martedì 23 maggio 2017

Ciao Irio!

Apprendo ora la notizia della scomparsa di Irio de Paula, lo avevo ascoltato dal vivo qualche anno fa con Fabrizio Bosso in un concerto per me memorabile. Aveva uno stile scarno, spontaneo, un modo di suonare molto vero e pienamente acustico, anche quando interpretava le raffinatezze dei classici della bossanova di cui era l'ambasciatore in Italia e a Roma. Che dire...sarà perchè stiamo invecchiando, ma qui se ne vanno tutti i più grandi...ciao Irio.


17 commenti:

  1. Lo ricordo dal vivo in qualche concerto anni '70 , quando a Roma l'offerta live era molto alta. Un grande , sicuro , ma se dal vivo la musica da lui proposta era coinvolgente , di contro non ho mai avuto un suo disco perchè il samba e la bossa ( e dintorni ) non rientrano nei miei gusti musicali. Dispiace che un altro artista se ne sia andato , aveva 78 anni quindi un età che oggi è difficile da definire , ma del resto invecchiamo noi e di pari passi la generazione di musicisti che ascoltavamo si avvicina alla fine della corsa , è la vita. Le cui regole si applicano ai più grandi come agli sconosciuti , i quali scompaiono tutti i giorni senza che il mondo se ne accorga...

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    1. Anche io lo vidi dal vivo a Roma, Irio è un artista che si apprezza/va di più dal vivo, proprio per la improvvisazione intrinseca della musica che suonava

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  2. Forse non è questione di numero o notorietà: e se anche il mondo non se ne accorge forse è sufficiente essere ricordati con affetto da quelli, tanti o pochi che ti hanno in qualche modo conosciuto..è già qualcosa di cui esser contenti.
    o.t. stamani m'è capitato casualmente di ascoltare Lucio Battisti, in diretta, in radio, voce e chitarra scordatina. Qualità audio scarsissima. Ma che importa? Dentro c'è tutta l'atmosfera e la vitalità di quegli anni lontani che, mi sono accorto, stanno ancora tutti lì dentro, chiusi ma intatti.
    https://www.youtube.com/watch?v=9dyrn-l-dUg

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    1. Io adoro il modo di suonare di Battisti, con le corde in nylon e quelle note quasi strappate, senza unghie. Il paragone è calzante, Irio de Paula suonava un po' così, non era (almeno secondo me) un maniaco del suono Hi fi e dei passaggi super puliti, ma quella piccola approssimazione (su cose per altro difficilissime) serviva a far sembrare tutto più autentico, mentre oggi è tutto così finto...

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    2. Ma certo Max , l'importante è lasciare un buon ricordo a chi si conosceva . Dicevo così per rispondere alla domanda ( retorica ? ) di Gianca sul fatto che stanno scomparendo i più grandi. In realtà ogni giorno muoiono in tanti , e per questione di numeri , e di età , ci rientrano anche personaggi illustri , di qui la sensazione del " sono sempre i migliori quelli che se ne vanno"...ma se ne vanno tutti , prima o poi. Battisti è stato un grande , aldilà del suo modo di suonare la chitarra , un anticipatore e un innovatore. Ha fatto cose , musicalmente ( perchè le parole erano di mogol ) molto avanti , quando qui si rimestava nella tradizione italica lui ci metteva echi di R&B e funky , la voce poi era fuori dagli stilemi classici . Molti artisti di oggi devono molto a lui , innovatore persino nell'ultima sua parentesi elettronica che fece gridare al tradimento i fans della prima ora.
      @Giancarlo : oggi è tutto finto perchè si cerca la precisione , a scapito del cuore. Ma vaglielo a far capire...

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    3. E' anche per questo che ci piace la musica acustica e la dimensione casalinga, perché è più vera (e noi siamo inguaribili animali da divano).

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    4. e tentiamo di portare il divano in sala prove e pure sul palco. Una missione non facile, di questi tempi! :)

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    5. Quelli di ikea si montano e smontano facilmente... ;-P

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  3. Io lo ricordo ed anche bene, un artista grande, e come ha detto Max, non importa che ti ricordi il mondo intero, basta essere rimasto nei cuori di chi si è meritato veramente la tua arte....e comunque 2017 sempre più nefasto!!!!

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  4. Io tremo al pensiero che si avvicina il tempo di Norman Blake e di Tony Rice (ancora giovane quest' ultimo, ma in un certo senso molto malato o comunque molto macilento rispetto ai suoi primi sessant'anni)...il tempo in cui non ci saranno piu'. Norman ha la stessa eta' dello scomparso in essere e praticamente dei nostri genitori, o su di li'. Quando verra' quel giorno io lo sapro'. Sapro' che un grandissimo essere umano ha varcato la grande soglia, un essere talmente grande da risultare sconosciuto ai piu'. Nessun altro lo sapra' e se lo sapra' non sapra' nemmeno di chi si tratta. Perche' la gente ama ricordare le cose effimere e che mostrano bellezza esterna ed artefatta, appariscente e millantata e non si cura della vera bellezza delle persone, che non e' quella ostentata, ma quella che si nasconde a se stessa e che si ha vergogna di mostrare agli altri.

    Ovviamente, come in casi precedenti, poco me ne cale se il mio commento non viene pigliato nolto in considerazione. Chi ha mie simili affinita' non ha bisogno di dimostrarlo, chi non ce l'ha, beh, quel che dicevo prima. Poco me ne cale. Piuttosto, piu' pittosto che anzicheno'.

    Ciao Mimmo nostrano! Ogni tanto ti ci si vede, anche mercanteggi auricolarmente...

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  5. *molto
    *anche se mercanteggi auricolarmente...

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  6. Ho letto della morte di Irio De Paula su internet e sono andato subito ad ascoltare qualcosa, non lo conoscevo come musicista ed è anche un po' lontano dai miei gusti musicali. E' vero quello che ho letto sopra, finchè rimane il ricordo di te, qualcosa di te è ancora vivo, leggiamo libri di scrittori defunti, ascoltiamo dischi di cantanti e gruppi scomparsi da anni e in quel momento fanno parte di noi, entrano nella nostra anima, ci trasmettono emozioni come se fossero vivi.

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  7. Si, non cosa abbia di preciso, ma da alcuni anni non riesce a cantare e quasi nemmeno a parlare, é talmente magro che sembra un fantasma..
    Anch'io sono molto attaccato a quei due e credo che Tony sia uno dei chitarristi più influenti e importanti della storia, sono convinto che entrambi saranno ricordati più che degnamente, in primo luogo dai loro moltissimi fans (in USA) e dalla moltitudine dei colleghi e di quelli a cui hanno insegnato qualcosa.

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  8. Beh, una malattia alle mani deformate tanto che non riesce piu' a suonare la chitarra. Gran brutta bestia, dopo piu' di 20 anni che non riesciva nemmeno piu' a cantare, come solo lui sapeva fare. E per uno come lui, non cantare country music ne' suonare bluegrqass, beh, non so se mi spiego, e' come se gli avessero tolto l'aria. Metti pure il fatto che, a quanto pare, non nuota neanche nell' oro come i grandi nomi del pop, del rock, etc...tanto da spingere persone interessate e a lui e alla moglie vicini, a una fondazione a lui intitolata, in modo da raccogliere fondi per permettergli di vivere senza dover subire l' onta di cercarsi un lavoro manuale. Lui che ha suonato bluegrass tutta la vita e che ha influenzato miliardi di appassionati di tutto il mondo. Praticamente tutti i giovani flatpicker che si sentono su youtube suonano i loro assoli sulla dreadnought cercando di imitare lui! Molte canzoni e pezzi di Norman, invece, sono diventati degli standard del genere. Alcuni id questi pezzi, riletti col proprio stile, sono addirittura diventati dei cavalli di battaglia di Tony.
    Speriamo che siano davvero ricordati per quello che sono stati. Ma ne dubito: non ho mai sentito un Tg che parlasse della scomparsa del capostipite riconosciuto del flatpicking, il grande Doc! A parte Clarence White, morto in un incidente molto giovane, ma lui era acnhe telecasterico ed era piu' in vista. Comunque dei grandi esponenti delle corde unplugged di acciaio e di nylon poco se ne curano...guarda Paco de Lucia. E' stato il simbolo stesso della chitara flamenco, eppure non se ne habla mai.

    Di Tony, tra l'altro esiste la sua recente autobiografia: Still Inside, i cui proventi dell' acquisto vengono aggiunti alla colletta di cui dicevo prima...acc...se fosse in Italiano la comprerei subito, ma e' in Inglese. E chi ci capisce niente?!? Mica posso farmela tradurre pagina per pagina da mo figlio ?!? Oppure clonarla on line e farla maccheronicamente tradurla da quello stonato di Google?!? Eheheh, sai che guazzabuglio XD

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  9. Una storia ben triste.. Ed è bizzarro che chi lavora per il nostro divertimento sia in realtà sottoposto a uno stress direttamente proporzionale alla fama che la sua maestria (costruita attraverso molto studio e impegno oltre che a viaggi estenuanti, prove, registrazioni, etc.). Irio de Paula faceva sembrare tutto così semplice, così naturale e direttamente conesso al mio gusto personale. Mi sono sempre piaciuti, quei ritmi e quelle facce meteche, indie..
    Di Tony Rice avevo letto tempo fa che da almeno vent'anni soffre di disfonìa, una malattia che interessa i muscoli afferenti alla laringe, alle corde vocali: una malattia professionale perché, a quanto pare, Rice ha sempre cantato su un registro non suo , forzando a dismisura la voce. Se a questo si aggiungono tendinite e artrite, oltre a una cisti che blocca il nervo radiale del braccio (forse il braccio sinistro?) , beh, cari miei, sono ceci amarissimi.
    Spiace moltissimo per entrambi..

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