mercoledì 8 febbraio 2017

Finalmente! Piccola grande novità in casa Martin.





Sempre a criticare mamma Martin per le sue sortite strampalate, ma quando ne fa una buona bisogna dirlo.
E questa sembra buona davvero! Tempo fa avevo auspicato che questa idea prendesse forma e finalmente ci siamo arrivati. Dopo molte varianti uscite dal Custom Shop su ordinazione di importanti rivenditori, entra in catalogo la 00-28 Standard. A prima vista questa nuova doppio zero a 14 tasti sembrerebbe la naturale versione ridotta della storica 000-28 Standard, ma le cose non stanno esattamente così.
A metterci sull'avviso ci sono alcuni particolari evidenti, come le meccaniche aperte butterbean in stile vintage e il capotasto da 1-3/4 tipici della serie 18 (mentre la serie 28 Standard è caratterizzata dalle più massicce meccaniche die-cast e capotasti da 1-11/16). Ma la sostanziale differenza è nascosta sotto al top, sorretto da catene scalloped da 1/4 dove la 000-28 ha tradizionalmente catene non scalloped da 5/16.
Dunque nonostante le apparenze questo nuovo modello è in pratica una versione in palissandro della 00-18!
Può sembrare una strana proposta trasversale alle due serie più popolari di Martin, ma oltre ad assecondare i desideri di molti clienti questa scelta ha forse una spiegazione più tecnica, legata alla considerazione che rispettando le specifiche della serie 28 Standard probabilmente la nuova doppio zero avrebbe sofferto di una catenatura sovradimensionata.
Rimangono invece le classiche finiture dello stile 28: top naturale, rosetta e filetti multi-stripe, battipenna nero, paletta con diamante e back stripe sul retro. Ci sono tutte le premesse per una killer guitar!
In attesa di incontrarla dalle nostre parti, ecco un interessante confronto diretto con la sorella. In fondo è la vecchia storia Mogano VS Palissandro che continua a tenere banco, ma in questo caso le differenze si sentono bene.
Io sono di parte, dite la vostra.


14 commenti:

  1. Un colpo al cerchio, uno alla botte...e due alla moglie ubriaca

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    1. Non ti approfittare delle riformacce di Putin!

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  2. Piace, piace molto. Ma quel mogano...😎

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  3. mmmmm , effettivamente la differenza salta agli orecchi in maniera inequivocabile , con l'apertura e definizione del mogano contro i bassi e la morbidezza del palissandro. Trovo però troppo impastata la voce della 28 , anche se stranamente lo si nota di più sul fingerpicking piuttosto che nello strumming. Io sono palissandrista ( e anche un po' cedrista , lo so ce l'ho tutte ) ma ad un blid test che mi costringerebbe ad una scelta probabilmente acchiapperei la 18. Però se me le volete regalare tutte e due ,prometto che non protesterò :-))))))
    p.s.
    il suono dei polpastrelli secondo me inficia un po' la prova , ma siamo nel campo delle pips. O no ?

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    1. In effetti il suono dei polpastrelli smorza un po' le caratteristiche timbriche delle due chitarre, però influisce in uguale misura su tutte e due, quindi il test mi sembra tutto sommato attendibile.
      Credo che le chitarre piccole facciano risaltare le differenze sonore dei legni in modo ancora più marcato perchè hanno una proiezione maggiore e più focalizzata. La 18 ha un suono più grosso e aperto con una voce più calda, la 28 risulta più esile e brillante. Credo anche che da nuovo il palissandro sia più frenato rispetto al mogano e che gli serva più tempo per buttare fuori le sue caratteristiche, ma direi che le due chitarre si comportano come "da manuale".

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  4. Preferirei la 00-18 che mi sembra abbia una estensione più ampia, ma sono due gran belle chitarre
    Però è una strana registrazione, si sente uno scampanellio dovuto forse al modo di suonare del tizio? o al microfono? Booo

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    1. Sicuramente il tizio ha un modo di suonare poco adatto a questi test comparativi.

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  5. Il ritorno alla normalità, è sempre ben accetto, anche se hanno fatto un incrocio tra serie 18 e 28, direi che il DNA Martin c'è tutto, anche se per identificarla la avrei chiamata 0046 visto che è la somma delle sue antenate

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    1. Aggiorniamo il famoso detto: capire 28 per 18!

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  6. Riascoltando il test su un impianto stereo mi saltano all'orecchio altre caratteristiche "da manuale". La 28 ha complessivamente un pelo di volume in meno e un suono più scarno (tipica equalizzazione naturale del palissandro scavato nelle medie frequenze), ciò nonostante risulta stranamente più "impastata".
    La 18 ha un suono più caldo perchè le medie frequenze ci sono tutte, dunque dovrebbe essere lei a risultare più "impastata", e invece mantiene una migliore definizione. Credo il motivo stia nell'attacco più immediato del mogano. Il suono del palissandro è come se arrivasse un attimo dopo e il micro ritardo di ogni nota viene sormontato dalla nota successiva. E' una specie di delay naturale che arricchisce i pezzi lenti in fingerstyle con posizioni aperte o lo strumming pulito e regolare, ma che rende molto meno sul fingerstyle marcatamente ritmico o sullo strumming con ritmiche articolate. E questo è il motivo che mi fa preferire il mogano.
    Fermo restando che quando uno ha buone mani tutte queste differenze diventano
    vere e proprie
    [img]https://3.bp.blogspot.com/-3UTz4vZk4mY/WI8XtPoJFPI/AAAAAAAABY4/cfoxmWkzBwYrmwabjZp0m6SOLNjJfxJEgCLcB/s1600/Pips%2Bstella%2BOcchiali.png[/img]

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  7. Anche per me meglio il mogano, in questo momento va così...comunque due gran belle chitarrine

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  8. Probabilmente dal vero e non in registrazione, cioè se le provassi io, il palissandro riacquisterebbe punti, perché probabilmente la maggiore risonanza arricchisce la percezione, ma in registrazione la consistenza del suono del mogano vince.

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