mercoledì 20 luglio 2016

InAcustico

Grazie al canale di "un paese a sei corde " ho scoperto questi musicisti che , sin dal nome , sembrano abbracciare la nostra filosofia . Essenzialmente sono in due , Fabio Curetti ( sax e voce ) e Giuseppe Bonazzi ( chitarre ) anche se nel video della serata della rassegna c'è una batteria minimale che male non fa .
Nel loro sito http://www.inacustico.it/ campeggia in home page questa frase : Musica per ragionar con l'anima ed animar la ragione... mica male ! I due , poi sono originari delle zone di LaSpezia , quindi per elezione sarzanisti autoctoni direi . I loro sono brani originali , con testi spesso declamati più che cantati . Ma la peculiarità musicale che regge il tutto è la tecnica invidiabile di Bonazzi . Infatti suona due chitarre contemporaneamente con impostazione molto pianistica , e regge da solo tessitura armonica e melodie dei brani , sui quali interviene poi il sax o la voce di Curetti. Aldilà del fatto se piace o meno questa sorta di fingertapping estremo , per l'economia del gruppo mi sembra una scelta vincente. Le chitarre , mi sembra due crafter SA , sono si amplificate ma gli effetti usati non prevaricano mai , usati con gusto e solo per aumentare il sustain e l'ambiente. La loro musica è , per fortuna , non etichettabile , facendo un giro sui loro video potrete sentire echi jazz , progressive , ma anche mediterraneo e canzone d'autore con velature brasileire. Non sarà di certo musica nuova ( ma qual'è poi 'sta musica nuova ? ), però mi sembra un bell'esempio di ricerca non banale e per questo apprezzabile .Voi li conoscevate ?





21 commenti:

  1. Direi che fanno una musica difficilmente etichettabile, anche se richiami jazz ci sono, non si può definire certo jazz, comunque è musica d'ambiente, mi piace la tecnica del chitarrista, anche se credo che avrebbe potuto ottenere gli stessi risultati con un sola chitarra, però l'effetto scenico ne avrebbe risentito, ma prescindendo da tutte queste considerazioni, fanno della bella musica e tanto basta per tenerli sott'occhio, sono Musicisti veri, a me sono piaciuti parecchio

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    1. Anche io ho pensato che molti fanno le stesse cose con una sola chitarra , però è anche vero che può effettare e volumizzare le due chitarre separatamente , mantenere l'aspetto acustico su quella imbracciata e usate il pickup per quella sdraiata , insomma , più che scena credo sia una scelta . Oppure ha un passato da pianista duro da archiviare eheheheheh

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    2. Io ho un presente da pianista molle! :)))

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  2. Molto bello, sono molto bravi e mi piace la musica che suonano.
    Mi chiedo solo se non sia meno faticoso (come apprendimento) e più soddisfacente come possibilità sonore ed espressive, imparare a suonare una tastiera ...

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    1. Bella domanda... sai , a volte ci sono persone che intraprendono strade che a noi sembrano complicate , e invece , chissà per quale motivo , a loro viene facile. Il mondo è bello perchè vario.Però se capitasse glielo domanderei di sicuro , magari ad un concerto , perchè li andrei volentieri a sentire , mi ricordano anche qualche lavoro di Giovanni Palombo .

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    2. Chiediamo a Perry.....comunque a me piacciono 😀

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    3. Pure a me , questo aldilà di come/cosa suonano . Disciolti i ghiacci Rob ? :-)))))

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  3. Strana assai questa soluzione. Certo richiede un approccio mentale molto aperto. Solista su una chitarra, accompagnamento sull'altra. In pratica tutte le note che produce sono in tapping, quindi rinuncia alla funzione fondamentale della mano destra con tutte le nuances timbriche che può produrre. Di fatto si avvantaggia molto del gioco dei bassi. Al primo ascolto è molto interessante, non so quanto regge alla lunga, ma comunque è una sperimentazione molto originale!

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    1. originale è la parola giusta . Sul fatto che alla lunga possa stancare , beh , solo la visione live di un loro concerto può risolvere il quibus. Un disco invece , come sottofondo , non lo vedo male : senza stare troppo a concentrarsi , credo scorra via leggero . O no ? Stiamo diventando esigentissimi , eppure ci piace il blues che da anni non si schioda dai suoi canonici giri e dalle sue battutissime pentatoniche :-)))))

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    2. Beh, mica tanto originale, Stanley Jordan la utilizzava già alla fine degi anni '80:
      [video]https://www.youtube.com/watch?v=nfH-0EBlfYg[/video]
      Anche se con le parti invertite, cioè proprio come un pianista S.J. suona l'accompagnamento con la sinistra e la linea melodica con la destra.

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    3. Vero , Jordan lo faceva anni fa . Ma se per essere originali bisogna accertarsi che NESSUNO l'abbia mai fatto prima , allora l'asticella si alza davvero troppo e il pelo nell'uovo diventa una gomena nel cassetto del comodino :DDDDDDDDD

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  4. Bravi..molto bravi e con un sound decisamente personale..
    Può piacere.. può stufare dopo un po'.. ma sono dei bravi musicisti..
    Mi chiedo chi si sarebbe accorto della tecnica delle due chitarre suonate contemporaneamente senza osservare il video..la spettacolarizzazione del playing del chitarrista è anche un grande punto di forza..
    ;-)

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    1. Ascoltando senza guardare , comunque , risalta nelle trame melodiche il suono morbido senza attacco e con tanti glissati , per cui magari il dubbio sul fingertapping potrebbe venire. Che suoni su due chitarre , invece , è mooolto meno decifrabile. Di certo , come dici tu , la presenza scenica è indubbia , e può/potrebbe fare la differenza. D'altronde il genere acustico ha una fetta di pubblico ristrettissima (al concerto di Giovanni Palombo , che non è l'ultimo dei chitarristi , eravamo in 10 !!! ) per cui ogni espediente è il benvenuto . In amore , guerra e fingerstyle vale tutto eheheheheh

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  5. Musicalmente mi piacciono, questa tecnica però oltre ad essere faticosissima mi pare che mortifichi un po' il suono dello strumento, comunque fanno cose che non sarebbe possibile fare in altro modo, quindi tanto di cappello.

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    1. Sicuramente il suono della (delle ) chitarra non beneficia dell'approccio canonico , ma d'altronde qui la chitarra fa a tutti gli effetti le parti delle tastiere : riempie , supporta , sottolinea e fraseggia , e il suono seppur non smaccatamente elettrico , deve essere diverso da quello di una semplice chitarra acustica , o semiacustica . Direi che in questo c'è sicuramente uno studio , e ascoltando senza guardare si può giudicare il risultato globale finale. Che a me pare giusto , poi sull'ascolto di lunga durata resta da verificare . Così d’emblée a me me gusta :-)))

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  6. Salve ragazzi, sono Fabio Curetti degli InAcustico e volevo ringraziarvi per le belle considerazioni che ho letto sul Vs. Blog che da oggi seguiremo anche noi. Ci fa piacere aver suscitato le giuste reazioni che solo un pubblico attento può avere...un pó più su di noi lo potete trovare su www.inacustico.it. intanto vi linKO l'intervista da unpaeseaseicorde e vi preannuncio che siamo stati selezionati per il BiellaFestival autori cantautoti con il brano Libero Come. Grazie ancora e a presto [video][/video]

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    1. Ciao Fabio , sono contento che sei passato a trovarci , qui la passione acustica viene ben alimentata da un bel gruppo di amici e aggiungerne altri non può che farci piacere. Il link al vostro sito c'era già nel mio post , ma repetuta juvant eheheheh invece il link all'intervista non compare . Ciao e a presto
      Stefano

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  7. Louis Armstrong diceva che tutta la musica del mondo si divide in due categorie: quella buona e quella cattiva. E questi fantastici musicisti sono assolutamente nella prima. Le etichette non servono.

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    1. Grazie mr pone! Leggo solo ora i tuoi complimenti e ti assicuro fa molto piacere dopo tanta fatica inosservata��

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