domenica 9 aprile 2017

Le peregrinazioni della Guild M-20

Tutto questo recente discorrere di chitarre all mahogany ha avuto l'effetto di riattivarmi un vecchio pallino, forse il mio primissimo vero pallino chitarristico. Si tratta della Guild M-20, chitarra che deve molta della sua fama al fatto di comparire sulla copertina dell'album Bryter Layter di Nick Drake.
Nel ricordare quel pallino, apro una piccola divagazione: non comprendo e mai comprenderò chi scrive su siti/forum/gruppi social dedicati alla chitarra: "vorrei comprare una nuova chitarra, quale mi consigliate, o voi esperti?" E poi magari se la compra davvero, perdendosi gran parte del processo di ricerca, avvicinamento, serendipità, scelta dello strumento che costituisce vero godimento, croce e delizia dell'intera operazione. Insomma come sprecare il sabato del villaggio del chitarrofilo, chiusa divagazione.

Torniamo alla M-20 di Bryter Layter e leviamoci subito il pensiero: era "la" chitarra di Nick Drake? Ormai sembra praticamente sicuro che no, non lo era. Si trattava di una chitarra che gli fu messa in mano solo per fare quella foto. Nick Drake ha usato molto verosimilmente più di una chitarra nel pur breve arco della sua carriera. Alcune testimonianze parlano di una Martin 00015, altre proprio di una Guild M-20 (ma non quella della foto!), altre ancora di una 00018. Un mio contatto su Youtube, Bernard, distinto signore francese appassionato di chitarre vintage e fingerpicking, nei primissimi anni '70 aveva ascoltato un suo concerto al folk club "The Cousins" di Soho. A mia precisa domanda rispose di ricordare esattamente la chitarra che Drake usò in quel concerto: una Martin D28. Forse le ha usate tutte, o forse altre ancora.
Eppure, a giudicare dai suoni dei suoi album e delle sue registrazioni casalinghe, a un certo punto deve aver sicuramente imbracciato una small body all mahogany. Di qui il mio pallino, da appassionato dello sfortunato chitarrista: avere una chitarra che ricordasse il magico suono di quei dischi. E devo ammettere che alcuni dei pazzi malati appassionati di Nick Drake (sono uno di loro, eh!), nel provare a rifare i suoi pezzi su youtube con una M20 d'annata, riuscivano a ricavarci un suono che ci andava maledettamente vicino.

La M-20 nasce sul finire degli anni '50 come modello economico della linea di produzione Guild nello stabilimento di Hoboken. Quando nel 1967 Guild trasferì i suoi stabilimenti a Westerly, Rhode Island, la piccola moganosa fece da 'cavia' per formare i nuovi lavoratori dello stabilimento. Erano gli anni del boom delle chitarre acustiche, grazie al momento d'oro della scena folk inglese e americana, che mai come allora vantò i suoi più grandi interpreti e la M20 divenne una vera e propria best buy. Passati quegli anni di fulgore, c'è da dire che la stella di Guild si è alquanto appannata: ha cambiato diverse proprietà e la produzione si è fatta prevalentemente (anche se non esclusivamente) orientale. Le recenti versioni della M-20 made in China - contrassegnate da sigle lievemente diverse (M-120, GAD M-120) non sono sempre sembrate all'altezza, pur mantenendo sempre le stesse caratteristiche costruttive: mogano massello per top, fondo e fasce, tastiera in palissandro, scala corta, capotasto (1 e 11/16) e sella in osso. L'ultima prodotta in Oriente, però denominata M-120 Westerly, in onore dei vecchi fasti, è ancora tuttora nei negozi ed è sicuramente una spanna sopra le altre. Anche il costo (pur basso per una all solid) si eleva di un paio di centoni, arrivando a qualcosa meno di 700 euro. Ho avuto modo di provarla l'anno scorso e l'ho trovata una buona chitarra da divano, ancorché sonicamente spartana, tutta incentrata sulle fondamentali ed anche comoda da suonare in virtù del nut allargato finalmente a 1 pollice e 3/4. Ecco però la novità: dal 2015, Guild ha ricominciato a produrre sul suolo americano su larga scala. E' stato aperto un nuovo stabilimento nel sud della California dove hanno ricominciato a produrre delle reissue dei modelli storici, tra cui appunto la piccola tuttomogano, che si è scrollata di dosso gli appellativi delle recenti denominazioni orientali per tornare iconicamente la M-20.

 

A sinistra la M-20 (americana), a destra la M-120 Westerly collection (cinese): trova le differenze!

Rispetto alla serie Westerly cinese, sulla carta sembra cambiare davvero pochissimo, quasi niente: la finitura da un glossy un po' pesante diventa satin e la paletta perde il fregio "chesterfield" e questo è tutto. A guardare le foto, però, i legni sembrano decisamente diversi. Le mani, inoltre - o meglio i macchinari - non son più cinesi ma yankee e questo eleva il costo (street price) della chitarra da circa 670 euro a 1450 euro. Se l'americanina dovesse arrivare qui a Napoli nei negozi mi affretterò certamente a rivoltarla come un calzino, perché il valore più che raddoppiato dovrà manifestarsi in modo chiaro ed inequivocabile per farmi alzare le antenne. Fatto sta che il pallino è tornato a rotolare.

67 commenti:

  1. Articolo non solo opportuno, ma necessario! Quindi grazie e complimenti per la nettezza del contributo. Fermo restando che nessun musicista, come nessun autore, usa soltanto una chitarra - per le più varie ragioni espressive/sonore/blablabla - ma esplora in lungo e in largo l'Universo a sei dimensioni (talvolta a dodici!), io tengo il punto: una tutta mogano ci vuole. Non solo: a costo di passare per fesso, cosa che mi riesce facile, sostengo che le all mahogany sono ben più versatili di quanto erroneamente si ritiene. Le storiche Martin della serie 15 e 17 si sono caricate sulle spalle tonnellate di musica di ogni genere e specie, La ragione della nascita di chitarre tuttomogano? La Grande Depressione del '29. Quando i piccioli scarseggiano bruscamente e devi comunque fare la campata, spremi tutto il suono possibile da ciò che hai di più economico. E poi, insomma, avete mai sentito DAVVERO una D15 o una J45 All Mahogany? Fra le ragioni di questa 'ripresa' del mogano incidono anche non poco le imposizioni CITES che apparentemente vogliono salvare specie scarseggianti: ma il mio liutaio mi dice chiaro "Amico, paghi 150 dollari per il certificato, lo aspetti per due mesi e una volta ottenuto fai il diavolo che ti pare.. Mai visto tanto Brazilian in giro come da quando hanno tirato fuori 'sto controllo, e gli ordini aumentano..". Mi congedo con una perla di saggezza del profondo Nord Ovest "Una cattiva lavandia non trova mai una buona pietra".. La M-120 mi tenta e mi tenterà ancora, ne sono sicuro. La M-20 mi sembra un tantino overprized.. Ma piace, piace, piace. Se la provi, vorrai dirmi - oltre al resto - se è davvero così piccina? Grazie ancora..

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    1. Ho pubblicato un video dei The Milk Cartons Kids. Ditemi (@perrynason lo ha fatto) se quella 0-15 del 1954 è poco versatile e vi offro una cena..

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    2. grazie Claudio, troppo buono. Sulla questione del mogano, ottime le tue considerazioni, molto interessanti. Non riesco ad addentrarmi troppo nel merito della versatilità delle all mahogany, di cui ho esperienza diretta solo di chitarre dal corpo piccolo (non oltre le 000, per intenderci), delle quali, ribadisco mi ha sempre colpito quanto siano centrate sulle fondamentali e complessivamente sempre un po' più focalizzate e meno ariose di altri strumenti col top in abete. Insomma trovo abbiano delle caratteristiche sonore peculiari, molto affascinanti, tanto che sono anni che ne inseguo una. Per altre ragioni mi piacciono le chitarre abete-palissandro, ragioni che hanno concorso a fare di una OM-28v il mio strumento prediletto. Per altre ancora le abete-mogano, che anche ho inseguito in vario modo. Tieni presente che le mie due chitarre sono una Martin e una Taylor, molto distanti tra loro e le ho proprio per amore di varietà e ci faccio cose diverse. Evidentemente la versatilità vera la dà avere più di uno strumento. ;)
      Detto questo, la M-120 Westerly collection, se non fosse ricoperta da un dito di finitura glossy sarebbe stata davvero interessante, oltre probabilmente al fatto che avrebbe vibrato meglio. E' piccolina davvero, forse anche più piccola della classica 00 Martin. Spero di poter provare una di queste nuove M-20, anche perché in base a come suona ci sarebbe anche modo di rivalutare la cinesina M-120 e magari darle un'altra possibilità ;)

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    3. Il tuo ragionamento non fa una grinza. Questo intendevo per esplorazione dell'Universo sonoro: la varietà della scelta in funzione espressiva. Io ho chitarre in Adirondack e Mogano, Adi/EIR, la Levinson Englemann/Noce oltre alla Guild GAD F-130 Sirka/Rosewood (che è all solid e il mio liutaio di è fatto una risata per il poco che costava).. Quindi dico, dal basso della mia esperienza: perché mai una chitarra tutto mogano non è considerata sufficientemente 'complessa' totalmente? Perché è costruita 'al risparmio'? Si provi una 1929 Santa Cruz o una Froggy Bottom, poi, eventualmente...😎

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    4. Totalmente/tonalmente.. Sirka non è l'ex ministro della Sanità, ma è un lontano cugino di Sitka, l'Abete di Assobanca o roba simile..☺

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  2. Ma eccone un altro..
    [video]https://youtu.be/OHBZGv8uvzo[/video]

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    1. All you need is Hog!
      [video]https://youtu.be/_Mn5_BxmEgM[/video]

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    2. gran bel suono la ranocchia

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  3. se devo essere sincero certe scelte della produzione cinese le trovo più appropiate rispetto all'americana, a parte la finitura glossy, però il ponte della cinesina è esteticamente migliore per non parlare del filo di abalone intorno alla buca, ed il fregio sulla paletta, ora però bisognerebbe imbracciarle tutte e due per farsi una idea del suono che queste Guild, per quanto riguarda chi suona cosa.... io sono uno di quelli che non si è mai fatto influenzare troppo dalle chitarre imbracciate da gente famosa, mi sono sempre fidato del mio orecchio e dei miei occhi, ed in ultimo ma non ultimo dalle mie mani, certo, come tanti di noi mi è capitato di vedere chitarre in braccio a gente famosa, che mi hanno stuzzicato l'appetito chitarristico, solo che spesso provandole mi sono dovuto ricredere, ora per la suonabilità ora per il suono che mi sembrava diverso da quello che avevo ascoltato, insomma preferisco scegliere da me senza farmi influenzare troppo

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    1. Mimmo tu hai un grosso vantaggio su tutti noi: la chitarra che suona come vuoi sei in grado di fartela da solo! ;))

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    2. Ciao Mimmo.. Io credo che la 'produzione cinese' scelga e decida ben poco, essendo subordinata al controllo e al Guitar Acoustic Design della Guild. Ho una OM della Guild cinese ed è una chitarra americanissima. A me piace il ponte Guild tradizionale, che la mia non ha. Ma pazienza: è costruita benissimo, rifinita ancora meglio e suona ancora più meglissimo.. ☺

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  4. Che mi piacciono le chitarre piccole non è una novità, ma questa sembra piccola forte. Viene presentata come una Concert, quindi è in pratica una zero ma a quattordici tasti fuori, che significa cassa ulteriormente ridotta. Non ne ho mai provata una di queste dimensioni tutta in mogano. I video sul sito Guild fanno pensare a una sonorità molto particolare, tutta focalizzata sulle fondamentali e quasi compressa. Non so se mi piace, ma ovviamente dovrei provarla prima di farmi una opinione precisa. In un altro post si parlava di versatilità delle all mahogany. Se le doppio zero Martin che ho sentito e pure provato secondo me rimangono chitarre ben usabili in molte situazioni, questa mi sembra uno strumento con sonorità estreme.

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    1. Dimenticavo, esteticamente è molto bella. Secondo me il mogano satinato della M20 è più appropriato.

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    2. molto particolare davvero, se ci aggiungi poi quelle sonorità dei dischi di Drake, allora ecco che parte la GAS nel mio caso. Le dimensioni, come dicevo più sopra anche secondo me sono ancora più piccole di una 00. forse una via di mezzo tra la 00 e la 0: una 0e 1/2!
      Sulla finitura, tra glossy e satin, ce n'è una che le batte entrambe: quel semilucido irresistibile delle chitarre vintage! tipo questa
      [video]https://www.youtube.com/watch?v=y-Es9py_2CA[/video]

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    3. Per quello c'è un trucco infallibile: basta smanazzarle ben bene, magari con le mani anche un po' sudate, e ti vien fuori il semilucido vintage! :)
      La mia 0018v da nuova aveva il manico satin, ma dopo poche settimane anche se lo pulivo accuratamente dopo ogni suonata era già semilucido!

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    4. anche la mia 00028, manico satinato e nel giro di una settimana era lucido.

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  5. Una considerazione. In questo caso il prezzo più che raddoppiato per la chitarra di produzione americana dice chiaramente quanto incida il costo del lavoro. Di certo si paga un sovrapprezzo per i marchi famosi e forse gli operai cinesi non saranno sfruttati come come venti anni fa, ma una tale differenza di costo del lavoro parla chiaramente di diritti negati. Che ci sia più di un miliardo di cinesi disposto a lavorare anche dodici ore al giorno senza alcun tipo di tutela può fare la gioia dei consumatori di tutto il mondo, ma il boomerang ci è tornato indietro eccome, e mi sembra che ci sia poco di cui gioire. Di certo noi chitarristi, io per primo, stiamo in prima fila a rilanciare quel boomerang. Mah!...

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    1. L'amministrazione Trump rimetterà tutto in regola, riportando tutte le produzioni negli Usa e raddoppiando i dazi. America Rich Again! 😀

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    2. stiamo diventando cinesi pure noi se è per questo

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    3. Appunto, la globalizzazione è un appiattimento generale sul livello più basso possibile. Non si fa star meglio chi sta peggio, ma si chiede a tutti di accontentarsi di niente. Spesso siamo contenti di avere tanto pagando poco, ma poi anche quel poco diventa sempre meno raggiungibile perchè dobbiamo competere guadagnando meno o lasciando il lavoro ad altri. La globalizzazione è una guerra tra poveri.

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    4. Sintesi ammirevole. Totalmente d'accordo.

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    5. già, non c'è nulla di peggio della guerra fra poveri e il problema sembra non avere soluzione, almeno non a breve. Aggiungo anche che ce ne accorgiamo perché ora tocca anche a noi, ma non è che una ventina d'anni fa quando le cose (oggettivamente) andavano meglio, si potesse parlare di diritti conquistati qui e negati altrove, si è visto bene che i diritti che noi ci siamo conquistati qui, in qualche modo sono anche figli dell'impoverimento e dell'assoggettamento di una parte del pianeta.(sebbene non voluta da noi). Speriamo che tutto questo ci serva per reagire e inventarci qualcosa...

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    6. Si Giancarlo , il problema annoso della coperta troppo corta...se continuiamo a tirarla di qua e di la , resta sempre qualcuno scoperto. Oppure si strappa. La soluzione , l'unica , è avere due coperte. Ma chi ce l'ha se le tiene strette , e tocca a noi andare a togliergliele. Io non vedo altro modo , di certo loro non ce le danno , oppure le danno a chi dicono loro , come e quando vogliono a seconda dell'opportunità.Lo so , lo so , sono sempre il solito guastatore...

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    7. Il problema più grande, è che ormai tutto e nelle mani di pochi, le multinazionali, hanno fatto man bassa di ogni qualsivoglia produzione, e sono quest'ultime a generare l'impoverimento del mondo, a vantaggio di pochi, mi ricordo da ragazzino quando si faceva la spesa dal droghiere..Ora dove sono? Quei pochi rimasti sono come le gioellerie, e si trovano solo al centro, a noi mortali, ci resta la grande distribuzione che fa il bello ed il cattivo tempo, per farmi capire meglio, mi ricordo quando ogni marchio era un marchio a se, tipo la Alfa Romeo e la Fiat, ora un solo marchio, ne raggruppa cinque o sei, è tutto è standardizzato, e questo avviene in ogni campo della produzione, anche noi chitarristi siamo coinvolti, perché nessuno di noi si affida ad un liutaio, per chitarre che superano i duemila €, ma ci appoggiamo sempre al Preconfezionato dei grandi brand, quando invece affidandosi ad un liutaio neanche famoso, si può avere uno strumento costruito su di noi, con le specifiche da noi decise.... Insomma non solo i lavoratori, con questo andazzo perderanno ogni diritto, come è successo aimé, ai lavoratori della nota ditta americana di bibite gassate, in nord Italia, che mentre protestavano, sono stati aggrediti dalla vigilanza armata di teser elettrici, mentre i mass media anch'essi ormai in mano alle multinazionali, non ne hanno fatto menzione, ma sopratutto si avrà un appiattimento dovuto al fatto che il valore aggiunto del singolo produttore andrà perduto per sempre...

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    8. perfettamente daccordo, volevo solo evidenziare che a differenza di quel che avveniva in Italia e in Europa quarant'anni fa, oggi anche a causa della globalizzazione, manca quella che chiamavano "coscienza di classe" che era un elemento fondamentale della lotta.

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    9. Purtroppo la coscienza di classe, si è atrofizzata, perché, le coscienze singole si sono atrofizzate, e come hai detto tu Giancarlo, è la conseguenza della globalizzazione, tutto ciò avviene perché non esiste più una identità comune, una identità che nasce dal sentirsi parte di un gruppo, sia esso di nazionalità, di estrazione sociale eccetera, siamo tutti gocce nel mare della globalizzazione, e fino a quando, non nascerà una coscienza globalizzata, le cose andranno sempre peggio... Purtroppo

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  6. Viva la sincerità, ero all'oscuro dell'esistenza della Guild M-20, però son contento di aver letto questo interessante post e i commenti, e aver visto i video.
    Senza leggere il cartellino del prezzo e senza provarla, perciò esteticamente parlando, la cinesina mi attrae di più, è decisamente più ruffiana..
    Le piccolette hanno il loro fascino, a volte nascosto, sto riscoprendo le qualità della mia 000 di casa Sigma..
    ;-)

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  7. Proprio così, un boomerang che ci è tornato indietro con gli interessi..
    E il mondo delle chitarre, che tanto ci affascina e ci appassiona, è solo la punta dell'iceberg di quel disastro economico-sociale chiamato globalizzazione..

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  8. Da qualche parte ho letto che gli anni che vanno dal dopoguerra al 1970-75 sono stati anni speciali. Un trentennio di crescita economica e diffusione di benessere anche a strati sociali che ne erano esclusi. Sono gli anni della mia/nostra vita. Guarda te il caso: diciamo che abbiamo avuto un culo tremendo. Prima si stava molto peggio e a quel peggio, piano piano si tornerà.
    A meno che...a meno che...



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    1. A meno che ? Dai , mica puoi lasciarci così....

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    2. A meno che si segua la vocazione pauperista suggerita, la cosiddetta 'decrescita felice' potrà così diventare 'entusiasta'. Lo Zen con le pezze al culo, il monachesimo poraccio. Se divertimo 'na cifra..☺

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    3. Immaginate le 'chitarre del popolo' pubblicizzate da migliaia di dazebao.. 'Mio padre ha una muta di Elixir Bronze'.. Dagli al capitalista! Affamatore del Pueblo..

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    4. Sulla decrescita e sui modi di attuarla si può argomentare, ci sono pro e contro e sostenute dosi di ideologia a complicare il tutto. Ma è indubbio che il concetto di crescita continua che abbiamo assunto come punto cardine dell'economia è un non senso. Le risorse naturali non sono infinite e ogni guerra nasce esclusivamente per il controllo di tali risorse. Poi c'è chi ha il compito di trovare giustificazioni politiche, culturali e religiose.

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    5. Sai, io ho fatto il mio tempo. Sono un individuo senza importanza collettiva e mi tengo lontano dalla Storia quanto più posso. Non è mai piaciuto sentirmi dire cosa pensare e come atteggiarmi. Se poi a questa serie di facezie aggiungi che se secondo me la vita non ha alcun senso, il quadro 'anarchico' è completo. Sono uscito dalla Chiesa a 13 anni e dall'altra chiesa a 17, mai più messo piede in nessuna delle due. Si accomodino pure i nuovi eroi, i Santi, i Puri, gli Onesti. Tant pis tant mieux. Di sicuro non mi beccano.

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    6. Quello è semplicemente il mio pensiero, sul quale ho anche poche certezze. Come te sono stato in una chiesa e ne sono uscito. Probabilmente anche troppo tardi, ma sono un uomo terribilmente lento. Credo sia il mio difetto principale. Se decidessi di fotografare un bradipo, riuscirebbe ad andarsene prima che io abbia estratto la macchina fotografica.

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    7. dai...dai....lento...diciamo "riflessivo".
      Io seguo, molte volte come un povero fesso, gli entusiasmi del momento. Quasi sempre scazzando di brutto. Caratteri perfettamente complementari..
      Che dici: vuoi sposarmi?

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    8. @ Stefano: e se lo sapessi te lo dicessi

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    9. mi sta venendo un'illuminazione: possibile che tutti noi appaassionati di chitarra acustica condividiamo un preciso profilo psicologico? a me pare proprio di sì. C'è qualche psicologo all'ascolto? ;)

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    10. ssshhhh , per carità andrè , non farti sentire : qui uno psicologo farebbe i miliardi :DDDDDDDDD

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    11. lo psicologo on-line mi mancava...
      Dirò di più: qui potremmo fare come gli alcolisti anonimi. Tutti seduti virtualmente in cerchio e comunicare i propri outings, che qui si chiamano pips.

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    12. La cinese in mogano piacerebbe pure a me. Non avrei alcun problema a sverniciarla dal lucido e passarci sopra una finiturina ad olio, che fa tanto vintage.

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    13. interessante, max, oltre all'aspetto ci guadagnerebbe sicuramente anche il suono.

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    14. @Mr_Pone: ormai alla nostra età... rimaniamo amici!

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    15. Quanto meno prima qualche bacetto...

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    16. Che schifo! XD Fosse fosse Siffredi, un pensierino ci starebbe pure...

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  9. Io mi accatterei anche la cinesina , bella lucida come il comò dei miei ( anni 60 ) ma probabilmente , a sentire i video , suona bene. L'altra sarà ammerricana , ma costa più del doppio. Non si dovrebbe parlare di soldi e sogni nello stesso commento , ma ahimè c'est la vie .

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  10. Noi siamo fatti della stessa materia di cui sono fatti i sogni: il mogano. Per tutto il resto, valgono le parole di Flaiano: "La situazione è grave ma non è seria"

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    1. come in effetti sembra testimoniare questo illuminante articolo...
      https://www.accordo.it/article/viewPub/89597

      vabbè sono un po' off topic.

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    2. Qui si "rischia" di ritrovarsi in casa strumenti rivalutati! Un po' ridicolo. Ma il Mercato, in fondo, è anche ridicolo.

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    3. Allo stato delle cose , con questo cites che assedia , la mia walden in palissandro massello diventa una reliquia. La si tiene ben stretta...

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    4. anche un mio (ex) allievo ha una Walden che suona proprio bene. Lui recentemente si è arreso, potrei tentarlo con una offerta micragnosissima (è andato pure dal liutaio a farsi cambiare i primi frets che erano un po' consumati)

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    5. se penso alla chatelier che provammo a Sarzana, allora la materia di cui sono fatti i miei sogni temo non sia nè mogano nè palissandro, ma l'ovangkol!
      E quella chitarra non aveva neanche il classico shape small body doppio o triplo zero o le meccaniche vintage aperte etc., insomma tutte le "solite" caratteristiche che spesso inseguiamo (io per primo).
      Che Chatelier sia la vera chitarra ammazza-pips? ;)

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    6. Le pips sono un rito di passaggio, si sa.. Prima o poi qualcuno deve 'ammazzarle', Chatelier in testa..

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    7. Forse i sogni, più che di materiale, hanno bisogno di essere costruiti bene. Le chitarre soprattutto. Forme e spessori giusti, catene là dove devono essere, geometrie inappuntabili... e qualche piccolo abbellimento che attizzi il tutto. Palissandro, mogano, sapele, ovangkol possono suonare sia bene che male.
      Se il sogno è ben sognato suona bene anche il laminato! ;)

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    8. Il sogno va sognato, progettato e messo nelle mani di chi è in grado di realizzarlo, senza toglierci tre strati di pelle.....Poi ci sono anche i sogni preconfezionati, che non sono meno sogni rispetto a gli altri, solo che con questi bisogna sempre mettere in conto dei compromessi, seppur minimi

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    9. Mogano o palissandro , non lo so , fatto sta che 'sto sogno gira gira sempre dai chetelier va a finire... me ne devo fare una ragione e arrendermi. E sarebbe una dolce resa :D

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    10. Ma non s'era detto di fare una spedizione alla ricerca dì sconti per comitive? Bisogna purtroppo avere un sogno tra le mani..altrimenti effedot e camminare..☺

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    11. Che poi una volta che sei a Nizza, prendi per Saint Paul de Vence e visiti la Fondazione Maeght, per poi pranzare alla Colombe d'Or e giocare alla pétanque mentre Mimmo suona tutte le Chateliers a tiro..☺

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    12. Se si sogna, si sogna da professionista, ekkekk..

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    13. Sono strumenti splendidi e una gita nel laboratorio dei fratelli sarebbe uno spasso davvero

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    14. Visti, sentiti, desiderati., Quanto devo iniziare a risparmiare per una Chatelier? Pezzo 'base'?

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    15. Uff.. Da quando devo iniziare a risparmiare per una Chatelier? Qual è il prezzo base?

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    16. Un paio di anni fa era 3500...ed era sbalorditivo rispetto alla concorrenza per la chitarra che era.

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  11. [video]https://www.youtube.com/watch?v=EMOeaf6BW-g[/video]

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