Si, gran bella canzone. Se è diventata un classico celebrato da decine di artisti diversi, in decine di modi diversi, un motivo ci sarà. Onore a un grande autore.
Poi arriva quella cover che non ti aspetti. Si chiude lo stomaco, sale un groppo in gola e improvvisamente ti chiedi perchè sei così indifeso. Provi a sviare il discorso (fammi capire come hai fatto, come ci sei entrato in quel pezzo che ho sentito mille volte, da che parte l'hai preso per rivoltarlo così come un calzino) ma più insisti più ti accorgi che è solo una scusa. E finalmente ti arrendi, lasci che si bagnino gli occhi e ringrazi.
La voce di McFerrin non ha eguali, ma... onore a un grande arrangiatore!
Bobby McFerrin Spirityouall Band: "I shall be released" (Bob Dylan). Arranger: Gil Goldstein.
una canzone bellissima, anche se cantata da lui ha un sapore più intimo, mentre nella corale con Bob Dylan, assume l'aria di una ballata, il bello della musica, come una canzone cantata da diversi artisti riesce a suscitare emozioni diverse, anche se poi la melodia rimane la stessa
RispondiEliminaUna versione che splende per la superba voce di Bobby ( la differenza con la nostra versione provata ad Orta, sbiascicata indegnamente da me ). Ma trovo l'arrangiamento un po' troppo perfettino per i miei gusti. La versione di Dylan e friends forse è un po' sguaiata ma mi giunge più diretta, ma i gusti sono alla base dei giudizi e delle sensazioni smosse. Trovo questo pezzo comunque, nella sua semplicità, molto evocativo.
RispondiEliminaForse la versione di McFerrin suona perfettina perchè è la versione discografica. Avevo trovato pure un video live, sicuramente meno leccato, ma con un audio pessimo. Ma a parte questo, trovo che Goldstein abbia trovato una chiave di lettura commovente (vabbè, sarà pure il mio umore ma ho pianto!). Il testo della canzone è la riflessione in prima persona di un uomo imprigionato ingiustamente. L'arrangiatore ha allargato quel particolare punto di vista e l'ha trasformato in uno spiritual che è l'archetipo del canto della sofferenza umana. Sarà che vado matto per quel genere di musica (dentro a spiritual e gospel ci trovi tutta, ma proprio tutta la musica americana) e sarà che la voce di McFerrin è pazzesca anche quando canta in modo semplice, ma la trovo una versione strepitosa. Raffinatissima e immediata a un tempo. Poi ovviamente i gusti sono sempre opinabili.
EliminaGil Goldstein doveva entrare a far parte del Pat Metheny Group, ma Pat ha poi preferito Lyle Mays. In compenso è diventato un membro fisso del quartetto di Jim Hall, insomma mica pizza e fichi.
EliminaNon lo avevo riconosciuto, non sapevo suonasse anche la fisarmonica, ma è il signore con i capelli bianchi e gli occhialini che suona la fisa nel video della buskerata della "Spirityouall band"
Si, proprio lui.
EliminaVestire un pezzo con un abito "diverso"..
RispondiEliminaanche noi, nel nostro piccolo, ci proviamo continuamente. I risultati talvolta arrivano, altre volte no e allora capiamo immediatamente che la cosa va oltre le nostre capacità...e amen. Cambiamo pezzo. E' comunque una operazione divertente.
Ora stiamo provando Vengo anch'io di Jannacci. Siamo a questo punto (è proprio solo una imbastitura). Se arriveremo in fondo ancora non lo so.
Anzi sono graditi i suggerimenti.
https://soundcloud.com/mr_pone/vengo-anchio
Questa è una cover al top del top! Anch'io conoscevo Goldstein per i dischi con jim hall, ma questo per me è un capolavoro. Questo è il bello della musica, conoscete la cover-traduzione che fa de Gregori di questi pezzo? Io subito pensavo che non fosse un gran che, invece l'ho messa nella play list dell'auto e mi piace sempre di più...
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