lunedì 3 febbraio 2020

Foxglove

Sto studiando questa cover di Bruce Cockburn e nonostante l'apparente semplicità e gioiosità del pezzo, trovo che sia un pezzo abbastanza rognoso.
Sarà la mia idiosincrasia per il basso alternato e stoppato, sarà che ho deciso di usare gli Alaska Picks (in questo periodo ho problemi di unghie), sarà quel dannato arpeggio nella parte B dove la melodia segue un andamento a terzine mentre il basso continua ad accentare le duine ... comunque ho dovuto dedicarci un bel po' di tempo.
E proprio pensando  alla digitale purpurea (foxglove in inglese) che, pur essendo utilizzata come cardiotonico in medicina naturale è velenosa ad alte dosi, ho deciso di pubblicare questo pezzo così com'è venuto, prima di intossicarmi del tutto.

 

18 commenti:

  1. Beppe, a me sembra che ti riesca molto bene, ed anche i bassi alternati sono li presenti come un metronomo, direi proprio che meglio di così la fa solo Cockburn, direi che anche la registrazione è ottima, noto con orgoglio, che tutti i cookers, negli anni hanno avuto una evoluzione tecnica da manuale

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  2. Te l'ho detto sul tubo, l'hai suonata molto bene, e io di cose cockburniane me ne intendo. Solk un po più lenta, ma la stai studiando, è normale. E Bruce non è proprio l'ultimo dei chitarristi...io la strimpello da decenni, molto ma molto più male di te 😉

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  3. Grazie amici, troppo buoni. I difetti li sento: a parte sferragliamenti vari, il ritmo dei bassi è un po' incerto, i gruppi di note veloci e legate mi è venuto solo a metà ed alcune stecche qua e là. Dovrei studiarla ancora, ma oramai mi è venuta a noia!
    @Stefano: l'ho ascoltata la tua versione e non è affatto peggio della mia, anzi è molto più sciolta. Non suonava affatto male quella Cort!

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    1. Quella cort ancora me la sogno...

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    2. Incuriosito e in vena di ricordi, sono andato a cercare la mia versione e non l'ho trovata nel blog...certo, perchè era un post su Accordo, dove vi ho ritrovati tutti nei commenti, più giovani ma sempre gli stessi: era il 2012 ! Manca solo Andrea, ed è per questo che non conosceva il pezzo eheheheheh
      https://www.accordo.it/article/viewPub/66893

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  4. I difetti li senti solo tu, mi sa ;) È venuta benissimo ed un gran bel pezzo, che non conoscevo. Lo dico ogni volta, ma riesci a darmi sempre delle gran belle imbeccate e anche questa voglio proprio impararla. Da qualche giorno sto facendo a cazzotti con Plain song di Renbourn e non vedo ancora la luce in fondo al tunnel.
    P.s. riconosco tantissimo il timbro della mia nella tua 616, asciutto ma profondo e pieno di espressività.
    Mo' mi vado a beccare quella di Stefano

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    1. Dai, ti ho facilitato la ricerca proprio qui sopra...ma la versione di Beppe è davvero un'altra cosa, lui è la precisione ( come te d'altronde ) io sono l'esemplificazione del vorrei ma non posso ma lo faccio lo stesso ahahahahah

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    2. piacere, Andrea, mi perdo le cose interessanti since 2012 ;)
      L'ho trovata subito la tua versione su yt, molto fluida e ben suonante su quella Cort speciale!

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    3. piacere, Stefano, strimpello malamente since 1973 :DDDDDDDDDDDD
      Dovremmo incontrarci, prima o poi....

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  5. Anche io non sento particolari difetti, direi invece che scorre liscia e con un bel piglio deciso. Aspettiamo la versione di Andrea, tu e lui siete gli studiosi del gruppo :)
    La 616 ci mette il suo bel carattere!
    Con cosa hai registrato?

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    1. Solito ZOOM Q3, però stavolta l'ho piazzato più distante, quasi il doppio dei 30 cm che uso di solito.
      Le corde sono le Elixir Ph-Bronze nanoweb (le ho montate a metà dicembre del 2018 e suonano ancora alla grande, anzi mi piacciono più adesso che all'inizio).
      Open C tuning (CGCGCE).

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    2. Azz, hai ancora il q3? Ma solo il mio è morto?!

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    3. sorvoliamo sulle elixir, si cambiano solo perchè diventano brutte, se no suonano all'infinito. A cambiarle non c'è soddisfazione! :D

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    4. Eh sì, è ancora vivo il Q3 ... ogni tanto sono tentato di sostituirlo con altri sistemi più costosi e più pretenziosi, per esempio con una bella coppia di microfoni a condensatore a diaframma stretto (tipo gli Oktava di Andrea o dei Rode NT5) e una bella scheda audio. Ma poi tiro fuori lo scatolotto dal cassetto, lo piazzo su un tavolino,schiaccio REC e il suo sporco lavoro lo fa decentemente e con uno sbattimento minimo ... ma chimmelofaffà di complicarmi la vita?

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    5. (un solo Oktava ci ho io) comunque a sentire il tuo video, paradossalmente, sulla ROS 616 le Elixir suonano bene solo da vecchie.
      Provai a montarle sulla mia e il risultato (come da te anticipato) non mi piacque affatto. Insomma bisogna aver pazienza giusto quell'annetto di tempo, poi diventano buone e sono potenzialmente infinte. :))

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  6. Grande Beppe, meno male che in questo scito c'è ancora qualcuno che studia (io sono ai minimi storici).
    La RK me l'aspettavo meno frizzante, davvero sorprendente ma molto adatta a questo pezzo.

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    1. Grazie Giancarlo. Effettivamente con questa open C tuning la ROS 616 rende alla grande e le Elixir danno quel pizzico di brillantezza in più. Inizialmente le trovavo fin troppo brillanti per le caratteristiche di questa chitarra, ma adesso (le ho su da più di un anno!!!!) mi piacciono molto di più.

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