Subito dopo l'ultimo nostro incontro estivo e avendo provato lungamente quella di Beppe, il tarlo della ROS 616 si è insinuato in me e non mi ha più mollato. Finalmente sono riuscito a trovarne una usata, che sono andato a prendermi sabato scorso a Firenze e solo ieri sera ci ho "messo mano". La chitarra è in buone condizioni, qualche segno del tempo e dell'uso qua e là, complice la finitura nitro satin davvero delicatissima ma strutturalmente non ho trovato alcun difetto. Ho fatto una bella pulizia alla tastiera, che ho poi trattato con olio di limone, abbassato di un millimetro scarso il ponticello, cambiato le corde con delle John Pearse bronze 12-54. La prima strimpellata con corde nuove mi ha scioccato per quanto questa chitarra suoni bene. Mediosa, gran volume, sustain lunghissimo, una gran definizione delle note, chiare e separate seppure calde e profonde nelle mediobasse. una personalità davvero spiccatissima.
Ho approfittato per fare un piccolo tour dentro la buca, dove tutto mi pare molto ordinato e ben fatto, anche se ovviamente non possiamo
aspettarci catene super levigate e rifinite. Spero presto di registrarci qualcosa perchè ho davvero voglia di farvela sentire.
E dai dai, faccela sentì, mi manca il tuo pollicione servoassistito ! Comunque bravo, quando ti metti in testa una cosa neanche la distanza tra Napoli e Firenze ti ferma...;-)))))
RispondiEliminaal più presto, Ste! poi avevo un'altra ideuzza e cioè farla diventare da satinata a semilucida ma è un'operazione che devo studiarmi per bene per evitare di far danni ;)
RispondiEliminaSemplicissimo Andrea, compra la lana d'acciaio 00 maschera ponte e tastiera e poi con la paglietta d'acciaio leggermente inumidita con acqua e un poco di sapone la lucidi con movimenti circolari,alla fine pulisci con un pezzetta umida e poi asciughi, se la vuoi piu lucida passi il polish per auto, ed alla fine c'era protettiva
EliminaGrazie dei consigli Mimmo, è una cosa che mi piacerebbe fare. Da ignorante pensavo di procedere con un tampone di feltro bello ampio imbevuto nel polish che uso per le chitarre. Ma la paglietta inumidita sembra molto più efficace. Come grado di lucidatura mi andrebbe anche bene quel semilucido (che fa anche tanto vintage ;)) che già ha raggiunto il retro del manico a causa dell'uso. La grande incognita, per me che non ho ancora mai fatto nulla del genere, è l'uniformità del risultato che sarei in grado di ottenere. La mia manualità in questo genere di cose temo possa farmi brutte sorprese. Ad ogni modo adesso sono in quella fase iniziale in cui starei solo a suonarla tutto il tempo, ma prossimamente vorrei procedere con la lucidatura.
EliminaChe cera protettiva intendi? c'è un prodotto specifico che potresti consigliarmi?
Va bene anche la cera per auto, altrimenti la cera carnauba
EliminaVista da dentro non vale, vogliamo delle foto vere! Scherzi a parte è molto interessante, quei rinforzi sulle fasce sembrano ostacolare la realizzazione del sound port, e io che sentivo già odore di segatura di mogano...
RispondiEliminaQuesta cosa l'aveva notata anche Beppe esaminando la sua, però abbi fede potrebbe non essere un ostacolo insormontabile... ;)
EliminaBella chitarra, se poi sei rimasto impressionato dal suono, tu che hai modo di confrontarla con strumenti di rango, hai fatto un bell'acquisto. Non ci rimane che ascoltarla, magari in un test comparativo con qualcosa di tuo che già sappiamo come suoni bene.
RispondiEliminaSì, è davvero una chitarra notevole. E' difficile da concepire che una chitarra di questa fascia di prezzo si faccia apprezzare tanto anche di fronte a strumenti che costano x volte tanto. Eppure da quel primo salto nel buio di Mirco anni fa, l'abbiamo ormai realizzato un po' tutti. A me ha colpito innanzi tutto quella di Beppe questa estate e ricordo che anche tu ne hai provata una qualche anno fa dal Lenzo. Spero di registrarci qualcosa questo finesettimana!
EliminaGran chitarra, ne sono certo. Non potevamo aspettarci la cura certosina dei dettagli di una custom shop, ma dall'ispezione si vede che è costruita bene.
EliminaIl mio "salto nel buio" cominciò con questa recensione della sorella 626, che contribuì a lanciare il marchio RK e me lo fece conoscere. Che nostalgia :D
[video]https://www.youtube.com/watch?v=9800NuuHPhs[/video]
Un'altra chitarra da comprare se ne capitasse l'occasione...
PS: ma che cazzoni quelli di RK!
EliminaSperiamo che i timidi segni di ravvedimento siano reali!
EliminaE così hai unito l'utile al dilettevole, un bel viaggetto a FureFir, e una nuova chitarrista da portare a casa, direi più che l'utile al dilettevole, direi il dilettevole al dilettevole, dentro mi appare davvero ben fatta ed anche le catene mi sembrano levigate a dovere, non ci resta che ascoltarla
RispondiEliminaMimmo, secondo te fare un soundport che interrompe proprio uno di quei rinforzi sulle fasce, può compromettere la stabilità complessiva della chitarra?
EliminaFaccio una considerazione. RK faceva copie di Martin vintage, quindi metteva i rinforzi sulle fasce come ci sono nei modelli originali, che in teoria servivano ad evitare crepe nelle fasce. Di fatto nelle chitarre moderne non sempre ci sono. La mia 00-18v, che è leggera come una piuma, quindi con spessori piuttosto sottili, i rinforzi sulle fasce non li ha! Per cui mi viene da pensare che si mettessero per precauzione, ma che non siano fondamentali. E' pur vero però, che il mogano utilizzato nelle RK non è il "genuine mahogany" dichiarato da Martin di provenienza dal Sud America, ma è African Mahogany, una pianta molto simile ma non della stessa specie (e suppongo meno costoso). Ma se la chitarra è fatta bene non mi sentirei di affermare che l'African Mahogany ha bisogno dei rinforzi e il genuine no. Quindi - se proprio volete forare le vostre chitarre! - di fronte all'idea di fare un buco in una fascia, non credo che il problema sia l'eliminazione di una piccola stecca di rinforzo...
EliminaBeppe, ma sei sicuro che il foro andrebbe proprio a toccare i rinforzi ? Oltretutto li ho visti fatti in varie posizioni...
EliminaBeppe, non ci sono problemi, se intorno al foro dalla parte interna, incolli un rinforzo circolare, con le fibre perpendicolari a quelle della fascia che andrai a forare
EliminaMa che e Furefir!??? Io intendevo Firenze 🤣😂🤣😂🤣😂
EliminaGrazie per le risposte, comunque al momento è solo un'idea, ma ho poco tempo per realizzarla e prima voglio fare una prova su una dread tutta in laminato che tengo in montagna, giusto per prendere un po' di coraggio e vedere che effetto fa.
EliminaAllora Beppe vai avanti tu col patrocinio di Mimmo sulla dread-cavia e poi magari mi cimento io! ;))
EliminaMi raccomando non usate punte a tazza ma mascherate la fascia con nastro carta e segnate la circonferenza sul nastro carta e procedere con un teglierino un poco alla volta e senza fare troppa pressione, poi passate una lima e poi della carta abrasiva solo alla fine rimuovete il nastro carta, dopodiché procuratevi un pezzetto di mogano spesso un paio di millimetri, praticate lo stesso foro della fascia, rifinite i bordi ed incollatelo nella parte interna della fascia con le fibre perpendicolari a quelle della fascia, poi se volete un lavoro pulito, colorate con un toner per legno il bordo del foro e con un pennellino piatto passate sul bordo del trasparente alla nitro, minimo 4 mani poi una volta asciutto carteggiare il bordo con carta 1000 e poi 2000 e alla fine lucidate
EliminaQualcuno ha tentato di fermarlo cercando di spezzargli tutte e due le ginocchia...niente, non c'è stato nulla da fare.
Elimina[video]https://www.youtube.com/watch?v=ZL-XRuNT3F8[/video]
Ahahah!!! XXDD. Caro Max, mi fai sempre schiattare dal ridere :-)))
EliminaDato il tuo silenzio in questa settimana incominciavo a pensare che, concluso l'acquisto, fossi in preda ai rimorsi e ai ripensamenti che di solito seguono un'azione impulsiva! Invece vedo che non sei affatto pentito per la spedizione fulminante compiuta a Firenze.
RispondiEliminaBella la ripresa con tecnica cinematografica effettuata nella pancia del tuo nuovo acquisto, da quel che si può vedere mi sembra che le catene siano un pochino più curate che nella mia "moganetta", giusto qualche ricciolo in meno.
Complimenti.
No, altro che rimorsi, sono sempre più soddisfatto! Sto sistemando piano piano il setup, soprattutto gli slot del capotasto che erano alquanto altini e ci sono andato coi piedi di piombo per non far danni. Adesso, l'action è a circa 2,70 mm al mi basso e il manico è drittissimo. In giornata smollo di 1/4 di giro il trussrod per dargli un minimo di relief (e scongiurare eventuali buzz) e abbasso di mezzo mm il ponticello, che peraltro ha ancora tanto margine per un buon breakin angle. Dovrei uscirne a 2,5 mm che per me è un'action accettabile. Poi spero di fare in tempo anche a fare una registrazioncella ;)
Elimina2,5 al mi basso col giusto relief è una action ottima. Spesso ho sentito dire che su una acustica l'ideale è 2,4 ma non ho mai capito come fanno a speculare su un decimo di millimetro. Posto che riescano a misurarlo!
EliminaHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!!! :-))) a Napoli uno così lo chiamerebbero; "na capa di bomba!"
RispondiElimina"Ue' caph 'r mbomb" XD
RispondiEliminaBell'acchiappo Andrea!! A presto per una registrazione!!
RispondiElimina;-)
Ciao a tutti, scusate l'ignoranza. Ho letto da qualche parte che la Ros 616 o altre chitarre simili Martin hanno il manico definito "vintage V". Adesso, credo di aver capito come dovrebbe essere la sezione del manico, ma ai fini pratici, per suonarci il fingerpicking e avendo mani piccole, volendo usare la tecnica del pollice per i bassi, sarei facilitato o ostacolato rispetto ad un manico diciamo tradizionale? Grazie in anticipo, Danilo
RispondiEliminaCiao Danilo, senza dubbio la sezione del manico è alquanto impegnativa, inoltre la tastiera al capotasto è 47 mm, per cui temo che avresti decisamente più difficoltà ad usare il pollice per il mi basso rispetto a un manico standard.
RispondiEliminaah ecco, come immaginavo. Grazie Ansgar!
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