Vi avevo promesso che avrei provato a realizzare un soundport sulla dread Epiphone, tutta in laminato, che tengo nella casa in montagna ... quindi in questi giorni di vacanza mi sono messo all'opera, seguendo i consigli di Mimmo.
L'operazione, realizzata con un cutter, non è proprio semplice: mi sono subito reso conto che sarebbe stato meglio realizzare una sagoma del foro per guidare la punta della lama, invece di disegnarne solo il contorno su un pezzo di nastro di carta. Soprattutto nei punti di maggior curvatura è facile lascirsi sfuggire la lama per la tangente, facendo dei danni alla vernice (e cosi è stato ...). Ma, come al solito, avevo poco tempo e ho proseguito senza realizzare la guida.
Incidere la fascia della chitarra fa un po' impressione, sembra di violentare lo strumento e in corso d'opera mi è venuto il dubbio che, alla fine, lo avrei usato solo più per accendere il caminetto.
Ma eseguito il foro e ripassato il bordo per bene con la cartavetro, via via più fine, il risultato non è male (a parte la rigaccia sulla vernice!). In sezione si nota che il laminato è costituito da uno strato più spesso di legno chiaro, impiallacciato da un sottile strato di palissandro sulle due facce. Per egualizzare un po' il colore con la superficie esterna ho usato della cera per mobili color castagno scuro, che avevo in casa.
Quindi prova del suono: l'effetto del sound port è abbastanza netto, come avere un monitor puntato sull'orecchio destro, il timbro della chitarra mi sembra fedele, con un po' più di spinta sui bassi (che in effetti erano un po' spompi, per essere una dreadnought).
Sulle prime bisogna abituarsi al cambiamento che disorienta un poco, ma la valutazione finale è più che soddisfacente. Purtroppo non avevo dietro mezzi di ripresa decenti (l'audio del video è suonato con la RK ROS-616) e comunque non avrei saputo come posizionarli per riprendere l'upgrade del suono.
Unica cosa deludente è l'effetto visivo sulle "interiora" della chitarra: lo strumento è economico e tutte le approssimazioni realizzative sono ora ben evidenti!
Beppe, il trucco per non fare danni, sta nell'incidere il contorno del foro prima in modo lieve e via via (quando si viene a creare l'incisione che fa da guida alla lama), aumentato fare la pressione, comunque il danno e riparabilissimo, basta un pennellino ultra fino, ed un poco di trasparente, prima però scuriscono la riga con un colore a pastello della stessa tonalità della fascia poi perfeziini il tutto con il trasparente, passando più volte in modo da rimanere leggermente in rilievo, una volta che la vernice sarà asciutta la levighi con carta da 600 bagnata, e poi con la 2000 sempre bagnata, alla fine lucidi con il polish, e lo sbrego non si vedrà più, poi se vuoi rifinire il bordo puoi anche incollare un binding, per esempio con una strisciolina di acero o di però, le bagni abbondantemente e poi con il phon, gli dai la forma del foro, comunque a parte la riga fatta con il cutter, il lavoro non è affatto male
RispondiElimina* aumentare la pressione
EliminaGrazie Mimmo, ma su questa chitarra non vale la pena visto che ha diversi altri segni e ammaccature e già passando la cera colorata il segno risulta meno evidente. Anche se potrebbe essere una buona palestra per imparare a fare questi ritocchi ...
EliminaIl problema principale sono invece le meccaniche che, pur essendo abbastanza precise e con una buona tenuta dell'intonazione, presentano una fastidiosa vibrazione metallica. Ho cambiato le corde e ho approfittato per smontarle, oliare l'ingranaggio e tappare i fori delle vitine (che mi sembravano un po' spanati) con il solito stuzzicadenti e rifarli. Ora le viti tengono perfettamente, ma la vibrazione non è sparita. Ho l'impressione che siano le boccole in cui si infilano gli alberini che sono un po' lasche nei fori della paletta, dato che non hanno il dado per chiuderle sul lato superiore, ma sono ad incastro, tipo queste:
[img]https://www.musicgallery.it/images/prodotti/1464_02007615101144.jpg[/img]
Se fossero le boccole dell'alberino, il problema è risolvibile con un paio di giri di teflon, quelli che si usa per le filettature dei tubi idraulici, altrimenti, se si tratta di meccaniche open o quelle con il coperchietto avvitato, il problema potrebbe essere la base di qualche meccanica che si è imbarcata, ciò non permette il buon contatto tra la vite senza fine della paletta con l'ingranaggio che trasmette la rotazione all'alberino, problema risolvibile smontando la meccanica completamente e riaddrizzando il supporto con un martellino, mentre se si tratta di meccaniche chiuse,con le paletti e avvitate, potrebbe esserci un po' di gioco tra il foro delle palettine e l'alberino, se cosi non fosse vuol dire che si sono rovinate all'interno, e tanto vale sostituirle
EliminaGrazie Mimmo, proverò tutte le soluzioni che hai proposto. Le meccaniche sono del tipo con coperchietto, tenuto in posizione dalle stesse viti che ancorano la meccanica al retro della paletta, tipo queste:
Elimina[img]https://images-na.ssl-images-amazon.com/images/I/61Jtk3aDclL._SL1024_.jpg[/img]
Vale il discorso per le meccaniche open
EliminaBe', direi missione compiuta ! Per essere una prima volta, il lavoro è venuto bene, a parte il segno del cutter che è partito per la tangente. Sarei curioso di sentire il risultato, magari quando potrai piazza il mic prima davanti e poi sopra e sentiamo le differenze. Ancora Bruce, e tutti brani che vi avevo proposto io anni fa. La differenza è che io li faccio alla bona la prima, tu da studente modello e un po' secchione li fai alla grande. Me fai rosicà...eheheheheh
RispondiEliminaP.S. ma non si scurisce di più il bordo ?
Quando ritornerò su in montagna mi porterò lo zoom per fare qualche registrazione.
EliminaSunwheel Dance è un pezzo bello tosto, infatti ho sfumato sulla parte finale dove ci sono una serie di legature velocissime con medio e anulare su un barrè al V tasto ...
Per scurire di più il bordo del taglio, si può tingerlo con del mordente color palissandro, ma ho usato quello che ho trovato in casa l'effetto è già buono anche se nelle foto (le ultime del video) sembra ancora chiaro.
Bel lavoro Beppe, hai fatto bene a scegliere una forma non perfettamente circolare, sta meglio sulla dread e poi è meno rischiosa da riprodurre con il cutter. Ora che fai prosegui?
RispondiEliminaLa forma a goccia mi piace di più di un semplice foro tondo, anche se mi è venuta un po' grande (ho usato due bicchierini da liquore per tracciarne il disegno).
EliminaSul continuare a sforacchiare altre chitarre di maggior pregio ... non so. Sicuramente la Eastman non la tocco, forse la R.K. RP1-626, che ha già diversi segni sulla vernice. Mi mette un po' in ansia la vernice alla nitro delicatissima (basta una botterella per farne saltare una scheggia)
Come prima esperienza direi che è venuta più che bene! Anche la forma a goccia è gradevole e in effetti quasi tutti i soundport che ho visto sono ovali e non circolari. Sull'effetto del potenziamento dei bassi direi che è naturale. Parlando della buca centrale, più è grande e più evidenzia le frequenze acute, di conseguenza un piccolo soundport porterà all'orecchio più frequenze basse.
RispondiEliminaHo letto che dovrebbe portare un incremento delle frequenze basse anche nella proiezione anteriore perché, aprendo un secondo foro, la massa d'aria nella cassa si muove più liberamente con le sollecitazioni della tavola. È lo stesso principio delle casse bass-reflex.
EliminaConfermo che un lavoro simile sulla RP1 verniciata alla nitro sarà molto più brigoso. Si scheggia anche guardarla di traverso! :D
RispondiEliminaDimenticavo: complimenti per la colonna sonora, suonata davvero bene. Sei sempre più bravo Beppe!
RispondiEliminaHo una idiosincrasia per il basso alternato stoppato. Mi sto applicando, ma con le unghie proprio non riesco a trovare la posizione giusta con il polso della mano destra. Va un po' meglio con thumbpick e Alaska Picks, ma solo sulla Ros 616, che ha una spaziatura delle corde al ponte maggiore.
EliminaBravissimo Beppe
RispondiEliminaGrazie Max.
EliminaLavoro coi fiocchi, complimenti! anche lo sbrego mi pare non sia nulla di grave. Non sono molto attirato dalla forma a goccia, se proprio mi decidessi a fare un soundport preferirei un ovalino piccolo, però ora come ora non ci penso molto. Molto bella la colonna sonora sulla 616! A proposito, la nuova arrivata me la sto godendo parecchio, a brevissimo ve la faccio sentire.
RispondiEliminaAnch'io pensavo di fare un soundport ellittico e più piccolo, ma sul fascione della dread ci stava qualcosa di più grande.
EliminaMi piacerebbe provare (su un'altra chitarra) a farne uno in posizione più avanzata verso il manico, dopo la curvatura della fascia. Ho letto che in quella posizione dirige il suono verso l'orecchio sinistro.