venerdì 2 novembre 2018

Devastato il "bosco dei violini" in Val di Fiemme

Il maltempo degli ultimi giorni ha devastato le Dolomiti. Sull'altopiano di Asiago il vento ha abbattutto più di 300.000 alberi. Oltre agli ingenti danni a persone e cose, si calcola che solo in Trentino si siano schiantate al suolo fino a 1,5 milioni di metri cubi di piante. Duramente colpito anche il "bosco dei violini" in val di Fiemme. Eppure su giornali e tg non se ne parla...

18 commenti:

  1. Forse sono di parte, ma di quello che succede nel nord est non se ne parla mai. Non è che a me prema tanto che il nord est vada in tv per cose don belle. Ma ho notato che quando qui succedono efferati omicidi, inaudite violenze, e tragedie come quelle di questi giorni, le TV ed i giornali non se ne occupano come se le stesse cose succedono in altre parti d'Italia.
    D'altra parte non capisco tutto questo desiderio di voler apparire. In questi giorni sui social la gente sembra più preoccupata per i servizi che non ci sono stati nei TG che per i disastri causati del mal tempo. Piuttosto che le troupe Rai o Sky, sono contento di aver visto la protezione civile dell'Emilia Romagna salire in Trentino.

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    1. Il bosco dei violini..e annesso museo. Bellissima passeggiata sulla neve nella natura. Ci sono stato con mia moglie e la suggestione fu fortissima. Tanto che da una catasta di legno da stufa, mi presi quel pezzo di tavola di abete che poi è diventato il corpo della "stratopallet".
      Non valeva niente, lo so, però veniva da quel bosco e chissà che il pezzo di legno, respirando quell'aria sottile e profumata, non avesse catturato anche qualche armonia che volteggiava nell'aria.
      Potere della suggestione di un posto stupendo.

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    2. Probabilmente colpisce di più un servizio sugli yacht danneggiati a Rapallo che su centinaia di migliaia di alberi abbattuti sulle Alpi. Purtroppo.

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  2. Be, io ieri l'ho visto in un tg ( forse era tgcom ma non ci giurerei ) tanto che ne ho parlato con mia moglie. Non sto di certo a guardare tutti i telegiornali ne a sfogliare i quotidiani oltre le notizie (orribili ) di politica, per cui potrebbe essere stato un caso isolato e fortunato (?) io a imbattermici. Resta la follia di questo tempo che mostra i muscoli, è colpa nostra o solamente cicli che si ripetono ? In fondo monitoriamo il meteo in maniera precisa e accurata solo da pochi decenni, ma i tempi della Terra sono molto più lunghi. Certo che noi facciamo del nostro peggio per metterci con le spalle al muro, Trump docet . Ma ora tutto quel legno potrà essere utilizzato? O erano abeti troppo giovani ? Guarda se ora faranno i top in micarta...

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    1. Si, qualcuno ha dato la notizia, ma non col rilievo che un disastro del genere dovrebbe avere. Ma sai com'è, case danneggiate, automobili schiacciate e yacht affondati sono soldi persi, mentre gli alberi ricrescono... :(

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    2. In realtà la notizia è stata data su diversi telegiornali, può darsi che non sia stata data la dovuta rilevanza , ma c'è da dire che i disastri dei giorni scorsi in varie regioni d'Italia hanno causato danni ingentissimi e soprattutto ci sono state diverse vittime (12 se non sbaglio ...).
      Su Geo, nella puntata del 31/10, hanno anche parlato in modo ampio del disastro della Val di Fiemme, evidenziando che si tratta di un bosco dove gli alberi sono curati in modo particolare, intervenendo su ogni singolo esemplare. Questo per sottolineare che in questo caso una simile catostrofe non si può proprio addebitare all'incuria, a potature mal fatte o a mancanza di manutenzione, ma proprio alla violenza dei fenomeni atmosferici, con raffiche di vento superiori a 200 Km orari.

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  3. Vero quello che dice Mirco: fanno più notizia, i panfili sbattuti sugli scogli, che comunque sono oggetti di ricchi, che anche se hanno subito un danno, per loro non è di fondamentale importanza, piuttosto che la distruzione di un ecosistema, che da da mangiare è lustro ad un territorio storico della nostra Italia, mi chiedo solo se le piante abbattute dal fortunate, siano ancora sfruttabili, come legname per liuteria, comunque il danno è stato ingente, visti i territori e il tempo di crescita dell'abete... Non so voi, ma ultimamente, sono pervaso da un'ansia sottile che sembra non voglia andar più via...

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  4. Da violinista la notizia mi ha reso molto triste, anche il mio liutaio di fiducia si rifornisce abitualmente in val di Fiemme.
    La feltrina è stata la zona più colpita.
    Si è parlato anche di commissariamento della filiera del legno per riuscire a sfruttare tutta questa massa di legname in tempi brevi, senza penalizzarne il valore.

    Del "bosco dei violini" nello specifico non posso parlare ma da altre parti i problemi maggiori sono stati determinati davvero dall'incuria generale, di fiumi e boschi.
    Se poi andiamo a rivedere i dati sulla portata massima di metri cubi d'acqua (2500 /s circa), parlare di emergenza è ridicolo, in confronto all'alluvione del '66, dove la portata fu addirittura doppia!
    Qui in realtà si assiste a fenomeni che saranno all'ordine del giorno negli anni futuri e le istituzioni, la gente, non se ne rende conto.
    Mettere a bilancio il problema dei cambiamenti climatici non è contemplato, pare una scelta utopistica, futuristica.

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    1. Ciao, Baccanali. Il problema maggiore pare che non sia stata la quantità d'acqua caduta (abbiamo memoria di alluvioni ben più gravi) quanto dei venti fortissimi, delle vere e proprio trombe d'aria. Fenomeni di un'intensità e una violenza che non si ricordano in queste zone. Ho sentito che in molte zone del Veneto, oltre al Bellunese sono stati devastati in modo simile dei boschi.
      Il problema delle conifere come pini è abeti è che tendono a crescere con un'altezza eccessiva rispetto all'apparato radicale che sviluppano e quindi sono più facilmente soggette a cadere per l'azione del vento.

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    2. Ovviamente il dissesto idrogeologico in tutta Italia è un fatto oggettivo, come l'incuria, la mancanza di manutenzione e di investimenti in interventi preventivi. Oltre al vizio, tutto italiano, di andare a costruire in modo scellerato in zone dove è evidente la pericolosità di insediamenti civili. Tutto ciò non aiuta ...

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    3. Ciao Beppe, anch'io sono veneto, per quanto riguarda la portata d'acqua mi riferivo soprattutto ai problemi legati all'allagamento e frane, che di "straordinario" o "allarmistico" non hanno proprio nulla.
      Posso capire le raffiche di vento eccezionali, ma vuoi dirmi che i paesi di montagna siano senza luce per il vento o perché la rete dell'Enel è rimasta quella del dopoguerra?
      Qui è sempre facile gridare alla calamità naturale, alla sfortuna dell'evento eccezionale ma mai una volta che qualcuno si prenda le responsabilità (Vajont docet).
      Oh non ce l'ho con te, sia chiaro :-) sembro arrabbiato ma in realtà son tranquillissimo.

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    4. Sono d'accordo con te che in Italia si intervenga sempre solo in emergenza, dopo che si sono verificati i disastri. Di interventi preventivi, di investimenti per la cura del patrimonio naturale, paesaggistico e artistico se ne fanno pochissimi. Invece abbondano i permessi per costruire in zone dove non si dovrebbe piantare neanche un palo, i condoni edilizi per edifici che andrebbero immediatamente abbattuti (vedi cosa è successo in Sicilia). I finanziamenti vanno per infrastrutture inutili come la TAV, mentre ci sarebbe bisogno di quei soldi per opere infrastrutturali e di consolidamento diffuso, per arginare le criticità idrogeologiche che, per incuria e per specificità della nostra penisola, sono molto gravi.

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    5. Riguardo all'evento eccezionale, mi riferivo esclusivamente all'abbattimento dei boschi a causa del vento, avvenuto non solo nel nordest, ma anche qui in Piemonte, sebbene in misura minore.
      Non escludo che i mutamenti climatici possano rendere frequenti anche in Italia simili fenomeni meteorologici, e questo sarà l'ennesimo problema di cui bisognerà tener conto, per la tutela del nostro territorio ...

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  5. pare fossero alberi giovani, non so se sfruttabili per liuteria. Allora mi sorgono delle domande ignoranti: un piano armonico in quattro pezzi invece che due sarebbe un'eresia? creerebbe problemi strutturali e/o sonici allo strumento? è mai stato fatto qualche tentativo?

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    1. La Gibson durante la guerra (il celebrato periodo "Banner logo") fece chitarre con ogni tipo di soluzione, compresi i top in quattro pezzi. E come sappiamo i collezionisti dicono che sono chitarre eccelse...

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    2. e sennò ci faranno ukulele e mandolini...
      Ma pare che a danneggiare maggiormente il legno sia stato lo stress che ha subito la pianta a causa del vento prima di essere sradicata. Le fibre stirate in quel modo pare non siano più adatte per la liuteria.

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    3. Veramente? Questa non la sapevo!

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    4. Direi proprio di no Andrea, ad esempio, le prime Ovation, avevano la tavola in tre pezzi, perché Kaman sfruttò il legname che aveva in magazzino, per la costruzione delle pale degli elicotteri leggeri, che la sua ditta costruiva

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