venerdì 11 ottobre 2019
Bourgeois Eastman, nasce una partnership
pubblicato da
ansgar
L'annuncio di Dana Bourgeois, per noialtri appassionati di chitarra acustica, è di quelli grossi. Dopo anni di studi e ricerche, hanno concluso che la collaborazione con un'azienda di comprovata reputazione nella produzione e nella distrubuzione internazionale di strumenti musicali avrebbe dato a Bourgeois delle opportunità strategiche che altrimenti le sarebbero state precluse. E quell'azienda è Eastman, che noi tutti conosciamo come una delle migliori realtà produttive cinesi per chitarre acustiche e mandolini (ma anche violini, ottoni, etc).
Bourgeois continuerà come prima a produrre le loro chitarre 'boutique'nello stabilimento di Lewiston, Maine ma verrà affidata a Eastman la produzione e la distribuzione internazionale di chitarre e mandolini di fasce più abbordabili, in cui Bourgeois sarà responsabile per i progetti, la selezione dei legni, i setup e i controlli di qualità. Qui la notizia:
https://bourgeoisguitars.net/our-news/an-important-message-from-dana-bourgeois/
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Non ti nascondo che quando ho visto la notizia ho detto: ecco le Eastman costeranno ancora di più... e io che non ne ho ancora comprata una...Comunque mi fa piacere, la filosofia di Eastman è sempre stata aperta alle collaborazioni, come è già avvenuto con Ragghianti, Pagelli, d'Ambrosio ecc...tutti grandi liutai e senza dimenticar quella con Corrado Giacomel per il bellissimo mandolino che riproduce quello di Dave Grisman. In realtà qui sembra che il buon Dana abbia venduto quasi tutta l'azienda alla Eastman, mantenendosi la direzione sulla parte boutique e la supervisione su quella cinese, (operazione oculata da parte di tutte le aziende famigliari ad alta componente artigianale che hanno il problema del cambio generazionale). In ogni caso credo che ne potranno uscire delle cose interessanti, specie mettendo insieme la serietà che entrambe le parti hanno dimostrato.
RispondiEliminaPurtroppo, come prevedevo, andando in cerca di notizie salta fuori la solita storia. Bourgeois dichiara che la mossa è giustificata dal desiderio del marchio “to enter new markets with a partner whose core values closely align with its own” (https://guitar.com/news/eastman-and-bourgeois-guitars-are-teaming-up-to-make-guitars/)
RispondiEliminaInsomma, via alle Bourgeois "economiche" (vedremo quanto) made in China seppur con progettazione e supervisione e controllo di qualità ecc ecc. Solita storia di gigantismo e delocalizzazione in oriente. Dopo aver sostenuto la parte dell'asceta che tasta e ascolta le tavole armoniche una a una, il "barba" ci prepara le bourgeois cinesi. Certo, Eastman produce strumenti di ottima qualità a prezzi abbordabili, ma non credo che col logo Bourgeois sulla paletta suoneranno meglio.
Com'è lontano il tempo degli articoli entusiasti sulle chitarre "socialiste" di Eric Schoenberg realizzate da Recording King! In quel caso il progetto era valido, ma la produzione di R.K. piuttosto approssimativa ed il controllo di qualità inesistente, non favorendone il successo sperato nel mercato.
EliminaIn questo caso la qualità delle produzioni Eastman è decisamente superiore, ma il dubbio è se il progetto di Bourgeois sia compatibile con una produzione industrializzata ... o non si tratti piuttosto di una campagna pubblicitaria per giustificare un aumento di prezzi di Eastman.
Inutile arrovellarsi sulle ipotesi, possiamo solo sperare di poter mettere le mani su queste chitarre per toglierci dubbi e sospetti. (Intanto io sto ancora aspettando l'occasione di provare la Eastman progettata da Fabio Ragghianti, ma quaggiù non se ne vede l'ombra...)
Credo ci sia una sostanziale differenza tra il progetto industriale di Schoenberg e quello di Bourgeois (d'ora in avanti abbrevio con iniziali perchè 'sti due han dei cognomi da paura!). S accettava di firmare un prodotto industriale mettendo a disposizione un suo progetto di piccola 0 perchè riconosceva a RK la capacità di produrre e diffondere buone chitarre a prezzi abbordabili, e da studioso-storico-didatta oltre che uomo d'affari era interessato alla cosa. Ma era più RK, partita da poco e con un catalogo interessante, ad avvantaggiarsi della collaborazione. Erano anche altri tempi e la cosa era abbastanza sperimentale.
EliminaInvece la mossa di B, fatta adesso, è puro marketing. Certo ogni azienda pianifica e adotta le proprie strategie, ma dopo che per anni ti sei fatto pugnette col tapping delle tavole super selezionate e le sellette in avorio fossile di mammouth e i workshop sull'alta liuteria e l'estetica del piccolo laboratorio boutique esclusivo che produce pezzi unici, se ti butti nel borraccione come tutti gli altri e delocalizzi per vendere più pezzi a basso costo mi scadi parecchio! O mi hai preso per il cubo fino adesso, o il tuo marchio è un po' scaduto e non vende più come prima perchè altri liutai ti hanno sorpassato e prendi le scorciatoie come tutti per gonfiarti il portafoglio. Va bene, gli affari sono affari, ma che poca fantasia! Almeno poi non fare più il mago della liuteria esoterica.
Certo Eastman non ha nulla da perdere e tutto da guadagnare perchè potrà vantare la fiducia di un grande liutaio, ma il grande B che delocalizza in oriente per produrre a basso costo e aumentare le vendite non ci fa una gran figura!
Poi mi chiedo: avremo delle eastman che suonano meglio o delle bourgeois che suonano peggio? O semplicemente delle eastman che suonano già benissimo con su scritto bourgeois?
Io la vedo come Mirco, queste fusioni, mi puzzano di "palle incatenate" come si dice dalle mie parti, tutto mi puzza di delocalizzazione delle produzioni, ed anche se all'inizio produrranno strumenti di qualità, c'è il concreto rischio, che il brand meno blasonato, trascini verso il basso anche quello più prestigioso...tutto ciò per il profitto, solo per il profitto, certe realtà dovrebbero rimanere tali e quali nel tempo, perché oltre al prodotto, sfornano anche quella poesia, che la produzione massiva stritola immancabilmente...
RispondiEliminaPeccato...una autentica bourgeois non l' avrei mai potuta comprare purtroppo. Ma men che meno comprerò una cinese camuffata da bourgeois. Fermo restando il fatto che non sono mai riuscito a mettere le mani nè su una bourgeois nè su una eastman.
RispondiEliminaLe Bourgeois c'erano sempre a Sarzana, io Mimmo e andrea abbiamo sicuramente provato due OM con il top in adirondack (una col il top torrefatto) nell'edizione 2015, ma non mi ricordo se è passata anche nelle tue mani. Le Eastman pure erano presenti a Sarzana e sicuramente hai provato nel 2015 la E20OOSS che aveva fatto girare la testa ad Andrea, e forse anche quella progettata da Ragghianti con soundport e fanned fret nell'edizione 2013 (a cui purtorppo io non c'ero, mannaggia!)
EliminaSi Max, le Eastman le abbiamo provate insieme a Sarzana sicuramente. Io ricordo di aver provato una OM Bourgeois col ponte scollato, ma a volte in certe zone espositive c'erano vetrate col sole a picco sugli strumenti e un caldo bestiale (sarebbe bastata una tenda).
EliminaCome sapete, io sono un estimatore delle chitarre Eastman e ne ho diverse.
RispondiEliminaTutte suonano davvero bene, non fanno rimpiangere i blasonati marchi USA.
Poi gli strumenti belli di liuteria possono arrivare dove la produzione meccanizzata non arriva.
Staremo a vedere se questa collaborazione porterà qualcosa di buono per noi "chitarristi golosi"
Bourgeois e estman, due marchi differenti con target precisi, entrambi ci hanno stregato in passato...chissà ora che ci combinano, le congetture ci stanno tutte ma aspettiamo di provarle che resta la cosa migliore ;-)
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