Mi è sempre piaciuto scrivere canzoni, senza alcuna pretesa o aspettativa s'intende. Ci vuole ben altro talento, o fortunata occasione e determinazione, per puntare al successo ed io del dilettantismo ne ho fatto la mia bandiera. Canzonette insomma.
Ciò non toglie però che sia divertente immaginarle, scriverne il testo, trovare una musica che sia più o meno adatta, far quadrare la metrica delle parole al ritmo. Il tutto utilizzando voce e chitarra ovviamente.
E qui potrebbe anche bastare, è solo una bozza, ma che importa? L'aver realizzato l'idea, anche se "in solitaria" è già qualcosa.
Ma a me piace suonare in gruppo e allora ho fatto ascoltare quello che è solo un canovaccio agli altri "ragazzi".
Bella! - hanno detto - Facciamola e inseriamola nel repertorio.
E qui comincia la seconda parte del lavoro/divertimento dove, all'idea iniziale, si aggiungono i contributi di tutti. E' chiaro che è necessario essere aperti anche alle idee degli altri. il divertimento deve essere condiviso. L'unico limite è che alla fine, una volta registrato, il pezzo giri a dovere, dando l'idea, per quanto possibile, di una composizione completa.
Questo dunque è il testo (più volte rimaneggiato) e il canovaccio su quale cominciamo a lavorare.
Come verrà? Booo...non lo so. Vediamo che ne esce.
Non si è mai visto un cielo così brutto
nero e incazzato come un lunedì
tu parli sempre ed io: "lasciami stare
che le mie tasche son piene di blues"
Un aquilone su un isola lontana
via dallo schifo di questa città
e naufragare in terra tropicana
latte di cocco e frutta in quantità
Suona la rumba l’orchestra sulla spiaggia
si balla al bagno "Mario" anche se
cola la crema al sole sulla faccia
la festa durerà fino alle tre
Calda è la notte e tu sempre più nuda
fasciata in un vestito di lamè
tra i cotillons del dancing Barracuda
io mollo tutto e vengo via con te
C’è un aquilone su un’ isola lontana
vorrei fuggire da questa città
e rifugiarmi in terra tropicana
nella mia vita c’è qualcosa che non va
Un aquilone lontano in mezzo al mare
tutto bloccato il traffico in città
fa un freddo cane la nebbia intanto sale
il bagno "Mario" ormai dove sarà?
Eccoci qui. Dopo il contributo degli altri, questa risulta essere più o meno la versione finale. L'abbiamo registrata in saletta e avremo bisogno di eseguirla un po' di volte prima di averla bene "nelle dita".
Be' ci siamo divertiti.
Il brano mi piace un sacco, fatto da te poi ha quel retrogusto Contiano che ti culla sardonico. Con la band il pezzo prende vita, belle trovate sonore, meno intimista, insomma il brano gira e funzia. Però...a me piace come la canti tu !!!!!!
RispondiEliminaContiano eh?
EliminaUno che ci aveva ascoltato in dicembre, aveva chiesto (ironico) se per caso io ero il cugino del nipote di secondo letto di Paolo Conte.
Risposta: forse si.
Meno male che non ha pensato a Carlo Conti
EliminaIo pensavo a Bruno Conti...😛
EliminaNon l'ho nemmeno ancora ascoltata (solo letta) e già mi piace, il dancing Barracuda me lo vedo davanti.
RispondiEliminaUna volta c'era davvero un dancing che si chiamava così.
EliminaUna canzone che mi è piaciuta parecchio, direi che ci sono parecchie influenze alla Paolo Conte, ed anche la tua voce me lo ricorda parecchio! Bravissimo Max!!!
RispondiEliminaFunzia, funzia! Testo e musica si sorreggono bene a vicenda, l'arrangiamento del gruppo è ricco e ben studiato, con una piega più ironica e scanzonata rispetto all'impronta un po' malinconica dell'originale. Divertente e ben suonata. Bravi!
RispondiElimina...e bravo l'autore, ovviamente! ;)
EliminaBella davvero, l'arramgiamento mi piace molto, alla fine però la versione in gruppo ricorda più jannacci che paolo conte.
RispondiEliminaVero, senza volerlo siamo finiti nella atmosfera clownesca di certi pezzi di Jannacci.
RispondiEliminaMa non mi dispiace affatto.
Confesso che in questa canzone ci sono i ricordi delle mie estati in riviera romagnola, quando ero ragazzo. Correvano gli anni '60 e la "spiaggia tropicana" nel mio frullato mentale è forse quella di Cesenatico, dove, dietro alle cabine, c'era una pista di cemento, illuminata alla sera da lampadine colorate appese ad un filo. E lì si poteva slimonare, ballando, qualche ragazza...Ricordi di felicità e di gioventù.
RispondiEliminaI ricordi sono sempre più belli dell'attualità e forse anche del futuro, non c'è paragone. Mi sembra di aver letto da qualche parte che anche Paolo Conte (pure da giovane) non riesce a scrivere nulla che non sia "ambientato" nel passato, in fondo non c'è sentimento più potente ed evocatore della nostalgia, ed è perfetta per le canzoni.
EliminaContinuo a pensare che tu abbia l'anima di un poeta.
RispondiEliminaTrovo bellissime entrambe. Anche io sento Paolo Conte nella tua versione e Jannacci o forse Capossela in quella di gruppo. Comunque entrambe molto piacevoli. Se questa canzone l'avesse registrata uno dei nomi di cui sopra sarebbe stata un gran successo.
Caro Beppe..poeta addirittura!Grazie comunque
RispondiEliminaCerto su una cosa hai ragione; la produzione e la promozione di un brano (anche se gradevole) costa un pacco di soldi. Chiaro che l'investimento è più sicuro se il soggetto è già un personaggio di successo.
Bellissime entrambe le versioni, con preferenza personale risicatissima a quella voce e chitarra del solo Rev, che trovo più "giusta". Anche molto bello e divertente l'arrangiamento che avete trovato col gruppo. Ma poi, che bella la canzone, Max, complimenti davvero.
RispondiEliminaBravo Max. E bravi anche gli altri tuoi soci con l'arrangiamento. Testo e musica molto ..Alle prese con una verde milonga :-)))
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