, costruita in casa Cort, anche la Goldwood di mio figlio è prodotta negli stabilimenti della Tangelwood, con criteri costruttivi alti e senza sbuffi di colla all'interno dello strumento, insomma che dire...queste chitarrone a basso costo, non fanno sentire la mancanza del logo importante sulla paletta

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    1. Butto là...ho l'impressione che tutte queste chitarre Tanglewwood, Goldwood, Sigma e chissà quante altre le costruiscano tutte in un unico stabilimento, magari Cort?
      'Sti cinesi ormai fanno tutto e lavorano benissimo.

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    2. Certo, Cort è uno dei maggiori produttori e per sfornare un milione di chitarre all'anno (tra acustiche ed elettriche) significa che produce per varie marche. Questo è un video promozionale del 2011 ma rende l'idea del moderno processo produttivo che non è dissimile da quello dei maggiori costruttori americani. Siamo ben lontani dai video delle prime fabbriche cinesi...

      [video]https://www.youtube.com/watch?v=Cylr2aG6zAw[/video]

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  4. L'articolone, finalmente! L'ho visto in bozza per un sacco di tempo e qualche volta, lo ammetto, ho pure sbirciato ma aspettavo con ansia la versione definitiva e me lo sono goduto davvero. Un paio di cose sparse, ma mi riservo di aggiungere altre considerazioni poscia.
    Il sunburst è bellissimo, roba che in casa Martin dovrebbero prendere appunti, viste le oscenità che spesso propongono su strumenti che costano anche il quadruplo. E anche per me, che non ne ho mai suonata una, lo shape maggiorato rispetto alla L-00 sembra la soluzione ideale per avere uno strumento più versatile, pur conservando l'impronta estetica e sonora di una doppio zero. L'uovo di colombo, insomma. E poi è mooolto iconica anche questa, secondo me.
    I due fori nel bridgeplate per il piezo, se non ricordo male, ce li aveva anche la mia ex Gibson L-00.
    Stasera a casa metto le cuffie e me l'ascolto per bene. Per adesso, complimentoni!

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  5. Bravo Mirco, i tuoi articoli mostrano sempre competenza, accuratezza e autorevolezza degne delle migliori riviste del settore. Mi suscitano degli attacchi di gas a cui ho già ceduto in passato e questa SG2 è davvero una bellezza ... inoltre a quel prezzo!!!
    Peccato che tu non sia riuscito a realizzare il video della comparazione delle tre gibsoniane, sarebbe stato molto interessante, ma comunque quello inserito rende bene l'idea del suono dello strumento.
    Vado a nascondere la carta di credito ....

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    1. Tanto per distogliere l'attenzione dalla GAS, apro un piccolo O.T. sulle corde. le D'Addario EXP16, le ho su sulla RK RP1-626 da parecchio tempo e le trovo delle ottime corde. Sono corde coated, ma non è specificato con che tipo di trattamento. Non mi sembrano che il rivestimento nanotecnologico sia polimerico come nelle Elixir, ma piuttosto simile alle tecnologia cleartone usata dalle Martin Lifespan.

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    2. Sono rimasto piacevolmente stupito da quelle corde. Tanto che dopo due mesi le ho rimontate uguali. Credo anche io che siano più simili alle Lifespan che alle Elixir, infatti oltre a non avere la stessa durata sono anche meno "silenziose" delle Elixir per quanto riguarda i fruscii delle striscicate delle dita. Quindi credo che abbiano un rivestimento diverso. Comunque sono molto morbide e hanno un bel timbro.

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    3. Le Clearton ( che poi sono la stessa ditta che riveste le Martin), le hai mai provate?

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    4. No, ma se me le consigli le provo!

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    5. Le avevo provate e non mi erano piaciute per niente http://fingercooking.blogspot.com/2013/05/corde-cleartone-che-delusione.html
      Probabilmente ho beccato una muta fallata, però ...

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    6. A proposito Beppe, provasti poi le D'Orazio smooth surface? A parte l'indubbio feeling sotto le dita, le trovai troppo rigide.

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    7. Non ancora... Ho tempi biblici nel sostituire le corde 😟

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  6. Forse te l'ho già detto: ti dovrebbero dare un premio (una sigma chessò, in mogano) per la completezza dell'articolo. Andando nell'ordine: chitarra è bellissima, esteticamente molto appagante e con uno shape inconfondibile, ma che non ha praticamente nessuno, quindi è la tua per forza. L'unico particolare estetico che non mi finisce completamente è la paletta, ma non si può avere tutto perchè se no sarebbe una copia perfetta. Sul suono veramente non so che dire, ne senso che non si può giudicare e non so nemmeno bene cosa aspettarmi, chi ha in testa un'idea di come dovrebbe suonare una LG, per di più con fasce e fondo in laminato. Da quel che sente nel video posso confermare che anche a me dà l'impressione di una via di mezzo tra slope e parlour, con un suono non ricchissimo di armoniche. Propio quesa incognita del suono (oltre al fatto che non mi serve minimamene) mi ha frenato nell'acquistare la sorella maggiore AJ che è pure lei in offerta e con la tastiera in legno. Ci troverei davvero un carattere da dread brillante che spinge sui bassi e sui cantini, tipico da strumming? Per adesso non mi azzardo, anche se so che al prossimo attacco di gas non la trovo.

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    1. Premio a parte (che non mi darà nessuno) confermo le tue impressioni. Chi sa qual è il vero suono di una LG? E poi LG2 o LG1 col ladder bracing? Stiamo pure sulla LG2 con X-bracing, ma quelle prodotte negli anni '40 non suonano come le successive che hanno catene diverse, e poi spuntano quelle fatte col top in 4 pezzi e qualcuna con la cassa in laminato o col manico a strati. In sostanza la stessa storia delle J45 e di altri modelli. Quella di riferimento è in mogano ma poi ce ne sono in tutte le salse, dove non cambiano solo i particolari estetici. E' davvero sorprendente come alla storia lineare di Martin, costante per qualità e tipologie di strumenti, con un voicing tipico, si affianchi quella incostante, ruspante, diciamo pure un po' "a cazzo" di Gibson. Preciso che non ho mai avuto la fortuna di provare una LG2 originale, ma ho ascoltato decine di demo e non ce n'è una uguale all'altra, non tanto per le differenze di registrazione, quanto perchè si sente proprio che ognuna suona a modo suo. In fondo, nonostante l'attuale febbre vintage, erano chitarrine economiche fatte un po' così, che oggi viaggiano attorno ai 4000 dollari se ben tenute, e come suonano conta poco. Anche perchè è tutto da dimostrare che una chitarra suoni bene solo perchè è vecchia. Diciamo che quelle ben suonanti hanno le caratteristiche di cui parlo nella recensione, le altre sono inascoltabili e se non fossero Gibson non le vorrebbe nessuno!
      La riedizione Sigma ha il pregio di riprendere quella tipologia di chitarra con uno shape azzeccatissimo, bilanciato dalla cassa più profonda, e di tirarne fuori i vantaggi con una costruzione accurata a un prezzo abbordabile (ancor più in questo caso). In sostanza suona esattamente come mi aspettavo e speravo.
      Per la AJ chi lo sa?

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  7. Si Mirco, te le consiglio, costano meno delle Martin, ed hanno una buona resa sonora, mio figlio dice che sono un po' dure, a me non è sembrato, ma sai, la cosa è parecchio soggettiva

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  8. Ho dato un'occhiata al catalogo Gibson 2020: la LG2 l'hanno riproposta alla grande (sia versioni standard che vintage). Tutto il catalogo acustico di Gibson mi pare sia migliorato, certa che i prezzi sono raddoppiati! comunque almeno le fanno, i numeri saranno limitati e riservati ai soliti pochi, ma dopo la debacle del fallimento è già qualcosa. Non so se avete notato ma le fantastiche hollowbody (175, L4, L5 225) non le fanno più e la cosa incredibilmente non ha avuto grande risonanza sui mezzi di informazione del settore (io sono in lutto).

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  9. Ho visto, hanno ripescato una serie di modelli classici anni '50 tra cui la LG-2 proposta in due versioni, una "anni '50" e una custom banner logo (anni 42-45)

    [img]https://static.gibson.com/product-images/Acoustic/ACCDYV983/Vintage%20Sunburst/front-300_600.png[/img]

    La '50 sui 2500$ sarebbe anche accettabile (forse...), ma la banner logo a 4300$ costa come una originale d'epoca, follia!

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  10. Hi, thanks for your review, I have ordered the same at Musik Center yesterday. I will receive it next week. Have you tried Bronze 80/20 on this little baby ?

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    1. Hi, glad you liked the review.
      It comes with D'Addario Ph-Br coated strings and plays really nice, a well balanced and smooth sound. I haven't tried Br 80/20 yet.

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    2. Hi, thanks for your answer, I will receive in two days.. I can't wait... I will try 80/20, and let you know if it's better. Have a nice evening !!!

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  11. Complimenti Perry, davvero esaustivo, mi ha spinto ad acquistarla. Grazie!

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  12. Ciao Perry, ho visto che gli hai messo i pins del ponte neri, stanno molto bene. Dove posso trovarli, col diametro giusto? Grazie

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    1. Ne avevo comprati alcuni set all'acoustic village di Cremona (fiera Mondomusica) all'immancabile banchetto cinese di parti di ricambio. Sono standard, di solito definiti come compatibili Martin. On line dovresti trovarli facilmente.

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  13. ah ok, pensavo fossero specifici in base al calibro idoneo, ma se mi dici così allora andrò su Martin compatibili. Ti ringrazio

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  14. Complimenti per l'articolo. Ho notato però che dal catalogo Sigma questa chitarra non c'è più ed è strano dal momento che l'articolo è di appena un anno fa. Dal momento che sto cercando una chitarra acustica che sia la riproduzione della Gibson Lg-2 (a dir la verità l'ideale sarebbe la riproduzione della Gibson Lg-1 in quantro fan di Elvis) volevo sapere se era possibile avere qualche informazione in più su come e dove trovare questa chitarra. Grazie

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    1. Sigma ha sfoltito la serie di copie Gibson e purtroppo ha tolto dalla produzione anche la simil LG2. Non ti resta che cercare tra i negozi europei on line (soprattutto tedeschi) per vedere se è rimasto qualche modello invenduto. La Gibson LG1, seppure identica all'esterno, era molto diversa in quanto aveva il ladder bracing, cioè le catene disposte in parallelo e non a X. Ne risultava un suono più aspro e meno corposo.

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    2. Grazie infatti sto cercando! Navigando ho trovato un’ulteriore copia di questa Gibson! Si tratta di una marca a me sconosciuta la FARIDA OLD TOWN SERIES OT-22 WIDE VBS però anche questa acquistarla pare difficilissimo

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    3. Farida OT-22, disegnata da Elderly, storico negozio americano, e prodotta in Cina (come quasi tutte). Ha ottime recensioni, ma con le tasse di importazione extra UE viene un po' caruccia.

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