mercoledì 5 ottobre 2016

Acoustic Guitar Village (parte seconda)

Come promesso continuo il racconto della mia visita a Cremona Mondo Musica, per fare qualche valutazione più approfondita sui prodotti ed i marchi presenti. Già nel post precedente vi ho sentiti incuriositi; ciascuno voleva dettagli di qualche modello...evidentemente Sarzana manca un po' a tutti, e internet non arriva a placare la GAS !!!
Vi premetto che le considerazioni che seguono sono naturalmente i miei pareri personali che potrebbero non corrispondere ai gusti di altri.
Comunque qui sotto c'è quello che mi è piaciuto di più.
Eastman Guitars: ho rivisto il simpatico importatore Olandese che avevo conosciuto a Sarzana lo scorso anno, al quale avevo spesso affidato la mia chitarra per girellare più "leggero"
E' stato molto cordiale, come sempre. Aveva una bella schiera di acustiche, semi acustiche e mandolini, oltre al mandocello. So che vi sareste tutti divertiti a provare i vari modelli, dalla 822 fun fret progettata da Raggianti, alle piccoline in mogano, come piacciono ad Andrea, Beppe, Mirco, fino ad una bellissima 12 corde Jumbo per Stefano, e le nuove Semi Hollow bodies per Giancarlo. Tutte sono rifinite molto bene, suonano molto bene, e la collezione copre tutto il desiderabile in versione acustica e amplificata, di tutti i legni e le forme.
A mio giudizio sono le chitarre migliori tra quelle in una fascia di prezzo ancora avvicinabile, e benché realizzate in China, non hanno proprio nulla da invidiare alle "americane".
In realtà però al primo posto assoluto devo mettere le chitarre dei fratelli CHATELLIER, anche se, trattandosi di strumenti di liuteria, ovviamente si sale con i prezzi.
Come già accennato nel post precedenti i simpatici Nizzardi si ricordano benone dei cookers, e li ho convinti ad esporre 4 loro fantastiche chitarre, invece che nella loro normale posizione frontale.....dal lato B. Guardate che spettacolo:


A mio personale giudizio, quanto di più bello si trovi sul mercato per gli acusticanti.
Un unico shape, come sempre, comodo da imbracciare, confortevole da suonare, ma le diverse essenze a dare un carattere diverso ad ogni strumento. E se i grossi nomi come Varini,  Fornara etc. si fanno fare una chitarra da loro, beh significa che ne vale la pena.
Tutto è personalizzabile, come è giusto per strumenti di grande liuteria ad eccezione della classica forma. Si scelgono i legni, la forma del manico, la larghezza al nut, la spaziatura al ponte, l'inserimento del cutaway, dell'armrest, il materiale della rosetta, etc.
Hanno equipaggiato tutte le chitarre esposte col pick up K&K mini Western, secondo loro quanto di meglio e meno invasivo ci sia. In più hanno sfoderato anche una 12 corde, come novità assoluta.
In ordine di gradimento, devo poi parlare bene di un marchio poco noto, Mayson che ha allestito un bello stand, ricco di modelli, alcuni davvero notevoli (mi sono suonato un bel po' una OM in cocobolo niente male.
  
Come per molti marchi vengono prodotte in China e sono distribuite insieme a Richwood da una ditta Olandese ma con agente in centro Italia, la ditta Valmusic; un ottimo rapporto qualità prezzo, ed una gamma bella ampia, per tutti i gusti.


Un discorso a parte va fatto per i marchi leader del mercato, ovvero Martin e Taylor.
Avevano gli stand più belli, grandi e con varietà di strumenti, con le ultime novità delle collezioni, accanto ai soliti cavalli di battaglia, che rappresentano punti di riferimento per tutti.
Il problema, in questi contesti è che a causa del rumore di fondo e dei suoni che si sovrappongono, è davvero difficile godersi le peculiarità dei loro legni e la fantastica espressività costruttiva, che li rende sempre gli stand più affollati.
C'era da una parte Diane Ponzio che con la sua simpatia intratteneva tutti quanti, e cantava e suonava tutte le Martin, e dall'altra Andy Power che suonava anche lui ed era disponibile a rispondere a tutte le domande dei curiosoni come me.
I loro modelli sono sempre e comunque interessanti.
Chi preferisce gli uni, chi gli altri; sono in grado di dividersi la leadership del mercato, vuoi per la grande tradizione di Martin, o per la impeccabile attenzione costruttiva e innovativa di Taylor.
Per me le Dreadnought di Martin sono sempre le migliori, mentre Taylor è superiore per le Grand Auditorium.
In questo momento poi il sistema di amplificazione di Taylor (expression system3) è assolutamente ottimo.
Ma è comune il fatto che i modelli di alta gamma hanno prezzi davvero alti, oltre molte chitarre di liutai affermati, mentre per la gamma bassa, credo si faccia un affare migliore a puntare su prodotti made in China fatti bene, piuttosto che farsi affascinare dal logo sulla paletta.
Per gli intenditori, e sempre parlando di prezzi da boutique,  c'erano gli stand di Collings e Lowden, praticamente liuteria semi industriale oltre a Larrivee e Lakewood, con bellissimi esemplari top di gamma e anche qualcosa a prezzi un po' più avvicinabili. Purtroppo sempre a causa del rumore di fondo non sono stato in grado di fare una valutazione del suono, così come per Sigma, dove la piccola SG che piace tanto a Mirco, era sfoggiata in prima fila.
So che è deludente non ricevere una recensione dettagliata, ma queste erano le condizioni. Devo però aggiungere che la SG, considerato il prezzo assolutamente concorrenziale, si presenta bene, buone finiture, bellissimo il top, sunburst lucido, ovviamente molto comoda e anche la tastiera sembra comoda e sufficientemente scorrevole. Sono certo che presto si potranno fare prove nelle cabine insonorizzate dei negozi che permettano di capire di più sul suono.
A me non entusiasmano le tuning machine, e preferisco la tastiera in ebano, ma nel complesso direi che è sicuramente un modello ben riuscito, ad un buon prezzo.
Ma a proposito di prezzo, devo citare le chitarre Effedot, di cui abbiamo già chiacchierato sul blog.
Erano presenti con diversi modelli e Gavino Loche, che le promuoveva e le suonava, mi ha detto che a breve saranno pronti ad offrire anche l'amplificazione con Fishmann Isys.
Qui i prezzi sono davvero entry level perché viaggiamo appena sopra ai 200€ e le OM, mogano e palissandro laminati con top massello a me non sono dispiaciute.
E' ovvio che se il confronto si fa con chitarre sopra i 1000€, allora non reggono, ma con le chitarre fino ai 500-600€ dicono assolutamente la loro, e si presentano anche discretamente bene esteticamente.
Come chitarre da portarsi dietro in ogni occasione, da palco e da battaglia sembrano superare brillantemente l'esame e su queste cifre non esiste nulla con larghezza del capotasto da 46mm.
Aspetto che qualche cookers le provi in negozio, con meno rumore che in fiera per approfondirne il suono.
Concludo citando ancora la liuteria Buscarino, (davvero begli strumenti), perché i piccoli liutai non sono in grado di affrontare le spese di una fiera di questo genere, e quindi praticamente erano tutti assenti. Anche a loro credo che Sarzana manchi parecchio....

23 commenti:

  1. Credo che le Chatellier, rappresentino l'essenza della chitarra acustica, già il solo fatto di aver adottato uno shape unico, che è un compromesso tra le Dread e le OM, che sono il riferimento principe per la maggior parte dei chitarristi, e poi quella foto dei fondoschiena di quelle quattro bellezze, rasenta quasi il sexy.
    Però... C'è un però..nel primo post, avevi accennato allo stand delle Ovation, ma non ti sei sbottonato più di tanto, tu sai quanto io sono legato a questo marchio, anche se negli ultimi anni non se l'è passata proprio bene, la mia domanda è: visto che anche tu sei un conoscitore del marchio, le hai provate, cosa ti sono sembrate, e secondo te, negli anni sono peggiorate o migliorate? Fammi sapere, sono curioso come una scimmia

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Le Ovation erano esposte molto bene, appese a 2 alberi, come si trattasse di frutti, e ne ho apprezzato la bellezza estetica, ma non ho avuto il tempo di provarle...avrei dovuto fermarmi un altro giorno per suonare tutte le chitarre che avrei voluto ! Però l'impressione dello stand è che godano di ritrovato benessere e ti confido comunque il mio pensiero. Negli scorsi anni ne ho possedute quattro, quindi le conosco abbastanza bene, ma ne ho tenuta una sola, una Custon Legend, che mi piaceva più delle altre. La prima che ho lasciato andare via era la più moderna, una Tangent, dal look molto estroso, e poi ho venduto anche una Legend e una custom Legend a cassa stretta, tenendo invece quella deep bowl, col suono acustico più pieno e rotondo. Suonate unplugged non mi davano la soddisfazione di altre chitarre con cassa in legno, mentre erano tutte molto valide e facili da gestire amplificate. E quello secondo me è il loro punto di forza. Suonate in piedi, "scivolano" dalla pancia inclinandosi indietro, quindi vanno suonate da seduti ... AL Di Meola docet !

      Elimina
    2. Vero, il meglio lo si ottiene da seduti, anche io ne ho avute diverse, sia con shallow Bowl che con medium e Deep Bowl, devo dire che prima dell'introduzione del GS lyrachord, ovvero quello con le microsfere di vetro nel composto, la risposta tra le tre misure era davvero diversa, ora ti assicuro che non è più così, la mia custom elite, ha uno shallow Bowl, e ti assicuro che da spenta suona con un volume ed una nuance da vera acustica

      Elimina
    3. Si, la ricordo perché l'avevi portata a Sarzana un paio d'anni fa e suona davvero !

      Elimina
  2. P.S. Ma quanto me piacciono le palette bicolore delle Effedot, anche se ricordano vagamente quelle delle Cole Clark, sono davvero belle!

    RispondiElimina
  3. Faccio subito un commento ancora prima di leggere l'articolo: bello!
    Impaginato bene, con splendide foto a corredo, fa subito venire voglia di mettersi comodi e centellinarlo come un buon bicchiere di vino!

    RispondiElimina
  4. Bevuto tutto. E adesso mi vien su la gas... :)

    RispondiElimina
  5. Stand Eastman davvero attraente per il taglio tradizionale e la varietà, gran bella gamma di chitarre!
    le Chatellier lasciano a bocca aperta!
    Interessanti le Mayson, a vista sembrano molto ben fatte e con una bella interpretazione tra classico e moderno. Fascia di prezzo?
    Le Martinone son sempre le Martinone!
    (Prima o poi riuscirò a mettere le zampe su quella Sigma... :D)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. dimenticavo: Effedot sembrano fatte anche bene, davvero sorprendenti per quel prezzo, chissà se riusciranno a mantenerlo...

      Elimina
    2. Il prezzo di listino delle Mayson è interessante perché va dai 350€ per quelle più economiche ai 2000€ delle più belle, con amplificazione LR Baggs. Si collocano sotto le Eastman e mi sembrano all'altezza della situazione.

      Elimina
  6. Mi unisco ai complimenti per l'ottimo reportage , davvero professionale . Purtroppo le condizioni acustiche non ti hanno permesso prove sonore , altrimenti vincevi il pulitzer dei giornalisti musicali eheheheh
    Dunque... le Chatelier , che dire , anche senza vederle in posa sexy io già mi sono innamorato di loro , e il fuoco non si spegne . Sono contento che hai provato anche tu le effedot , forse ti è sfuggito ma anche io dal mio spacciatore le ho provate ( anche se velocemente ) e per quel prezzo credo siano incomparabili . Semplici , dirette , senza fronzoli ( anche se come Mimmo mi piace molto la paletta tridimensionale ) davvero pronte all'uso senza patemi sia a casa , in vacanza e , perchè no , su qualche palco . D'altronde il progetto era ardito ma passionale , e sembra aver centrato l'obiettivo della chitarra per tutti i fingerstyler con portafoglio in crisi . Ecco , anche io sono in attesa di provare le nuove sigma , specialmente la JM 45 , ma le effedot costano un terzo : non essendo la prima scelta , ha senso spendere di più ? Forse nel caso della slope si perchè è uno shape particolare , ma per il resto se si cerca una chitarra maneggevole , performante ed economica ci vuole più di una prova prima di scegliere . L'occhio vuole sempre la sua parte e il sunburst è molto bello , però... Ciao Rob :-))))
    p.s.
    visto che c'eri potevi regalarmi quella 12 corde a cui mi affianchi , non mi offendevo mica. Vabbene , a dicembre compio gli anni , anche il mandocello dei tuoi amici della eastman va benissimo ;-P

    RispondiElimina
    Risposte
    1. pp.ss.
      ti ricordo che ci leggono in fascia protetta , quelle foto porno delle chatelier sono pericolose per la vista degli adolescenti e non :DDDDDDDD

      Elimina
    2. Avevo letto che avevi provato una Effedot, ma molto di sfuggita, rimandando ad una prova più approfondita ! Certamente hanno un prezzo che più basso non si può ! E in fondo suonano, e si presentano bene.

      Elimina
  7. Lo sapevo che la foto "porno" del lato B delle Chatellier avrebbe suscitato commenti, ma era talmente bella che non potevo non condividerla con voi... e poi se non ci scambiano tra noi queste bellezze, chi altri mai potrebbe capirci !

    RispondiElimina
  8. Risposte
    1. Grazie Max, l'idea era poter raccontare qualcosa a chi non ha potuto recarsi alla fiera. Al di là della difficoltà di apprezzarne i suoni, è sempre bello vedere e toccare le ultime novità...sarà mica una malattia ? :-)

      Elimina
  9. Mi unisco ai complimenti per il reportage e devo dire che adesso capisco ancora di più tutto il vostro entusiasmo e la vostra ammirazione per le chitarre Chatelier, il lato B e non solo ha impressionato anche me, mamma mia che spettacolo!!
    Grazie per averci deliziato con una succulenta carrellata di strumenti che penso abbiano toccato tutti i gusti e tutti i portafogli, fossi stato Arsenio Lupin avrei rubato la Chatelier n°2....
    :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Jan, fossi io Arsenio Lupin, tra le Chatellier avrei potuto scegliere una qualunque, e sarei stato soddisfatto !

      Elimina
  10. Roby, grazie mille, soprattutto perché è un reportage fatto da uno di noi e confezionato su misura per noi. nel senso che più o meno condividiamo tutti le stesse 'malatìe' (detto alla napoletana), chatelier in primis, e già sapevi dove andare a pescare. è il cosiddetto radar di fingercooking e ti porta esattamente dove porterebbe ciascun altro di noi.
    una delle cose che rimpiango, nel non esserci stato, è non aver avuto modo di provare i mandolini e il mandocello di Eastman, che mi incuriosiscono davvero tanto e a vederli da questa parte del monitor sembrano davvero degli strumenti di gran pregio.
    Chatelier, che te lo dico a fare, quella foto mi è rimasta stampata negli occhi, nessun altro fondo di chitarra mi provocherà mai sensazioni del genere! ;))

    RispondiElimina
  11. Anche da parte mia grazie per questo prezioso reportage.. è sempre un piacere leggervi e assimilare esperienze e opinioni.

    RispondiElimina
  12. Bellissimo articolo.
    Se dovessi dare un giudizio / confronto tra Eastman e Mayson, che sceglieresti?
    Dovendo dare un consiglio di acquisto.
    Grazie

    RispondiElimina
  13. Ti rispondo io, sulla base di quanto ho visto all'AGV di quest'anno (questo post è relativo all'edizione 2016): io preferisco le Eastman, sia come suono che come cura dei dettagli estetici, ma anche i prezzi sono più alti tenendo conto che Eastman propone chitarre tutte in legno massello.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono assolutamente d'accordo con Beppe.
      Eastman ha una gamma molto nutrita di strumenti, davvero per tutti i gusti, molto più di Mayson, e anche secondo me sono ad un livello superiore. Le collocherei davvero al primo posto delle chitarre con un prezzo accessibile.
      Non sembrano Made in China, ma delle Americane vere. È evidente che c'è un ottimo controllo qualità (Americano) al termine del ciclo produttivo. Sono ben fatte, belle esteticamente, e suonano molto bene !
      Un tono e un colore abbastanza moderno, avvicinabile a quello Taylor, ma con un suo carattere peculiare e poi hanno un ottimo manico, grande suonabilità,

      Elimina

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Per inserire una immagine nel commento scrivi: [img]URLdell'immagine[/img]
Per inserire un video nel commento scrivi: [video]URLdelvideo[/video]