sabato 25 gennaio 2020

Ibaneeez?

Tutti conoscono le chitarre Ibanez. Io ne comprai una molti anni fa molto poco avvedutamente. Era una dodici corde a cui ben presto si staccò di netto il ponte per la troppa tensione delle corde. Imperturbabile, feci due fori passanti con il trapano e lo fissai nuovamente con due belle vitone con tanto di dado e rondella. Erano i primi segnali dei disturbi a cui va tuttora soggetto il dr. Brugola.
Il bello è che riuscii a venderla, dopo qualche anno di utilizzo a 6 corde, ad un altro imbecille come me.
Si trattava di un inizio della produzione cinese e gli incollaggi evidentemente erano così e così. Da allora ho fatto una croce sopra questo marchio.
Ma questa sera dal Lenzo mi hanno messo in mano questa leggerissima AVD11 aspettando una mia reazione: prova questa e dicci cosa pensi. 
Mi sono seduto sullo sgabello e ho fatto un accordo. Sono rimasto a bocca aperta: una voce enorme e quella timbrica cordosa e ruggente che tanto mi piace, al costo moderato di 295 euro (è usata e, di fabbrica, ha pure i finti segni di usura che fanno tanto vintage). Nuova costerebbe intorno ai 450 euro mi pare. Se vi capita sott'occhio, provatela. I cinesi hanno torrefatto oltre al top anche le catene. Ma sì esageriamo, due torrefazioni is mei che uan.

Non la compro perchè non saprei proprio che farmene, non ha piezo e come chitarre da divano sto a posto. Ma sono rimasto molto, molto, molto sorpreso.


17 commenti:

  1. Sicuramente c'è stata una evoluzione positiva nei modelli di questo marchio, dagli anni della tua disavventura. Sono sicuro che Ibanez produca delle buone chitarre anche a costi accessibili, tant'è che Paolo Annessi è da anni endorser della linea di Archtop e Simona Grasso delle acustiche, e sono due persone che stimo. Ma quello che mi trattiene dal prendere queste chitarre in mano è la loro propensione a fare dei manici da 43mm al nut ed io incomincio a trovare stretto anche il classico 44.5 (1'3/4)

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  2. Ti stai evidentemente allargando...
    Ma non so se avesse un manico stretto, non ci ho fatto troppo caso a dir la verità. Piuttosto avevo un po' di difficoltà ad imbracciarla perchè senza tracolla le chitarre mi scivolano da tutte le parti. Ma un gran suono, questo sì, a quel prezzo era impressionante.

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  3. Interessante...mi piacerebbe provarla, dopotutto hanno fatto anche grandi chitarre. (Elettriche e semiacustiche)

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  4. Negli anni'70 , anni in cui mi avvicinavo al mondo acustico, le chitarre che trovavi nei negozi ( e nelle custodie degli amici più navigati ) erano proprio Ibanez, Yamaha o Aria. Ed erano ottimi strumenti, quand'anche tutti laminati come la mia dread. Di Martin o gibson si conosceva il nome, ma a vedrele dal vivo non se ne parlava, se non da lontano in qualche concerto di artisti stranieri tipo Kaukonen. Ci accontentavamo o erano produzioni ( giapponesi ) migliori ? Di sicuro ero davvero poco affetto dalle malattie emulative e aspiratrici, e mi sembra vivevo meglio. Ma sono vekkio... ;-))))))

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    1. Be' le Ibanez di quel tempo, Aria e Yamaha non lo so, avevano difetti strutturali mica da poco perchè se il ponte della mia si è staccato di botto, vuol dire che non sapevano bene nemmeno che tipo di colla usare. Questa che ho provato appartiene ad un altra epoca...si vede e, sopratutto, si sente. Non per niente dal Lenzo l'hanno esposta davanti alla rastrelliera insieme a chitarre che costano almeno dieci volte di più. E, incredibile, non sfigura più di tanto.

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    2. Qualche anno fa ero in preda ad un attacco di gas da 12 corde e in un negozio mi proposero una Ibanez che costava intorno ai 150 €, credo si trattasse di questa: [img]https://media.musicalstore2005.com/media/catalog/product/cache/1/image/880x880/a4e40ebdc3e371adff845072e1c73f37/0/-/0-65ceb4a90b80174f8b23_image.jpg[/img]
      Aveva un manico troppo stretto per una 12 corde (45mm) e il suono di una scatoletta sferragliante ... l'ho posata dopo pochi accordi.

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  5. Sempre più convinto una buona chitarra nasce da un buon progetto e un assemblaggio accurato. Legni master grade, colle speciali e altri dettagli possono aggiungere sfumature, ma senza le due condizioni di partenza non apportano nulla tranne il costo elevato. Questi l'hanno capito, sanno copiare o rielaborare buoni progetti e applicarli bene, limitano i costi e producono strumenti impensabili fino a una decina d'anni fa. L'unica incognita è la tenuta dello strumento. Ma la mia 000-RK, oltre a suonare da dio, dopo 10 anni è praticamente inalterata, mentre la martin 00-18v ha già un accenno di deformazione al top...

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    1. Mi sembra di ricordare che la tua 00-18v, già dall'inizio, era particolarmente sensibile a cambiamenti di umidità e temperatura, e mi viene in mente l'intervista a Philippe Chatelier a Miasino, quando ci disse che una chitarra per suonare alla grande deve essere progettata quasi al limite di rottura. E quella frase mi fece venire i brividi!
      Fossi in te proverei a sentire come suona con una muta di 011 ...

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    2. che intendi per deformazione al top? un po' di bombatura dietro il ponte dovrebbe essere tollerata, nel tuo caso è molto accentuata?

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    3. Ha un po' di bombatura dietro al ponte, cosa fisiologica dopo 6 anni, ma noto anche un inizio di affossamento della zona buca, seppur molto lieve. Infatti l'action si è alzata di un paio di decimi di mm. La chitarra è costantemente "climatizzata" col sistema humidipack (che aggiunge o toglie umidità a seconda delle condizioni atmosferiche) e ho sempre utilizzato corde SP lifespan 0.12, in pratica quelle consigliate. Passerò alle 0.11, magari D'Addario, che mi hanno molto convinto sulla Sigma SG e che dovrebbero avere una tensione minore rispetto alle Martin di uguale tipologia.

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    4. Proprio ieri sera ho tolto le D'Addario standard ph-br 012-53 vecchie di oltre un mese dalla 0018 ed ho montato per la prima volta delle 011-52 D'Addario XP, cioè quelle trattate per lunga durata. Fin da subito mi stanno piacendo molto.
      Non avverto alcuna perdita in termini di corposità, anzi per come suono io, trovo che i legni rispondano anche meglio delle 012-053. Insomma sono sempre più convinto che le 011-052 su chitarre a corpo piccolo siano l'ideale per chi suona in fingerpicking con tocco leggero.
      Comunque è verissimo, la 0018 è di una leggerezza quasi innaturale ;)

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    5. Andre', hai ritoccato un po' il setup dopo il passaggio a minor scalatura ? Chiedo perchè a volte mi è capitato di doverla portare alla fine dal liutaio per tornare a sentirla "bene" sotto alle dita, dopo averla torturata personalmente e non aver raggiunto quello che cercavo ;-)

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    6. Ho controllato l’action, dopo, ma non mi è parso si sia mossa. Comunque come suono per me sono consigliatissime queste D'Addario XP, per la durata vedremo!

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    7. D'Addario XT o EXP ? (le XP non mi risultano)

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    8. Hai ragione, XT! Cmq, aggiungo: benissimo in fingerpicking, non benissimo col plettro, in my experience.

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  6. Anche sulla moretta montai subito delle 012-053. E il top manifestò immediatamente una certa bombatura dietrp al ponte. Poi da qualche parte lessi che Gibson consigliava le 011 sulla KebMo la cui tavola armonica era più sottile delle normali L00. Feci immediatamente marcia indietro. Da allora monto questa scalatura e la "pancia non c'è più".

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  7. Si, mi sa che dovrò passare a corde 0.11 sperando che si stabilizzi. In effetti é talmente leggera che mi stupisce ogni volta che la imbraccio. Mentre la RK, pur considerando che è un po' più grossa e il palissandro è più pesante del mogano, è veramente un carrarmato! Ma questo non le impedisce di suonare bene...

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